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Autore: NarakuNoHana    29/07/2010    1 recensioni
"Pensare di vivere nella realtà.. ma avere anche il sospetto di vivere come in un sogno.. Secondo te è possibile?" Nana e Ren, un amore etetrno, un legame che non si può spezzare. Ma a quale prezzo?
Genere: Malinconico, Mistero, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nana Osaki, Ren Honjo
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“Sei in un sogno.”
Queste tre parole rimbombavano nella testa di Nana, producendo un’eco che continuava a risuonare. Quasi non si accorse delle mani di Ren che avevano preso le sue, quasi non si accorse dell’abbraccio che seguì. Un abbraccio che Nana non riusciva a ricambiare, tanto grande era l’agitazione dentro di lei.
Un misto di stupore, confusione, curiosità.. dolore. Perché si rese conto, mentre le mani di Ren, o meglio della visione di Ren le accarezzavano la testa, che nulla era reale, e che sarebbe di nuovo calato il buio su di lei.
“Perché l’hai fatto?” riuscì a mormorare.

Ren si staccò appena da lei. I suoi occhi, fino a qualche minuto prima gioiosi e pieni di desiderio, ora erano quasi del tutto privi di ogni luce, malinconici, disperati.
“Io.. credo di non essere del tutto morto. Ogni minuto che passa mi sento meno attaccato al mio corpo terreno, che invece credo sia privo di vita. Forse è la mia anima che sta per staccarsi completamente e disperdersi, ma in qualche modo conserva ancora un’ultima dimensione terrena.”
Ren rimase in silenzio un attimo, mentre si passava la mano tra i capelli. Un gesto che Nana gli aveva visto fare tante volte, tipico di quando stava pensando alla cosa giusta da dire. E anche adesso quel gesto abituale le fece di nuovo pensare di essere in un suo sogno. Un brutto sogno in cui Ren era morto, lei era piombata nella disperazione, e poi l’aveva rivisto. Un brutto sogno dal quale si sarebbe svegliata spaventata, trovando però Ren che dormiva vicino a lei. E si sarebbe data della stupida, per aver creduto a quella grandissima illusione..

“Sono andato fuori strada con la macchina.”
La voce di Ren interruppe il flusso di pensieri disperati di Nana, che non potè far altro che ascoltare, con gli occhi sbarrati e la mente bloccata su quell’unico pensiero: è il mio incubo.
“Il colpo è stato frontale, di certo non avevo speranze. Subito dopo l’impatto ho sentito un grande dolore alla testa, e mi si è annebbiata la vista. Non riuscivo a piegare il collo, non sentivo più le gambe. Riuscivo a muovere solo le mani, ma le braccia erano incastrate nelle lamiere della macchina. Attorno a me era buio, un buio completo. Penso di avere capito che per me non c’era più nulla da fare. E quando l’ho realizzato, in quell’istante, nella mia testa si è formata un’immagine.”
Ren guardò Nana. Ancora una volta si avvicinò a lei, ma questa volta non la abbracciò. Con una mano le accarezzò il viso, seguendo il profilo della guancia, e poi del mento. Poi risalì, ancora sulla guancia, poi si fermò, con le dita tra i suoi capelli.
“Eri tu. Eri tu, ed eri reale come se fossi lì con me. Mi sono lasciato avvolgere da quell’immagine, il dolore si è pian piano affievolito fino a sparire completamente. E con gli occhi semiaperti ti ho vista, davanti a me. Ho pensato a noi, alla nostra storia, al nostro futuro.. che andavano in fumo. E il mio desiderio più grande in quel momento è stato di poter vivere un ultimo sogno insieme a te, di poterti rapire dal tuo dolore per immergerti nel nostro stare insieme, per l’ultima volta, fino a che tu non ti accorgessi che non era la realtà.”
Dagli occhi di Ren uscì una lacrima, una sola, che scendendo segnò il profilo del suo viso.
“Volevo solo che tu conoscessi il futuro che ho sempre sognato per noi.. La nostra casa, il matrimonio, nostra figlia. Volevo solo rimanere per sempre con te, amarti fino alla fine, proteggerti. E ora volevo solo incatenarti insieme a me in questa illusione, vivere per sempre con te in questo mondo di transizione, tra la vita, dove ci siamo conosciuti e amati, e la morte, dove ho promesso che ti avrei seguita.”

