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Autore: chiaki89    29/07/2010    8 recensioni
Sono passati sei anni dall’arrivo dei Volturi. Leah, unica donna fra i licantropi, è sempre più insofferente verso tutto ciò che la circonda, nonostante ci siano stati piccoli miglioramenti.
Ma l’arrivo di un vampiro mai visto nella zona sconvolgerà di nuovo tutto.
Chi è Jeremy? Perché è arrivato a Forks?
Queste domande diventano superflue quando Leah si ritrova costretta con l’inganno a sorvegliarlo quotidianamente.
Ed è l’inizio di una nuova storia, nella quale incontrerete ancora tutti i personaggi che avete amato, e anche qualcuno in più.
“Quando il vampiro platinato si voltò ebbi la soddisfazione di vederlo stupito per un secondo buono. Presi fiato per dare libero sfogo alla mia volgarità ma lui mi precedette con una risata decisamente maleducata.
“E così, quel cosino è un lupo? Avete anche donne-lupo? Ridicolo! Inaudito!” continuò a sghignazzare.
“Ehm, lei è l’unica…” rispose cautamente Jacob, guardandomi.

[…]
Raccolsi un grosso masso di granito e lo scagliai con precisione. Gli staccai di netto un braccio. Mi permisi di rivolgergli un sorriso compiaciuto, consapevole che stavo giocando col fuoco.”
Tratto dal cap.3
Genere: Generale, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Leah Clearweater, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Successivo alla saga
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- Questa storia fa parte della serie 'Harvest Moon'
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SORVEGLIANZA

 

 

“Leah, potevi comportarti meglio”.

Sbuffai poco convinta. “Jake, un succhiasangue nel nostro territorio è più di quanto io possa sopportare, e tu lo sai. E presumo che i nostri fratelli la pensino allo stesso modo”.

Quil scosse la testa. “Di certo non ci fa piacere. Ma l’invasore non era al corrente del nostro patto e tutti si sono scusati. Mi sembra che tu stia ingigantendo la questione”

La rabbia che avevo dentro aveva superato già da un pezzo limiti allarmanti. Adesso avevo contro pure il branco. Non mi sbagliavo quindi: eravamo davvero i fedeli cagnolini dei succhiasangue.

“Leah, la colpa è soprattutto mia. Ero al corrente dell’arrivo di Jeremy”, continuò Jacob senza darmi l’opportunità di ribattere con qualcosa di decisamente velenoso.

“Lo chiami pure per nome?”, chiesi a metà tra lo sconvolto e l’infuriato.

Lui ebbe la decenza di mostrarsi almeno in imbarazzo. “Beh, presto farà parte della famiglia di Nessie, quindi…”.

Gli altri fratelli ridacchiarono. La riunione sulla “nuova minaccia vampiresca” era diventata una continuazione stucchevole della festa di fidanzamento della sera prima. Mi dava la nausea essere circondata da un tale branco di imbecilli ormai arresi allo stile di vita vampirofilo. Adesso anche il branco di Sam era diventato estremamente tollerante.

Jacob colse il mio sguardo fulminante e si riscosse dalle sue fantasie smielate sulla mutante.

“Ok ragazzi, parliamo di cose serie. Jere…”. Mi guardò un attimo e tossì teatralmente. “Il nuovo vampiro si è trasferito dai Cullen per una sorta di “esperimento vegetariano”. Il suo clan in Alaska ha sentito parlare dei Cullen dopo la fuga dei Volturi e hanno a lungo riflettuto sull’opportunità di unirsi a loro. Alla fine hanno deciso di inviare un solo membro della congrega per vedere se la dieta a base di sangue animale fosse uno stile di vita abbordabile. Jeremy si è offerto volontario e quindi eccoci qui, con un nuovo vampiro nella zona.”.

Sam non pareva molto convinto adesso. “Ci stai quindi dicendo che il vampiro non è ancora sotto controllo? Non trovi che potrebbe attaccare degli umani nella zona di Forks o peggio, a La Push? Mi sembra un azzardo. Al tempo del clan italiano avevamo accettato i vampiri testimoni solo perché le circostanze erano eccezionali, ma stavolta non c’è giustificazione per la sua presenza”

Con mio estremo disappunto, il sorriso di Jacob non si attenuò. Anzi, sembrava farsi più largo.

“Siamo sulla stessa lunghezza d’onda, Sam. Neanche io sono disposto a fidarmi immediatamente del vampiro nuovo, tanto più che può controllare mente e corpo altrui. Quindi ho pensato ad un compromesso.”.

