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Autore: Nusia    27/07/2010    4 recensioni
e se Bella avesse conosciuto prima Edward Masen? Sarebbe stato amore a prima vista o le cose sarebebro andate diversamente?
Genere: Romantico, Triste, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan, Jacob Black
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Buongiorno ragazze come va? Scusate se non ho postato ieri ma sono stata in giro a fare un po’ di compere per le vacanze. Ovviamente non vi preoccupate, io parto il 7 agosto e troverò sicuramente il tempo per postare i capitolo =D

Visto che il caldo sembra averci dato un po’ di tregua? Speriamo solo che torni di nuovo. Ecco a voi il capitolo e come sempre GRAZIE MILLE a tutte per le recensioni. Cosa succederà ora che Bella è vampira? Speriamo che questi due non debbano affrontare nient’altro, hanno già subito troppo. Buona lettura =D p.s. Scusate gli errori!

Recensite!

33- Capitolo (grazia)

Eccolo, eccolo il mio assassino è qui! Sento il suo aromatico fiato nel mio collo, questo strano odore che aleggia intorno a me e mi rilassa.

Dovrò morire così? Per mano di un vampiro? Per mano di qualcosa che io stessa volevo diventare.

E adesso salgono i rimpianti, cresce l’odio per questa vita, per tutto quello che è successo. Sale l’odio per una vita che mi ha obbligato a vivere lontana dal mio amore.

Ho provato di tutto, ho fatto tutto quello che ho potuto, volevo vivere con lui. Ma forse dovevo lasciare tutto e vivere con lui da umana. Ma che rapporto sarebbe stato?

Ormai non ha più importanza. Sto per morire. Non potrò mai più stare con il mio Edward perché lui è immortale, lui non verrà nel luogo dove sarà la mia casa da adesso in poi.

Adesso diventerò io il suo dolce angelo. Lo proteggerò, gli starà accanto vegliando e amandolo sempre di più. Cercherò di non fargli commettere sciocchezze solo per la mia morte, perché la sua vita è molto più preziosa della mia. Ha sofferto troppo, abbiamo sofferto molto insieme e adesso sia io che lui abbiamo bisogno di un po’ di pace. E l’avremo, questo è il mio ultimo desiderio, questo è quello che voglio. Edward deve vivere in pace, felice e sereno, perché un angelo come lui lo merita.

“Tranquilla mia cara, non sentirai nulla.” Mi disse il vampiro, mentre con la lingua assaporava la pelle del mio collo. Partì un brivido dalla mia schiena, lungo e freddo. L’ultima cosa che proverà il mio corpo.

Le sue zanne perforarono la mia pelle. Lasciai andare un piccolo lamento, per poi iniziare a perdere le forze. Lo sentivo, sentivo che la mia vita pian piano stava per essere risucchiata, sentivo che ogni secondo che passava mi avvicinavo alla morte. Ma ero tranquilla e serena, come forse era da tanto che non lo ero. Allora vuol dire questo morire? Accettare la vita vissuta e varcare la porta verso una pace assoluta? Non è male.

Sentì il mio corpo sollevarsi e dopo una frazione di secondo esso fu sbattuto con violenza al muro.

“ E’ buono?” Uscì dalla mia bocca.

Sentì le labbra del vampiro muoversi come se stessero sorridendo, si allontanarono un attimo dal mio collo. “ Si!” Disse il vampiro sghignazzando per poi tornare a succhiarmi il sangue.

Quello che accadde successivamente non riuscì a comprenderlo, poiché dentro di me nacque un dolore insopportabile, un dolore che bloccò i miei sensi. Sentivo solo il fuoco.

Mentre bruciavo, mentre il mio corpo era un rogo, mi arrivavano dei ringhi e delle voci talmente distanti da non riuscire a distinguerle.

La mia mente però pensava solo ad una persona: Edward. E’ venuto a salvarmi? Sarebbe troppo bello.

Ma ormai io sto morendo. Ormai il mio corpo sta bruciando.

