3°
Capitolo
Novità
Garrett
rimase a fissarci, in attesa di una risposta, la quale sicuramente non
avrebbe
ricevuto.
Guardai
alla mia sinistra e vidi Diego aggrottare la fronte. Anche lui, come
me, era
confuso da quest’atteggiamento gentile. Perché non
ci attaccava? Era vero che
noi eravamo in tre e lui solo uno, ma si capiva che questo Garrett non
era un
vampiro con cui scherzare.
Era
antico, più della nostra creatrice e,
all’improvviso, mi sentii piccola.
Io
avevo solo tre mesi. Potevo contare sulla mia forza e sulla mia
velocità. Non
avevo nient’altro.
Se
fossimo arrivati a uno scontro, io sarei stata la prima a essere
colpita.
Diego
sembrò intercettare i miei pensieri, poiché si
spostò e si mise davanti a me,
in chiaro atteggiamento difensivo.
Di
solito mi avrebbe dato fastidio, ma in quel momento gliene fui
immensamente
grata. Mi sentii protetta.
Fred,
d’altro canto, era rimasto impassibile.
Non
sembrava più il vampiro ironico e sarcastico che ci aveva
tenuto compagnia in
quei giorni. Era tornato a essere il vecchio Fred, quello taciturno e
apatico.
Il
suo cambiamento mi stupì. Era come se di fianco a me ci
fosse dottor Jekyll o
Mr. Hide, o per essere più precisi, dottor Fred e Mr. Freaky.
Si
voltò verso di me e annuì impercettibilmente.
Capii che avrebbe lasciato il
compito di parlare con il nostro ospite a me e a Diego.
Guardai
nuovamente Garrett. Non si era spostato. Era ancora lì
seduto, attendendo
pazientemente.
“Perché
ci chiedi chi siamo?” domandai, senza riuscire a impedirmelo.
Il
ringhio di Diego non si fece aspettare. Girò la testa verso
di me, lanciandomi
un’occhiataccia.
Io
sostenni tranquillamente il suo sguardo, per poi riconcentrarmi su
Garrett.
Il
vampiro sorrise. A quanto pareva, il nostro nuovo amico aveva il
sorriso
facile.
“Perché
è educazione” rispose. “ E sarebbe
educazione che voi vi presentaste”.
“Non
ci hanno insegnato a essere educati” ribatté Diego.
“Ma
a creare scompiglio a Seattle, attirando l’attenzione degli
umani, sì?”.
Diego
non rispose e sia io sia Fred, rimanemmo immobili come due statue. Ogni
minimo movimento
avrebbe rivelato la nostra vera identità.
“Io
non so chi vi ha creato, ma so per certo che con voi ha fatto un
pessimo
lavoro! Avrebbe dovuto insegnarvi subito le regole. I neonati vanno
gestiti con
attenzione” proseguì Garrett con tono serio.
“Chi
ti dice che noi siamo dei neonati?” chiesi, ostentando una
sicurezza che non avevo.
Garrett
gettò la testa indietro e rise. La sua risata era profonda e
allegra. Sembrava
non finire mai e mi fece sentire una stupida.
“Perché,
cara la mia signorina…”
“Non
è tua” ringhiò Diego, cogliendo di
sorpresa non solo Garrett, ma anche me.
“Chiedo
scusa” disse il vampiro, con dispiacere sincero.
“Non volevo. Posso continuare
con quello che stavo dicendo prima?”.
Diego
annuì, ma potei notare le sue spalle irrigidirsi.
“So
che siete neonati, perché sembrate degli animali in
trappola”.
Le
parole di Garrett erano offensive ma vere. E solo per quel motivo che
non lo
attaccai.
Fred
nascose il suo fastidio con una smorfia che gli deturpò
l’espressione marmorea,
mentre Diego lo manifestò con un breve scatto del capo.
“E
se me lo concedete, potrei dirvi, senza alcun’ombra di
dubbio, chi di voi è il
più giovane e chi il più vecchio”.
“Ah,
sì?” lo sfidai.
Garrett
mi sorrise.
