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Autore: elettra1991    31/07/2010    7 recensioni
Sono passati quasi sei anni dalla morte di Draco. Harry, Ron, Blaise, Elenie, gli Auror, ma soprattutto Hermione hanno dovuto imparare a convivere con l'accaduto. Ma ci sono veramente riusciti? Sono stati capaci di voltare sul serio pagina, o i loro vecchi fantasmi torneranno a tormentarli? Qualcosa di strano tornerà a muoversi nell'ombra, e per affrontarlo dovranno nuovamente riunirsi tutti. Il seguito di "Qui dove batte il cuore...", in cui tutto troverà finalmente risposta.
Genere: Romantico, Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Il trio protagonista, Nuovo personaggio | Coppie: Draco/Hermione
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Qui dove batte il cuore...'
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-Hermioneee! Pssst! Hermione!-
La Granger mosse appena la testa, non capendo dove si trovasse, quindi mosse un braccio insonnolita, per scacciare via il pedante scocciatore.
-Avanti svegliati! Sono le tre!-
Dapprima la riccia ficcò il capo sotto il cuscino, decisa ad ignorare la vocetta fastidiosa ma poi, quando cominciarono a scuoterla per una spalla, si alzò di scatto.
-Che diavolo c'è?- sbottò, scocciata, strofinandosi gli occhi.
-Non ti ricordi cosa abbiamo deciso ieri sera?-
Dopo qualche istante la ragazza mise a fuoco la sagoma di Ginny, che brandiva in mano due tubetti di dentifricio.
-Allora? Dobbiamo muoverci!-
Ormai sveglia, Hermione buttò le gambe giù dal letto, seguendo l'amica che era già andata in direzione della porta.
-Shhh- le fece Ginny, portandosi l'indice davanti alle labbra.
Aprì lentamente la porta, che cigolò appena, ma nel silenzio della casa addormentata sembrò fare un chiasso assordante.
Le ragazze mossero qualche passo silenzioso nel corridoio, accostandosi appena alla porta di fianco.
Un russare ben noto di poteva distinguere chiaramente, ed Hermione fu costretta a portarsi le mani davanti alla bocca per non ridere apertamente.
-Tieni- sussurrò la Weasley, passandole un tubetto di dentifricio e fulminandola al contempo con un'occhiataccia.
Entrarono nella stanza immersa nel buio.
-Lumos- sussurrò Ginny, tenendo la bacchetta bassa, per non fare troppa luce.
Le sagome di Harry e Ron, profondamente addormentati, si distinsero appena.
-Io mi occupo di Harry- mormorò la rossa, con un sorrisino sadico sul volto -Tu pensa a mio fratello-
La Granger annuì, volgendosi verso l'amico.
Divertendosi come non mai, tolse il tappo, e cominciò a spremere il dentifricio sulle braccia di Weasley e sui lembi di pelle lasciati scoperti dalla canottiera del pigiama.
Finita l'opera, decise di passare al viso. Stava per mettergli una buona dose di dentifricio sulla fronte, quando con un sussulto si accorse che gli occhi di Ron erano spalancati!
Fece istintivamente due passi indietro, sicura che fosse sveglio.
Però non si muoveva....anzi, continuava a russare!
Con circospezione si avvicinò nuovamente, muovendo una mano davanti al volto dell'amico. Niente. Era immobile.
-Ehi Ginny!- sussurrò -Vieni qui!-
La rossa con un ultimo svolazzo di dentifricio terminò di adornare il naso e la bocca di Potter, quindi corse lì.
-Che c'è?-
-Guarda!-
Hermione le indicò il volto del fratello, e Ginny alzò gli occhi al cielo, ridacchiando fra sè.
-Sì, ogni tanto gli capita! Probabilmente starà facendo un sogno! Non ti spaventare se tra poco comincerà a parlare da solo!-
Un po' dubbiosa, la riccia riprese il lavoro, ficcandogli un bel po' di dentifricio nelle orecchie e sulle guance.
-Ok- disse poi- Finito!-
In punta di piedi, le due mentecatte tornarono nella loro stanza, si diedero il cinque, quindi scoppiarono in una risata liberatoria.