Bruciando? Perché il mio corpo sta bruciando? Perché? Perché ogni cellula del mio corpo arde; è insopportabile. Voglio morire. Perché ancora questa sofferenza? Lasciatemi morire.

Mi sentivo urlare: “Spegnete il fuoco!” “ Ho la testa in fiamme.” Ma nessuno mi aiutava.

Il mio corpo bruciava e più bruciava più io urlavo. Non riuscivo a smettere, non volevo smettere, perché volevo che qualcuno spegnesse questo fuoco.

Volevo morire, morire. La morte è pace, questo fuoco no.

Fuoco… fuoco… solo questo era il mio pensiero e solo questo ero io.

Bruciavo, ogni centimetro del mio corpo era incandescente. Tutto di me arde e pian piano viene consumato. Ma il dolore non cessa. Pensavo che dopo il morso del vampiro sarei morta e l’avevo anche accettato. Ma questo fuoco, questo fuoco, questo bruciore e più doloroso di mille chiodi che ti trafiggono e più doloroso di cento morti.

Morire… voglio morire…

Fatemi morire ve ne prego. Non c’è la faccio. Non resisto.

Urlavo e mi dimenavo nella speranza che qualcuno mi sentisse e mettesse fine a questo incendio.

Sentivo delle voci vicino a me, ma non riuscivo a distinguerle, non riuscivo a capire se queste persone erano venute in mio soccorso o se erano altri vampiri pronti a nutrirsi del mio restante sangue e di quello delle mie amiche.

Uccidetemi, fatemi ciò che più vi aggrada ma lasciate in pace Angy e July. Loro hanno un futuro roseo davanti, loro hanno un dolce amore che le aspetta, loro possono essere felici e nessuno deve togliergli questo diritto. Io invece posso morire, ho sofferto abbastanza per dire basta alla vita.

E poi, perdere la vita per le proprie amiche è un buon modo per andarsene, o no?

Il mio corpo brucia, la mia mente è incendiata, il mio cuore non batte più come una volta perché sta venendo consumato da questo fuoco come la legna nel camino. Ogni capello brucia, ogni unghia brucia.

Ormai non urlo più perché ho capito che gridare è inutile, nessuno spegnerà questo fuoco.

Dov’ero? Cos’era accaduto alle mie amiche? Non sapevo niente di tutto questo. Sapevo solo che il fuoco continuava a bruciare.

E’ passato un giorno, 13 ore, 54 minuti, 29 secondi da quando il vampiro mi ha morsa e l’incendio non sembra cessare. Non vuole smettere.

Però mi sento diversa. Più resistente? I miei sensi sembrano più sviluppati, sentivo il respiro di qualcuno accanto a me come se fosse musica messa ad alto volume. Sentivo distintamente delle voci un po’ più distanti, come se fossero in un'altra stanza. Sentivo questo respiro fresco sbattere nel mio corpo, l’odore era così dolce, così piacevole da mandarmi in estasi.

Un piccolo pensiero iniziava a prendere forma in me. E se mi stessi trasformando in vampiro?

E se il mio sogno di stare accanto a Edward per sempre si stesse avverando? Non chiedevo di meglio. Se stava accadendo questo, avrei accettato una vita come questa, fatta di fuoco e fiamme.

E il tempo passava, e sembrava che tutta me stessa si stesse abituando al fuoco, o forse era perché pian piano stava smettendo di bruciare. Le dite delle mani e dei piedi pian piano stavano smettendo di bruciare, anche se il mio cuore batteva all’impazzata e bruciava sempre di più. Sembrava quasi che non voleva smettere di battere, che non voleva morire e per questo cercava di resistere a tutto questo, ma prima o poi anche lui avrebbe ceduto.

Accanto a me c’è lui: Edward. C’è sempre stato e continuerà ad esserci. L’alito dolce che ho sempre sentito accanto a me era il suo; mi è sempre stato accanto tenendomi la mano, accarezzandomi il viso, mentre io combattevo con il fuoco.

Adesso lo sento parlare con me, ma non voglio rispondergli per paura di perdere nuovamente il controllo e iniziare ad urlare. Lo farei soffrire soltanto di più, perché so che lui in questo momento soffre.