“Tu
sei la più piccola e il ricciolo davanti a te il
più vecchio. Il vostro amico
enorme e silenzioso non dovrebbe avere più dei sei mesi. Lo
posso capire dai
vostri occhi. I tuoi, cara, sono molto rossi. Scintillano, quasi.
Questo vuol dire
che sei vampira da poco. Tre mesi, forse?”
Ma
come diavolo aveva fatto? Che possedesse anche lui un potere come Fred?
Per
fortuna che non ero più umana. Se lo fossi stata, la mia
bocca si sarebbe
spalancata dallo stupore.
“Merda”
sussurrò Fred a bassissima voce, in modo tale che solo io e
Diego potessimo
sentirlo.
“Non
voglio farvi del male” ripeté Garrett con tono
conciliante. “Permettetemi di
aiutarvi”.
Non
m’incantò. I vampiri non si aiutavano fra loro, si
uccidevano.
Fred
mostrò i denti, e intuii che i nostri pensieri fossero sulla
stessa lunghezza
d’onda.
“Ok,
mi hai convinto” disse Diego, rialzandosi e rilassando i
muscoli.
“Ma
cosa cazzo stai facendo?” sbottai.
Gli
afferrai una spalla e lo girai verso di me con furia. “ Sei
impazzito?”.
Diego
sorrise e mi fece l’occhiolino. “ Fidati di me,
Bree. Non ti capiterà niente di
male”.
Lo
fissai sgomenta. Questa era l’ennesima dimostrazione che io,
quel vampiro, non
l’avrei mai capito.
“Diego”
lo chiamai, usando un tono calmo. “ Non credo che sia
…”.
Mi
appoggiò un dito sulle labbra, azzittendomi, e scosse
leggermente la testa.
“Fidati”
ripeté, ed io mi arresi.
Se
proprio dovevamo morire, almeno saremmo morti sapendo qualcosa in
più sul
nostro nuovo mondo.
Gettai
un’occhiata a Fred. Il mio amico era esattamente come prima.
Non mostrava
nessuna emozione. Avrei voluto che assumesse il controllo della
situazione.
Aveva un’intelligenza straordinaria e poteva usufruire del
suo potere. Bastava
che distraesse Garrett, per poi scatenare la sua nauseante
invisibilità.
Ma
quando Diego si sedette, Fred lo imitò senza esitazione. No,
si sarebbe
limitato ad ascoltare.
Sbuffando,
mi sedetti tra i due vampiri, e prima di portare il mio sguardo su
Garrett,
guardai Fred.
Cercai
di comunicargli di stare attento e di tenersi pronto a usare il suo
potere. Non
so se il messaggio lo avesse ricevuto, giacché mi strinse la
mano e puntò i
suoi occhi sul nostro ospite.
Sapendo
ormai che non c’era più niente da fare, mi
concentrai su Garrett.
“Allora,
chi siete?” domandò, sorridendo.
Diego
prese un inutile sospirò e alzò la mano per
indicarci.
“Io
sono Diego, lei è Bree e lui è Fred”.
“Piacere
di conoscervi. Ben arrivati tra noi vampiri”.
“Ehm,
grazie” disse Diego a disagio.
“Siete
i neonati di Seattle?”.
Diego
prese tempo. Forse si stava domandando la mia stessa cosa: Garrett
faceva parte
dei vampiri incappucciati?
“Se
siete voi” continuò Garrett, notando la nostra
riluttanza, “ vi conviene
scappare. I Volturi sono molto arrabbiati, visto che il compito di
sterminare i
neonati é già stato portato a termine da un altro
clan”.
“Che
cosa vuol dire che il compito di sterminare i neonati è
già stato portato a
termine? Non starai mica dicendo che tutti gli altri sono stati
uccisi?”
esclamai, incredula e spaventata.
Non
era possibile. Erano in diciannove, più Riley e la nostra
creatrice.
Garrett
abbassò la testa ed io compresi la verità. Erano
morti, fatti a pezzi e arsi
nel fuoco.
Guardai
Fred e Diego. Anche loro, come me, erano sconvolti.
Non
sapevo che emozioni provare.
Non
ero dispiaciuta, ma non ero neanche felice. Ero attonita, scombussolata
e
grata.
