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Autore: en86    29/07/2010    4 recensioni
Sono tornato con il seguito di 'Harry Potter e i Doni della Magia'. Harry è ormai un mago di tutto rispetto, ha appreso tutto ciò che Voldemort poteva insegnargli, ma il suo nemico è fuggito dopo il duello al ministero con l'aiuto della misteriosa 'Ombra'. Per tentare di dare risposta alle sue domande e per trovare il modo di sconfiggere il suo avversario senza morire, Harry guidato dai suoi strani sogni giunge in Cina, ma il suo viaggio lo condurrà presto ancora più lontano, fino alla scoperta delle origini stesse della magia. Una nuova guerra si prepara che coinvolgerà nazioni magiche finora mai viste, tutto il genere umano e le creature magiche mentre la luce e l'ombra si contendono l'animo di Harry incerto tra vendetta e giustizia. Lasciatemi un commentino ok? Non abbandonate gli autori sull'autostrada! Essi hanno bisogno d'amore, coccole e recensioni...
Genere: Avventura, Fantasy, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Ron Weasley, Un po' tutti | Coppie: Harry/Hermione
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Harry Potter e l'Essenza della Magia'
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29 alucard
CAP 29 – Alucard

§§      Serpentese

“”       Pensieri

-         Dialoghi

^^       Telepatia

Piton, Hermione, Neville e Luna ricomparirono con un lampo in una stazione internazionale di passaporte a Bucarest e Severus si affrettò verso un funzionario per regolarizzare il viaggio.
-    Come stai? – chiese Luna a Hermione
-    Mi chiedevo perchè il professore stia ufficializzando il viaggio, non è meglio rimanere in incognito?
-    Intendevo come stai... psicologicamente...
La riccia si volse e guardò la bionda con espressione neutra
-    Tu capisci sempre perfettamente lo stato d’animo delle persone, perchè me lo chiedi? Sono solo... preoccupata
-    Si... – sospirò Luna pesantemente – era strano quando è rinvenuto...
-    Quello che non capisco... – continuò l’altra digrignando i denti – è perchè diavolo si ostini a tenere per se le cose che lo preoccupano... sai... a volte si confida ma... prima di farlo ci pensa e ci ripensa... è come se valutasse sempre le cose, le sue confidenze non nascono mai dal cuore ma dal cervello!
-    Non esagerare! – intervenne Neville imbarazzato per aver ascoltato la conversazione – Harry è un tipo passionale e emotivo, tu dovresti saperlo...
-    Prima che andasse in Oriente e fosse investito della sua ‘Sacra Missione’...
-    D’accordo, d’accordo... chi ti capisce è bravo... – detto questo si allontanò scuotendo confuso la testa
-    Neville vede le cose sempre con eccessiva semplicità... – commentò Luna con un sorriso leggero carico d’affetto
-    Già... ma in fondo... ognuno di loro ha i suoi difetti e...
-    Li dobbiamo accettare così come sono
Entrambe sospirarono e si sorrisero.

