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Autore: Neremir    04/08/2010    1 recensioni
Cosa succederebbe se due Backstreet Boys decidessero di frequentare l'università e una ragazza che odia le boyband dovesse incontrarli?
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno
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Chapter 25 Let Me Tell You It’s Not For Me

Quella primavera, Ashley si laureò e subito iniziò a lavorare in una società di Cincinnati. In estate, fu in grado di raggiungere per una settimana i ragazzi e andare in tour con loro, e Alexis andò con lei, ma Brooke no. Sapeva che era la benvenuta, ma anche Caroline era con loro, e lei non voleva vederla più di quanto non ne avesse bisogno.
Sorrise, comunque, il giorno che sue sorella e la sua amica partirono, vedendo arrivare a casa un bouquet di margherite mandato da Nick. Lo scorso San Valentino, le aveva mandato un mazzo simile, sapendo che a Brooke non piacevano troppo le rose, sia che fossero bianche o rosse. Aveva immaginato che la margherita fosse il tipo di fiore che le poteva piacere, e aveva avuto ragione. Quando lei lo aveva chiamato la sera di quello stesso giorno per ringraziarlo, gli aveva detto che era il suo fiore preferito.
Quando non lo vedeva, era più facile pensarlo insieme a Caroline. Lui non l’aveva chiamata perché non voleva disturbarla prima che fosse pronta a parlare. E lei non lo chiamava perché pensava che lui non fosse ancora pronto. I ragazzi sarebbero stati a Columbus più o meno a Natale, ma c'era una pausa tra le varie tappe del tour, per cui c’era una possibilità di potersi vedere per un po' in autunno.
Le lezioni ricominciarono così Alexis e Brooke ritornarono al campus. Le lezioni di chimica di Brooke erano finite, così non si aspettava di vedere di nuovo George, anche se avevano parlato molto nelle ultime settimane di lezioni, ma con sua sorpresa, quando si incamminò verso il corso di formazione, vide George.
Quando lui riuscì a catturare il suo sguardo, sorrise e agitò la mano.
"Ehi, come è stata la tua estate?" Le chiese.
"Bella, e la tua?"
"Anche la mia. Così sei qui anche tu per questo corso di formazione? " Brooke rise.
"Purtroppo. Dubito però che sarà difficile come i corsi di chimica. "
"Sicuramente," rispose lui.
Proprio in quel momento, l'insegnante richiamò l’attenzione della classe, così finì la loro conversazione, ma si divertirono per tutta la lezione, mormorando commenti sarcastici tra di loro. Alla fine, Brooke stava per prendere il suo zaino e dire ciao a George, ma lui la fermò.
"Ehi, Brooke?" Chiese.
"Sì?" Si voltò con un sorriso sul viso.
"Ti va di uscire qualche volta? Venerdì forse? "
A Brooke venne da ridacchiare vedendo quanto rosso era diventato George. "Mi piacerebbe molto», rispose lei, mentre prendeva il suo ultimo libro.
«Grande», sorrise. "Posso avere il tuo numero di telefono così ti posso chiamare per decidere? Venerdì va bene per te? "
"Sì", arrossì, porgendogli un pezzo di carta con il suo numero di telefono. "Ci vediamo più tardi».
"Più tardi", disse sorridendo.
***
"Brooke!" Alexis la chiamò dal corridoio il Giovedi  "Qualcuno che si chiama George è al telefono!"
"Passa!", gridò di rimando.
"Pronto?"
George ridacchiò, "Avete una bella forma di comunicazione."
"Eh. Funziona. Allora come stai? "
"Sto bene, tu?"
"Anch’io".
"Dunque sei ancora disponibile per Venerdì sera?"
"Sì, se lo sei anche tu."
"Naturalmente. Ti va bene se passo a prenderti alle otto? "
"Suona bene", Brooke sorrise. Quando alzò lo sguardo, vide Alexis sulla porta, che cercava di ascoltare e le fece segno di andare via, continuando a parlare con George per un po' prima di dirgli che aveva da fare ancora tanti compiti e che doveva andare. Quando riattaccò, vide che Alexis aveva ignorato la sua indicazione di andare via e la stava raggiungendo per sedersi sul suo letto.
"Allora chi è questo George?", chiese.
"Solo uno con cui ho fatto qualche lezione", rispose Brooke vagamente.
"E ...?"
"E esco con lui Venerdì".
Alexis si alzò, "Aww! La mia piccola Brookey  ha un primo appuntamento! "
"Non c'è bisogno di esaltarsi per  il mio primo appuntamento," Brooke brontolò, ma poi sorrise, "Ma, sì, esco con lui".
"Che cosa avete intenzione di fare?"
«Non lo so», alzò le spalle. "Ha appena detto che mi verrà a prendere alle otto."
"Che bello!" Alexis sorrise, ma poi il sorriso lentamente sbiadì. "Ma per quanto riguarda Nick?"
Brooke si voltò nella sua poltrona a guardare la sua amica: "Che cosa vuoi dire?"
