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Professore, lei sa chi è Jude! – non poteva non sapere di quella ragazza.
Aveva
ormai rinunciato a credere che fosse stata un’illusione. Dieci minuti prima era
diretto a passo di lumaca verso il dormitorio dopo aver tentennato un quarto
d’ora davanti all’ufficio del Preside. Giunto nella Sala Comune aveva
improvvisamente preso una decisione e con la velocità di un fulmine aveva
raggiunto l’uomo che sapeva. Sapeva tutto.
Silente
infatti sorrise. Un sorriso amaro.
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Siediti Harry
Obbedì.
Aveva piena fiducia in quell’uomo.
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Jude esiste, ma non so chi è. Ho una supposizione e le mie supposizioni si
rivelano sempre esatte. Vuole te, ma vuole anche me – il ragazzo strizzò gli
occhi a quelle parole enigmatiche.
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La prego si spieghi meglio.
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Mi preoccupa come sia entrate nel castello, le misure di difesa sono
notevolmente aumentate, ma avrò commesso sicuramente qualche errore. L’errore
di un vecchio. Ma mi preoccupano di più le sue intenzioni. Mi dispiace
deluderti, ma non so chi è. La signorina Granger mi ha informato – il viso di
Harry si macchio di un certo disappunto – dell’accaduto. Se fossi a conoscenza
dell’identità di questa ragazza che minaccia la tua salute mentale – sorrise –
e la sicurezza del castello – ora era serio – te lo direi. Tuttavia non so
nulla.
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Non è che potrebbe fare qualche supposizione.
Silente
sorrise nuovamente.
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Buonanotte Harry.
Poi un colpo al cuore. Un lampo a ciel
sereno. Lei.
Affacciato
da una finestra di quella che era la torre più altra l’aveva vista. Da lontano,
come la prima volta, ai margini della Foresta Proibita.
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JUDE! JUDE! – urlava come un pazzo, come un visionario a cui non si è data la
fiducia che meritava. Urlava. Ma lei non sembrava essersi accorta di quel grido
disperato, bisognoso di una conferma. La ragazza aveva chinato il capo, voltato
le spalle ed era scomparsa nella vegetazione. Harry corse immediatamente giù
per le scale.
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Dove credi di andare, Potter? – davanti a lui la figura viscida di Piton. Odiava
quell’uomo.
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Al dormitorio. Cos’è vuole togliere dei punti a Grifondoro perché ho sonno?
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Non usare quel tono insolente con me – scandiva le sillabe, le separava l’una
dall’altra – credo che dopo questo tuo giro turistico sia normale essere
stanchi. Cosa cerchi, Potter?
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Nulla – quell’uomo lo stava mettendo a disagio. Gli leggeva nella mente. Le
lezioni dell’anno precedente non avevano dato frutti. “Chiudi la mente, cazzo
Harry, chiudi la mente”. Niente, Jude era lì.
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Mi correggo Potter. Chi stai cercando?
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Mi lasci andare- Piton si scansò. Harry prese a correre giù per le scale.
Aveva
il fiatone, ma era arrivato alla capanna di Hagrid. Non era in casa, ma
ovviamente non era il motivo per cui era arrivato fin lì.
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JUDE! JUDE! Ti prego, smettila di farmi soffrire – Harry infatti aveva passato
una settimana intera sperando di vederla, cercando il modo in cui sarebbe
potuta entrare ad Hogwarts.
Nessuna
risposta.
In
mezzo alla boscaglia, con le spalle attaccate al tronco di un albero Jude
sorrideva. Il suo sorriso era simile a un ghigno.
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Mi lasci stare.
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Credo invece che dovresti ascoltarmi. Non sei stato scelto. È lei –
Le
parole di Severus Piton lo fecero tremare. I suoi occhi grigi divennero umidi,
poi si caricarono di una rabbia animale.
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La voglio – solo due parole per impedire alle lacrime di uscire.
Quella
maledetta bastarda gli aveva rubato il posto. Il signore Oscuro doveva
scegliere lui! Sarebbe stato l’unico modo per dimostrargli quanto valeva e
vendicare il padre. E invece... invece non era andata così. Era spuntata una
ragazza dal nulla. Chi diamine era? Dov’era? Draco la voleva.