Piton ci mise parecchio a ungere le ruote giuste e ottenere sia l’essere in regola che l’essere irrintracciabile dal ministero inglese, dovette addirittura mettere mano al conto alla Gringott che non toccava quasi mai... (non era un uomo che aveva bisogno di grandi somme per vivere)
-    Ha finito finalmente? – chiese Neville quando tornò dai ragazzi
-    Paciock, anche se non siamo a scuola, io sono pur sempre un professore e il tuo tono è sempre più insolente!
-    Già... a proposito... a volte mi chiedo come stia giustificando la nostra assenza il preside...
-    Albus trova sempre il modo di cavarsela e sicuramente è andato personalmente a parlare con Augusta – e disse quest’ultima frase con un sorrisetto malvagio
-    Non è questo – borbottò Neville imporporandosi – a Hogwarts ci sono ancora molti figli di Mangiamorte
-    I Mangiamorte non sono più un problema per noi o per Harry – intervenne Hermione – comunque anch’io continuo a non capire perchè dobbiamo entrare legalmente in questo paese
-    Avete idea di cosa sia il luogo segnato su quella mappa?
-    No...
-    Allora ascoltate bene, ma intanto sbrighiamoci a uscire dalla città per raggiungere un punto di smaterializzazione
Uscirono dalla stazione internazionale e si diressero verso l’uscita della via magica, molto più grande di Diagon Alley, dalla quale si accedeva alla Bucarest Babbana.
Il funzionario gli aveva indicato un pub che veniva comunemente usato dai maghi come punto di smaterializzazione e come punto di partenza per passaporte regionali.
-    Dunque – cominciò il professore con il solito tono sussurrante che usava anche a lezione – il luogo segnato sulla mappa è un antico castello in cima a una montagna nei pressi di una ridente cittadina di nome Alba Iulia
-    Come fa a sapere che li c’è un castello? – chiese Hermione sospresa
-    Un’intuizione... vedete, voi al primo anno avete studiato i vampiri vero?! In realtà quelli che studiate non sono che vampiri minori, la popolazione dei quali è attentamente sorvegliata dai ministeri magici, come sapete, essi non hanno il potere di creare altri vampiri, potere posseduto solo dai vampiri, cosiddetti ‘maestri’ e che sono decisamente pane per i denti di molti Auror. Nei pressi di Alba Iulia però abita una delle famiglie, se così si può dire, di vampiri nobili, che sono un gradino più in alto dei maestri, ce ne sono pochissimi e se andassero d’accordo fra loro o si organizzassero per reclamare diritti per la loro razza come fanno i Goblin di tanto in tanto, insomma se si rivoltassero contro i maghi... saremmo tutti in guai molto seri... la maggior parte di loro gode di particolari privilegi in virtù di accordi stretti con i governi magici. Credo che sia una coincidenza troppo sospetta che la Forza Portante si trovi da quelle parti, so che il castello dei Tepes è in quella regione e il mio naturale pessimismo mi spinge a credere che loro siano in possesso di ciò che cerchiamo. Proprio perchè sono in così amichevoli rapporti con il governo magico rumeno, temo che avremo bisogno del loro benestare se vogliamo uscire vivi da questa storia, ed ecco perchè ho voluto che entrassimo in modo legale nel paese.
-    Sono davvero in così buoni rapporti? – fece Neville scettico
-    Ovviamente se riuscissimo a sterminarli, probabilmente ci dedicherebbero una statua in piazza – disse velenosamente il professore fissando con rabbia il suo alunno – ma temo che non avranno fiducia nelle nostre possibilità e faranno di tutto per impedirci di arrecare disturbo al signore del castello, temono decisamente la sua ira...
-    E allora il ministero non ci aiuterà comunque... quindi... – intervenne Hermione
-    Questo non è detto, loro li temono ma di certo non li amano, innanzitutto dobbiamo assicurarci che ciò che cerchiamo sia effettivamente li, e speriamo che io mi sbagli, anche se ciò succede di rado...
A quest’ultima precisazione Neville alzò gli occhi al cielo facendo smorfie alle spalle del suo professore che ignorò la cosa, benché fosse difficile non capire che lo stessero prendendo in giro date le risatine soffocate delle due ragazze.
Proseguirono fino al pub loro indicato e si smaterializzarono tutti assieme in un paese vicino, da li cominciarono a materializzarsi a balzi fino ad arrivare ad Alba Iulia.
Era una città che sapeva incredibilmente di antico e di tetro, silenziosa quanto un cimitero e costantemente oscurata dall’ombra minacciosa di una montagna che si ergeva poco lontano, in cima alla quale si ergeva un antico castello.
-    Allora, io faccio un giro per raccogliere informazioni e voi trovate un posto dove stare, quando l’avrete trovato contattatemi con questo – concluse consegnando a Neville uno specchietto doppio senso
-    Io non vedo una parte magica... – sussurrò Hermione
-    Sai che non ce ne è una in ogni città ma qui ci sono di sicuro dei maghi
I ragazzi accennarono ad un assenso e si separarono, in quel momento Hermione si ricordò che non aveva più una bacchetta nè vestiti di ricambio.
-    Ragazzi, io devo andare a fare acquisti, per fortuna Harry mi ha lasciato dei soldi
-    Non credo sia prudente! – insorse subito Neville
-    Credo di sapermela cavare... – obbiettò la ragazza sorridendo e afferrando il manico invisibile della gigantesca alabarda fissata sulla sua schiena
-    Si però...
-    Nev, lasciala andare... Hermione ha bisogno di stare un pò da sola – s’intromise la bionda
La riccia sorrise debolmente a Luna, ringraziandola con gli occhi e si avviò in cerca di negozi magici.
Passeggiando si rese conto delle occhiate cariche di sospetto che gli lanciavano i passanti, sicuramente dovute alla strana veste nera che indossava ma non se ne curò, troppo occupata a pensare ad Harry e al suo strano atteggiamento.
Dopo aver macinato parecchia strada si rese conto che non c’erano molti negozi magici in quel piccolo paese ma scovò una biblioteca protetta da un ‘Repellum Babbanum’...
“Strana scelta, una biblioteca per nascondere un negozio magico, sarà un punto di materializzazione, il professore avrà un attacco d’ansia se scopre che me ne vado in un’altra città, ma ho davvero bisogno di una bacchetta!”
Entrò nel negozio e si guardò intorno incuriosita, l’aria di antico e la polvere ricoprivano ogni angolo del piccolo ambiente claustrofobico.
La ragazza si aggirò nel silenzioso negozietto stranamente restia ad annunciare la sua presenza ad alta voce.
-    Ha bisogno di qualcosa signorina? – chiese improvvisamente una voce dolce e profonda alle sue spalle
La ragazza si volse di scatto e vide davanti a lei un ragazzo di pochi anni più grande e incredibilmente bello con i capelli neri e gli occhi scintillanti di colore verde, un verde però molto diverso da quello di Harry.
Per un attimo rimase affascinata dall’aria del nuovo venuto, però ebbe subito la sensazione che ci fosse qualcosa che non andava, si sentì come una preda messa in un angolo dal suo predatore, pochi secondi dopo sentì una specie di furia animalesca venire da dentro di lei e un calore si diffuse in tutto il suo corpo, durò pochi istanti e quando passò, il nuovo venuto non le parve più tanto bello e capì immediatamente cos’era appena successo.
-    Non trova maleducato usare il suo fascino su una sconosciuta, o forse mi considera già una preda? – chiese sicura di se e inarcando un sopracciglio
-    Wow... – fece il ragazzo stringendo gli occhi in un’espressione malevola contrastante con il tono ammirato delle sue parole – non è una cosa che succede spesso che una ragazzina sia in grado di resistermi così facilmente, chi sei?
Il vampiro, perchè di questo si trattava, aveva utilizzato su di lei il cosiddetto ‘fascino’ che quelli della sua specie usavano sulle loro vittime per indurle ad abbassare la guardia e poi a morderle, quel vampiro in particolare doveva avere spiccati poteri mentali e una posizione abbastanza alta nella gerarchia dei suoi, perchè ora stava provando a soggiogarla mentalmente in un modo diverso, stava cercando di convincerla a rispondere alle sue domande.
Hermione si ritrovò a ringhiare e un suono basso e minaccioso uscì dalle sue labbra.
-    Non hai ancora capito che con me non funziona?
Inaspettatamente il ragazzo sorrise.
-    Se volevi attirare la nostra attenzione ci sei riuscita... gli unici maghi che vengono in questa città vogliono qualcosa da noi, tu cosa vuoi? Io sono Nicolai comunque e il tuo nome è...?
Disorientata dal succedersi di emozioni tanto diverse in pochi secondi e dal cambio di atteggiamento di lui, Hermione ci mise qualche attimo per raccogliere i suoi pensieri.
“La Volpe... la Volpe mi ha protetta... fantastico! Ok... e ora che dico a questo tizio?”
-    Io mi chiamo Hermione Granger e tu... sei un Tepes?
-    Si... – rispose lui – ed è estremamente raro trovare una strega così giovane, bella e potente e cosa vuoi da noi? O vuoi darmi a intendere che sei qui in vacanza...
-    Quanti complimenti... cosa stai cercando – fece lei sorridendo per la prima volta – una moglie o una preda?
-    Oh! – replicò il vampiro scoppiando in una breve risata cristallina – che lingua velenosa...
Si avvicinò a lei e le accarezzò lentamente la guancia, lei ebbe l’istinto di ritrarsi ma non lo fece, lui sorrise ferino.
-    Credo che come preda saresti difficile e come moglie... temo tu sia già impegnata...
-    C’è anche l’intuizione tra i tuoi poteri?
-    No... il tuo odore me lo dice... – si avvicinò ancora di più e le sussurrò all’orecchio – hai l’odore di due persone addosso...
-    Cosa intendi? – fece lei con lo stesso tono e combattendo con l’istinto di allontanarsi
-    Sei incinta...

