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Autore: Robix    27/09/2005    22 recensioni
L’incontro fu casuale, l’aiuto inaspettato, la fuga obbligatoria e la convivenza decisamente forzata… anche se a pensarci bene, a volte, non tutti i mali vengono per nuocere!
Genere: Avventura, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash, Yaoi | Personaggi: Blaise Zabini, Harry Potter | Coppie: Draco/Hermione
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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Documento senza titolo Capitolo 38°: Il voto oscuro

“Come hai potuto?” chiese Blaise voltandosi a guardare il suo ex ragazzo che sorrideva soddisfatto.
“Bhè, ammetto che è stato un bel modo di vendicarsi. Non credevo riuscisse tanto bene. E’ stato tutto perfetto non trovi?”
“Come hai potuto?” ripetè il cacciatore tremante.
“L’ideale sarebbe stato che ci fosse anche il tuo caro salvatore del mondo magico ma non si può pretendere troppo dalla vita”
“Sei un bastardo Zacarias”
“Si me lo dicono in molti, ma è questo il bello!” replicò Sinclair avvicinandosi
“Pagherai anche questa”
“Ti ho mai detto che sei più bello quando mi guardi con quegli occhi colmi d’odio?” domandò lascivo sollevando una mano e accarezzandogli una guancia.
“E’ odio che vuoi?” chiese Blaise afferrandogli bruscamente il polso bloccandoglielo per allontanarlo malamente da sé “Non ti preoccupare hai un credito d’odio, di rancore, di sdegno, d’ira e risentimento aperto con il sottoscritto”
“Dimostramelo!” sibilò Sinclair.
Gli occhi zaffiro del bel Zabini ridiventarono velocemente talmente scuri che anche Zacarias se ne stupì. La voce del serpeverde divenne rauca e si abbassò di due ottave risuonando incredibilmente minacciosa.
“Non provocarmi” sibilò Blaise afferrando il moro alla gola e sollevandolo senza il ben che minimo cenno di fatica “Non farlo” aggiunse scaraventandolo a terra un istante dopo.
Zacarias applaudì felice e ansimò “Fantastico! Finalmente, ecco il Blaise che mi piace! Che ne dici di un bel duello come è giusto che sia?”
“Mi stai proponendo un voto oscuro?”
“Così pare” disse l’altro ragazzo sollevandosi da terra e porgendogli la mano.
“Non cambierai mai” ribattè il serpeverde guardandolo con una freddezza che non gli apparteneva.
“Senza esclusioni di colpi!” sussurrò l’altro estasiato alla sola idea.
“No grazie” lo freddò Zabini ritornando in sé per la seconda volta.
“Andiamo so che muori dalla voglia di farmela pagare?” sussurrò Sinclair a meno di una spanna dal viso del serpeverde il quale rispose “Non puoi immaginare quanto, ma non avverrà così!”
“Allora vorrà dire che sfiderò Potter, sono certo che lui non farà tante storie” ribattè Zacarias allontanandosi seccato.
“Stai lontano da lui” sibilò il suo ex ragazzo afferrandolo ad un braccio.
“Stai diventando ripetitivo” rispose il moro strattonando la presa “E la cosa mi annoia!”
“Non sto scherzando”
“NEANCH’IO! SAI CHE NON SCHERZO MAI SU QUESTE COSE”
“LASCIA FUORI HARRY DA QUESTA FACCENDA. E’ TRA ME E TE”
“Harry? Accidenti, credevo fossimo solo a Potter!”
“Cosa vuoi che ti dica?”
“La verità, che sei innamorato di lui e che l’hai sempre amato” esclamò duro Zacarias ma prima che il bel cacciatore potesse rispondere Draco rientrò nello spogliatoio attirando tutte le attenzioni. Fuori di sé, puntò la bacchetta al petto di Sinclair ed urlò “L’HO PERSA ED E’ TUTTA COLPA TUA!”
“L’HAI PERSA PERCHE’ LE HAI MENTITO. NON DARE A ME LA COLPA DELLA TUA CODARDIA” rispose a tono il ragazzo minacciato.