Grata
di aver preso la decisione di tornare indietro. Grata di aver scelto
due
compagni meravigliosi come Diego e Fred. Grata di essere viva.
“Da
chi è composto quel clan?”.
La
domanda di Diego mi riscosse da quel vortice di emozioni.
Garrett
assunse un’espressione pensierosa.
“Non
lo so, ma deve essere estremamente potente se è riuscito a
battere un esercito
di neonati!”.
“Come
fai a sapere tutte queste cose?” chiesi, incuriosita.
Garrett
sorrise.
“Con
il passare del tempo, imparerete a leggere i segnali. La faccenda di
Seattle ha
interessato tutti i vampiri che popolano questo mondo. Lo sapevamo che
il
problema doveva essere risolto e ci domandavamo quando i Volturi
sarebbero intervenuti.
Poi, è giunta la notizia che i Volturi erano stati
preceduti, e questo voleva
dire solo una cosa”.
Garrett
s’interruppe, adocchiandoci divertito.
Gli piaceva avere un pubblico.
“Cosa?”
domandò Diego.
“Di
levare le tende. Il più velocemente possibile. I Volturi
sono già temibili e
incontrarli quando sono furiosi, è un suicidio
assicurato”.
“Ma
chi sono i Volturi?” dissi, esasperata.
Quella
domanda riuscì a prendere in contropiede Garrett.
Sbarrò gli occhi, scioccato,
e scosse la testa, come se non credesse alle sue orecchie.
“Non
sapete chi sono i Volturi!” esclamò. “
Adesso capisco. Questo spiega molte
cose”.
Sbuffai
infastidita e attirai su di me gli sguardi di Fred, Diego e Garrett.
Fred
e Garrett mi guardarono straniti, mentre Diego mi rivolse un sorriso
radioso.
Risposi
al sorriso e lui mi prese per mano.
“Sei
sempre la solita” sussurrò.
“è
per questo che mi adori, BFF” gli mormorai di rimando.
Diego
ridacchiò ed io feci per togliere la mano, ma lui
aumentò la stretta. Lo
fissai. Aveva lo sguardo rivolto verso Garrett e potevo
notare il ghigno che aleggiava sulle
sue labbra.
“Chi
sono i Volturi?” domandò.
Garrett
scosse nuovamente la testa, incredulo.
“è
un miracolo che voi siate ancora vivi” esordì,
puntando i suoi occhi su di noi.
“ I Volturi sono Marcus, Caius e Aro. Sono i nostri capi. I
nostri re”.
Le
parole di Garrett erano piene di disprezzo e non le presi sul serio.
“
I nostri re?” ripeté Fred ironico, prendendo
finalmente la parola.
“Sì.
Loro mantengono l’ordine e la giustizia fra noi vampiri. Sono
coloro che hanno
creato le nostre leggi”.
“No,
aspetta. Noi dobbiamo rispettare delle leggi?” lo interruppi.
“Sì.
E si possono riassumere in una sola: mai farci scoprire dagli umani. La
nostra
esistenza deve rimanere segreta”.
Finalmente,
ricevemmo una riposta alle molteplici domande che avevano affollato la
mia
mente e quella di Diego. Ecco perché gli umani non sapevano
niente
dell’esistenza dei vampiri, perché c’era
qualcuno che lo proibiva.
“è
per questo motivo che sono venuti a Seattle. Gli umani si stavano
avvicinando
alla verità” disse Garrett.
“Ma
chi gli ha dato il potere? Dove stanno? Com’è
possibile che solo tre vampiri
incutano tutto questo timore fra noi?” domandò
Fred, tirando fuori il suo lato
accademico.
“Chi
ti ha detto che sono solo in tre?” ribatté Garrett
con fare innocente.
“Come
sarebbe a dire? Sei stato tu a dirlo!” esclamai, seccata.
“Io
ho detto che sono tre, ma non che siano solo loro. Questi tre vampiri
millenari
hanno anche un corpo di guardia, composto da persone che hanno un
potere
supplementare. Come il vostro amico taciturno”. Garrett
indicò Fred.
“è
la cosa più ridicola che abbia mai sentito”
sbottai, guadagnandomi una risata
da parte di Garrett.
