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Autore: miss_leo    27/07/2010    0 recensioni
I suoi occhi erano più azzurri dello stesso cielo, il suo volto era chiaro come il marmo, Alcune ciocche di capelli lunghi poco più su delle spalle gli ricadevano sul viso,era un ragazzo,dimostrava 17 anni e poco più, era la creatura più bella che avessi mai visto. Ma non era tanto la bellezza che mi colpì , la cosa di cui mi stupì furono le immense ali nere che gli spuntavano dalla schiena, le sue avevano le stesse dimensioni delle mie,però quelle avevano delle sfumature dorate sulle punte, a nessun' altro studente avevo visto una cosa simile, erano bellissime, era bellissimo. Era davvero un angelo della morte? Sarebbe stato lui a togliermi la vita per sempre?
Genere: Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Cap 3 il ragazzo del mistero La preside Etton mi accompagnò nel suo ufficio della scuola sotterranea, era così diverso dall'altro, il muro era azzurro, e i mobili circostanti tutti neri, sul fondo dell'aula c'era una porta viola che diversamente da tutte le porte della scuola, che erano senza pomello, in questa era presente e la chiave vi era già inserita. La preside Etton cambiò uno sguardo leggermente preoccupato con Ila. - Lucilla, cosa sai di tua madre Lilian?- restai sorpresa, cosa poteva centrare mia madre? - non molto sinceramente, sono stata cresciuta da Margaret, so che è morta in un incidente d'auto, e ultimamente mi è sembrato di capire che anche lei era un angelo della notte.- -In verità lei non era un angelo della notte, anzi era un angelo della vita, faceva anche lei parte della tua sezione, ma nonostante tutto aveva poteri più forti, più il la di ogni nostra immaginazione, aveva le tue stesse ali, e chissà forse anche i tuoi stessi poteri. Poi un'altra cosa, tua madre non è morta in un incidente, è stata assassinata da un angelo della morte. E' una casata che fa parte anch' essa di questo istituto, ma molto rara, in 300 anni abbiamo avuto solo due casi di angeli della morte, il primo antony Hide , che è stato ucciso da noi, quando ha cercato di ribellarsi alla nostra istruzione, non avrei voluto farlo, ma non ci ha lasciato altra scelta. Il secondo è suo figlio Erick. Tuo padre e la moglie di Antony sono morti dopo la vostra nascita. Nessun essere umano può sopravvivere avendo un figlio angelo. Non sappiamo nemmeno noi il motivo.- stavo trattenendo le lacrime. Mia madre assassinata, mio padre morto a causa della mia nascita.- E Erick che fine ha fatto?- e qui nelle scuola proprio alle nostre spalle, dietro quella porta. Lo teniamo chiuso lì per precauzione, non sappiamo le sue vere intenzioni, ma temiamo che se lo lasciamo libero si vendichi contro di noi.- volevo vederlo. Non so se era curiosità di vedere un angelo della morte, o piuttosto di vedere il figlio dell'assassino di mia madre. - Voglio vederlo, vi prego- - Te lo possiamo concedere, fino a che è in quella stanza, tanto non può fare del male a nessuno, dato che è una stanza incantata, vieni- mi accompagnò davanti a quella porta e l'aprì normalmente come qualsiasi altra porta. La stanza era illuminata da una lanterna che puntava la luce dritta sul fondo della stanza, dove il misterioso ragazzo era appoggiato,I suoi occhi erano più azzurri dello stesso cielo, il suo volto era chiaro come il marmo, Alcune ciocche di capelli lunghi poco più su delle spalle gli ricadevano sul viso,era un ragazzo,dimostrava 17 anni e poco più, era la creatura più bella che avessi mai visto. Ma non era tanto la bellezza che mi colpì , la cosa di cui mi stupì furono le immense ali nere che gli spuntavano dalla schiena, le sue avevano le stesse dimensioni delle mie,però quelle avevano delle sfumature dorate sulle punte, a nessun' altro studente avevo visto una cosa simile, erano bellissime, era bellissimo. Era davvero un angelo della morte? Sarebbe stato lui a togliermi la vita se l'avessero lasciato libero? - Ciao Erick, lei è Lucilla, La figlia della donna che tuo padre a assassinato- il ragazzo non rispose, l'unica sua reazione fu quella di alzare la testa e di guardarmi dritto negli occhi, provai un brivido, non capivo se era paura o se era per il fatto che era tanto bello. Subito dopo si alzò sentivo lo scricchiolare delle catene a cui era legato e iniziò a urlare – Perché! Perché mi fato questo?- - se ti lasciassimo andare uccideresti tutti noi- - no non lo farei! Non è colpa mia se ho avuto un padre come lui! Non posso rispondere io dei suoi errori.- - La preside iniziò a ridere, anche tuo padre mi implorava prima che gli togliessimo la vita, sei tale e uguale a lui!.- eppure nonostante tutto, mi faceva pena, i suoi occhi sembravano così stanchi forse diceva la verità? Imprudentemente spiccai il volo e mi diressi verso di lui, ma appena mi avvicinai senti le sue mani sul mio collo, si volto verso di loro e disse – lasciatemi libero o la uccido-
   
 
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