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Autore: Shona    30/07/2010    5 recensioni
III° Classificata e partecipante al contest "Characters & Quotes" indetto da Only_Me sul forum di EFP.
Un cuore in mille pezzi. Un’anima che sa capire.
Genere: Introspettivo, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Jacob Black, Leah Clearweater
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Eclipse
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Nick Autore: Shona
Titolo: You are not alone
Personaggio scelto: Jacob Black
Citazione scelta: 
Il mistero dell'amore è più grande che il mistero della morte. (Oscar Wilde)
Personaggi secondari: Leah Clearwater
Genere: Triste, Introspettivo
Rating: Giallo
Avvertimenti: OOC, What if?
NdA: III° Classificata e partecipante al contest "Characters & Quotes" indetto da Only_Me sul forum di EFP.

NdA2: Quando mi è arrivata la citazione mi si è accesa la lampadina. Mi sono detta: “Vai ci esce fuori una JakeXLeah coi fiocchi!”. Poi ho iniziato a scrivere e la storia è venuta fuori da sé, totalmente discorde dall’idea originale. Mi ero sempre detta che non avrei mai e poi mai fatto una What if? dei libri originali eppure eccomi qua. Un pezzo, forse, usato talmente tante volte da risultare noioso, ma perfetto per me in questo momento. Potrà non piacere, i personaggi potranno essere OOC quanto vi pare, ma è nata così e non trovo il coraggio di cambiare nemmeno una virgola. In fondo non sempre si è come si appare.

Intro: Un cuore in mille pezzi. Un’anima che sa capire.


 