Il biondo tremò di rabbia, Blaise sapeva quanto fosse al limite della sopportazione e per evitargli di commettere un errore di cui si sarebbe sicuramente pentito, s’interpose tra l’amico e Sinclair e disse “Abbassala Dra, per favore”
“LEVATI DI MEZZO” tuonò il ragazzo.
“Non fare sciocchezze, te ne prego”
“TOGLITI BLAISE” urlò Malfoy furente “VOGLIO FARLO INGINOCCHIARE ED OBBLIGARLO AD IMPLORARE IL MIO PERDONO” rincarò facendogli un cenno con la testa.
“Mi dispiace non posso lasciartelo fare” sussurrò l’altro.
“Non voglio colpire te, spostati” tremò il suo migliore amico chiaramente sconvolto da quanto accaduto poco prima.
“Si risolverà tutto ma ora abbassa la bacchetta. Non ne vale la pena” bisbigliò Zabini “Parleremo con Hermione, tutto andrà bene. Non temere”
Draco scosse la testa disperato ma fece come l’amico aveva suggerito. Zacarias ne approfittò immediatamente bloccò Blaise e puntò la propria bacchetta contro il biondo sibilando “Situazione invertita, mai abbassare la guardia Malfoy. Prima regola dovresti saperlo, specialmente quando minacci qualcuno di ucciderlo”
“LASCIALO!” gridò Draco.
“Non sei nella condizione di dettare ordini” sibilò Sinclair.
“Ahhh” gemette il cacciatore a cui un braccio era stato torto senza tante buone maniere “Zac.. non.. ahhh.. per favore”
“Di addio al tuo migliore amico tesoro” disse il moro leccandogli il collo lascivo.
“No, sii ragionevole era sconvolto da quanto successo” ansimò l’altro ragazzo dolorante.
“Problema suo, nessuno può minacciarmi e pensare di farla franca” sussurrò il moro mordendogli a sangue la parte leccata poco prima.
“Zac.. ahhhh”
“Però se tu accettassi di scontrarti con me, forse potrei chiudere un occhio” propose voluttuoso succhiandogli via alcune gocce della rossa linfa vitale scivolata sul bel collo del suo ex.
“NO!” insorse il biondo.
Un colpo partì dalla bacchetta del mangiamorte in erba e lo colpì alla spalla facendolo cadere a terra “Zitto, non parlavo con te” mormorò Sinclair senza mai staccare gli occhi dal viso di Blaise contrito in una smorfia dolorosa.
“NO ZACARIAS.. ” gemette Zabini.
“Sicuro?”
Un secondo colpo ferì Draco alla gamba sinistra procurandogli un profondo taglio che iniziò a sanguinare copiosamente.
“TI PREGO NON FARGLI DEL MALE” urlò il cacciatore vedendo l’amico sofferente riverso a terra.
“Se devo lo ucciderò ferendolo un pezzo alla volta, sta a te prendere una decisione”
“Bla.. Blai.. se” balbettò l’erede di casa Malfoy scuotendo la testa “No..”
L’amico chiuse gli occhi e prima che Sinclair potesse enunciare un terzo incantesimo oscuro sussurrò anche se a fatica “Va bene, dimmi dove e quando e mi presenterò”
Zacarias sorrise soddisfatto, finalmente aveva ottenuto ciò che voleva. All’istante lo liberò dalla sua presa ferrea e gli porse la mano dicendo “Hai dato la tua parola”
“Lo giuro” replicò il moretto stringendogliela e siglando in quel modo il patto oscuro.
“Non ho dubbi che manterrai la promessa, conosci le regole, sai perfettamente cosa comporta violare un patto.. specialmente se si tratta di magia oscura”
“Non ho bisogno di ripetizioni!” sibilò Blaise avvicinandosi a Draco per aiutarlo a mettersi seduto.
“Ottimo, scusate ma devo portare Pauline nella nostra sala comune. Ci si vede!” e detto questo afferrò la ragazza ancora svenuta e se ne andò.