“E sarebbe?”, chiese scettico Paul.

“Lo mettiamo sotto sorveglianza”, rispose euforico, come se avesse trovato la soluzione a tutti i mali del mondo.

“Jake, evidentemente da piccolo sei caduto da un’altezza notevole e hai avuto un trauma permanente. Mi spiace solo di non averlo notato prima. Ti avrei trattato con più riguardo.”. Le mie parole trasudavano un sarcasmo soddisfacente anche per i miei standard.

Lui fece una smorfia orrenda, infuriato. “Dove sarebbe il problema, eh?”

Gli altri stavano per rispondere ma non avevo intenzione di cedere la palla.

“Imbecille, vorrebbe dire inseguire il succhiasangue anche fuori dal nostro territorio, nella zona che appartiene ai Cullen!”, risposi velenosamente.

I miei fratelli annuirono, anche se erano evidentemente contrariati dai miei modi poco diplomatici.

Lui li fissò a bocca aperta. “Mi credete davvero così idiota? Lasciate stare”, disse rapidamente, presagendo le risposte. “Sentite, il succhiasangue ha invaso il nostro territorio, quindi ci siamo conquistati il diritto di fare lo stesso. Ho già parlato con Carlisle, e se voi mi darete il via libera abbiamo già il permesso, con una sola condizione: solo uno o al massimo due di noi potranno vagare liberamente nei loro confini. Per il resto Carlisle ci ha dato carta bianca”.

“Solo uno o due?”, rifletté perplesso Seth. “Ero convinto che Carlisle non avrebbe mai imposto una condizione del genere”.

“Infatti l’ho imposta io”, spiegò Jacob “Non mi sembra giusto approfittare della sua gentilezza e disponibilità”

Un lieve mormorio d’assenso seguì le sue parole. Io incrociai braccia e gambe e rimasi zitta a fissare malissimo tutti. Non potevano dire sul serio.

“Jake, quel vampiro è pericoloso. Controlla mente e corpo altrui, l’hai già detto. Anche se lo sorvegliassimo tutti insieme non avremmo neanche una chance di vincere senza perdite. Come pensi di sorvegliarlo con solo due di noi? E’ meglio che torni da dove è venuto e ci lasci in pace” feci notare, caustica. Non intendevo dargliela vinta così facilmente, solo per avvallare il suo amore per i succhiasangue.

“Bella ha garantito che sarà sempre in zona per difenderci con il suo scudo. Non c’è da preoccuparsi.”, disse tranquillo. Troppo tranquillo, per i miei gusti.

“Non ho la minima intenzione di farmi difendere da una di quelli! Per quale motivo quel pazzo deve rimanere qui, me lo spieghi? Non può tentare la nuova dieta in Alaska, lontano da noi?”. Ero stanca di scendere a compromessi con le sanguisughe. “Sei diventato un pappamolla, Jacob! Quando i vampiri te lo ordinano tu abbai, non è vero? “Jacob, qua la zampa!” Non è così?”. Adesso ero decisamente furibonda.

Lui scattò in piedi, tremando. Io lo imitai. Paul e Seth furono lesti ad afferrarlo per evitare una rissa in piena regola. “Fratello, calmati!”, disse Embry. “E tu, Leah, piantala di comportarti sempre come una stronza! Lascialo spiegare prima di insultarlo!”

Tremando a mia volta, mi risedetti.

Nessuno capiva quanto odiavo i vampiri. Mi avevano portato via tutto. Mio padre, mio fratello, la mia umanità. E persino ogni possibilità di avere una famiglia in futuro. Ma i miei adorati fratelli si rifiutavano di vederlo. Io non ero neppure degna della loro considerazione, al contrario di Jacob.

“Alice ha avuto una visione.”, disse Jacob digrignando i denti. “Era nebulosa, tuttavia ha capito che quando i Volturi torneranno, Jeremy sarà un’arma in grado di fare la differenza”.

La mia determinazione vacillò un poco.

“Le sue visioni non sono sempre precise”

“Te la senti davvero di rischiare, Leah?”, insinuò, consapevole di aver recuperato il vantaggio. “Te la senti di rischiare la vita di tutto il branco? Sai bene che quel clan italiano ci spazzerebbe via volentieri”.

“E’ comunque colpa dei Cullen se quei bastardi hanno scoperto la nostra esistenza!”, ribattei testardamente. Gli altri sembravano paralizzati mentre seguivano la nostra discussione.