-Oddio! Erano secoli che non ridevo così tanto- biascicò Hermione con le lacrime agli occhi.
-Già- fece la Weasley diventando seria tutto d'un tratto -Ho sentito che in questo periodo le cose non vanno tanto bene-
La Granger si ricompose all'istante -Non so di cosa parli-
-Invece credo che tu lo sappia benissimo. So che essendo stata via tutto questo tempo, mi sono persa un bel po' di cose, ma intendo recuperare- -Gin...- cominciò Hermione, sulla difensiva.
-No- la interruppe la rossa -Sono stata una pessima migliore amica. Ma ora sono qui. E non ho intenzione di lasciarti di nuovo sola-
Hermione la abbracciò di slancio, istintivamente. Ginny la strinse forte, sentendola singhiozzare sulla sua spalla.


La mattina dopo le ragazze misero fuori il naso dalla porta della loro stanza con molta circospezione, temendo ripercussioni.
Vedendo che non c'era nessuno nel corridoio pronto a lanciar loro qualche fattura, scesero le scale.
-Che meraviglia!- disse di getto Hermione, vedendo la tavola apparecchiata per un'invitante colazione.
C'era di tutto, dalle frittelle ricoperte di sciroppo, ai pancakes, alle torte.
La signora Weasley sorrise, dando loro il buongiorno.
-Servitevi pure- disse -I ragazzi dormono ancora-
In effetti nei paraggi c'erano solo Fleur, che aiutava la suocera a preparare con Victoire attaccata alla gonna, ed Audrey che, seduta a tavola, cercava di far mangiare la piccola Molly, la quale salutò con una manina impastricciata.
Ginny ed Hermione si sedettero, piacevolmente rilassate, versandosi del caffè, quando scesero in cucina anche George ed Angelina.
-Ma che è successo ad Harry e Ron?- chiese il gemello, senza nemmeno salutare.
-Perchè?- gli chiese sua madre.
-Siamo appena passati dalla loro camera...E abbiamo sentito un coro di imprecazioni, bestemmie, e chi più ne ha più ne metta!-
A quelle parole, due ragazze a caso cacciarono la testa praticamente sotto la tovaglia e scoppiarono a ridere.
-Sarà meglio che vada a controllare- disse la signora Weasley.
-No mamma!- urlò precipitosamente Ginny -Non è necessario, fidati di me-
La donna alzò le spalle, dubbiosa, riprendendo a strofinare con uno straccio le pentole della sera prima, per asciugarle.
Avendo udito le parole di George, i presenti furono molto stupiti quando, circa un quarto d'ora dopo, Harry e Ron scesero le scale vestiti di tutto punto, tranquillissimi, avvolti da un alone di odore di dentifricio, seppur puliti.
Hermione e Ginny li guardarono sgomente, dandosi gomitate da sotto il tavolo. Evidentemente i due si mantenevano composti, aspettando di individuare il colpevole della retata notturna.
-Dormito bene ragazzi?- chiese loro Angelina, un po' preoccupata.
-Divinamente- rispose Ron, angelico -E tu, George?-
Le ragazze evitarono di guardarsi, conscie che, se l'avessero fatto, sarebbero scoppiate a ridere.
Evidentemente i due geniacci erano convinti che fosse il povero gemello, una volta tanto innocente, l'autore del misfatto.
-Bene, bene, grazie- rispose quest'ultimo, inzuppando con foga un biscotto nel latte.
Harry lo guardò di sottecchi, sorpreso di quell'ottima recita. Di solito George era il primo a vantarsi delle sue bravate.
A meno che.....
Potter guardò lungo il tavolo, notando due volti particolarmente rossi.
-Però, che odore di menta!- considerò ad un certo punto Hermione, come se niente fosse, incapace di trattenersi.
Ginny le mollò un calcio sotto il tavolo, ma era troppo tardi.
Gli occhi di Harry e Ron saettarono assassini verso di loro.
Beccate!


-Tornate quando volete, senza complimenti!-
La Signora Weasley abbracciò affettuosamente Harry ed Hermione.
-Grazie di tutto- mormorò la Granger.
-Vieni con noi Ron?- chiese Harry all'amico.