Severus si aggirava per la cittadina cercando di trovare un pub magico, infine lo trovò ma dopo un breve sguardo capì che era frequentato solo da persone di una certa distinzione mentre lui cercava una bettola.
Con pazienza proseguì la ricerca ma venne avvicinato dopo qualche minuto da un uomo alto e segaligno vestito di nero che lo bloccò:
-    Salve signor Piton
-    Salve... con chi ho il piacere...? – rispose pacato il pozionante senza sorpresa e senza lasciarsi impressionare dal tono inquisitorio dell’interlocutore
-    Mi chiamo Michail Pitalec, membro dell’NKVD
-    La regolamentazione delle creature magiche... credevo foste un corpo che lavora in incognito per cui la sua candida ammissione mi spiazza oltre a non essere verificabile
Poichè in Romania e più in generale nei Balcani vivevano le creature magiche più potenti e malvagie d’Europa, il corpo internazionale denominato NKVD si occupava di operazioni segrete al limite della legalità per tutelare creature magiche spesso utilizzate per il contrabbando come i draghi o per omicidi come i vampiri e i mannari, inoltre c’era una nutrita popolazione di troll di montagna nei paraggi. Nonostante l’ufficio regolazione delle creature magiche fosse considerato poco importante nella maggior parte dei paesi, quel corpo in particolare era molto finanziato e composto da maghi potenti che erano disposti o addirittura provavano piacere nello sporcarsi le mani.
-    Se pretende di essere portato al ministero per verificare la mia identità, andiamo pure ma la cosa potrebbe farsi lunga in quel caso... e potrebbero decidere di sottrarre il permesso d’entrata a lei e ai ragazzi che sono venuti con lei
-    Non mi minacci... e venga al sodo...
-    Andiamo in un posto più tranquillo
L’uomo condusse il professore in una piccola caffetteria dotata di un salottino privato, l’agente e il proprietario si scambiarono un breve cenno con gli occhi che non sfuggì a Severus.
Una volta che si furono accomodati attorno a un tavolino rotondo fatto di un legno dalle sfumature rossastre si sfidarono con gli occhi, poi l’uomo cominciò a parlare.
-    Non ci arrivano notizie chiare dall’Inghilterra da molto tempo, so che la situazione politica e di sicurezza interna è ancora molto torbida e conosco bene il nome di Albus Silente e il suo impegno in favore della pace e conosco anche l’insegnante di pozioni di Hogwarts, verrò subito al sodo, se lei, il suo preside, o il vostro psicopatico mago oscuro volete mettere becco negli affari dei vampiri vi troverete contro la mia agenzia. Chiaro?
-    Cristallino.. – rispose Severus con un mezzo sorrisetto – ma cosa le dice che io sia qui per questo motivo?
-    Non offenda la mia intelligenza signor Piton
-    Quindi lei crede che io sia qui in missione... e sarei entrato nel vostro paese senza nascondermi e con tre ragazzini al seguito?!
-    Abbiamo i nostri metodi per rilevare le aure dei maghi sa?! I suoi ragazzini hanno provocato quasi un colpo apoplettico ai nostri agenti quando li hanno esaminati
Questo lasciò momentaneamente senza parole il professore, evidentemente l’Ufficio Misteri che lavorava per l’agenzia doveva aver messo a punto un incantesimo di rilevamento parecchio efficace e complesso.
Comunque si riprese in fretta e decise di passare all’attacco
-    E se le dicessi che sono qui per evitare che qualcosa interferisca con le pacifiche relazioni tra il vostro governo e i Tepes?!
-    Le risponderei che non sono affari che la riguardano, le consiglio vivamente di lasciare il paese al più presto, la mia agenzia non perderebbe tempo a espellervi dal paese, potrebbe passare direttamente alle vie di fatto, ma prima di andarsene lei mi dirà esattamente cosa sa
Severus aveva avuto abbastanza esperienza con l’arte dell’intimidazione e delle minacce da non lasciarsi impressionare dalle cupe asserzioni dell’uomo davanti a lui.
Ciò che veramente voleva al momento era capire da che parte stava in effetti l’uomo, così decise per una mossa azzardata.
-    Incontriamoci a mezzanotte, le comunicherò io il luogo con un patronus e vedremo di risolvere la questione
-    No, la risolviamo subito – fece duro l’uomo
-    Allora provi a fermarmi...
La voce ridotta a un sussurro, la mano stretta sulla bacchetta e gli occhi ridotti a una fessura Severus si preparò a duellare, anche eventualmente contro il padrone del locale ma l’agente sembrò estremamente titubante, di colpo perse la sua sicurezza e sembrò decisamente seccato sebbene non intimorito.
-    D’accordo
I due si scambiarono un ultimo sguardo di sfida e uscirono dal locale.

-    Sei pazzo – disse Hermione con veemenza al vampiro – non ti credo
-    Liberissima...
Troppo shockata dall’affermazione dell’altro, la ragazza perse il controllo del suo raziocinio, un’idea, forse suggerita dallo spirito maligno che l’accompagnava si impadronì di lei:
se la Forza Portante era nelle mani dei vampiri, quel Nicolai doveva saperlo, quindi doveva catturarlo e interrogarlo.
Stava quasi per mettere mano alla sua gigantesca arma quando tornò in se e capì che stava per fare un enorme sciocchezza, i suoi pensieri si schiarirono all’improvviso e una parola esplose nella sua mente come una bomba atomica:
‘Incinta’
Senza più badare al vampiro e senza chiedersi per quale motivo lo spirito di Kyuubi avesse cercato di convincerla a fare una cosa tanto stupida scappò dal locale in preda alla confusione senza accorgersi di essere seguita...