“Può essere. Tuttavia non si può cancellare quello che è stato. Allora, cosa pensi di fare?”.

Non aprii bocca, ma il mio sguardo affilato fu più che sufficiente. Non potevo far altro che rassegnarmi, ovviamente. Ma sarei rimasta il più possibile fuori dalla faccenda.

Jacob percepì la mia resa ma ebbe il buonsenso di non dimostrarsi trionfante. Gli sarebbe costato qualche costola rotta. Come minimo.

“Bene, fratelli. Voi cosa ne pensate? Siete d’accordo con me?”

Gli altri assentirono con cenni o con parole.

“Perfetto. Ora non ci resta che decidere chi effettuerà sorveglianza su Jeremy”.

Nessuno si offrì volontario. Ovvio. Un conto era dare ragione a Jake, un’altra era sobbarcarsi una rottura del genere…

“Mi raccomando ragazzi, non accalcatevi!”, disse Jacob, sollevando un sopracciglio.

“Andiamo, invincibile alfa! Ti aspettavi qualcosa di diverso?”, ribattei cinica. Non potevo non sfruttare l’occasione di far saltare i nervi a Jake. Era troppo appagante.

“Leah, smettila. Tanto non riuscirai a farmi perdere il controllo di nuovo.” Mi rivolse un ghigno compiaciuto, al quale risposi con il mio sorriso più falso.

“Allora vedrò di proporre io.”, disse soddisfatto. “Il compito non è dei più semplici, quindi ci serve qualcuno che abbia combattuto almeno una volta contro i vampiri.”.

Le spalle degli ultimi acquisti si afflosciarono. Loro si erano trasformati nel periodo dei Volturi, ma non avevano mai avuto l’occasione di uno scontro diretto. Senza contare che erano tutti ragazzini.

“Chi farà sorveglianza dovrà sapersi muovere nel territorio dei Cullen senza problemi; è quindi meglio che sia qualcuno che all’epoca dei succhiasangue italiani fosse rimasto con loro.”

Mi irrigidii visibilmente. Questo escludeva tutto il branco di Sam, più Embry e Quil. Restavamo solo io, Seth e Jacob.

“Infine, questo qualcuno non deve avere pregiudizi positivi verso i vampiri.”.

Scattai in piedi come una molla. “NO! Non farò il cane da compagnia di quello psicopatico! Scordatelo, Jacob!”.

Anche Seth intervenne. “Fratello, lascialo fare a me! Ti prometto che non lo tratterò con riguardo!”

“NO!” esclamammo io e Jacob insieme. Per noi restava ancora un ragazzino a dispetto degli anni che erano passati. E io non l’avrei mai mandato nel covo dei succhiasangue se avessi potuto evitarlo.

“Andiamo, Leah, non dirmi che hai paura!” mi canzonò Jacob.

“Non attacca, cagnaccio schifoso. Io non lo farò. A meno che tu non me lo ordini, signor alfa.” Lo sfidai a farlo. Lui mi osservò con uno sguardo calcolatore.

“Jake, posso farlo io, non è un problema” disse placidamente Sam. Ecco, perfetto. Proprio lui mi doveva sostituire.

“No, Sam. Tu devi stare con Emily e i bambini. La sorveglianza è un lavoro a tempo pieno. Voglio che lo faccia Leah.”

“Stai cercando di dire che non ho niente di meglio da fare?” sibilai infuriata. I ragazzi si erano irrigiditi ai loro posti. Era come se avessi scritto in fronte “allarme rosso, allarme rosso”.

Jake incrociò le braccia, fissandomi impertinente. “Dimmi tu cos’hai da fare, Leah. Illuminami.”.

Stavolta fu il mio turno di farmi trattenere dai fratelli. Dalla mia gola uscì un basso ringhio.

Poi mi venne un’idea.

“Giochiamocela. Ci stai?”.

Lui sbatté gli occhi, preso in contropiede. “D’accordo”, disse senza pensarci troppo.

Caro, ingenuo Jacob. Si era lanciato sul raggio di speranza che gli avevo dato, senza capire che aveva appena consegnato la vittoria nelle mie mani. Mi permisi un sorrisetto saccente.

“Gara di velocità”.

Attorno a me esplosero le proteste.

“Leah, non vale!”.

“L’hai fatto apposta!”.

“Sei scorretta, non puoi fare questo a Jacob!”. Oh, certo che potevo farlo. E mi sarei pure divertita.

Il poveretto in questione non aveva ancora aperto bocca. Si limitava a studiarmi.