So che crede che quello che sta succedendo sia solo colpa sua, so che crederà che da oggi in poi io lo odierò. Ma come potrei mai fare una cosa del genere? Come potrei odiarlo quando da adesso in poi potremmo vivere una vita insieme, una vita lunga, meravigliosa ed eterna?

Ci ameremo per sempre e niente e nessuno potrà toglierci questo. Io lo amo, lui mi ama: saremo amanti per l’eternità.

Sentì dei passi leggiadri e musicali, come se fossero passi di danza, entrare nella stanza dove io e Edward ci trovavamo. Automaticamente accostai il suono dei passi e l’odore di questo vampiro alla mia folletta: Alice. Che meraviglioso profumo aveva. Da umana quando stava accanto a me, adoravo annusare il profumo della sua pelle, ma adesso era 100 volte più buono.

“Come sta?” chiese Alice. La sua voce? Aveva sempre avuto questa voce? Era l’armonioso suono di un’orchestra, era qualcosa di meraviglioso e divino. Quante cose ancora non sapevo da umana.

“In piena fase ricostruttiva” borbottò acido Edward. Avevo ragione che tutto questo non riusciva ad accettarlo. Avevo ragione ad amarlo con ogni cellula del mio corpo, perché se Alice ha quel suono meraviglioso della voce, Edward ce l’ha ancora più dolce e melodioso alle mie orecchie. Una dolce melodia suonata al piano, rilassante e dolce. Qualcosa di unico e indescrivibile a parole.

“Sta bene Edward, sono passati quasi tre giorni, ormai il fuoco si è attenuato e le manca poco per svegliarsi” Cercò di confortarlo. Sempre leggiadramente, come se stesse eseguendo un’assemblé alla perfezione si avvicinò al mio corpo. Accarezzo il mio braccio dolcemente, mentre adesso anche il polso era libero dall’incendio.

“Sta per diventare un mostro Alice e mi odierà”. Sempre il solito sei? Deficiente eri e deficiente resti Edward.

“Edward, lo sappiamo entrambi che lei non potrebbe mai odiarti, anzi penso che appena si sveglierà l‘unica cosa che le sarà chiara sarà il suo amore per te e poi guardala, ti sembra che stia diventando un mostro? È bellissima, sta diventando magnifica ancor più di Rose, e che questo rimanga tra noi”bisbigliò infine facendogli scappare una piccola risata. Lei si che conosceva me e conosceva Edward. Sapeva esattamente cosa pensavo e sapeva come far tornare il buon umore al mio Edward. Alice è fantastica, Alice sarà per sempre la mia migliore amica.

“E’ sempre stata magnifica e forse hai ragione, non devo farmi tutte queste paranoie già da ora. Quando si sveglierà scopriremo cosa succederà” sospirò. Bravo amore mio. Non devi preoccuparti, perché io ti amerò sempre e per sempre.

“finalmente hai messo un po’ di sale in zucca”. Alice ancora ce ne vuole. Diciamo che sei riuscita a farlo ragionare.

“Grazie folletto,ti voglio bene e non so spiegarmi neanche io il perché”

“anche io ti voglio bene Edward, ho sempre voluto un fratello come te sai? Ora vado a trovare July”

“ok appena si fa sera vengo anche io. Entrerò dalla finestra così nessuno mi noterà”

Alice uscì dalla stanza e ritorno un delizioso silenzio interrotto solo dai respiri del mio amore.

Per passare il tempo e non pensare al dolore che finiva pian piano ma che aumentava nel cuore, iniziai a contare i suoi respiri ritornando ai vecchi tempi.

Edward era andato a fare visita a July ed io ero sola nella mia stanza.

Non avendo più il passatempo di Edward, cominciai a contare il mio respiro che più passava il tempo,più era affannato. Il fuoco stava ritornando a bruciare in me e il mio cuore iniziava a perdere battiti.

Stava per cessare, stava per morire.

Dovevo farmi forza, non dovevo urlare, dovevo resistere per me, per Edward e per tutti i Cullen.

