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Autore: gnak    02/08/2010    3 recensioni
L’amore dei miei genitori mi ha sempre affascinato. Ha superato la difficoltà, la paura, e tanto, tanto dolore… Però li invidio profondamente sai? Loro possono urlare al mondo di sapere cos’è l’Amore…
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Jacob/Renesmee
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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15

In queste lenzuola di seta viola mi saltano in mente ogni tipo di particolare,i vetri rotti, il sangue, la lite, gli spintoni, le lacrime, le scuse, e il nostro essere un’unica cosa…

Salii le scale entrai nella mia stanza e chiusi la porta, appoggiai la schiena su di essa e feci un respiro profondo, da li vedevo la mia immagine riflessa nello specchio.

Rappresentava una donna di 20 anni non una ragazza di appena  diciotto anni dagli occhi cioccolato grandi che era impossibile non vedere in quel visino magro. 

I capelli lunghi e boccolosi che scendevano sui fianchi magri e bianchi coperti da una felpa color verde acqua,dove non faceva comunque svanire la mia femminilità, e le gambe esili coperte da dei pantaloncini neri. Il mio corpo era sviluppato in tutti sensi più possibili immaginari, -odio questo modo di essere me- esclamai avvicinandomi verso lo specchio e tirandogli un pugno diretto in pieno centro.

Jake aprii la porta, e io ritirai la mano lentamente, dallo specchio una misera parte di sangue cadde a terra, Jake si avvicinò per vedere quello che mi fosse successo nascosi la mano e tolsi il vetro da essa, dopo pochi istanti la mano tornò sana,intatta… era questo che odiavo soprattutto…

-e questo gesto?- disse lui con un tono che non sapevo neanche interpretare se preoccupato o arrabbiato, comunque non risposi e spostai con i piedi i cocci da terra, mi riprese il braccio e mi fece girare di nuovo come fuori, gli tirai uno schiaffo con la mano e indietreggiò di un passo –non lo devi fare mai più!- disse riavvicinandosi a me, non lo volevo ascoltare lo spinsi forte verso la porta, ma lui camminò verso di me e mi spinse sul letto chiuse gli occhi era nervoso e il suo battito si faceva sempre più veloce, si stava per trasformare?...riaprì gli occhi e mi fisso –io, non posso permettermi di arrabbiarmi con te…- lo disse con una pausa tra una parola e l’altra, come se lo stesse dicendo da solo per controllarsi.

Gli occhi neri di Jake brillavano,e se non lo avrei visto con i miei occhi non ci avrei creduto, ma Jake stava piangendo…

Mi misi la  mano davanti la bocca, -Jake io…- mi fermò con un gesto della mano e si avvicinò a me, come se avesse preso una batosta in pieno viso, lo accolsi fra le mie braccia -scusami- mi sussurrò nell’orecchio, -io…non so che mi è preso…- continuò, -perdonami- dissi stingendolo –e di cosa?- mi guardò –ho fatto tutto io, era come se cercassi un pretesto per litigare…- disse infine.

-Perdonato –esclamai sorridendo e sfiorandoli il naso con il mio, lui sorrise e mi baciò.

Il bacio di Jake durò allungo,ci ritrovammo stesi verso la parte finale del letto, le nostre mani si intrecciavano, e i nostri cuori battevano quasi unanime…Jake mi spostò più su nel letto prendendomi per i fianchi, quel bacio non finiva mai, era bellissimo,le farfalle nel mio stomaco non volavano più formavano un vero e proprio tornado, e lui se ne accorse, si staccò da quel bacio lungo e riprese con piccoli assaggi delle mie labbra -cosa stiamo facendo?...- disse lui continuando ad assaggiare quel poco di me accessibile.

-non lo so – dissi sorridendo e baciandolo con tutta la dolcezza di questo mondo, -io, non sono sicuro di quello che sta per succedere in questo momento- disse sempre tra un bacio e l’altro, poi lo guardai, mi sentì diventare rossa le guance, sorrise e non parlò più, mi riprese a baciare però questa volta con passione quasi come se ci mettesse forza in quello che faceva.

Mi ritrovai così a spogliare Jacob Black della sua T-shirt, e dei suoi bermuda color sabbia.

Mi ritrovai così a farmi spogliare da Jacob Black della mia felpa color verde acqua, e dei miei pantaloncini neri.

Jacob Black che mi chiedeva se mi faceva male, se doveva stare più attento, e mi confidava di  avere paura di farmi male, di sbagliare a fare qualunque cosa che non andava, e che come per me per lui era la prima volta che amava…

Mi ritrovai così Jacob Black che mi sussurrava di amarmi nell’orecchio.

Mi ritrovai così, a essere un’unica cosa con Jacob black.

 

 

   
 
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