Mi sedetti incrociando elegantemente le gambe, come una diva d’altri tempi. Rosalie avrebbe apprezzato.

All’improvviso anche Jacob sorrise, enigmatico. E mi suonò un campanello d’allarme.

“Va bene. Vada per la gara di velocità”.

“Jake, lo sai già come andrà a finire!”, brontolò Embry.

“Ma scelgo io il campo, d’accordo?”, continuò imperterrito.

Speravo che avesse ideato qualcosa di più intelligente ed interessante. Su qualsiasi terreno io ero la più veloce. Nessuno osava mettere in dubbio il mio primato. Anche se avesse proposto di scalare una montagna, sarei stata comunque la vincitrice.

Feci spallucce. “Per me non è un problema.”.

“Ottimo.”. Il suo sorriso era più ampio e irritante che mai. “Ragazzi, avete impegni?”.

Che domande. Nessuno si sarebbe mai perso una gara tra me e Jacob.

“Perfetto. Quil, vai al posto dove l’anno scorso abbiamo avvistato il branco di cervi. Ti ricordi vero?”.

Quil rise, come se gli ricordasse qualcosa di molto, molto divertente. “Come potrei? Ci arrivo dal sentiero secondario, d’accordo? Altrimenti è troppo facile se ci arrivate seguendo l’odore”.

Jacob annuì. “Tu non hai problemi, giusto?”, chiese rivolto a me, senza guardarmi.

“Ti batto su qualsiasi sentiero, decerebrato. Attento a non inciampare nelle tue zampe.”.

Lui rise di gusto. “Andiamo allora!”.

Uscimmo tutti dalla casa di Sam e ci trasformammo in un attimo.

 ***

 Eravamo in un’area della riserva che non avevo mai esplorato. I profumi non erano diversi dai soliti, quindi non prevedevo problemi. Raspai pigramente le zampe sul terreno mentre aspettavamo impazientemente che Quil arrivasse al traguardo. L’eccitazione per la gara cominciava a salire.

Ci sono! Ragazzi, quando volete potete partire!, ci informò Quil.

Alzai il muso elettrizzata. Non vedevo l’ora di stracciare quel ragazzino.

A chi stai dando del ragazzino?, ringhiò Jacob. Ok, basta chiacchiere. Io e Leah correremo in direzione nord fino al punto in cui si trova Quil. Se arrivo primo, Leah terrà sotto sorveglianza il vampiro nuovo. Se vince lei, dovrò trovare un’altra soluzione. Va bene?

Preparati a mangiare la polvere. Sghignazzai tranquilla.

Lui sbuffò dalle narici. Possiamo seguire il sentiero o tagliare dritto nella foresta. Però sul sentiero non ci stiamo in due. Quale dei due itinerari preferisci?

Mi presi un istante per riflettere. Se avessi seguito il sentiero sarei stata sicuramente rallentata dalle curve, inoltre a me piaceva correre dritta in mezzo alla boscaglia.

Starò in mezzo alla foresta. Tu, compare Jake? Mi affiancherai?

No. Io preferisco seguire il sentiero.

Latrai una risata. Voleva proprio farsi umiliare!

Allora si parte?, chiese.

Al tre, risposi impaziente.

Uno.

Due.

Tre!

Schizzammo in avanti come palle di cannone. Jake mi rimase attaccato alla coda per un po’, ma una lieve svolta del sentiero lo allontanò come avevo previsto. Accelerai ulteriormente, lasciando che i miei istinti lupeschi prendessero il sopravvento. I tonfi sordi delle mie zampe sul terreno, il sibilo del vento nelle mie orecchie sensibili e il profumo della resina degli alberi. Tutto mi faceva sentire bene, libera.

Un flebile suono, diverso dagli altri, catturò la mia attenzione. Senza fermare la mia corsa, lo analizzai.

Ero abbastanza sicura che fosse vento, ma era strano. Non avevo altro modo di definirlo. Man mano che avanzavo, il rumore si faceva più forte.

Era come se il vento…

Soffiasse dal basso!

Frena Leah!. L’urlo mentale di Jacob sovrastò le mie imprecazioni.

Piantai violentemente le zampe nel terreno, giusto in tempo per frenare sulla cima di un dirupo. Il vento che arrivava dal basso mi scompigliava il pelo. Quil attendeva dall’altra parte, di fronte a me, ma non mi era possibile superare la gola con un balzo.

Merda.

Dei tonfi lontani mi riscossero. Alla mia sinistra, e terribilmente lontano, Jacob stava correndo su un ponte di legno. Ormai irraggiungibile.