E dicendo così entrò nella stanza qualcuno; il suo passo era pesante anche se sempre accompagnato da quella eleganza nei movimenti, caratteristica dei vampiri.

“ Ciao scimmiotta.” Mi chiamò. Dopo questo capì che si trattava del mio fratello orso: Emmet. Il suo odore era più rude di Edward. Sapeva di mare, di muschio, di erba bagnata. Sempre buonissimo.

Volevo salutarlo, saltargli addosso come facevo sempre, ma non potevo. Ero bloccata dal fuoco che continuava ad aumentare.

Ed aumentava, aumentava, aumentava, aumentava, aumentava, finché non riuscendo più a sopportarlo, lasciai andare un lamento.

In un batter d’occhio l’intera famiglia Cullen si presentò a me e fui invasa da una miriade di odori, intensi e meravigliosi, ma tra quelli, quello del mio Edward non c’era. Dov’era? Perché non era con me? Avevo bisogno di lui, lo volevo qui, ora a tenermi la mano, a farmi forza.

Sentì lo spostamento d’aria del braccio di Alice, la più vicina a me, a destra del mio corpo. Stava prendendo qualcosa dalla tasca; era un cellulare, perché poi sentì il suono dei tasti del telefono come un martello nella mia testa.

“Edward vieni a casa. Si sta svegliando, hai 5 minuti di tempo” informò Alice contenta. Allora è per questo che il fuoco sta aumentando. Allora è per questo che il mio cuore sta cessando di battere. Sto per diventare una vampira, sto per diventare una come loro. Edward vieni ti prego perché quando aprirò gli occhi la prima cosa che vorrò vedere sarà il tuo viso. Come in quei incantesimi nelle favole, dove aprendo gli occhi, la prima persona che vedrai sarà il tuo amore per l’eternità. Lui deve essere il mio amore. Lui deve essere il mio primo ricordo da vampira.

E dopo questi pensieri, la mia mente finì di pensare.

L’unica cosa che inondava questa mia nuova spaziosa mente era il fuoco.

Esso aumentava così come aumentavano i battiti del mio cuore.

Aumentavano, aumentavano, aumentavamo.

Non riuscivo più a resistere, ma mi facevo forza. Lasciai muovere il mio corpo lievemente, per il forte dolore.

La porta si aprì ed entrò Edward. “ Eccomi.” Urlò buttandosi su di me. Il nostro contatto stacco tutti i catenacci che misi per bloccare il mio corpo.

Il dolore aumentò e mi lasciai andare ad un ultimo urlò. Inarcai la schiena mentre irrigidì i muscoli del mio corpo, formando una strana posizione.

Aumentava, aumentava. I battiti aumentavano e così anche il fuoco.

L’ultimo battito.

L’ultima parte del mio corpo finì di battere e ogni cosa finì.

In quella stanza nessuno respirava, in quella stanza regnava il vuoto. Forse aspettavano che facessi qualcosa, ma avevo paura. Avevo paura che improvvisamente il fuoco riprendesse a bruciare.

Passo il tempo, sembrava un eternità, ma in realtà erano pochi minuti.

“ Amore.” Sentì il tintinnio della voce di Edward vicino al mio viso, mentre le sue dita carezzarono il mio collo. Il suo tocco non era più freddo. Adesso era caldo, adesso era confortante, era un tutt’uno con me. Quel suo contatto fu per me uno stimolo ad aprire gli occhi.

Lentamente comandai le palpebre ad alzarsi, mentre un nuovo mondo si apriva ai miei occhi. Nuovi colori, nuove forme, l’aria sembrava un piccolo universo fatto di pianeti, di satelliti e stelle.

Ma la cosa più sorprendente fu lui. Aprì gli occhi e il suo viso venne stampato nella mia mente.

Mi apparve il vero Edward, il mio angelo, il mio Dio, la mia intera esistenza, ciò per cui darei la vita in eternò.

Lui era qualcosa di indescrivibile, di una bellezza unica. Ogni cosa di lui sembrava brillare. La sua pelle sembrava fatta da minuscoli diamanti che riflettevano la lieve luce della lampada messa nel comodino accanto al mio lettino.