Hermione era tornata alla velocità della luce a scuola, inconsapevole di quanto stava succedendo negli spogliatoi. Le lacrime le avevano offuscato la vista, ma il desiderio di fuggire via da tutto e tutti, non le aveva impedito di correre talmente forte che una volta varcato il grosso portone dovette per forza fermarsi perché in pesante debito d’ossigeno.
Le immagini di ciò a cui aveva assistito e le parole di Sinclair rimbombavano ancora nella sua testa come se i protagonisti fossero lì di fronte a lei. Disperata ricominciò a correre diretta alla torre est ma alla seconda rampa di scale si scontrò con qualcuno che proveniva dal lato opposto. Li per li non riconobbe la sua voce ma quando il ragazzo ripetè “Hermione che diavolo ti è successo?” finalmente capì che le braccia forti che la cingevano erano quelle premurose del suo migliore amico.
“Harry” balbettò lei abbracciandolo e scoppiando nuovamente a piangere.
“Piccola cosa è successo? Ti hanno fatto del male, dov’è Ron?”
“In infermeria!” singhiozzò lei disperata senza mollare la presa.
“Cosa? Ma perché?”
“E’ terribile Harry, loro, lui.. mi ha.. mentito!” mugugnò.
“Chi Ron?”
L’amica scosse la testa gettandolo ancor di più nello sconforto e nella confusione “Herm, non capisco, ti prego smetti di piangere, dimmi cosa è accaduto?”
Niente da fare, Hermione non sembrava in grado di pronunciare nemmeno una parola senza farsi travolgere da singulti di pianto acuto. Harry la scortò sino da Madama Chips per sincerarsi che sia lei che Ron stessero bene e per farle dare un calmante. Una volta là però ciò che vide lo preoccupò ancora di più. Draco era sdraiato in un letto, una spalla e una gamba sanguinavano copiosamente. Blaise seduto accanto a lui, mentre l’infermiera lo stava medicando, era sporco di sangue ma sembrava stare bene.
“Che cazzo è successo?” chiese il moro allarmato recuperando al volo l’amica che era svenuta tra le sue braccia vedendo il biondo in quelle condizioni “Qualcuno di voi sarebbe così cortese da spiegarmi per favore?” intimò vedendo il rosso sdraiato poco più in là.
“Stephan Rungis” mormorò Ron.
“Zacarias Sinclair” disse la donna indicando Draco e Blaise che non aveva ancora avuto il coraggio di fiatare.
Harry posò Hermione su di un letto vuoto e si avvicinò al moro chiedendo “Stai bene? Cosa ti ha fatto?”
“Niente, mi fa solo un po’ male la spalla. E’ lui quello messo male” spiegò indicando l’amico.
“Ma quando? Come? Am..”
“Non ora Harry” sussurrò Zabini interrompendolo e freddandolo con quella risposta.
“Blaise, per favore!” implorò il grifone guardandolo dritto negli occhi notando solo in quel momento la ferita al collo “Che hai fatto lì?”
“Ho detto non ora” sibilò il serpeverde alzandosi.
“Voglio solo capire”
“Lo so, ma ti chiedo di aspettare” rispose il ragazzo vedendo Madama Chips andare nel proprio ufficio per recuperare delle altre bende.
“Harry.. allontanati da lui” sussurrò Hermione dopo che si fu ripresa.
“Cosa?” chiese l’amico guardandola sorpreso.
“Vieni via, per favore, non sai cosa sono capaci di fare” balbettò scoppiando a piangere di nuovo “Ci hanno mentito, loro..”
“ADESSO BASTA” urlò il cercatore “VOGLIO UNA SPIEGAZIONE E LA VOGLIO SUBITO”
“Lascia perdere!” sussurrò l’amica prendendosi il viso tra le mani e correndo ad abbracciare Ron che basito non seppe che dire e che fare.