“Hai
ragione, Bree! I Volturi possiedono un non so che di ridicolo. A
partire da
come vanno conciati in giro. Con quegli stupidi mantelli
scuri”.
La
paura m’invase. Allora quei vampiri incappucciati erano i
Volturi.
Diego
si voltò verso di me e potei giurare di vedere il suo volto
impallidire. Mi
ricordai della conversazione che Riley e la mia creatrice avevano avuto
con
loro. Di com’ero rimasta spiazzata dalla voce senza vita del
loro capo.
“Li
avete già incontrati?” indagò Garrett,
decifrando le nostre espressioni
terrorizzate.
Diego
ed io ci limitammo ad annuire.
“Quando
è successo?”.
“Cinque
giorni fa” risposi e mi ritrovai a stringere più
forte la mano di Diego. Avevo
bisogno di sentirlo vicino.
“E
come mai non vi hanno ucciso?”.
“Eravamo
nascosti” rispose Diego, scuotendo la testa. “ Tu
li conosci tutti?”.
Garrett
si mosse a disagio.
“No,
conosco solo Aro, Caius e Marcus. So che Marcus possiede il potere di
individuare i legami tra le persone e Aro ha la capacità di
leggere i pensieri
di una vita intera con un semplice tocco della mano. Vivono a Volterra,
in
Italia. E la maggior parte di noi preferisce stare lontano da quel
piccolo
stato a forma di stivale”.
“Comprensibile”
disse Fred.
“Già.
Hanno acquisito il potere battendo due vampiri rumeni, secoli e secoli
fa”.
“Rumeni?”
chiese Diego, divertito.
Garrett
rise di gusto.
“Non
so se hanno un castello in Transilvania, ma vivono in Romania. Quei due
vampiri
sono ancora vivi e anche parecchio arrabbiati”.
Ridacchiai
e Garrett mi fece l’occhiolino.
“Quindi,
non sai chi possa essere il capo della loro guardia?”
insistette Diego.
Garrett
lo fissò guardingo.
“Perché
t’interessa tanto? Siete vivi, e questo che conta”.
“Sì,
è vero. Ma quel piccoletto, o piccoletta, mi ha fatto venire
i brividi”.
Il
nostro nuovo amico annuì.
“
Sì, ti capisco perfettamente. I Volturi vengono considerati
dai più come i
nostri benefattori. Governano con discrezione e puniscono chi non
rispetta la
legge. È grazie a loro, se noi vampiri siamo ancora in
circolazione. Se gli
umani dovessero scoprire la nostra esistenza, è molto
probabile che ci uccidano
senza pietà”.
“Come
noi facciamo con loro” commentò Fred, sogghignando.
“Perché
a te non piacciono?” domandai, e mi fece piacere vedere
Garrett colto di
sorpresa.
“Diciamo
che sono uno spirito libero e che non approvo i loro metodi”
mi rispose dopo un
po’. “ Sei acuta, ragazzina”.
“Grazie,
lo so”ribattei.
Diego
mi guardò in tralice e vidi una ruga formarsi
all’angolo della sua bocca.
“Credo
che sia giunto il momento di salutarci, Garrett” disse con
tono serio,
alzandosi.
Fred
ed io lo imitammo, seguiti subito dopo dal nostro nuovo amico.
Il
vampiro rimase a fissarci per un istante, per poi stendere la mano e
avvicinarsi a noi.
“è
stato un piacere conoscervi” disse, mentre stringeva una dopo
l’altra le nostre
mani protese. “ Mi permette un ultimo consiglio?”.
“Se proprio insisti” dissi, alzando le spalle.
“Andate
via dal Nord America. Almeno per un po’. Date tempo alla
faccenda di
sgonfiarsi. I Volturi sono ancora qui e se dovessero scoprire che
alcuni dei
neonati di Seattle sono ancora vivi, be’, potete immaginare
cosa vi farebbero”.
“E
dove potremmo andare?” domandò Diego scettico.
Garrett
sorrise.
“Ovunque.
Il mondo vi aspetta!”.
“Il
Giappone, potrebbe andare?” chiesi, ignorando le occhiate
stupite dei miei
compagni.
“Giappone?