Le sue labbra sembravano due petali di rosa, morbidi e vellutati, dal sapore di miele. I suoi occhi erano stupendamente dorati e dolci. Mi amavano ed il mio cuore traboccò di felicità.

I suoi capelli? Tanti fili di stelle ramati. Come si poteva descrivere qualcosa di così bello? Lui era Edward, la bellezza della mia vita.

Rimanemmo a guardarci, a specchiarci uno nell’altro per così tanto tempo, finché l’istinto di baciarlo fu più forte di qualsiasi altra cosa. Il mio corpo scattò verso di lui, mentre la sua faccia inizialmente parve spaventata ma appena capì si lasciò andare a tutto questo.

“Ahi.” Si lamentò mentre lo abbracciai. Perché si era fatto male?

“ Bella adesso sei più forte di Emmet, capisci?” Urlò estasiata Alice.

Solo in quel momento mi resi conto che nella stanza non c’eravamo solo io e Edward ma tutti la famiglia Cullen. Ma prima di parlare, di ringraziare tutti loro c’era qualcosa che dovevo assolutamente dire al mio amore.

Mi girai verso di lui, mentre la sua bellezza ancora mi lasciò senza fiato (non sarei mai riuscita a non essere sorpresa dalla sua bellezza). Mi avvicinai al suo viso e incrociando il suo sguardo gli dissi:

“ Ti amo amore mio. Adesso finalmente potremmo amarci sempre e per sempre.” Rimasi scioccata dalla mia voce, che sembrava il dolce cinguettio di un canarino. Edward sorrise, per poi abbracciarmi.

Ci baciammo e questa volta cercai di misurare la mia forza. Il bacio divenne sempre più passionale, sempre più selvaggio, dovevamo rifarci di quest’anno in cui le nostre anime erano divise.

“Emh.. emh…” Tossì Emmet irritato. “ Certe cose fatele in privato per favore. Non mi piace vedere la mia sorellina in questi atteggiamenti.” Urlò sghignazzando Emmet, mentre l’intera famiglia rise a sua volta. Quella risata, che meraviglioso suono. Sembrava il canto di una sirena.

“ Sembri molto controllata per essere appena trasformata. Interessante.” Disse Carlisle, era il più vicino a noi, insieme ad Alice. Mi guardava con gli occhi colmi d’affetto. Anche lui era di una bellezza disarmante. In quel momento pensai a come potevo essere diventata.

Si avvicinò e mi abbracciò dolcemente. “ Benvenuta finalmente nella famiglia Bella.”

Ero una Cullen. Ero entrata a far parte di questa famiglia.

“ Lo sei sempre stata ma adesso è ufficiale Bella. Sei una di noi.” Disse Esme avvicinandosi e abbracciandomi, mentre con la mano accarezzava i miei capelli. E’ inutile dire che anche lei era divina?!

Venni accerchiata da tutta la famiglia che mi festeggiava e che mi abbracciava. C’era un calore ed un’ affetto talmente accogliente che sarei rimasta lì in eterno.

“ Bella ma non hai fame?” Chiese Jasper guardandomi stranamente. Appena disse in quel modo, il bruciore riprese nuovamente nella mia gola. Era un dolore indescrivibile, la gola era arsa, sembrava che avessi bisogno di bere, ma non avevo voglia di acqua, bensì di sangue. Volevo sangue, ne avevo bisogno.

“ Adesso che me l’hai detto si.” Dissi guardandolo in faccia, mentre lui mi sorrise dolcemente.

“ E allora preparati per la tua prima caccia.” Disse Emmet allegramente. “ Ti accompagnerà Edward, peccato però volevo vedere la più goffa vampira all’opera.” Ecco sempre il solito.

“ Emmet ti ricordo che adesso sono più forte di te.” Dissi ricordandomi le parole di Alice.

Emmet sembrò colpito in pieno da quelle parole. “ Lo vedremo.” Mi rispose come se mi stesse minacciando. Mi scappò un’altra risata, ero tranquilla, rilassata. Era qualcosa che mai avevo provato.

