~Il Diario di Mirtilla
Malcontenta,
capitolo 2~
Hogwarts, Bagno delle ragazze del secondo
piano, 9 luglio
1999
Ho
deciso che non inizierò più un pensiero con
“Caro diario” perché trovo che se
tu sei il mio –per ora- unico amico dobbiamo avere un
rapporto meno informale,
ti devo trattare come una conoscenza che ho da tanto tempo. Per cui
intendo
adesso iniziare spiegandoti cosa mi è successo in sole tre
ore dallo scorso
paragrafo. Lo so che sole tre ore sono poche, soprattutto se comparate
a
cinquant’anni, ma non ho resistito. La noia mi pressa, e tu
per me stai
diventando quasi una droga. Ancora adesso quasi mi pento di non averti
raccolto
la prima volta in cui ti ho visto, circa sei anni fa, quando ancora eri
integro. Mi pare che tu sia quello che è stato gettato in un
gabinetto; se è
così, è stata l’ultima Weasley,
Ginevra, ad aver cercato di liberarsi di te.
Chissà per quale motivo! Certo, avrei fatto bene ad
appropriarmi di te in
quella occasione, prima che la stessa Ginny, come è chiamata
Ginevra,
ritornasse per recuperarti. Una nuova domanda mi sorge: cosa
l’aveva spinta a
compiere quei gesti? Comunque, a quel tempo non mi parve di vedere in
te
un’occasione di compagnia e svago, se non
d’amicizia. Non mi ricordo come tu
sia tornato in questo bagno, magari non ero qua: sai, io ho
l’abitudine di
residenziale anche al bagno dei Prefetti, che è molto
più lussuoso, ma non
potrei mai abbandonare questo definitivamente perché in
fondo è il luogo in cui
sono morta, in cui ho abbandonato per sempre il mio corpo. E’
pur vero che ciò
mi fa ricordare dei momenti orribili, gli occhi terribili e trafiggenti
del
basilisco e quel bastardo di Tom Riddle, che ha poi deciso di farsi
chiamare
Lord Voldemort. Come sono stata soddisfatta quando sono venuta a
conoscenza del
fatto che è stato ucciso una volta per tutte ad opera di
Harry Potter!! Finalmente
sono stata quasi del tutto vendicata! Ora mi manca solo dare una
lezione a
quella vacca di Olive… ma prima o poi ci
riuscirò!
Dicevamo
che non ricordo come tu sia tornato in questo bagno, e soprattutto chi
ti abbia
fatto recapitare a me, che sono ormai l’unica che frequenta
ancora questo
bagno. Devo ringraziarlo, ma se fosse una specie di trappola? Ormai non
mi si
può più far del male fisico (me ne è
già stato fatto tanto), ma una derisione
mi butterebbe ancora più giù di morale. Spero
proprio non sia così. E non
dovrei pensarci, non dovrei pensare che qualcuno sia così
perfido da darmi
fastidio nonostante tutti non mi degnino di considerazione. Non ci
penserò.
Devo
anche dirti che cerco sempre e con più vigore di farmi
coraggio e uscire da uno
di questi due bagni. Dopo aver posato la penna (ah! Non te
l’ho ancora detto,
ma l’ho presa da terra quando è caduta dai
pantaloni di un prefetto che se li
era tolti per farsi il bagno), mi sono riposata un poco –ho
lasciato vagare la
mia mente in pensieri dispersi- e poi sono scesa attraverso i tubi fino
al
fondo del lago.
Lì
ho fluttuato nella città dei Marini cercando di non dare
importanza agli
sguardi minacciosi dei suoi abitanti. Nessuno ha cominciato a parlarmi,
e io
neppure. Ho provato ad attraversare la città con fare
impettito, ma non è
cambiato nulla. Non è servita come esercitazione, questa
uscita al lago. E’
noto che non sono molto amichevoli, queste creature, neppure per i
maghi, ma
con i fantasmi pensavo fossero più socievoli.
Vabbè. Evidentemente devo subito
cercare di iniziare i rapporti con le persone adatte. Sai, da quando ho
iniziato a scriverti mi sento già più estroversa,
devo solo dimostrarlo
iniziando a parlare con queste persone.
In
fondo chi o cosa me lo fa fare di rimanere segregata in questi luoghi
chiusi,
bui e umidi? Come ti ho già scritto prima, nessun male
fisico mi può essere
arrecato, ma solo la mortificazione data da prese in giro. Quindi, so
che devo
tentare. Va bene, ma con chi? Non so bene… penso che se gli
altri mi vedessero
uscire con qualcuno, ridere e scherzare, cambierebbero idea sul mio
conto. Sì,
devo fare così. Perciò ti saluto, caro amico di
carta umida, ci vedremo poi, e
ti scriverò i progressi che ho compiuto.
Tua Mirtilla
~~~
Ecco
il secondo capitolo. La lunghezza dei capitoli può variare,
come un diario
vero. Spero non ci siano inesattezze e incongruenze! E anche che vi
piaccia!