-Vi raggiungo più tardi. Devo farmi raccontare un po' di cose dalla mia sorellina- rispose il ragazzo, scompigliando i capelli di Ginny, con tutta l'aria di chi cova vendetta.
Hermione ed Harry raggiunsero il fondo del giardino e si Smaterializzarono.
La Granger arrivò di fronte a casa sua, guardando di sottecchi le finestre buie.
Fuori splendeva il sole, ma la sua casa mai prima le era sembrata tanto spettrale.
Prese in mano il cellulare, dubbiosa, chiedendosi se fosse o meno il caso di chiamare Alice per chiedere ospitalità per qualche giorno....giusto il tempo di trovare una soluzione definitiva.
E invece no.
Rimise il telefono in tasca, quindi si ravviò i capelli.
Questa è casa mia.
Guardandosi lievemente attorno, estrasse la bacchetta.
E io non mi arrendo.
Aprì la porta, col cuore che batteva.
-Homenum revelio-
Ottimo. Non c'era nessuno. Eppure nell'aria quell'odore di fumo aleggiava, perenne.
Ora basta. Qui non ci entra più nessuno.
Si tirò su le maniche, pronunciando quindi una serie di complicatissime formule, dopo ognuna della quali sembrava crearsi un ulteriore alone attorno alla casa.
Quindi sospirò, dirigendosi in cucina per farsi un buon caffè.
Passò accanto all'immensa libreria di legno, e qualcosa attirò la sua attenzione.
Un volume pesante azzurro acqua sporgeva di qualche centimetro rispetto agli altri, come se fosse stato rimesso a posto troppo frettolosamente.
La ragazza lo prese in mano, girandolo da ogni lato.
Era l'album che conteneva tutte le sue foto, dal primo all'ultimo giorno di Hogwarts.
Si sedette in poltrona, aprendolo con nostalgia.
Erano mesi che non lo riguardava, eppure era sicura di averlo messo bene al suo posto l'ultima volta.
Chissà, magari si era sbagliata.
Girando le pagine, si accorse che una era stata piegata da una chiusura poco attenta dell'album.
La ridistese, osservando curiosa la foto che essa celava. E il cuore mancò diversi battiti.
Era una foto sua e di Draco, scattata da Matthew pochi giorni prima che il ragazzo fosse rapito da suo padre.
Malfoy era seduto placidamente sulle rive del lago, la camicia bianca sbottonata e la cravatta allentata, ed Hermione accanto a lui gli stava leggendo un libro.
Hermione si ricordava perfettamente che tomo fosse. Cime Tempestose, un libro Babbano, il suo preferito. Draco l'aveva beccata a leggerlo un pomeriggio nel parco, durante una rara pausa dallo studio, e da allora l'aveva tormentata e presa in giro, quando aveva scoperto che narrava una storia d'amore.
-Non ti facevo sdolcinata, Mezzosangue- le aveva detto.
-Infatti non lo sono. E non lo è nemmeno il mio libro-
-Immagino- aveva sogghignato il biondino.
-Come fai a dirlo? Non l'hai mai letto!-
-Allora leggimelo tu- le aveva risposto lui, con una semplicità disarmante, che aveva lasciato Hermione di stucco.
E così, dopo l'iniziale sorpresa, aveva cominciato a leggere degli stralci del libro ad un inaspettatamente quieto Malfoy.
La Granger passò le dita leggere sulla foto, appena piegata dalla posizione che aveva preso la pagina.
Non era stata lei ad essere stata così disattenta da rovinarla. Ne era sicura.
Custodiva i ricordi di Draco gelosamente, non aveva preso lei l'album, e tantomeno l'aveva richiuso così in fretta da fare in modo che una pagina venisse piegata.
Non quella pagina, soprattutto.


-Dannazione, ma non potresti stare più attento?- sbottò Carrigan alzandosi stizzoso dal divano.
-E' tutto sotto controllo, non si preoocupi. A proposito, bella casa!-
Il Capo degli Auror si mise le mani sulle orecchie.