“Incinta, incinta, incinta, incinta....”
I pensieri di Hermione vorticavano furibondi impedendole di pensare chiaramente e offuscando la sua proverbiale intelligenza.
“Non è possibile! L’ha detto per un qualche suo oscuro scopo, ne sono certa! Oddio no! Proprio ora? Con la guerra e tutto il resto?! E poi considerando le poche volte che... una botta, un centro! Complimenti Harry hai vinto un orsacchiotto!!”
Fu invasa da un’ira furibonda e irrazionale verso Harry, quel maledetto! Come aveva osato farle questo?! Presto l’ira fu soffocata dalla paura e poi dalla preoccupazione, per il suo bambino...
“Eventuale bambino! Eventuale...”
E anche per lei! E per Harry...
Come avrebbe reagito Harry? Tutti i maschi avevano una naturale tendenza a cercare di svicolare il più possibile quella responsabilità, specialmente in età così giovane! Ma Harry non era un ragazzo normale... e alle responsabilità era decisamente abituato! Ma... sarebbe morto di preoccupazione... e molto probabilmente l’avrebbe rinchiusa in una gabbia di vetro incantato e impenetrabile dalla quale non sarebbe uscita per i prossimi nove mesi!
“E io? Io sono pronta per una cosa del genere?”
Non ne era affatto sicura...
A quel punto la sua mente aveva smesso di galoppare freneticamente e si era semplicemente messa al trotto... si guardò intorno leggermente spaesata e si rese conto di aver corso senza meta per mezzo villaggio.
“Dove si saranno sistemati gli altri?”
Chiese informazioni ad una brusca signora che spazzava la soglia di casa sua e scoprì che in città c’erano solo due locande, si avviò verso la prima a caso e comprese che doveva essere quella giusta.
Era un vecchio edificio di legno a tre piani, non troppo grosso e dall’aspetto rustico ma sulle finestre vide delle discrete rune di conservazione che servivano a far durare più a lungo le cose.
La locanda non era tuttavia protetta dai babbani ed era quindi evidentemente... ‘mista’.
Appena entrata le si fece incontro una signora dai capelli grigi legati in una crocchia e dalle forme generose. La squadrò senza la minima benevolenza e poi le accostò la bocca all’orecchio sussurrandole che li era vietato fare magie altrimenti lei avrebbe dovuto obliviare i clienti normali.
Hermione la assicurò gentilmente che si sarebbe attenuta alle regole e le chiese se erano arrivati due ragazzi e avevano preso una camera.
-    Si! – chiocciò allegra la locandiera – una ragazza così simpatica e a modo, mi avevano detto che aspettavano altre due persone, sei una di loro?
-    Esattamente! Può indicarmi la camera?
La sua faccia sorridente divenne sospettosa in un istante e la esaminò come se intendesse prenderle le misure per un vestito poi grugnì e la condusse su per una scala e poi per un corridoio.
Hermione non badò affatto ai modi della locandiera e continuava a pensare furiosamente
“Luna! Lei lo saprà con certezza! Devo sapere! Devo... o per Merlino fa che non sia vero...”
la locandiera bussò discretamente e la voce profonda e scocciata di Neville annunciò che stava per aprire, dopo un intervallo di tempo ragionevole la porta si aprì e il ragazzo guardò accigliato la donna che ribattè con uno sguardo altrettanto acido che si addolcì quando Luna spuntò da dietro le spalle del suo ragazzo.
Neville invece vide Hermione ed esalò un sospiro di sollievo come se fino a quel momento non avesse fatto altro che chiedersi dove fosse finita, la riccia si irritò un istante ma era troppo ansiosa di parlare con Luna, superò la locandiera e spinse fuori anche il ragazzo dicendo bruscamente
-    Devo discutere un attimo con Luna, va nella tua camera!
Neville rimase sbalordito ma non ebbe tempo di replicare nulla e si avviò sconsolato nella stanza che avrebbe diviso con Piton.
-    Luna, Luna, è terribile!
-    Herm! Calmati che succede?
-    Io... – si interruppe con la gola improvvisamente secca e stretta in una morsa non riuscendo a dire nulla ma poi prese un bel respiro e cominciò a narrare dall’inizio

Piton era molto incuriosito dall’incontro appena avuto, le squadre speciali come l’NKVD non cercavano informazioni in modo così diretto, nè così gentile...
Forse temevano che la loro scomparsa avrebbe suscitato la reazione di Silente e di riflesso quella del ministero, ma quell’uomo era sembrato disperatamente ansioso di ricavare da lui delle informazioni, era eccitato come uno scolaretto come se Piton possedesse risposte sul senso della vita...
Era evidente che stava succedendo qualcosa in Romania.. non c’era da stupirsi! C’era una sola nazione al mondo non coinvolta nella guerra?
Comunque quell’uomo lo aveva riconosciuto con troppa facilità e la sua conoscenza dell’aura magica dei ragazzi lo infastidiva.
Stavano troppo attenti... controlli troppo serrati... la città era avvolta da un’aura di tensione...
Forse era meglio contattare i ragazzi, farsi dire dove si erano sistemati e poi riflettere.
Tirò fuori lo specchietto a doppio senso e chiamò Neville...
Perchè quell’idiota di Paciock non rispondeva? Oh! Come mai la Granger aveva lo specchietto?
-    Professore venga subito! Siamo in...
Un’esplosione proveniente da una zona distante quattro o cinque isolati lo spronò a correre trafelato.

-    Capisci?! Non è il momento! Non è possibile! È...
-    Calmati Hermione... non puoi rimettere il gatto dentro il sacco ora... decidi quello che vuoi con chiarezza ma è ovvio che qualsiasi cosa deciderai non puoi non parlarne a Harry
-    Ma certo Luna! Per chi mi hai preso? Solo, temo che lui...
Un bussare discreto alla porta la interruppe
-    Chi è? – chiese Luna in tono neutro
-    Sono io signorina – rispose la voce della locandiera – ci sono qui degli uomini che...
La porta esplose con un boato e la locandiera urlò mentre volava lungo il corridoio e atterrava duramente svariati metri più in là.
Nella camera irruppero sei maghi che non indossavano alcuna veste particolare ma avevano le bacchette spianate ed erano chiaramente dei professionisti, si gettarono in terra rotolando per cogliere di sorpresa le ragazze ma le due erano già in azione.
Hermione ancora priva di bacchetta fu costretta di malavoglia ad estrarre la Banryu ma con sua sorpresa uno dei maghi tirò fuori qualcosa da un sacchetto di pelle che portava appeso alla cintura e lo lanciò verso l’alabarda.
Luna invece aveva già cominciato a lanciare maledizioni a ripetizione davanti a se ma i nemici non erano dilettanti e pararono facilmente, così la ragazza impugnò la sua leggera spada e richiamò i fulmini ma all’istante si sentì debole e priva di forze come se avesse corso per mille miglia...

Nella sua stanza Neville rimuginava e borbottava fra se riguardo al comportamento acido della locandiera che sembrava stravedere per Luna ma non per lui, e per Hermione che lo sbatteva fuori dalla stanza della sua ragazza proprio in uno dei rari momenti di pace e soprattutto di assenza del nero professore...
“Scommetto che si intenderà a meraviglia con i vampiri... magari lo scambieranno per uno di loro”
Sghignazzò il ragazzo.
Il suo sghignazzare venne bruscamente interrotto da un’esplosione nel corridoio.
Con un grido soffocato, si precipitò nel corridoio estraendo il frammento di martello che gli era rimasto e la bacchetta ma venne inghiottito dalla nube che invadeva la scena.
Con un rapido incantesimo evocò un venticello che sgombrò la polvere e urlò a squarciagola
-    Luna! Hermione!
-    Gioca con me ragazzo... – disse una voce suadente da un angolo in ombra
Neville si girò e vide la donna più bella che avesse mai visto, lunghi capelli setosi del colore dell’oro e occhi di uno stranissimo coloro violaceo.
La sua magia sembrò abbandonarlo e allo stesso tempo i suoi pensieri si accavallarono gli uni sugli altri mentre la donna si avvicinava a lui con delle strane movenze fluttuanti come se danzasse.
“Ma che...”