“Puoi spiegarmi per favore?” chiese il moro voltandosi a guardare Blaise che dopo essersi fissato ad osservare insistentemente il pavimento dell’infermeria, risollevò il viso mostrando i propri occhi color della pece facendolo sussultare.
“CAZZO!” urlò il rosso stringendo Hermione a sè “Ma come? Cosa? Merda” fu il commento poco produttivo che fece un istante dopo.
“Preferivo il blu” commentò Harry tagliente.
“Siamo maghi oscuri, non abbiamo il marchio ma la nostra educazione è stata quella fin da piccoli. Hermione lo ha scoperto nel peggiore dei modi, stavamo litigando con Sinclair e i suoi amici e..”
“Cosa vuol dire che sei un mago oscuro?”
“Che conosco incantesimi usati dai mangiamorte più spietati”
“Anch’io se è per quello ma questo non fa di me un mago oscuro”
“E’ diverso Harry, a te non sono stati insegnati perchè devi diventare uno di loro a noi si, anche se..”
“SE COSA? NON DIRMI CHE SEI RAMMARICATO D’AVER PERSO L’INIZIAZIONE?”
Zabini non replicò sapeva perfettamente che la rabbia di Harry fosse più che giustificata.
“Mi dispiace, non puoi immaginare quanto” sussurrò il serpeverde tornando normale.
“Dispiace più a me!” mormorò Potter.
“Volevo dirtelo ma..”
“Ma cosa Blaise, perché diamine non me lo hai detto?” chiese il grifone deglutendo nervosamente e cercando di trattenersi dall’urlare tutta la sua delusione.
“Perché ho avuto paura che non potessi capire, perché temevo che ti avrei perso”
Ron spalancò la bocca e capì immediatamente quale fosse la novità di cui avrebbe dovuto parlare con il suo migliore amico. Non sapeva se lo sconvolgeva di più sapere che il moro fosse innamorato di un serpeverde o se il serpeverde in questione fosse un mago oscuro. Di certo preferì non commentare, Harry sembrava già abbastanza teso di suo.
“MI RITIENI TANTO STUPIDO? CREDEVI DAVVERO CHE..” ma il grifone non potè terminare la domanda perché Madama Chips tornò da loro e continuò a medicare Draco che nel frattempo aveva ripreso conoscenza grazie agli incantesimi recitati poco prima dalla donna.
“Ecco fatto!” esclamò l’infermiera “Un paio di giorni e sarai come prima. Per fortuna alla spalla sei stato colpito solo di striscio e la gamba non ha nulla che non possa guarire perfettamente. Per stasera ti trattengo ma se vuoi domani posso dimetterti?”
Il biondo annuì e si voltò a guardare Hermione ancora abbracciata a Ron.
“Quanto a lei signor Weasley se vuole può tornare alla torre, il suo taglio non è preoccupante”
Il ragazzo annuì e senza proferire verbo si alzò. Hermione aveva ancora lo sguardo basso ed evitava di incrociarlo con quello del suo ragazzo che sempre più disperato, in quel momento, aveva solo voglia di piangere.
“Signorina Granger sicura di sentirsi bene?”
“Si madama, ho solo bisogno di dormire grazie”
La donna annuì poi avvicinandosi le sussurrò “A proposito, ho controllato i suoi esami e il test risulta negativo”
La ragazza ringraziò e senza degnare nessun serpeverde di uno sguardo uscì dall’infermeria seguita da Ron e da Harry.

Quella sera il portiere dei grifoni dormì alla torre est con loro. Hermione non ne voleva saperne di smettere di piangere e l’umore di Harry non era certo dei più propensi a consolare l’amica la quale, dopo aver raccontato loro nei minimi dettagli quanto visto e sentito giù al campo da Quidditch, disperata asserì “Dovevate vederli, sembravano altre persone. Ho avuto veramente paura”
“La magia oscura se non gestita può essere molto pericolosa” disse Ron “Ma non penso che sia comunque il loro caso”
“E tu che ne sai, non hai visto i loro occhi divenire neri, i lineamenti che un attimo prima erano dolci indurirsi e segnare i loro volti. Non hai visto la freddezza e la cattiveria con cui si muovevano, la forza sovraumana di cui erano in possesso e quella voce.. Dio sembrava provenire dall’inferno”
“Hermione so che sei sconvolta ma forse dovresti parlare con Draco domani mattina, quando sarai più tranquilla. Sono certo che tutto si sistemerà”
“Mi ha mentito, per tutto questo tempo mi ha solo preso in giro” disse infine ignorando il consiglio del rosso.