"Beh ... voglio dire ... ho pensato che tu fossi innamorata di lui ..."
Brooke sbuffò e si voltò, "Amore ... Non funziona bene quando non è ricambiato".
"Ma lo è!"
"No, non lo è. E se è come hai detto tu ... se lui è innamorato di me e non l'ha capito ... Beh, mettiamola in questo modo: io non ho intenzione di sedermi ad aspettare che lui abbia un’illuminazione". Brooke si voltò a guardare la sua amica di nuovo. "George è un bravo ragazzo. Vado molto d'accordo con lui e mi fa sentire bene. "
Alexis sospirò: "Beh, se questo è quello che senti, non ho intenzione di discutere con te. Vado a letto adesso. Buona notte ".
"Notte".
***
Più tardi, quel Venerdì sera, Brooke tornò a casa dal suo appuntamento con un sorriso sul viso.
"Be'?" Alexis chiese, con un sopracciglio sollevato.
"E' stato molto divertente", disse soltanto.
"Che cosa avete fatto?"
Brooke si strinse nelle spalle: "Non molto. Siamo andati a cena fuori e poi ci siamo fermati da Starbucks per un po', per chiacchierare. "
Alexis si mise a ridere, "Ti ha baciato?"
La sua amica ridacchiò, "Solo sulla guancia."
"Aww. Allora, di che cosa avete parlato? "
"Di tutto. Scuola, vita, musica ... Non avevamo mai parlato di queste cose. "
"Sono contenta," Alexis sorrise, alzandosi. "Mi sembra un bravo ragazzo. Ma, io non sono drogata di caffeina come te, quindi vado a letto. "
"Okay," la sua amica si mise a ridere. "Notte notte."
Salendo le scale, Brooke si mise in pigiama e si preparò per andare a letto, ma come aveva detto la sua amica, era troppo piena di caffeina per andare a dormire. Così fece quello che faceva sempre quando non riusciva a dormire: entrò chat.
Dopo l'incidente in cui Nick aveva fatto sapere a tutti chi era per davvero, Brooke aveva cambiato il suo nickname così aveva ricominciato a chiacchierare con la gente come chiacchierava con prima ... o almeno con quelle che non erano andate fuori di testa sapendo che conosceva Nick ... in stanze private.
Sfortunatamente, non sapeva che Nick poteva accedere in qualsiasi stanza.
Stava solo raccontando alle ragazze del suo appuntamento quando ad un tratto Nick apparve in chat.
Nick Carter: sei andata ad un appuntamento, b?
Mrs. Piazza: accidenti, nick. Da quanto tempo sei qui?
Nick Carter: Ti ho visto e ti ho seguita qui.
Mrs. Piazza: in modo da spiare quello che stavo dicendo?
Nick Carter: relax, b. non ti parlavo da un po'...
Jamie (Nickette # 2): sento una certa tensione qui. * Si siede e guarda la lotta *
Mrs. Piazza: non ci sarà alcuna lotta, Jamie.
Nick Carter: Allora, chi sei uscita?
Mrs. Piazza: ricordi George?
Nick Carter: il ragazzo dal ballo?
Mrs. Piazza: sì. È di nuovo in una delle mie lezioni, e abbiamo avuto modo di parlare ancora ... e siamo appena usciti insieme ...
Nick Carter: assicurati solo che valga la pena, va bene?
Jamie (Nickette # 2): awww. Com’è dolce. 
Mrs. Piazza: lol, Jamie. Io lo chiamo essere iperprotettivo:-P
Mrs. Piazza: ma Nick, lo giuro,  è un ragazzo dolce. Ti piacerà.
Nick Carter: brookey va bene, ti credo. Ma voglio incontrarlo quando torno ...
Mrs. Piazza: quando torni?
Nick Carter: intorno a Halloween.
Mrs. Piazza: manca ancora più di un mese ... come fai a sapere io starò ancora uscendo con lui?
Nick Carter: perchè ti conosco, b, e tu non usciresti con un ragazzo se non pensassi che vi saresti visti per almeno un paio di volte:-P
Mrs. Piazza: sì ... hai ragione! Lol. Infatti usciremo ancora insieme la prossima settimana.
Nick Carter: devo andare, brookey. Ora di dormire. Promettimi che sarai attenta.
Mrs. Piazza: te lo prometto. notte notte.
Nick Carter: notte, b. notte, tutti.
Brooke si disconnesse subito dopo di lui, visto che il caffè cominciava a perdere effetto e ha iniziò a sbadigliare. Ma mentre si stava addormentando, non potè fare a meno di chiedersi a cosa Nick stesse pensando. Il suo ego probabilmente si sentirà ferito perchè sembra che io abbia smesso di provare dei sentimenti per lui così presto ... pensò.  Be', Nicky, non ti ho ancora dimenticato, ma so che è ora di andare avanti.
