2. DISQUISIZIONI FILOSOFICHE
«Sei sicura di non essertela mangiata, quella bambola?»
Era almeno mezz’ora che giravano su e giù per il TARDIS alla ricerca di quel giocattolo.
«Io non mangio le cose» rispose la bambina con voce offesa, dato che sentì di essere stata paragonata ad un bebè.
«Sì, che le mangi invece» continuò il Dottore, mentre rovistava in un baule pieno di cappelli.
«Non è vero» replicò burbera la piccola.
«Tu mangi le pere?»
La bimba fu scettica a rispondere, insicura sull’obiettivo di quella domanda: «Sì. Le mangio.»
«Bene. Questo prova che, oltre ad avere cattivo gusto, tu mangi le cose» disse lui con tono saccente.
«Le pere non sono una cosa, sono frutta.» Liz non voleva farsi abbindolare.
«I frutti sono cose.»
«No, che non lo sono!»
«E allora cosa sono? Animali?»
La bambina si sentì insicura; nessuno l’aveva mai fatta riflettere su certe cose. Il Dottore fermò la ricerca e guardò la biondina, con l’intenzione di argomentare il suo pensiero.
«Ci sono gli esseri vivi e le cose non vive, vero?»
Lei non disse nulla e rimase in silenzio ad ascoltare.
«Non ci sono le cose un-po’-vive, sei d’accordo? O sei vivo o non lo sei. Gli animali sono vivi: mangiano, crescono, si muovono, fanno i cuccioli. Come le persone. Le cose, invece, non fanno nulla di tutto questo: stanno lì, ferme nel loro angolino e non combinano nulla, se tu non le usi. Un sasso ti ha mai rivolto la parola? No, perché è una cosa.»
Liz appariva contrariata e continuava a guardarlo corrucciata, mentre sembrava che una marea di pensieri le passassero per la testa. Il Dottore si sentì vincitore e sorrise, rivolgendosi poi, nuovamente, al baule in cui stava rovistando.
«E le piante?»
L’uomo guardò ancora la bambina. Non si aspettava che avrebbe continuato il discorso.
«Le piante sono vive, anche se non si muovono, me l’hanno detto a scuola.»
Flora: innegabilmente esseri viventi.
«E i frutti vengono dalle piante. E crescono, perché prima sono piccoli e poi diventano grandi. Quindi i frutti sono… un-po’-vivi.»
Ormai stava per arrivare la conclusione, lui lo sapeva.
«I frutti non sono cose. Sono frutti e basta!»
Lo disse con così tanta decisione, che anche questa volta il Dottore non poté contraddirla. Fu lei a trionfare con un grosso sorriso, mentre l’uomo riprese la ricerca a testa bassa.