Un ricordo lontano affiorò nella mente di Nana.
“Se io morissi.. moriresti insieme a me?”
“..Sì.”


“Voglio venire con te” disse Nana. “Tu saresti morto insieme a me, anche io voglio farlo. Io ti ho legato a me, e nel farlo io mi sono legata a te, il nostro legame non può essere spezzato dalla morte perché io la vivrò insieme a te.”
Nana aveva pronunciato in fretta queste parole, con gli occhi spalancati, terrorizzati dal racconto di Ren, imploranti ora per quello che, sapeva, Ren non le avrebbe mai concesso di fare.
“Là io non ho niente, solo un buio perenne che mi avvolge. Io devo seguirti, non posso tornare là, non dopo averti vissuto ancora qui..”
Nana sentì le ginocchia tremare, e un attimo dopo era crollata a terra, con le lacrime che ormai scendevano a fiotti dal suo viso. Ren si chinò su di lei, le prese il mento con le dita, lo alzò. Nana aveva gli occhi chiusi, tremava. Era così piccola e fragile, lei che era sempre apparsa così forte.
“Se mi lasci non resisterò un giorno là senza di te, lo sai. Portami con te adesso. Portami con te..”
Aprì gli occhi e guardò il viso di Ren. Si accorse che i contorni stavano sfumando, che i lineamenti non erano più così definiti.
“Il tempo è scaduto, amore.”
“No.. no. Portami con te, non lasciarmi.. non lasciarmi!”
Nana non reggeva più, sentiva il cuore scoppiare per il dolore. Afferrò la mano di Ren, lo tirò a sé. Ren non oppose resistenza, si lasciò attirare verso Nana e la prese tra le braccia.
“Conosci il mio amore per te. Conosci quello che c’è stato tra noi. Ora è il momento per me di andare oltre, per te di restare qui, e rifarti una vita. Non posso chiederti di seguirmi, non posso permetterlo. La nostra era una promessa di persone innamorate della vita, anche se allora non lo credevamo possibile. Il mio egoismo ha permesso quest’ultimo incontro tra di noi, quest’ultima unione. Abbiamo vissuto quello che avremmo sempre desiderato, ma eravamo nel mio sogno, nella mia volontà.. Nella mia realtà, che ora non esiste più. E prima di venirne risucchiata devi andartene, devi scappare e tornare nella tua realtà, dove con il tempo considererai tutto questo un semplice sogno.”

Nana non rispose. Era ancora avvolta dalle braccia di Ren, da una stretta che sentiva sempre meno solida e forte. Guardò ancora Ren.
“Ti amo.” Disse, fissandolo negli occhi.
“Ti amo.” Rispose Ren, attirandola a sé.

Un ultimo bacio, lento, dolce. Un bacio che sapeva di tutta la loro storia, ma allo stesso tempo era nuovo. L’ultimo bacio come il primo. Carico di significati. Carico di bellezza. Carico d’amore. Quell’amore eterno, quello che dura per sempre. Nana e Ren.







Ecco terminata la mia prima storia a più capitoli..
Devo ringraziare la mia sorella Pichu, che fin dall'inizio mi ha incoraggiata a scrivere questa storia nonostante i miei numerosi dubbi <3 >W<
Poi la mia sorellina Moi, perchè quando l'ha letta mi ha imposto di continuare a scriverla chiedendomi ogni giorno se l'avevo continuata >///< *commossa*
E poi le persone che hanno recensito, Sux Fans e BellsCullen91, e tutte quelle che si sono prese la briga di leggere la mia storia >.<
Arigatou<3
  
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