Luna fece in tempo a vedere Neville da un buco che lei stessa aveva aperto nella parete con una maledizione, una donna gli si avvicinava con movenze seducenti e lui se ne stava impalato come un demente con le mani lungo i fianchi!
Ma non è che avesse tanti diritti di rimproverarlo dato che uno splendido ragazzo che mostrava una tremenda somiglianza con la donna che stava incantando Neville gli si avvicinava con un sorriso malizioso e i pensieri le si accavallarono in mente...
Era davvero bellissimo... eppure c’era... qualcosa di strano... di... sbagliato...
Perchè Hermione se ne stava stesa a terra e si reggeva a fatica alla sua alabarda avvolta da un bagliore cremisi?!
Ma che importava mentre quel bellissimo ragazzo avvicinava il suo volto perfetto verso le sue labbra?

Quando il frammento di cristallo cremisi si era incollato alla lama della Banryu, Hermione aveva sentito nelle orecchie il ruggito furioso della Volpe che chiedeva di essere liberata dalla sua prigione.
La riccia cercava di prendere dalla tasca i semi dell’albero del mondo ma il suo gesto fu bloccato a metà da un ‘Petrificus’ lanciato da uno dei maghi che ora la circondavano e sogghignavano, nessuno aveva fatto una mossa aggressiva contro di lei ma se ne stavano fermi a guardarla appena al di là del bagliore cremisi.
“Maledizione! Com’è possibile che ci abbiano catturato così facilmente?!”
Mentre la ragazza pensava freneticamente e cercava di non entrare nella solita dimensione mentale in cui avrebbe dovuto vedersela con la bestia, vide due ragazzi biondi che abbracciavano con fare sensuale Luna e Neville che si intravedeva nel corridoio da un buco apertosi nella parete.
“Vampiri! Maledizione!”
Ad un certo punto un ragazzo dai capelli corvini e gli occhi verdi spuntò da un’estremità del corridoio muovendosi con eleganza e velocità verso la ragazza che aveva afferrato Neville.
“Harry?! Ma che diavolo ci fa qui?”
Harry mosse la mano in un gesto indolente come se volesse dare una pacca sulla schiena della ragazza bionda ma la sua mano fece l’effetto di un’affilatissima lama e tagliò di netto la testa della vampira, Neville ancora stordito barcollò e cadde al suolo, dalla tasca perse uno specchietto rotondo che rotolò verso Hermione.
-    Harry... – rantolò
Ma Harry la ignorò e guardò disgustato la stanza comprendendo in un’unica occhiata gli uomini e le ragazze, poi si mosse in un lampo e afferrò per la gola il vampiro che abbracciava Luna sollevandolo, i maghi che l’avevano guardato basiti e immobili fino a quel momento cominciarono a lanciargli contro incanti esplosivi e di vari tipi aprendo voragini nella parete alle spalle che dava sulla strada ma lui lanciò loro contro il vampiro e in un istante li raggiunse mentre quelli si scostavano e li squarciò con estrema facilità come se impugnasse armi invisibili ed estremamente taglienti.
Infine prese Luna in braccio e la guardò un istante poi si volse verso Hermione e le sorrise e lei lo riconobbe, non era Harry era Nicolai!
-    Siete indubbiamente un gruppo interessante per aver attirato l’attenzione di questi qui... dato che tu sei già impegnata mi farò quattro chiacchiere con la tua amica qui... è veramente carina!
Detto questo diede un calcio al cristallo attaccato alla lama dell’alabarda staccandolo e si lanciò da uno dei buchi che crivellavano ormai la parete con Luna svenuta in braccio.
-    Luna no! – riuscì a gridare Hermione
Poi vide lo specchietto e in esso il viso di Piton, lo prese e lo chiamò ma il vampiro sopravvissuto si alzò e la guardò malevolo e malizioso a un tempo, il sangue le andò al cervello e sollevò la Banryu verso di lui polverizzandolo con una fiammata.

Quando Luna aprì gli occhi contemplò con stupore una lussuosissima camera con le pareti verniciate in una gradevole tonalità azzurra che sembrava fuori posto accostata ai pesanti mobili antichi e in legno massiccio che ingombravano lo spazio intorno al grande letto a baldacchino pieno di broccati e cuscini su cui era stesa.
Il letto era gigantesco, ci si poteva dormire sopra in quattro o cinque persone, era tutto davvero molto lussuoso... ma lei che ci faceva li? L’ultima cosa che ricordava era un ragazzo bellissimo che la abbracciava e...
“Ma che?.... Cosa stavo facendo? Cosa....”
Le sue shockate elucubrazioni vennero interrotte dall’ingresso nella stanza di un bel giovane un pò più vecchio di lei e molto somigliante a Harry che le sorrise gentilmente e si sedette sul bordo del letto a una certa distanza da lei.
-    Ciao, ben svegliata..
-    Grazie – fece lei con voce sicura e imperturbata – chi sei tu?
-    Nicolai Tepes, e tu ti trovi in una delle mie stanze al castello
La ragazza non mostrò alcun segno di sorpresa ma il suo cuore mancò un battito quando capì di essere prigioniera di un vampiro, i suo occhi sfrecciarono in cerca della sua spada o della bacchetta ma non trovandole si accinse ad accumulare la sua magia elementale e a tentare di stordirlo.
Il sorriso del ragazzo si fece più tagliente e disse
-    Non richiamare la magia in mia presenza, al momento sto sopprimendo la mia aura ma se non vuoi che ti trasformi in una ragazzina adorante sopraffatta dal mio fascino, interrompi qualsiasi cosa tu stia facendo... credo che tu non abbia ancora dimenticato ciò che è successo in albergo vero?!
Luna semi-spalancò la bocca chiedendosi come lui facesse a sapere ciò che stava per fare.. quasi disobbedì... ma poi decise che era più prudente lasciar perdere. Il sorriso di lui divenne di nuovo piacevole.
-    Brava... bella e intelligente non c’è che dire...
Le accarezzò la guancia con un dito leggero sorridendo dolcemente, Luna venne percorsa da un brivido e quasi si lasciò sfuggire un gemito di soddisfazione ma poi si riprese schiaffeggiandosi mentalmente.
-    Perchè mi hai rapita? – chiese nel tono più atono che le riuscì
Nicolai si fece serio e guardò per un attimo nel vuoto, poi senza guardarla chiese
-    Che volevano quei tizi da voi?
-    Non lo so, non so nemmeno chi fossero.. c’erano due vampiri li, non dovresti saperlo tu meglio di me?
Un lampo di furia illuminò gli occhi di lui, tanto intenso che lei non potè fare a meno di arretrare leggermente ma sparì subito e lui continuò
-    Quelli non erano nostri, non so esattamente a chi appartenevano ma chiunque fossero erano dei cani se lavorano con i maghi! Con quelli specialmente!
-    Ho sentito dire.. – fece lei cauta – che i vampiri lavorano a volte con i maghi
Quel che intendeva dire erano le voci sul vasto uso che si faceva nell’est Europa di vampiri e mannari come sicari e killer, per un attimo credette di aver esagerato ma la voce di lui esprimeva solo disgusto non rabbia.
-    Quelli di cui parli sono quelli del Basso Sangue, loro possono fare quello che vogliono hanno poco onore da mantenere in ogni caso...
-    Ah... loro sono del Basso Sangue... mentre quelli che ci hanno attaccato erano...?!
-    Loro sono dell’Alto Sangue! – quasi ringhiò lui – maledetti privi di onore, come osano sporcare in questo modo anche la nostra reputazione?
Luna pensò furiosamente cercando di collegare i pezzi del puzzle...
-    Chi erano gli umani con loro?
-    Uomini del NKVD
-    Il comitato per le creature... cioè... – s’interruppe temendo di offendere il vampiro e cercò qualcos’altro da dire – sembra che tu sappia più cose di me su quegli uomini, noi siamo appena arrivati in Romania, ma se mi dici che succede forse posso darti qualche informazione... è per questo che mi hai rapita no?!
Lui fece un lento cenno del capo in conferma e la squadrò valutandola, chiedendosi evidentemente quanto rivelarle, infine sospirò e cominciò a parlare.