“Non credo” sussurrò Harry dopo aver fatto un profondo respiro, cercando più che altro di convincere se stesso che la medesima cosa valesse anche per lui e Blaise.
“Sinclair ha ragione, forse non mi ama abbastanza da ritenermi degna di sapere tutto di lui” balbettò lei “Forse sono stata solo un passatempo”
“Non sembrava” osò dire Weasley.
“Come ha potuto non dirmi dei miei genitori? Lui sapeva” singhiozzò incredula.
“Anch’io lo sapevo” confessò Harry alzandosi dal letto “Non ne avevamo la certezza, non te lo abbiamo detto per non farti soffrire”
“Di ben in meglio” sussurrò Ron portandosi una mano al viso “
“Co.. cosa?” ansimò la caposcuola scioccata.
“Mi dispiace Herm, ma abbiamo pensato che fosse la cosa migliore”
“Migliore per chi Harry?”
“Per te piccola” sussurrò lui avvicinandosi.
“L’avrei fatto anch’io se lo avessi saputo” disse Ron venendo in aiuto dell’amico “Perché dirti una cosa tanto brutta senza la certezza che fosse stata vera”
“MA È VERA. QUEL BASTARDO DI ZACARIAS L’HA CONFESSATO” urlò la ragazza scoppiando nuovamente a piangere.
“Ora lo sappiamo” rispose il moro che la tirò a sé e l’abbracciò stretta lasciando che sfogasse tutto il suo dolore. Uno pianto liberatorio che solo una mezz’ora buona dopo trovò il suo epilogo “Pagherà anche per questo Herm, te lo giuro” sussurrò Harry dandole un tenero bacio sulla guancia.
“Dove vai?” chiese l’amico vedendolo dirigersi verso la porta.
“Ho bisogno di stare solo, scusatemi”
“Vai da lui?”
“Mi dispiace Ron che tutto questo ti sia piombato addosso in questo modo, avrei voluto parlartene e dirtelo in modo diverso” si scusò il moro “Credimi!”
“Ti credo Harry, ma preferirei non saperti in giro chissà dove e in questo stato”
“Tranquillo vado solo nella mia camera, è quella qui a fianco”
“Sei sicuro?” domandò Weasley poco convinto.
“Sì non preoccuparti!” rispose cortesemente il moro regalandogli un mezzo sorriso per rassicurarlo.
“D’accordo, resto io con Herm, se hai bisogno chiama”
I due si scambiarono uno sguardo d’intesa e pochi attimi dopo Potter raggiunse la propria stanza. Qui ad aspettarlo, seduto a terra accanto al letto e al buio, c’era Blaise il quale, quando lo vide entrare, pregò mentalmente che non lo cacciasse.
“Ciao” sussurrò alzandosi una volta che Harry riconoscendolo, ebbe riposto la propria bacchetta nella tasca dei pantaloni.
“Che ci fai qui?” chiese l’altro a cui il cuore iniziò a battere freneticamente.
“Volevo chiarire con te, in infermeria non ce n’è stata la possibilità”
“E’ ok Blaise, non c’è nulla da chiarire” sussurrò il grifone superandolo e adagiando il proprio mantello sulla poltrona li accanto.
“Si invece”
“Domani, ora sono stanco, ho solo voglia di dormire” lo freddò l’altro senza guardarlo in viso.
“Harry fermati e guardami, ti prego” implorò il serpeverde che riuscì a farlo fermare ma non a farsi guardare.
