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Autore: candidalametta    30/07/2010    2 recensioni
un Jared troppo giovane, alle prese con uno dei suoi primi film, il cuore chiaro di speranze e l'anima forse, ancora intatta. un Angelo distratto che ne in contra un'altro, diverso e forse opposto che fa a pugni con il cielo. un non-amore... e in fondo, forse, una lezione da imparare... -(spostata dalla sezione 'attori' a quella 'cantanti' dopo attenta riflessione)- "volevo solo distruggere qualcosa di bello"
Genere: Commedia, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Jared Leto
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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“Shannon”, Jared picchiettò insistentemente contro il casco del fratello, alla guida della moto, lui, pericolosamente in equilibrio nella parte posteriore del sellino non si rischiò a sporgersi abbastanza da sfiorargli la mano.

Il fratello rallentò quasi immediatamente, accostandosi al marciapiede più vicino mentre Jared saltava giù dalla moto per recuperare il cellulare che vibrava in tasca.

 

“dove sei?” un ordine perentorio da una secca voce femminile, e Jared non ebbe bisogno di chiedere chi fosse la proprietaria di quella voce. Meno di 24 ore prima lo aveva obbligato a fare quaranta flessioni nell’esatto luogo in cui si trovava, che sfortunatamente era anche il supermarket del quartiere.

E se i risolini della cassiera non fossero terminati molto presto Jared avrebbe sinceramente preso in considerazione l’idea di cambiare casa.

 

“… dovremo essere sulla venticinquesima ma … non so dove di preciso” esitò il ragazzo, “dovremo? Chi c’è con te?” chiese ridacchiando Angela con tono vagamente curioso. “con un allenatore che oltre al mio fisico tiene anche alla mia dignità!” sbottò Jared ancora piccato all’umiliazione del giorno prima, la donna rise, dal microfono stranamente alto, e il ragazzo pensò che fosse una bella risata, se solo non preannunciasse guai per la sua persona, “passami tuo fratello, devo parlare con lui”.

Appunto.

“come fai a sapere che sono con mio fratello e non con un’al …”, sbottò Jared irritato, “Leto, non costringermi a dirti quanto sei incredibilmente ingenuo e passamelo”.

 

Il minore passò il cellulare ad uno Shannon particolarmente dubbioso mentre si voltava per trovare quel minimo di stoicismo indispensabile per affrontare tutto quello che gli stava accadendo per uno stupido patto con il diavolo.

Perché di questo era sicuro, Angela poteva avere le sembianze di un arcangelo ma un posto accanto a Belzebù non glielo toglieva nessuno.

“ok” sentì il fratello chiudere il cellulare, metterselo in tasca e infilarsi nuovamente il casco con uno strano sorriso sul volto.

Fece per prendere posto anche lui sulla moto mentre l’altro accendeva e scattava in vanti lasciandolo con una gamba sospesa come un qualsiasi cagnolino che segnala il territorio.

“Shannon!”, ma il fratello rideva già, a pochi metri di distanza, con la mano incastrata sull’acceleratore, “eseguo solo gli ordini Jay, il tuo capo mi ha detto che dobbiamo fare un po’ di allenamento, credo si chiami ‘corsa guidata’ ”, gli sorrise aggiustandosi gli occhiali pronto a partire. “ma io …” cercò di ribattere Jared, “tu non devi fare niente, solo seguirmi, ti indirizzerò io nel percorso” sorrise ancora più apertamente mentre l’altro, con una scintilla omicida negli occhi gli allungava il casco che teneva ancora in mano, “ah no, mi ha detto che quello devi tenerlo … e devi anche indossarlo mentre corri e non toglierlo per nessun motivo neanche quando ci fermeremo”.

Shannon rideva ancora più forte mentre la moto con un ringhio controllato partiva sulla strada non troppo affollata e Jared suo malgrado gli correva a fianco.

 

Li avrebbe uccisi, lei, la sua stupida allenatrice, e quel pazzo di suo fratello che si prestava ai suoi giochetti. Di questo Jared era sicuro, dopo mezz’ora di corsa attraverso la città, accanto a Shannon che non si era fermato neanche un attimo se non per guardarlo dallo specchietto retrovisore mentre arrancava penosamente dietro di lui, la testa ciondolante dal casco improvvisamente bollente.

 

Shannon accostò quando suo fratello stava per gettare la spugna e lasciarsi sciogliere sull’asfalto come una macchia di catrame in più, erano fermi davanti una piccola casa con dei mini appartamenti, troppe targhette accanto la porta indicavano la multiproprietà.

“ha detto che devi suonare due volte al secondo campanello …” sorrise Shannon togliendosi il casco, Jared non lo degno neanche di un’occhiata, mentre suonava alla cieca, nella premura di terminare tutto il prima possibile.

“ … e di tenerti pronto” concluse il fratello, “pronto a cosa?” biascicò Jared al limite, poggiato alla maniglia che scivolò immediatamente tra le sue mani lasciandolo sbilanciato in avanti.

Un colpo troppo forte arrivò al capo, seguito da un calcio all’addome che lo mandò a terra prima di rendersi contro che Manuel davanti a lui, con la gamba ancora tesa in una mossa provata milioni di volte, lo fissava sorridente.

Jared si slacciò il casco lasciandolo rotolare giù dai gradini, ora che aveva fatto il suo dovere fino in fondo.

Il compagno di allenamento rise, accompagnato da Shannon ancora immobile sulla sua moto, sorpreso quanto lui, porgendogli un cellulare ridacchiante anch’esso, come se chi avesse ideato il malefico piano avesse potuto osservarlo.

“cosa ti avevo detto Leto? Guardia alta, in qualsiasi momento”

 

La voce di Angela era quasi dolce.

 

Jared ringhiò per l’ennesima volta mentre un click decretava la fine dell’allenamento giornaliero.

Manuel gli porse il braccio per alzarsi e Jared lo accettò solo perché era davvero troppo stanco per rifiutarlo, “senza rancore amico, io eseguo solo gli ordini” sorrise senza che l’altro ricambiasse, gli girò le spalle solo per camminare lentamente fino al fratello che era sceso dalla moto per non farla cadere dalle troppe risate.

“vammi a prendere il casco” rantolò davanti gli occhi lucidi di allegria di Shannon, e il fratello, mollatogli il suo in mano si allontanò di qualche barcollante passo fino all’oggetto rotondo, soffocando le risate così malamente che non si accorse dell’accensione della sua moto fin quando quella e il fratello raggiunsero la velocità necessaria per lasciarlo a piedi dall’altra parte della città.



Per_Aspera_Ad_Astra i tuoi commenti sono sempre dolcissimi, spero non ti dispiaccia il cambio di residenza della ff
  
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