-    L’hanno rapita! L’hanno rapita! – strepitava Neville fuori di se
-    Lo so Paciock, lo so! Ma hai visto con quale facilità vi hanno messi fuori gioco! Non possiamo assaltare un castello pieno zeppo di vampiri nobili e maestri dannazione!
-    E allora ce ne stiamo qui a poltrire!
-    Basta Neville! – intervenne Hermione che già era immusonita di suo sia per i suoi problemi personali che per la sua inutilità nel recente scontro, stranamente non era preoccupata eccessivamente per Luna... Nicolai non sembrava così cattivo... – pensa a cercare qualche indizio
Stavano frugando la scena disastrata della strage cercando qualcosa di utile, la locandiera era stata posta sotto Imperius e aveva assicurato ai babbani che la polizia era stata chiamata e ai maghi che gli Auror stavano già investigando.
Cercando fra i cadaveri spezzettati sparsi per la stanza Hermione si chiese quando esattamente era diventata così fredda e poco impressionabile di fronte alla morte altrui... forse era ancora leggermente sotto shock... ma in realtà le sembrava solo di essere percorsa da un leggero brivido di paura al pensiero della facilità con la quale Nicolai aveva straziato quei corpi... non avrebbe mai creduto che i vampiri fossero così forti ne che potessero ridurre un mago nello stato privo di volontà che gli aveva descritto Neville, evidentemente solo lei era protetta grazie alla Banryu.. già la dannata Forza Portante... Harry aveva detto che ormai l’arma era legata a lei da un legame e lei ne era Sannin, cioè guardiana, ma quella continuava a fare come le pareva! E il frammento della Sfera Shikon? Era stato preso in consegna da Piton ma il fatto che quegli uomini lo possedessero e sapessero come usarlo dava chiaramente a intendere chi c’era dietro a tutto...
"Ma quanti frammenti ci sono di quella dannata sfera?"
-    Cos’è questo?
Chiese Neville mostrando agli altri un disco d’ambra con incisa l’immagine di una torre con due corvi ai lati, Piton si alzò lesto e gliela strappò di mano osservandola con cipiglio concentrato.
-    E’ l’emblema della Torre dei Corvi, la base del NKVD, devo contattare Pitalec
-    Chi?? – chiesero all’unisono i due ragazzi

-    Da qualche settimana – cominciò a narrare Nicolai – sta succedendo qualcosa che non succedeva da centinaia di anni, il consiglio supremo dell’Alto Sangue sta prendendo accordi per indire una riunione, in tutta la nostra storia è successo pochissime volte e le poche volte che è successo c’era qualcosa che minacciava la nostra intera razza. Dalla Russia dove risiedono i membri più vecchi e potenti del consiglio arrivano inquietanti notizie di alcuni Castelli che si alleano con gli umani! Con gli umani capisci?
-    Castelli? – chiese Luna spaesata
-    Famiglie di vampiri, si chiamano castelli, questa è una cosa inaudita e per di più alcuni membri del NKVD sono venuti da mio padre e hanno osato chiedergli di intavolare delle trattative e tra le altre cose pretendono di acquistare uno dei nostri più antichi tesori!
-    Anche se i... come hai detto... i membri dell’Alto Sangue... decidessero di collaborare con degli umani perchè non con un governo magico? Perchè allearsi con un’organizzazione internazionale che ha come scopo il controllare le creature magiche?
-    Non lo so... ma credimi anche il solo pensare di allearsi con gli umani è già una sufficiente vergogna.. il resto è irrilevante
-    Quale tesoro vogliono dai Tepes? – chiese Luna in tono casuale facendo scivolare la domanda nella conversazione come se non fosse importante
Ma il vampiro non ci cascò e assottigliò gli occhi pericolosamente.
-    Rispondi tu a qualche domanda ora ragazza, ad esempio come fai a essere così forte a questa giovane età? Cosa ci fai qui? Cos’è quella spada che ti porti appresso e soprattutto cos’è quell’enorme affare che la tua amica porta con se e che le ha permesso di resistere alla mia influenza? E... ragazza... fa in modo che io creda alle tue risposte
La minaccia nemmeno tanto velata fece correre un brivido lungo la schiena di Luna ma la ragazza si fece coraggio e fissò il vampiro negli occhi.
“Però... assomiglia proprio a Harry... è davvero bell..... hey no! Luna! Riprenditi!”
La ragazza ci pensò su ancora un pò e infine disse
-    Hai mai sentito parlare della Profezia di Merlino o delle Forze Portanti?