Zabini parlò ugualmente “Mi hai chiesto se ti ritenevo tanto stupido? La risposta è no, mai, neanche per un solo istante ho pensato ad una cosa del genere”
Il grifone scosse la testa e tremò, poi rabbioso si voltò e disse “Devi per forza ritenermi uno stupido se hai potuto anche solo pensare che venendo a conoscenza di una cosa del genere avrei potuto cambiare idea su di te?”
“Ho avuto paura Harry, paura che non mi avresti più visto per quello che sono ma solo per ciò che vorrebbero farmi diventare”
“Blaise io ti amo, credevo di avertelo dimostrato”
“Tu non hai visto cosa posso diventare, Hermione sì, te lo avrà raccontato. Temevo che conoscendo il mio lato oscuro avresti smesso di amarmi e di credere in me. Non volevo perderti, ti amo così tanto, non volevo rovinare tutto”
“Vuoi vedere qualcosa che fa veramente paura? Allora guarda!” esclamò il moro recitando un paio d’incantesimi su di sé. I suoi occhi diventarono rossi e la sua pelle squamosa, la voce si fece roca ed iniziò a parlare in serpentese. Il cacciatore deglutì, se non fosse stato per i capelli avrebbe creduto di vedere Voldemort in persona in quella camera. Un istante dopo però, Harry tornò normale e disse “Hai riconosciuto qualcuno?”
“Come hai fatto?” balbettò il suo ragazzo scioccato.
“Magia oscura Blaise, non per questo però sono un mago oscuro”
Il serpeverde annuì ma non parlò e Potter rincarò “Durante lo scontro finale con Voldemort ho imparato più incantesimi oscuri di chiunque altro, ma questo non fa di me un mostro, come non lo fa di te e Draco. Siete stati allevati per diventare degli assassini, ma non lo siete, non lo sarete mai perché in cuor vostro sapete che non userete mai quegli incantesimi per far del male gratuitamente a qualcuno. E’ questo che vi differenzia da quelle bestie, voi avete scelto per il bene”
“Non sai quante volte sono stato sul punto di dirtelo ma poi mi è mancato il coraggio. Non volevo che pensassi che fossi uno di loro” sussurrò il moro “Quando sono molto arrabbiato io.. perdo il controllo, è come se diventassi un altro.. non voglio che tu mi veda quando sono in quello stato”
“Lo scopo di Sinclair è quello di provocarvi a tal punto da farvi diventare come lui”
Blaise annuì tristemente e replicò “Temo ci sia riuscito”
“Figurati sei anni luce lontano da lui”
Zabini si guardò i piedi e deglutì facendo un pesante sospiro.
“Blaise ti insegnerò a gestire i tuoi poteri, anche Silente mi ha aiutato a padroneggiare i miei, ma credimi non sei come lui, non lasciare che ti convinca del contrario” gli disse il cercatore con tono accorato.
Il blu si perse nel verde poi il bel serpeverde mormorò “Harry, ho dovuto accettare di..”
“Cosa?” chiese il grifone senza dargli modo di spiegarsi “Non ti avrà obbligato a..?”
Il moretto raccontò del patto oscuro che aveva dovuto accettare altrimenti Draco sarebbe stato ucciso davanti ai suoi occhi.
“Non andare” disse il cercatore come se fosse la cosa più ovvia da fare.
“Non posso!”
“Si che puoi, non cedere ai suoi ricatti”
“Amore vorrei ma non è possibile spezzare un patto oscuro, puoi neutralizzarlo in soli due modi: batterti o morire”
“Non capisco, mi stai dicendo che sei obbligato a duellare con lui?”
“Si o morirò”
Quelle parole colpirono il grifone in pieno petto al pari di una pugnalata al cuore. Basito e ancora scioccato il moro chiese “Perché fa tutto questo?”
“Perché è arrabbiato con me e desidera vendetta, perché rivuole il libro delle ombre e perché non vede l’ora di vedermi all’opera”
“Vuoi dire che sarà un duello di magia oscura?”
Zabini annuì e tacque.