Perché no! Personalmente il sangue asiatico non mi fa
impazzire, ma il Giappone
è abbastanza lontano. Quindi, direi che è
perfetto!”.
Risi
di cuore e lo ringraziai.
Garrett
ci fece il saluto militare e salì sul parapetto.
“Arrivederci,
che possa capitare tra qualche giorno o tra qualche secolo” e
detto questo,
saltò giù dal tetto del palazzo.
Lo
seguii con lo sguardo, finché non lo vidi sparire.
Mi
voltai verso Fred e Diego. Entrambi erano persi nei loro pensieri.
Garrett ci
aveva dato molto a cui pensare.
Trovavo
ancora ridicola l’idea di una stirpe reale tra noi vampiri,
ma poi il ricordo
di quella voce, tramutò la sensazione di ridicolo in terrore.
Qualsiasi
cosa sarebbe successa in futuro, avrei cercato di tenermi il
più lontano
possibile da loro.
Dovevamo
andarcene subito.
Cercai
l’orizzonte e vide albeggiare. Il sole stava facendo
capolino. Avremmo dovuto
aspettare ancora per un’altra notte.
“Bree,
dobbiamo nasconderci. Seguitemi. C’è una casa
sfitta a poche miglia da qui”.
Fred
saltò giù dal tetto e Diego ed io lo seguimmo.
Mentre correvamo verso il
nostro momentaneo
nascondiglio, Diego mi si avvicinò.
“Giappone?”
disse, sorridendo.
“Sì,
Giappone” confermai.
“Perché?
Di sicuro, non sarà per la cucina”.
Ridacchiai.
“Noi due abbiamo fondato il club supersegreto dei ninja.
Dobbiamo imparare
tutto quello che possiamo. È per questo motivo che ho
proposto il Giappone”.
“Finché
il soggetto della frase rimane noi due,
sono disposto a fare qualsiasi cosa con te”.
Mi
baciò sulla guancia e aumentò
l’andatura.
Anche
se non volevo ammetterlo, anch’io avrei fatto la stessa cosa
per lui.
Ridendo
lo raggiunsi, e insieme incominciammo a fare dei progetti per il nostro
viaggio
verso il Giappone.
Ecco
a voi, il terzo capitolo. Che cosa ne pensate? Io, personalmente, adoro
Garrett, da quando ho letto di lui in Breaking Dawn. Spero che vi sia
piaciuto,
e grazie a tutte le persone che seguono questa FF.
Angolo
riposte
recensioni:
Nina95:
GRAZIE! GRAZIE! Troppo buona. Non me li merito tutti questi
complimenti! Sono
contenta che la FF ti piaccia e che ti abbia stupito. A essere sincera,
stupisce anche me. Perché ogni volta che scrivo un capitolo,
mi sorprendo di
come la storia si evolva, ma è questo il BELLO! Le cose
inaspettate sono le
migliori! Il mio più grande difetto è ringraziare
sempre, quindi… =) Grazie
mille, di nuovo.
jenny
cullen:
grazie mille! È vero, Diego è da ricoverare ma,
come hai detto tu, è pur sempre
uno schianto di vampiro. =) Di solito io adoro i licantropi, ma lui ha
quel
certo non so che! Come Fred! Sono due personaggi fantastici ed
è un peccato che
la Meyer gli abbia dedicato così poco spazio!
Questo
compito spetta a me… ahahah, scherzo. Grazie ancora!
aleinad93:
esatto, quel Garrett! Non ho saputo resistere! Dovevo mettercelo da
qualche
parte! Grazie per i consigli riguardanti la parodia di Eclipse. La
gelosia di
Nessie e Edward ovviamente ci sarà. Infatti, mi sto
riguardando il film, ma se
l’ispirazione non bussa alle porte della mia immaginazione,
la vede difficile
da scrivere. Grazie!
_Bri:
Grazie! Anch’io, come te, speravo in una storia alternativa
di Bree, Fred e
Diego, ma poi mi sono detta: “ Ale, perché non la
scrivi tu?”. Ed eccola qui,
solo per voi. Mi fa piacere notare il tuo apprezzamento per questo mio
tentativo e spero di non averti deluso con questo nuovo capitolo!
Grazie!
Alla
prossima!