Edward mi cingeva i fianchi dolcemente, senza smettere di guardarmi. “ Edward che c’è?” disse Carlisle, togliendomi le parole dalla bocca.

“ Ancora non riesco a sentire i suoi pensieri.” Disse guardandomi con un misto di orgoglio e frustrazione.

“ Incredibile. Sicuramente questo sarà il suo potere, la sua mente è inattaccabile. E deve essere un potere molto forte se già si manifestava da umana.”

Io un potere? Io ho un potere?

La mente sembrava girarmi. Troppe cose stava incamerando, nuovi odori, nuovi colori, nuove sensazione, e poi si aggiungeva ancora quella sete che non voleva smettere, anzi stava diventando sempre più insopportabile.

“ Edward portala a caccia non ce la fa più.” Disse Jasper. Sicuramente sentiva le mie emozioni, mi stava tenendo sotto controllo.

“ Aspetta, aspetta. Prima che vada a caccia, deve vedere una cosa.” Urlò estasiata Alice, danzando fuori dalla porta per poi tornare subito dopo con un enorme specchio. Lo mise davanti a me, e per la prima volta vidi la mia nuova me stessa.

Era una Bella completamente diversa dall’altra. Le gambe affusolata, il corpo più alto e elegante, sinuoso con le curve nei punti giusti. I capelli molto più scuri di quand’ero umana arrivavano al mio fondo schiena ed erano morbidi e lucenti. Arrivai al viso, tutto apparentemente perfetto a parte gli occhi.

Avevo gli occhi rossi. Mi scappò un urlo disgustato e mi voltai subito.

Perché avevo gli occhi rossi? Guardai Edward spaventata, mentre lui mi cinse con entrambe le braccia i fianchi per confortarmi. “ Amore è normale che tu abbia gli occhi rossi, vedrai che col tempo diventeranno come i nostri, non preoccuparti.” Anche se non sentiva i miei pensieri, capiva tutto.

Le parole di Edward mi confortarono e tornai nuovamente a guardami nello specchio. Ero davvero bellissima, come lo erano Alice ed Esme, ma no Rosalie. Lei aveva un alone attorno a se stupendo, come se fosse nata per ammaliare le persone attorno a lei, la sua bellezza era qualcosa che sorpassava persino il soprannaturale.

Guardai Rosalie, mentre lei mi guardava sorridendomi dolcemente. “ Sei stupenda.” Disse amorevolmente. “ anche tu.” Le risposi.

“ Adesso basta, i convenevoli a dopo. Andiamo a caccia Bella?” Disse Edward.

Lo guardai un po’ insicura. “ Non preoccuparti, ci sono io.” E se sono con lui farei la qualsiasi cosa.

Annui col capo e voltandomi un ultima volta verso la mia famiglia che mi sorrideva incoraggiandomi, ritornai a guardare Edward che in quel momento saltò dalla finestra.

Urlai spaventata e mi affacciai subito per vedere che fine avesse fatto. Era a terra che mi guardava dolcemente con le braccia rivolte verso di me. “ Vieni Bella. Fidati di me.”

Senza pensarci, salì in piedi sulla finestra, e subito dopo mi lanciai nel vuoto. Era una sensazione meravigliosa, mi sembrava di volare. Toccai il terreno dolcemente, come se esso fosse fatto da soffici piume. Le braccia di Edward mi accolsero. “ Sei stata bravissima e per niente goffa.” Disse dandomi un bacio sul naso.

Sorrisi e mano nella mano ci inoltrammo nella foresta.

Correre era qualcosa di stupendo, la brezza fresca che scompigliava i capelli creando strani disegni nel cielo e mi carezzava il volto e il corpo delicatamente. La natura, con i suoi meravigliosi suoni nascosti, con i battiti di vita delle piante e degli animali, con i suoi meravigliosi colori, con le sue strane e affascinanti sfumature. Tutto perfetto, tutto nuovo, tutto eccitante.

Essere vampiri è stupendo.