Bastardo! Lo sapevi!, gridai furibonda.

Tu scegli la gara, io il campo, cara Leah. Ridacchiò soddisfatto.

Non avevo intenzione di dargliela vinta così facilmente. Mi lanciai di nuovo nella foresta tentando di raggiungere il sentiero. Una volta intercettato, seguii disperatamente la scia di Jake. Più che correre, sembrava che stessi volando. Ma era inutile.

Jacob taglia il traguardo per primo!. Il pensiero di Quil mi fece torcere le budella.

Avevo perso.

Il lungo ululato vittorioso del bastardo non contribuì a migliorarmi l’umore.

Tutto il branco è testimone. I pensieri di Jacob non riuscivano a mascherare il suo senso di trionfo. Lo avrei azzannato volentieri se solo fosse stato a portata di mascelle. Leah ha perso, io ho vinto. Da domani, Leah comincerà la sorveglianza su Jeremy,  continuò su di giri.

Li odiavo. Quell’imbroglione di Jake, i vampiri, i crepacci e tutto ciò che mi circondava. Tirai una zampata ad un tronco marcio e lo scaraventai diversi metri più in là, furiosa oltre ogni limite.

Mancava solo il colpo di grazia.

Buona fortuna, Leah, mi canzonò Jacob.

Appunto.

 

 

 

 

*Note dell’autrice*: Ecco a voi un altro capitolo! Spero di non avervi fatto aspettare troppo, sto cercando di aggiornare ogni due settimane per cercare di lavorare bene sulla storia, o almeno al massimo delle mie capacità! Voglio ringraziare di nuovo tutti quelli che hanno aggiunto la storia alle seguite o alle preferite (state aumentando, non posso crederci!) e anche a chi ha recensito. Come ho già detto nel precedente capitolo, ogni commento o critica sono ben accetti! Al prossimo capitolo!

 

@  vannagio: sono patetica se ammetto che quando ho letto la tua recensione ho cominciato a saltare sulla sedia? Probabilmente sì, ma la sincerità prima di tutto! ^_^

Ti ringrazio tanto per la recensione, per me è molto importante riuscire a rendere Leah IC, ci tengo davvero, quindi immaginerai quanto mi ha fatto piacere sentirti dire che, almeno per ora, l’obiettivo è raggiunto! Riguardo all’amicizia tra Leah e Rosalie in effetti ci avevo riflettuto da quando avevo letto BD, ma mi era sembrato opportuno, per rimanere in linea con il carattere di entrambe, cercare di far capire che loro stesse quasi non accettano il loro rapporto, al punto che le definisco, attraverso gli occhi di Leah, come quasi amiche (anche se in realtà, ovviamente, lo sono! XD)

Posso anticiparti una piccola cosa, per la tua gioia (spero): non prevedo, almeno per ora (ma la mia mente contorta potrebbe giocare brutti scherzi), l’utilizzo dell’imprinting per Leah. La trovo una forzatura alla trama della saga di Twilight, visto che Leah non può chiaramente concepire lupi più forti. Spero che la storia continui a piacerti! Baci!

@ Shin_Igami: nuovamente commossa dalla tua recensione! Hai colto una cosa che ritengo molto importante nel carattere di Leah, e che mi sembra di aver ricavato dalla saga della Meyer: per quanto acida e irritabile, Leah sa quali sono i suoi doveri e vi sa mantenere fede. Può farlo pesare su tutti, ma farà ciò che deve.

Grazie anche per l’apprezzamento a Jeremy: è un personaggio a cui mi sono personalmente affezionata, e mi auguro che possa piacerti tanto quanto io mi diverto a scrivere di lui. Ed infine un enorme ringraziamento per i complimenti sullo stile e sulla trama! Alla prossima!

geme103: semplicemente, GRAZIE! Non immagini quanto sono stata contenta di trovare una tua recensione! E ancora di più nello scoprire che la storia ti piace! Effettivamente il fatto che Leah sia un personaggio secondario, che a mio parere meritava un approfondimento, mi lascia una buona libertà d’azione, che ovviamente ho intenzione di sfruttare il più possibile! Mi fa piacere la tua approvazione allo stile: ho tentato di fare un parallelismo tra la mente di Leah (o almeno l’immagine che ho della sua mente) e lo stile di scrittura. Una TERP come te non poteva non notarlo! Ci vediamo al prossimo capitolo, se vorrai ancora seguirmi! Bacioni

   
 
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