-Se solo penso a cosa mi farebbero al Ministero se sapessero che tu sei qui a casa mia...-
-Non può semplicemente dirmi dove sta il problema, così poi me ne vado?-
-Il problema è che ti sei fatto beccare subito dalla Granger- strepitò Carrigan -Meno male che dicevi che saresti stato discreto-
-Uff- sbuffò l'altro -E che sarà mai?-
-Hermione sta facendo il diavolo a quattro per scoprire chi diamine sia entrato in casa sua...-
-Sempre la solita....Invece di ringraziare che qualcuno le stia parando le spalle, si arrabbia-
Il Capo degli Auror lo guardò, con uno sguardo un po' divertito e un po' arrabbiato.
-Ho capito, lasciamo perdere- bofonchiò infine, sconfitto -Novità con Cavendish?-
-Minime. Non si fida ancora abbastanza di me da rendermi partecipe dei suoi piani. L'ho sentito parlare spesso però di Carnaby Street-
-Mmmm...che stia pensando ad un attacco in grande stile per assumere il controllo?-
-Ne dubito. Non mi sembra uno che intende arrivare al potere in questo modo.-
-Quindi?- domandò incuriosito Carrigan.
-Quindi è molto probabile che i suoi attacchi sporadici continuino.- sentenziò l'altro.
-Sempre con quella maledetta firma del puzzle- mugugnò tra sè il Capo.
-Continua a indagare- ordinò poi, alzando la voce -Voglio delle risposte. E in fretta-


-Pronto?- biascicò Harry James Potter nella cornetta, distrutto. La visita dai genitori di Ron l'aveva massacrato, ed era crollato sul divano vestito appena erano tornati, dormendo per metà pomeriggio.
-Potter? Sono Carrigan-
-E' successo qualcosa?- lo anticipò l'ex Grifondoro, subito sveglissimo, prima che potesse dire alcunchè.
-No, non preoccuparti. Volevo solo che tu andassi di ronda stasera-
-Cosa?- protestò il moretto -Ma non sono di turno!-
-Non mi interessa. Ho deciso così. Porta con te Weasley e la Granger. Ah, e pure Anderson, non si sa mai-
A questa strana richiesta Harry rimase abbastanza perplesso. Dopotutto le ronde si facevano sempre in due o tre, mai in quattro! E soprattutto quella sera nessuno di loro era in servizio.
-Potter? Sei ancora lì?-
-Si si certo- si affrettò a balbettare Harry.
-Ottimo. Voglio che sorvegliate Carnaby Street.- ordinò Carrigan -Ma senza dare nell'occhio chiaro? Niente mantelli, distintivi o bacchette in bella vista. Dovrete fingervi Babbani-
Il Bambino Sopravvissuto, perplesso, acconsentì.
-Avvisa gli altri, alle dieci vi voglio sul posto- sentenziò il Capo degli Auror, quindi riattaccò.
-Fortuna che non voleva allarmarlo-
Carrigan guardò il suo ospite di sottecchi, quindi si sedette di fronte a lui.
-Cos'altro avrei dovuto fare? Non potevo mica lasciare andare a tener d'occhio Carnaby Street i novellini che avrebbero avuto la ronda stasera.-
L'altro mugugnò, facendo irritare parecchio il Capo.
-Ma non dovresti tornare al tuo lavoro tu? Guarda che se ti fai saltare la copertura ti lascio in pasto a Cavendish e i suoi amici!-
-Va bene, va bene, vado. Qualcosa mi dice che stasera avrò parecchio da fare-


Ciao a tutti! Chiedo umilmente perdono per il ritardo ma...ero al mare! (Ho cercato una scusa migliore, ma la realtà è questa xD) Sono appena tornata ed eccomi qui con un nuovo aggiornamento! Ho visto che molte di voi hanno apprezzato il capitolo incentrato sui Weasley, e questo mi fa molto piacere! Una piccola puntualizzazione su Carrigan. Tante mi hanno chiesto se non si fidi dei suoi Auror, o se sia stupido a fare tutto da solo ecc...Ecco, volevo solo dire che in fondo è il Capo degli Auror, e non uno sprovveduto. Insomma, se agisce così è per un motivo =) Scusatemi tanto ma non ho il tempo di salutarvi una per una; colgo solo l'occasione di dare il benvenuto a Francesca, alias veracruz, una nuova lettrice!
Un bacione a tutte voi!
  
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