Ero seduta sul letto, le mani in grembo, lo sguardo fisso a terra.
Quello che il medico mi aveva appena detto mi risuonava nella mente come un'eco.
"Siete malata di cancro, signorina. Avete qualche mese di vita ancora." si ripeteva all'infinito nella mia testa, e non riuscivo a pensare ad altro.
Qualche mese di vita. Avevo vent'anni e stavo per morire di cancro.
Tom, che era rimasto sulla porta, si inginocchiò davanti a me, prendendomi le mani.
"Magda..." io alzai i miei occhi, azzurro cielo, posandoli sui suoi, rossi come il sangue.
"Tom, c'è un modo vero? Un modo per non farmi morire." lui abbassò lo sguardo. Avevamo fatto quel discorso un miliardo di volte, ma non c'era mai stato un motivo valido a sostenerlo.
"Magda, è pericoloso." cominciai a spazientirmi.
"Tom, hai sentito il dottore. Non mi rimangono che pochi mesi di vita. E io non voglio morire, Tom." Lui alzò lo sguardo, scrutando la mia espressione.
"E va bene." disse infine. Si alzò, chiuse a chiave la porta della mia camera e si riavvicinò a me. "Non ti muovere."
Vidi la sua bocca aprirsi, mentre spostavo i miei capelli per lasciargli campo libero sul collo. I canini aguzzi si conficcarono nella mia pelle bianca, e il sangue cominciò ad abbandonarmi. Sentii sempre più freddo, e cominciavo a perdere sensibilità agli arti.
Quando credevo che la vita mi avrebbe abbandonato, i canini di Tom si staccarono, e lo sentii prendermi per le spalle e sdraiarmi sul letto. Poi, qualcosa che sapeva di ferro e sale mi entrò in bocca, scendendo nella gola e finendo nello stomaco.
"Dormi, Magdalena." mi disse la voce dolce di Tom. I miei occhi si chiusero.