Mi bloccai, bloccando anche Edward perché arrivammo nella riva di un fiume ed Edward stava per saltare anche se la terra dall’altro lato era molto distante e il fiume era agitato.

“Edward?” Lo chiamai spaventata.

“ Cosa c’è?” disse dolcemente.

“ Come facciamo ad andare dall’altra parte?”

“ Saltando.” Mi disse come se fosse una cosa logica. Lo guardai insicura. Lui mi sorrise e mi disse: “ Guarda quello che faccio.”

Fece due passi indietro per poi darsi lo stacco, inarcando leggermente le gambe. Il saltò formo un perfetto arco, fino ad arrivare dall’altra parte della riva col corpo voltato verso me.

Dai Bella, ce la puoi fare. Pensai.

Compì gli stessi movimenti di Edward, forse però dandomi un po’ più di slancio.

La sensazione fu ancora più bella di quando mi lanciai nel vuoto. Arrivai 150 metri più lontano di Edward.

Lui sorrise soddisfatto. “ Ti va di fare una gara?” Sorrisi ed annui. “ Prova a prendermi se ci riesci.” E detto questo scomparvi. Era velocissimo. Nemmeno io sarei riuscita a stare al suo passo.

Iniziai a correre, seguendo l’odore che lasciava la sua scia. Non sarei mai riuscita a prenderlo con questo andamento. Dovevo andare più veloce o forse utilizzare più potenza.

Aumentai la potenza e invece di correre mi sembrava di saltare, ma andando avanti così riuscì a vederlo, era abbastanza vicino.

In pochissimo tempo lo raggiunsi e con un ultimo slancio gli saltai addosso, mettendomi su di lui.

Una nuova sensazione nacque in me. Una sensazione eccitante, la voglia di possederlo e farmi possedere.

Stavo per cedere a tutto questo, perché essa era troppo forte e lo volevo, lo volevo con tutta me stessa.

Mi avvicinai alle sue labbra e le baciai, le baciai con tutto l’amore che avevo. Edward capì tutto e lo accettò. Invertimmo le posizioni adesso era lui sopra di me e ci baciavamo come mai nel nostro amore avevamo fatto. Volevo andare avanti, volevo di più e sentivo che lo stesso valeva per Edward.

Con le mani iniziai a sbottonare la sua camicia, ma mi fermò. “ Perché?” Dissi delusa.

Sorrise. “Non conoscevo questo tuo lato passionale.”

“ Non ti piace?” esclamai maliziosa, baciandogli lentamente il collo.

“ Mi piace eccome, ma non avevi sete.”

Ed ecco che la sete sorpasso la voglia pazza del suo corpo. Mi alzai di scattò, pronta a cacciare. Avevo sete, troppa sete.

Una brezza colpì violentemente il mio viso, una brezza che portava con se un odore buonissimo, l’odore di sangue, l’odore di cibo.

Senza pensare a niente, il mio corpo partì in direzione di quel delizioso odore.

La mia mente era completamente annullata, solo la voglia di quel sangue sentivo. La forza che misi in quella corsa fu dieci volte di più di prima, finché non arrivai. Mi posizionai nascosta su un albero, contemplando la preda, anzi le prede. Due escursionisti. Non pensai, non ragionai. Ero comandata dalla voglia, dalla sete.

Il mio corpo si scagliò su di loro e i miei canini perforarono la loro pelle, succhiando il loro sangue.

Ho ucciso degli esseri umani. Questo pensiero mi fece tornare la ragione, ma ormai era troppo tardi.

Accanto a me c’erano i corpi delle mie prede morti; le mie mani erano sporche di sangue così come i miei vestiti ed Edward a 50 metri da me, guardava la scena e me.

COSA AVEVO FATTO? In quel momento nacque in me un odio profondo verso me stessa, tutti i vampiri ed Edward che non era riuscito a fermarmi, anche se il mio amore era rimasto intatto.

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Sono sempre io XD volevo dirvi che ho creato una pagina di Twilight su Facebook, mi farebbe molto piacere se diventasse fan =D un bacione enorme vi lascio il link:

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