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Autore: missteacakes    02/08/2010    1 recensioni
Quando Patroclo uccide accidentalmente un amico in un litigio, lui e suo padre sono costretti a fuggire a Ftia, la cui regina si dice essere una dea. Al ragazzo viene chiesto di prendersi cura del suo figlioletto, non immaginando le conseguenze di quella serie di eventi destinata a cambiare il mondo per sempre. {Patroclo/Achille}
Genere: Guerra, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno
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«In All but Blood»

Una svolta
- Capitolo 24° -

Peleo stava in piedi su una terrazza con lo sguardo rivolto all'acropoli. Da un lato c'era un ambasciatore da Tirinto, dall'altro c'era Patroclo, che stava ascoltando molto più pazientemente dell'altro. Peleo stesso stava riflettendo, gli occhi chiusi. Si sfregò la faccia con un fare stanco.

"Non posso farlo," disse, finalmente.

"Perchè no?" chiese l'ambasciatore.

"Non è giusto. Non è legale--"

"Legale? Tu sei il re, rendilo legale."

"Non è così che funzionano le cose," disse Peleo. "Ci sono leggi che neanche io posso infrangere. Patroclo non è re. Non è stato coronato principe. Non è neanche mio figlio. Non posso chiedere ai miei uomini di combattere per lui in una guerra che non è neanche la loro."

"Lui deve combattere."

"Non devo combattere insieme ai Mirmidoni." Patroclo parlò per la prima volta. "Questa non è una decisione che spetta a me."

"Eh? E dove andresti?"

"Potrei combattere insieme ad Aiace figlio di Telamone," disse, alzando le spalle. "Andiamo abbastanza d'accordo."

L'uomo sospirò impazientemente. "Che ne è di Achille?" chiese a Peleo. "Dov'è?"

"Per tutti gli dei, se qualcuno sapesse dov'è mio figlio, ti chiederei di dirmelo per pietà!" disse Peleo.

"Forse potresti chiederlo a tua moglie..."

"Attento a come parli!" sibilò Patroclo.

Peleo guardò l'ambasciatore con uno sguardo minaccioso.

"Al mio re non piacerà tutto questo."

"Puoi dire ad Agamennone di muovere il culo," disse Peleo, perdendo la pazienza. "Lui non è il re dei Mirmidoni, io lo sono. Sono quello che decide cosa succede a Ftia." Fece una breve pausa e chiuse gli occhi di nuovo. Quando lì riapri, sospirò. "Farò un accordo. Se Agamennone riesce a trovare Achille, lo convince a combattere, e se i miei uomini lo seguiranno, può averli."


~*~

 

La prima volta che Achille l'aveva baciata, era stato così veloce e spontaneo che Deidamia aveva pensato per un secondo di esserselo immaginato. Dopotutto, lei se ne era accorta tempo prima che lui stava tentando di corteggiarla. Era abbastanza bravo, considerando le circostanze.

La seconda volta lei gli rispose in natura. Comunque, non gli diede la possibilità di approfondirlo. Quando lo spinse via, diede solo un piccolo, innocente sorriso alla sua espressione infastidita e se ne andò. Rimase colpita dalla grande possibilità che le si prospettava; lui era di certo più bello di qualsiasi ragazzo che si fosse interessato a lei, e di certo era più potente. Gli altri erano, al massimo, principi delle isole circostanti, neanche lontanamente grandi come Ftia, nè appartenenti alla Grecia continentale.

Se fosse riuscita ad averlo tutto per lei, i benefici sarebbero stati enormi.

I due erano sdraiati sull'erba vicino alla cima della montagna. Prima si erano arrampicati sulla cima finchè avevano il coraggio di guardare giù. Achille fece cadere un pezzo di pane, cercando di colpire un uomo che parlava con un amico. La sua mira fu impeccabile, e si erano già defilati quando l'uomo guardò in alto.

Achille sospirò e si sedette. "Presto dovremo tornare indietro."

"Oh, non ancora," disse lei. "Non è ancora buio, e nessuno se ne accorgerà."

"Mi permetto di non essere d'accordo," disse lui, ridendo. "È già l'imbrunire, e tu sei la principessa più giovane, la bimba del paparino. Ancora un po' e la tua reputazione sarà rovinata."

"Non mi interessa."

"Sì che ti interessa," disse lui, alzandosi in piedi. "E uno di noi deve esserne responsabile."

Deidamia sospirò e accettò il suo aiuto per alzarsi in piedi. Achille tirò troppo forte, probabilmente di proposito, e lei atterrò tra le sue braccia. Era pronta a spingerlo via, ma rimase immobile per lo sguardo dei suoi occhi. Erano scuri, e in qualche modo era lo sguardo più eccitante che avesse mai ricevuto da un ragazzo. Le diede un bacio lento e profondo, e finì per sostenerla completamente quando le sue ginocchia non ressero più.

"Deidamia!"

La chiamata dal palazzo, seppur lontano, fece separare i due come se all'improvviso provassero disgusto l'uno per l'altro. Lei guardò Achille, poi urlò, "Arrivo!" e se ne andò correndo. Quando raggiunse il portico, guardò dietro di sè. Achille era ancora dall'altro lato del prato, ma non lo aspettò. In qualche modo, aveva la sensazione che non sarebbe stata la cosa giusta se lo avesse fatto.

---------------------------- 

Nota della traduttrice: Finalmente è ricomparso Patroclo~~ *3* e giustamente proprio adesso Achille fa il pollo con Deidamia .-. Mannaggia a lui >_> 

Comunque, avevo bellamente dimenticato di tradurre questo capitolo °-° cioè, penso di non averlo visto, perchè io come capitolo 24 avevo quello dopo XD fortunatamente prima di tradurre controllo la pagina dell'autrice :3
Alla prossima =*

   
 
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