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Autore: RobSten4ever    29/07/2010    1 recensioni
Due protagonisti, due vite che si incrociano.... lui: ventenne simpatico, dolce e amante della fotografia; lei: diciannovenne timida e introversa, dal passato difficile e doloroso, a donato la sua vita alla sua piccolina....
Se volete sapere come andrà a finire, seguitemi.....
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Cap.4

Il lunedì lo passai interamente con mia figlia, visto che era il mio unico giorno libero dal lavoro. Facemmo di tutto e di più: andammo a fare shopping, a Bea piacevano tanto i vestitini e io per vederla sorridere glieli compravo; poi andammo al parco, mangiammo al mc donalds, non mi piacevano molto far mangiare le cose fritte a mia figlia, ma per una volta si poteva fare; andammo anche a trovare zia Maura sul suo set fotografico: stava facendo la modella per vestiti autunnali, visto che stavamo per entrare in ottobre. Alla fine fecero delle foto anche a Bea sotto il mio consenso e supervisione, si divertì un mondo.
Quando tornammo a casa non finì nemmeno di mangiare, che si addormentò sul tavolo, stremata per la lunga giornata che aveva passato.
Il martedì mi svegliai al solito orario, dovevo tornare al ristorante e cosi dopo aver fatto fare colazione a mia figlia, averla salutata e affidata alla zia, uscii per andare alla fermata dell’autobus. Per arrivare ci impiegai 20 minuti, odiavo andare con l’autobus perché andavano troppo lenti per i miei gusti e dovevano fermarsi quasi ogni due secondi. Comunque arrivai lo stesso in tempo.. << buongiorno a tutti >> dissi appena entrai dalla parte del bar, si c’era anche l’area bar dove ogni mattina non sapevo quanti caffè facevo, ormai ero diventata abbastanza brava. << ehi Giù.. Come stai oggi? >> domandò Ale sbucando dal bagno << bene, grazie.. >> risposi sincera, quella mattina mi ero svegliata molto positiva << oh vedo che siamo felici… è successo qualcosa di bello? >> domandò ammiccando << niente… e che mi sono svegliata con positività questa mattina… >> le risposi mentre, nel frattempo stavo facendo due caffè e un cappuccino << bene.. Spero che la cosa che sto per dirti non affievolisca il tuo buon umore >> disse lei e la guardai corrugando la fronte: che doveva dirmi?! << bhè, vedi.. Ieri mattina qui al bar è venuto un ragazzo, direi molto carino… aveva il viso conosciuto ma non ricordavo dove l’avevo visto… comunque ho notato che cercava qualcuno, ma evidentemente non c’era… si è seduto poco lontano dalla porta e la fissava  inquieto… è rimasto seduto fino a mezzogiorno, era arrivato alle otto e mezza, senza ordinare niente… >> mi raccontò tutto molto velocemente, ma cosa c’entravo io? << scusa Ale…ma in tutto ciò, io cosa c’entro? >> diedi voce ai miei pensieri e lei mi guardò e sorrise << sciocca… non capisci che lui stava aspettando qualcuna che quel giorno non sarebbe venuta.. E l’unica persona che ieri non ha messo piede qui dentro sei solo tu >> a quelle parole mi bloccai, cosa voleva dire, non capivo! << come fai a sapere che quel ragazzo cercava proprio me.. E poi non conosco nessun ragazzo >> le dissi << sei sicura? Perché lui ha chiesto esplicitamente di te… mi ha domandato se saresti venuta, ma quando gli ho detto di no, che era il tuo giorno libero, ha ringraziato e se ne andato.. Mi sembrava in qualche modo un po’ dispiaciuto.. Ah, mi ha detto anche che si chiama Andrea… >> fini di parlare che ancora mi guardava interrogativa; mi sembrava di aver già sentito quel nome… Andrea, Andrea… ma dove non me lo ricordavo, eppure ero sicurissima. Immersa nei miei pensieri mi ero appoggiata sul bancone con la testa china e non mi accorsi del nuovo cliente che era appena entrato… << ciao >> mi irrigidii all’istante, quella voce l’avevo già sentita, due giorni prima al ricevimento, ed era di quel ragazzo dagli occhi tremendamente stupendi…
Alzai la testa lentamente e rimasi folgorata, non solo colui che avevo davanti aveva la sua voce, ma era proprio lui in carne ed ossa… merda, ora che faccio?! Ero rimasta incantata, aveva un bellissimo sorriso gentile e mi guardava aspettando qualcosa. Cavolo stava aspettando una mia risposta.. << c-ciao >> sussurrai balbettando. Cadde un silenzio imbarazzatissimo, soprattutto per me, non sapevo cosa fare, ero bloccata dal suo sguardo dannatamente bello ipnotizzante e non riuscivo a distogliere i miei occhi dai suoi. << l’altra volta non ho avuto il tempo di presentarmi.. Sono Andrea >> disse lui rompendo il silenzio e formando con le labbra un fantastico sorriso, era venuto qui per presentarsi! Non capivo.. Comunque lui mi porse la sua mano e spinta da un aura invisibile, gliela strinsi dicendo << p-piacere Giulia.. >> fu un secondo: appena le nostre mani si toccarono sentii sprigionarsi mille scariche elettriche che mi spaventarono, staccai subito la mano dalla sua.. Che cosa era successo!?! Anche lui parve visibilmente scosso e mi guardava stranito.. << ehi, ciao… Andrea >> Ale era arrivata nel momento giusto, dovevo svignarmela il prima possibile. << ciao Alessandra >> rispose lui educato, intanto Ale alternava gli occhi tra me e lui, prima di parlare mi guardò con un piccolo ghigno << Allora… l’hai trovata la persona che cercavi ieri? >> domandò ad Andrea, e lui dopo un breve sguardo verso di me, sorrise e disse << si, l’ho trovata… finalmente >> abbassai il viso e diventai tutta rossa, perché dopo quella frase sentii il mio cuore scoppiare? Non capivo cosa mi stava succedendo, anzi non capivo cosa mi stava facendo quel ragazzo… << bene allora bisogna festeggiare.. Cosa ti porto, offre la casa.. >> ok, Alessandra era uscita di testa, mi sorrise ammiccando verso di lui e appena si avvicino per prendere una cosa dietro di me, mi sussurrò << non fartelo sfuggire.. >> era seriamente impazzita, dovevo parlare assolutamente con Federico che la sua ragazza aveva bisogno di un ricovero in manicomio… intanto Andrea aveva ordinato un semplice bicchiere di coca cola che sorseggiò lentamente, come se volesse prendere tempo…
Dal canto mio, cercai di distrarmi con gli altri clienti, ma sentivo lo stesso i suoi occhi che mi seguivano dappertutto e mi agitavano..
Poi poco prima che finivo il mio turno, lui se ne andò lasciando un biglietto sul tavolo.. Ale, curiosa lo prese e lo lesse, poi mi guardò e sorrise, si avvicinò e me lo porse, la guardai interrogativa, le mani mi tremavano, non mi era mai successa una cosa del genere; presi quel biglietto e lo misi in tasca, non volevo leggerlo li davanti a tutti era troppo imbarazzante.

