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Autore: Herys    28/07/2010    2 recensioni
I ragazzi che si amano non ci sono per nessuno Essi sono altrove molto più lontano della notte Molto più in alto del giorno Nell'abbagliante splendore del loro primo amore
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Rose Weasley, Scorpius Malfoy
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Gli innamorati si baciano in piedi..

L’incessante rumore della pioggia, copriva il rumore dei suoi tacchi sulla pietra serena del pavimento bagnato del porticato. Sperò con tutto il cuore che lui non l’avesse vista, così si sarebbe potuta concedere, un breve frammento di tempo per ammirarlo da lontano, prima che l’esigenza di stringere quel corpo non fosse stata troppo pressante anche per lei.

Si mise nascosta dietro una colonna, appoggiando le mani sulla fredda pietra levigata, e si affacciò, sospirando. Lo vide tranquillo, immobile, come una statua di granito, disegnata dal più esperto scultore, ultima gloriosa opera di mani di fata. La testa rovesciata all’indietro, le braccia abbandonate lungo i fianchi, con i palmi delle mani rivolti all’in su. Come se si arrendesse alle carezze lascive delle gocce gelide. La colse la gelosia.

Fu gelosa, dell’acqua che lo toccava prima di lei, e del vento che le rubava il suo profumo di uomo, e si diede mentalmente della pazza. Cominciò a sentire il bisogni impellente di immergere la faccia nel petto largo e snello di lui, e di essere stretta dalle sue braccia esili, ma forti.

Si mosse, cercando di esser silenziosa, senza paura di bagnarsi, l’abbracciò da dietro, stringendogli le mani sull’addome, respirando a pieni polmoni, l’aria che gli gravitava attorno, l’aria sul lungo cappotto nero.

- Hey, ti stavo aspettando Piccolo Fiore .. – impercettibilmente sorridendo le strinse le mani, tra le sue, delicate come farfalle. Si voltò tra le braccia di lei, ed a sua volta, poggiò il mento sui suoi capelli.

- Sono qui da un po’..- gli rispose,  - Ti stavo guardando.. – si allontanò un poco per guardarlo meglio, la camicia aperta un po’ sul petto, il colletto tirato fino al mento, il mantello, poco più giù, tenuto per mezzo del meraviglioso blasone della sua famiglia. La cravatta lente, e le maniche della camicia, che gli coprivano quasi le dita, ornate da un anello.

- Ci bagneremo..- dicendo così la trascinò al riparo, sotto il portico in stile romanico.  Le prese il mento, togliendole i capelli rosi bagnati dalla faccia, la fissò negli occhi, e si vide riflesso. L’acciaio brunito del suo sguardo, incontrò la nocciola, rimase incantato vedendo quegli occhioni spalancati, che lo guardavano, come se fosse il sole. Si ritrovò a sorridere, come un cieco, che per la prima volta vede i colori.

- Che hai? –

- Ho che sei bellissima..- lei rimase a bocca aperta, e lui se ne approfittò, baciandola, leggero e delicato, come avesse paura di rovinare l’atmosfera. Lei chiuse la bocca su quella di lui, andando a posare le mani nei suoi capelli, fili d’oro zecchino tra le sue dita piccole e dolci. Le mani di lui, invece, scesero con una carezza a circondarle i fianchi, sopra il mantello, possessivo.

- Piccola serpe infida, ma come fai? – lei sussurrò sulle labbra di lui, che rise leggero.

- Sono doti dei Malfoy, Rose.. – l’avvicinò di nuovo a ce, facendo cozzare i bacini, e a lei scappo un leggero gemito, di goduria.  Se lui fosse stato un oceano, lei ci sarebbe affogata senza paura, cercava di concentrarsi sulle braccia di lui, così leggere.

- Scorpius.. – in piedi, contro un muro non troppo comodo, schiacciata da un corpo freddo come la neve, capì in un lampo. Mentre la notte scendeva impercettibile, e il sole calava dietro le nubi che ancora piangevano sulla scuola di magia e stregoneria di hogwarts, lei si sentì così completa, che sentì le gambe cedere.

- Rose.. – il biondo prese un profondo respiro, poggiando la fronte contro quella della ragazza, sorreggendola, osservava le sfumature grigie del temporale, ballare sul viso di lei, tra le sue piccole efelidi rosa. Era felice.

Non sentivano nemmeno un rumore, tutto il resto era niente intorno a loro, come se una campana di vetro si fosse posata sulle loro vite, ed un filo rosso li legasse eternamente l’uno all’altra, facendoli desiderare di stare insieme come desideravano respirare.

Se qualcuno avesse voluto cercare i loro cuori, sarebbe dovuto andare al di là dell’alba, al di là  della notte, delle tempeste, del mondo, erano persi per sempre. Le stelle cominciarono a brillare sulle loro teste, senza che se ne accorgessero, mentre passeggiavano sull’erba umida, ridendo insieme, mano nella mano. E questa volta, senza curarsi degli sguardi degli altri, meravigliati, che li indicavano col dito, che bisbigliavano, ancora si baciarono, in piedi.

Perché niente importava, le loro famiglie, il loro status quo, adesso, l’amore era più forte. Si baciarono in piedi, sorridenti come due bimbi, perché gli innamorati fanno così, non gli importa di niente che dell’altro.

- Rose?..-

- Eh..-

- Ti Amo..-

  
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