Michail si diresse guardingo verso il piccolo parco pubblico avvolto dalla nebbia dove il professor Piton gli aveva dato appuntamento.
Quell’uomo era pericoloso, Michail lo sapeva, i servizi avevano parecchie informazioni su di lui, ex-Mangiamorte dichiarato e nonostante ciò era riuscito a diventare membro dello staff di Silente, mago di un certo potere e abilità politica, famoso pozionante e probabilmente spia del vecchio preside e chiunque avesse il fegato di fare la spia in un’organizzazione come i Mangiamorte doveva avere un fegato grosso come una casa.
Michail si chiedeva se le informazioni che quell’uomo aveva valevano il rischio di avere a che fare con lui e il rischio ancor più grande di essere scoperti da qualcun altro mentre erano insieme. Il governo rumeno non aveva proprio nessuna voglia di essere coinvolto nelle follie degli inglesi, proprio no! Si rammentavano ancora di ciò che era successo all’epoca di Grindelwald... e non avevano nessuna voglia di ripetere l’esperienza.
Ma lui doveva sapere! Se dietro a tutto quello che stava succedendo c’erano i Mangiamorte allora...
Il parco era scuro e grigiastro pieno di inquietanti ombre in movimento, una volta Alba Iula era relativamente sicura, nessuna creatura pericolosa e tantomeno maghi oscuri osavano invadere il feudo dei Tepes, per quanto sembrasse strano molti maghi si sentivano al sicuro a vivere all’ombra del castello, i vampiri nobili consideravano un disonore uccidere per nutrirsi e non cacciavano mai nelle vicinanze dei loro castelli.
Non che fosse piacevole essere quasi dissanguati a morte... ma era meglio che completamente dissanguati a morte!
Tuttavia quelli non erano tempi normali e le ombre nel parco potevano nascondere più di un pericolo in agguato.
Un’ombra più scura delle altre si mosse davanti a lui, Michail spaventato estrasse la bacchetta ma subito se ne ritrovò due nella schiena e l’ombra di fronte a lui divenne Severus Piton con quella faccia seria e accigliata che incuteva timore ai suoi interlocutori.
Ma più di quella faccia Michail Pitalec fu terrorizzato dalle bacchette puntate alla sua schiena... non tanto per il pericolo in se quanto per il fatto che lo avessero colto di sorpresa... erano ventidue anni che non gli succedeva...

Nonostante un continuo borbottio irato alla fine Neville aveva acconsentito a dare la precedenza all’incontro con il misterioso agente con cui Piton era venuto in contatto, c’era voluta tutta la forza di persuasione di Hermione per convincerlo che era importante capire chi erano quei maghi e perchè li avevano attaccati prima di fiondarsi al castello dei Tepes per salvare Luna.
Il ragazzo smise di borbottare come una pentola di fagioli solo in vista del parco designato per l’appuntamento, appena arrivati i due ragazzi avevano avvolto il luogo con una profonda coltre di nebbia, era un incantesimo più complesso di quel che sembrava, inventato da Voldemort in persona in gioventù per soddisfare il suo gusto per la teatralità.
La nebbia magica aveva le incredibili proprietà di nascondere quasi completamente la presenza di chi l’aveva evocata, solo qualcuno dai sensi acuti come Harry o Draco poteva vedere o sentire qualcosa in quel muro di grigio silenzio.
Piton si era già appostato e i due ragazzi aspettavano pazientemente, tesi e attenti, pressoché sicuri che l’agente del NKVD si sarebbe portato appresso un nutrito gruppo di maghi per concludere il lavoro fallito all’albergo.
Neville non emetteva alcun suono ma digrignava i denti così ferocemente che a Hermione pareva quasi di poterli sentire e lei... lei ogni tanto si accarezzava inconsciamente il ventre sperando che tutta quella tensione non nuocesse al suo bambino.
Appena si rese conto di ciò che stava facendo si arrestò shockata e si rese conto che nel profondo, lei aveva già accettato. Credeva di essere incinta. Sapeva di essere incinta. Voleva essere incinta... il bambino di Harry! Il suo bambino! Una parte di lui... sempre assieme a lei.
Sorrise teneramente a quel pensiero.
Un’ombra spuntò dalla strada laterale, era da sola ma i due si tesero immediatamente come corde di violino, Neville stringeva il suo manico di martello abbastanza forte da sbiancare le nocche e pronto a scatenare un terremoto che avrebbe ridotto il villaggio a un cumulo di macerie.
Lei gli toccò un braccio e gli fece cenno di cominciare ad avanzare, lui annuì e in breve furono alle spalle della figura solitaria e le puntarono le bacchette alla schiena.

Severus ghignò malvagiamente all’indirizzo del mago di fronte a lui che però mostrando un notevole controllo di se rimase imperturbabile e rilasciò la bacchetta che aveva afferrato nella tasca sotto il mantello.
Piton gliela prese con un movimento veloce e lo perquisì brevemente, poi lo afferrò e si smaterializzò portandoselo appresso, seguito a breve dai due ragazzi.
Riapparvero in un edificio abbandonato e Paciock impaziente e avventato come al solito schiantò immediatamente il prigioniero per poi legarlo e risvegliarlo.
-    Allora signor Pitalec, sempre che sia questo il suo vero nome – cominciò Severus con la sua voce più aspra e pericolosa – sarebbe così gentile da dirci perchè la sua agenzia ci ha attaccati oggi pomeriggio?
L’uomo sgranò gli occhi sorpreso e parve pensare intensamente per alcuni secondi poi lo fissò negli occhi.
-    Non so di cosa sta parlando, dopo il nostro incontro sono tornato a Bucarest
-    Non sa di cosa parlo? Allora glielo racconto, oggi subito dopo la fine della nostra conversazione un gruppo d’attacco del NKVD con l’aiuto di due vampiri ha attaccato i miei ragazzi, poi uno dei Tepes li ha salvati ma ne ha rapita una. Ha idea di cosa succede?
L’uomo rimase in silenzio per un pò con espressione guardinga ma infine disse
-    Forse... un’altra sezione dell’organizzazione con ordini indipendenti...
-    Non faccia il furbo con me – replicò sferzante Piton agitandogli minacciosamente la bacchetta davanti al volto – sono un bravo Legilimens e la sua occlumanzia non è abbastanza contro di me!
-    D’accordo! D’accordo dannazione... nell’organizzazione... ci sono... ci sono infiltrazioni esterne – ammise con tono estremamente riluttante
-    Com’è possibile questo? Infiltrazioni esterne di chi?
-    Questo non lo so ma l’indagine è cominciata un mese fa. Uno dei nostri agenti aveva raccolto un gruppo di mannari in Ucraina senza denunciarli alle autorità ne catturarli, dieci dei più pericolosi assassini di quelle parti, l’indagine su questa infrazione è stata osteggiata e insabbiata dalle più alte sfere fin dall’inizio e un gruppo di noi ha cominciato a sospettare... che ci fosse qualcosa che non andava nell’organizzazione...
-    Un mese – sospirò Hermione – i demoni hanno disteso le loro reti su tutto il mondo con allarmante facilità e velocità
-    I demoni? – chiese stranito l’uomo
-    Granger! – la rimproverò il professore, poi rivolgendosi di nuovo all’uomo chiese – quale crede sia lo scopo di questi... agenti deviati?
-    Sembra che il loro scopo sia... riunire una gran massa di creature oscure.. in una specie di esercito... un'Orda... la cosa assurda è che pare che molti vampiri nobili che mai avrebbero accettato di aiutare degli umani si stiano alleando con questi uomini, una delegazione è stata inviata anche dai Tepes ma non credo che loro abbiano intenzione di fare parte di questa... alleanza... tuttavia tirano in lungo le trattative, secondo le nostre informazioni, gli uomini che li hanno contattati sono arrivati sotto la protezioni dei Romanov, un clan di vampiri russi molto potente, nemmeno i Tepes possono permettersi di offenderli
-    Allora... forse la Lovegood è stata presa come fonte d’informazioni... – ipotizzò pensosamente il professore
-    Non m’interessa perchè l’hanno presa! Ora noi andremo subito... - intervenne Neville
Ma una lepre d’argento interruppe la conversazione