Cosi, anche per quel giorno il mio turno fini, potevo finalmente tornare dalla mia piccolina, ma nonostante tutto non riuscivo a togliermi dalla mia testa quella mattinata, la mia mano bruciava ancora, era rimasta una cicatrice trasparente e indelebile dopo il nostro contatto..
Tornai a casa, dopo una lunga passeggiata, il vento fresco di quel periodo mi piaceva, e vi trovai la mia piccola Bea intenta a guardare il suo cartone animato preferito: Anastasia
<< ciao Giù.. >> mi salutò Maura, uscendo dalla sua camera, solo allora mia figlia si accorse di me, e si lanciò su di me come sempre riempiendomi di baci, poi tornò al suo cartone, mentre io andavo a farmi una doccia per rilassarmi.
Solo quando mi sfilai i pantaloni mi ricordai del biglietto: il cuore tornò a battere forte, come non faceva da ormai tre anni. Aprii il foglio e rimasi incantata a leggere le due righe scritte in una elegante e leggibile grafia:

 


Non vedo l’ora di rivederti, anche se potrò darti solo uno sguardo fugace.
Il tuo sorriso illumina il mio, anche se non ne sei consapevole...
                                                                                        

                                                                                                            A.

 

 

 

Il parco

Servizio Fotografico


  
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