“Quando?” sussurrò Harry.
“Non lo so, deciderà lui dove e quando”
“Posso assistere?”
“Preferirei di no” rispose il serpeverde abbassando lo sguardo a disagio “Non voglio che tu mi veda in quello stato”
“Ma chiunque duelli ha bisogno di un secondo”
“Ci sarà Draco con me”
“Voglio esserci Blaise, non m’interessa cosa dovrai fare per difenderti, voglio essere li con te” e detto questo lo abbracciò di slancio “Ti prego” gli sussurrò all’orecchio “Amore ti scongiuro” ripetè baciandogli dolcemente una guancia.
Il cacciatore lo strinse forte a sé e domandò in un sussurro “Mi vuoi ancora anche se ti ho mentito?”
“Non ho mai smesso di volerti un solo secondo” replicò il grifone baciandolo dolcemente e venendo ampiamente ricambiato.

Approfittando del sonno pesante di Ron, ormai riverso sul letto e palesemente addormentato a sentire i grugniti e i mugugni che borbottava, due occhi color nocciola sgattaiolarono fuori dalla camera e giù dalla torre est, diretti in infermeria. Volevano accertarsi che un certo biondino stesse bene. Lo sfogo avuto poco prima con Harry era servito ad Hermione per calmarsi e pensare a mente più lucida che non era disposta a rinunciare all’unica persona che la facesse sentire viva e amata incondizionatamente.
Svelta raggiunse il grosso stanzone e facendo meno rumore possibile si avvicinò al letto in cui giaceva Draco il quale, illuminato dai raggi lunari che filtravano dalla finestra alle sue spalle, sembrava dormire profondamente. La bella caposcuola fece un profondo sospiro, lo guardò per un istante, era bellissimo, i suoi lineamenti angelici risaltavano incredibilmente sotto il riverbero lunare. Non c’era più alcuna traccia sul suo bel viso del potere oscuro che si era impadronito di lui negli spogliatoi. Senza smettere di guardarlo, Hermione si avvicinò ulteriormente e gli si sedette accanto. Dalle coperte spuntavano le fasciature alla spalla e vedendole la ragazza scosse la testa e si portò una mano alla bocca. Con lo sguardo raggiunse anche la gamba che sapeva essere stata ferita e fece un altro lungo sospiro.
“E’ tutta colpa mia” sussurrò dispiaciuta ma contrariamente a quanto stava pensando una voce le rispose con un dolcissimo “No, non lo è”
Hermione sollevò lo sguardo e si volse in quella direzione perdendosi nell’azzurro ghiaccio degli occhi di Draco.
“Sono felice di vederti” sussurrò il biondino.
“Come ti senti?” chiese lei mordendosi il labbro inferiore.
“Ora sto benissimo” le rispose sorridendole.
“Com’è successo? non mi sembravi ferito”
“Ho commesso una sciocchezza, ho sottovalutato quanto sia infame Zacarias” spiegò mentre Hermione annuiva e abbassava lo sguardo “Niente che comunque non possa guarire in un paio di giorni” disse Draco che cambiando tono di voce aggiunse “A differenza del mio cuore”
“COSA, COS’HA IL TUO CUORE?” domandò allarmata la grifondoro.
“E’ tremendamente afflitto e dispiaciuto perché ti ha fatto soffrire, ti ama così tanto”
“Oh” fu il commento sorpreso di lei che arrossì improvvisamente ma non replicò.
“Mi dispiace Hermione, non immagini quanto. Non volevo mentirti, ho solo temporeggiato perché temevo pensassi che fossi come loro. Non credere a quello che ha detto Sinclair, ti amo tantissimo, mi fido immensamente di te e d’ora in avanti ti giuro che ti racconterò tutto.. sempre se mi darai ancora la possibilità per farlo” sussurrò accarezzandole una mano.
La bella caposcuola fece per rispondere ma un’idiosa voce l’anticipò “Ma si che ti darà un’altra possibilità, è prevedibile e patetica come tutte le mezzosangue”

  
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