-    Queste sono... notizie davvero preoccupanti... – disse Nicolai preoccupato quando Luna smise di narrare i fatti
-    Allora? Cosa farai? È vostro dovere aiutare Harry!
-    Noi non siamo creature magiche come gli altri Luna – disse con una smorfia di fastidio – non ci alleiamo con nessun umano, nemmeno con il prescelto di Merlino, non siamo centauri... e comunque non sono io il signore del Castello ma è mio padre Vlad, adesso andremo a cena e tu racconterai a lui, ciò che hai detto a me
Alla parola ‘cena’ un brivido di freddo percorse la schiena di Luna che cominciò a sudare, Nicolai la guardò stranito ma poi capì e rise.
-    Non preoccuparti, a noi piace sentire i sapori dei cibi normali e amiamo mangiare come gli umani, sarà un normale banchetto con il resto della famiglia
L’idea di cenare con una famiglia di vampiri non rasserenò per nulla Luna che però stavolta riuscì a nascondere le emozioni.
-    D... d’accordo... – disse con voce tremula
-    Ti farò portare un magnifico abito da sera – disse lui con un sorriso accarezzandole leggermente la guancia – sarai splendida
Luna represse un incontrollabile brivido di altro tipo e disse
-    Ti prego lascia che avvisi gli altri almeno... o si preoccuperanno!
-    Mmmm... e anche se si preoccupano cosa vuoi che facciano? Irruzione qui? – e rise per dimostrare l’insensatezza dell’idea
-    Ti prego... – mormorò lei prendendogli la mano incredibilmente fredda
Nicolai esitò un pò, infine disse brusco
-    D’accordo ma sbrigati
E ciò detto le porse la bacchetta.
Luna fu sorpresa di essere riuscita a convincerlo anche se non sapeva come aveva fatto... doveva dire agli altri di non venire a salvarla, potevano ricavare molto convincendo i Tepes ad allearsi con loro, se riusciva a convincere questo Vlad...


A molti chilometri da li in un oscuro castello dalle parti di Sanpietroburgo un uomo magro e alto si avvicinò silenziosamente ad una poltrona in ombra accanto ad una finestra, sulla quale sedeva una donna bellissima e avvolta da una lussuosa veste da camera e le disse
-    Mia signora, i Tepes continuano a essere recalcitranti e non siamo ancora riusciti a prendere uno dei loro per costringerlo a bere il vostro sangue
-    Ci riuscirete Vassilij o incorrerete nella mia ira e per voi non sarà affatto piacevole – mormorò la donna con voce carezzevole – quegli stupidi possiedono una vasta collezione di artefatti magici e in essa ci sono ben due oggetti che interessano al nostro Sommo Signore
-    Come dice lei mia signora – mormorò l’uomo sudando freddo
-    Inoltre... – continuò lei più a se stessa che a lui – come osano delle sudice creature come quelle possedere un potere così nobile e antico? Quegli occhi... non sono stati creati per esseri come loro...
A queste parole incomprensibili l’uomo non seppe come replicare e rimase in silenzio
-    Ah, mia signora, mi era sfuggito di mente... la squadra di cacciatori dei gemelli Vablansky ha mandato un rapporto sulle persone che lei aveva incaricato loro di catturare...
Gli occhi della donna brillarono subito di una luce furiosa e guardò negli occhi l’uomo terrorizzato
-    Allora? – chiese con tono pericolosamente calmo
-    Pare... – deglutì l’uomo – pare che siano entrati proprio in Romania e...
L’uomo non potè continuare perchè la donna gli trafisse la gola con una lunga alabarda e si alzò in piedi irritata e in preda a una gelida ira.
“Dunque... Potter non ha riportato all’ovile la sua dolce pecorella... anzi l’ha mandata nella tana del lupo... la Granger... Paciock... e la Lovegood... pagheranno per quello che mi hanno fatto si! E anche quel traditore di Severus!”
-    Andrej! – urlò e un uomo di mezz’età comparve subito da una porta laterale, appuntato sulla veste aveva un disco d’ambra con su incisa una torre e dei corvi – avvisa subito gli altri membri del Concilio delle Ombre, forse potremmo testare l'Orda prima del previsto
-    Ora mia signora? – chiese l’uomo dubbioso – ma non sono ancora abbastanza numerosi per...
-    Sarà solo un raid Andrej... al castello dei Tepes – sussurrò pericolosamente Bellatrix Lestrange








Salve! Sono tornato! Mi dispiace per la mia lunga assenza... ehm... non ho avuto tempo... spero che non abbiate abbandonato la lettura della mia storia... comunque... ecco qui il nuovo capitolo! Che ne pensate?







Per Tabas: non ho bisogno di altre idee ti assicuro! Devo solo trovare il modo di incastrare quelle che ho già avuto... e credimi non è semplice! Sono contento che la storia ti piaccia!  





P.S. Il titolo del capitolo è un omaggio a un piccolo manga sui vampiri di cui ho letto qualcosa, non c’entra nulla con la storia che ho schiaffato in questo capitolo ma... suonava bene... :)





Ciao e al prossimo capitolo!
  
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