You are not alone

You Are Not Alone

Non avrebbe mai capito cosa spingesse Leah ad odiare così tanto Sam.
Non lo avrebbe capito se anche lui non avesse avuto il cuore in mille pezzi.
Le dita stringevano l’invito alle nozze della sua migliore amica - della ragazza che amava - e che presto si sarebbe sposata con il suo peggior nemico.
Ma come poteva competere con lui? Lui che era pronto a lasciarla andare se solo lei avesse voluto. Lui che si stava per togliere la vita, se così la si poteva chiamare, quando aveva creduto che lei non ci fosse più.
Un tale amore che nemmeno i pensieri dei suoi fratelli per i loro imprinting potevano eguagliare.
<< Come fai a sopportare tutto questo? >> La carta si strappò in due, poi quattro, decine di pezzi.
<< Non lo faccio. >> Seduta accanto a lui l’unica persona in grado di capirlo.
Gli occhi della lupa, come i suoi, erano persi nell’orizzonte, tristi e malinconici.
<< Se l’amore è così bello come dicono, perché fa stare così male? >> L’adolescente che è in lui stava tornando a galla; nascosto sotto il peso del suo potere, nascosto sotto il suo manto rossiccio e gli occhi troppo adulti.
<< Quando lo scopro sarai il primo a saperlo. Sono certa, però, che l’imprinting non sia amore. È solo una forma ben studiata di ossessione. >> Una risata amara le sfuggì.
<< Lo sapevi che i lupi non hanno l’imprinting? E allora perché noi l’abbiamo? >> Sollevati dal vento i pezzi di carta volarono giù dalla scogliera.
<< Hai mangiato un’enciclopedia marmocchio? >> Leah si lasciò cadere a terra, sdraiandosi con le braccia incrociate dietro la testa.
<< Mpf. Ho un sacco di tempo libero ultimamente. Sam non mi manda nemmeno più di ronda. >> Con uno sbuffo si sdraiò anche lui vicino alla sorella.
<< Chi sarà il prossimo a diventare una marionetta? >>
<< Spero non Embry. Altrimenti rimarrò completamente solo. >> Il ricordo dei pomeriggi passati con i suoi amici gli fece stringere il cuore. Da quando Quil aveva avuto l’imprinting con la piccola Claire non avevano passato un solo momento tutti e tre insieme.
<< Grazie della considerazione! >> Stizzita, Leah si alzò in piedi incamminandosi verso il bosco.
Stupito si rotolò sulla pancia vedendo la ragazza pestare i piedi a terra un passo dopo l’altro.
Donne… chi le capisce è bravo! Si disse ritornando a guardare il cielo coperto da grandi nuvole grigie cariche di pioggia.
Minuti, forse ore, interminabili passarono.
Non si mosse da quella scogliera addormentandosi e risvegliandosi in continuazione, lo stomaco chiuso dalla tristezza e dalla rabbia.
Il lupo dentro di lui ringhiava in cerca di sfogo, in cerca di libertà.
Si alzò di scatto a sedere, scalciando lontano le scarpe e le calze ormai consumate.
Con un colpo di reni si tirò in piedi cominciando a correre e a strapparsi i vestiti di dosso mentre la pelle faceva la stessa fine e il folto pelo gli ricopriva il corpo.
Un ululato denso di rancore e di triste realtà echeggiò per il bosco.
Le zampe affondavano nel terreno, graffiandolo come avrebbe voluto fare con quel maledetto succhiasangue che gli aveva portato via l’amore.
Correva Jacob. Correva fino a perdere la coscienza di sé.
“Non è questo il modo di affrontare le cose stupido ragazzino! Scappare non serve a niente!”
Nella sua mente le parole rabbiose di Leah lo fecero fermare.
Il fiato corto e affannoso si condensava davanti a lui in nuvolette bianche che sparivano un secondo dopo.
Si lasciò cadere a terra, stremato.
“È inutile scappare. Quello che provi non puoi seminarlo con una corsa.”
Il piccolo corpo della lupa ammantato d’argento lo coprì, coccolandolo col suo calore.
Il muso affondato nella pelliccia rossa del collo e la coda agitata che accarezzava la sua.
“Non perdere tempo con me Leah. Perché sei qui?”
“Perché so come ci si sente. E so… so meglio di chiunque altro quanto faccia male restare da soli. Tu sei giovane Jake. Saresti il nostro Alpha se solo lo volessi. Presto anche tu troverai la tua ossessione, ma ora soffri. E soffrire da soli non porta da nessuna parte.”
“E tu Leah? Tu soffri da sola?”
“Solo perché ho voluto così.”
Il pelo si ritira, le zampe tornano mani, il muso torna viso.
Stretto, abbracciato all’unica persona che ha saputo dirgli le giuste parole, si lascia andare alle lacrime.
Momenti di silenzio rotti solo dal fruscio del vento fra le fronde degli alberi.
<< Quando mia madre morì, me ne feci una ragione. Era una cosa logica da capire. Per colpa di quei maledetti succhiasangue non posso nemmeno più credere nella morte. >>
Il viso nascosto fra i corti capelli di Leah che hanno accolto le sue lacrime.
<< L’amore non è logico, ma ci credevo. Credevo alle farfalle nello stomaco e tutte quelle stronzate, perché le ho provate sulla mia pelle. Ma quel dannato mi ha portato via anche questa certezza. >>
Le mani della sua compagna gli accarezzano materne la testa, confortandolo.
<< Della morte puoi ancora essere certo. È solo che il mistero dell'amore è più grande che il mistero della morte. L’amore è così strano Jacob, prima ti fa vedere il paradiso, poi ti trascina all’inferno proprio come la morte; ma la morte non si può cambiare. L’amore, invece, ha mille facce, sta solo a te trovare quella giusta. >>
<< Vorrei solo che non fosse così difficile. >> Le ultime lacrime scendono dagli occhi, morendo sul terreno che ha accolto le loro parole.
<< Troverai la felicità Jake. Sii forte nostro Alpha. >>
Più simili di quanto si potrà mai immaginare. Più soli di come mai qualcuno si potrà sentire. Costretti a vivere una vita solitaria, facendosi forza l’uno con l’altra.
Le parole scolpite a fuoco nel cuore, mentre un ululato disperato gli graffiò la gola richiamando i suoi fratelli.
Sii forte Jacob Black, perché non sei solo.
The End
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Valutazione Giudichessa!
Totale: 55/60. 
- Originalità: 10/10 → una bella What if?, molto originale. Il fatto che non siano presenti dei pairing, gioca a tuo favore. 
- Grammatica: 8/10 → mannaggia agli errori nei tempi verbali! 
- Forma: 10/10 → niente di sbagliato. 
- Caratterizzazione personaggi: 9/10 → caratterizzati molto bene, nonostante l'avvertimento che hai inserito; ho trovato sia Jake che Leah molto veri, vivi. 
- Attinenza al tema: 8/10 → come per un'altra fic, la citazione che hai scelto sembrava davvero scritta per il personaggio, e avresti dovuto approfondirla ulteriormente. 
- Gradimento personale: 10/10 → bella, bella, bella. Mi è piaciuta davvero molto, forse specialmente perché non è presente un pairing, ma solo due amici. Ho un debole per queste storie. Sono perfettamente d'accordo con quello che dice Leah, tra l'altro. Bellissima storia.

*Gli errori riferiti nel giudizio sono stati prontamente corretti!*


   
 
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