***
Arrivò finalmente Halloween. George e Brooke continuarono a rivedersi dopo quella prima volta, e ogni volta che lo vedeva, Brooke sentiva che il suo sentimento cresceva sempre di più. Stava ancora male quando pensava a Nick, ma pian piano il dolore stava diminuendo. Avrebbe potuto dire, in tutta onestà, che era molto felice con George.
"Soprattutto dopo che hai avuto il tuo primo bacio," Alexis l’aveva presa in giro quando gliel’aveva detto.
"Silenzio!" Brooke rise.
"Beh, almeno in parte è vero, no?"
"Più o meno", Brooke si strinse nelle spalle. "Ma questo non cambia nulla su George. Lui mi piace. "
Alexis ridacchiò, "Lo so, Brooke, lo so."
***
Il giorno dopo, Brooke e George stavano pranzando quando qualcuno catturò lo sguardo di Brooke, ed era ovvio che cominciò a non prestargli attenzione.
"Brooke, mi stai ascoltando?"
Improvvisamente si voltò verso di lui, "Hmm? No, mi dispiace. Penso di aver visto qualcuno che conosco. "
"Chi?"
"Quella bionda laggiù", disse indicando l'angolo dove era seduta in atteggiamento molto intimo con un ragazzo.
"Quella che sta facendo cose in pubblico?" George chiese.
"Sì ..." Brooke strinse gli occhi, cercando di pensare chi fosse. Conosceva quel viso, ma c'era qualcosa di sbagliato in lei ... come se non appartenesse al ragazzo giusto. "Merda!" Brooke esclamò all'improvviso.
"Cosa?" George chiese, preoccupato. "Stai bene?"
«Quella ragazza ... è la fidanzata di Nick".
"Oh," George si accigliò. "Beh dubito che la vorrà ancora ... Lei e quel tipo sono qui dalla scorsa settimana."
"Dici sul serio? E io non me ne sono mai accorta? "
"Mi dispiace, Brooke. Se sapevo chi era, te l’avrei detto io, "George rispose scusandosi.
Brooke allungò una mano sul tavolo per prendergli la sua: "No, non è colpa tua. Sto solo cercando di capire come dirlo a Nick ... e spezzargli il cuore ... "
***
"Hey Alex," sospirò Brooke quella sera, dopo aver studiato in biblioteca.
"Ehi, cosa c'è che non va?" Alexis, chiese da dove era seduta sul divano a guardare la TV.
Brooke si sedette accanto a lei, chiedendole: "Cosa faresti se vedessi la fidanzata del tuo amico fare altro con un'altra persona in pubblico?"
Una espressione preoccupata cadde sul volto di Alexis:  “Di che cosa stai parlando, Brooke?"
"Oggi, mentre eravamo a pranzo, George ed io abbiamo visto Caroline ... con un altro ragazzo ... praticamente seduta sulle sue ginocchia."
La bocca della sua amica si aprì dalla sorpresa. "Dici sul serio?", chiese quando lo shock finalmente finì.
"Sì", Brooke annuì. "E George ha detto che li ha visti insieme per tutta la settimana scorsa, e io non li avevo mai notati."
"Che cosa hai intenzione di fare?"
Brooke si strinse nelle spalle, "Penso che dovrò dirlo a Nick quando torna. Ma probabilmente non mi crederà ... "
"Dovrai dimostrarlo in qualche modo," Alexis motivò.
"Già. Forse se ci sono stati per tutta questa settimana, saranno lì anche quando tornerà. "
"Kevin ha detto che dovrebbero arrivare domani", la sua amica la informò.
"Bene, allora credo domani Nick lo scoprirà", Brooke sospirò. "Ma vorrei non essere io farglielo scoprire".
"Lo farò io".
"No. L'ho visto io, e lo farò io", Brooke disse risoluta. Ma perché dovevo  proprio vederli? Perché Caroline non può avere almeno un briciolo di dignità ... quel tanto che basta per non tradire Nick.
***
Il giorno dopo era una bella giornata d'estate, così George raggiunse Brooke dopo lezione e si sedettero sul retro della casa, in giardino, su una coperta, facendo i compiti. Brooke non sapeva a che ora Nick e Kevin dovevano arrivare, così non si preoccupò di stare ad aspettarli dentro in casa. Inoltre, fuori era una così bella giornata.
Dopo una mezz'ora, Brooke gettò il libro e si lasciò cadere sulla schiena. "Questo è così noioso! Sono stronzate liberali! "
George rise e si trascinò accanto a lei. "E se io fossi liberale?" Chiese, iniziando a farle il solletico.
"Allora sei un bastardo liberale!", disse strillando mentre lui continuava. "Ma so che non lo sei! Abbiamo già parlato di queste cose, prima! "
"Hai ragione", sorrise chinandola a baciarla.
Proprio mentre stava per farlo, però, sentirono un forte "Ehm".
Guardando al suo fianco, Brooke esclamò: "Nick!"  E saltando in piedi, corse a dargli un abbraccio. "Nick, questo è George. George lui è Nick."
"Piacere di conoscerti," Nick lo salutò con circospezione, porgendogli la mano.
«Anche a me," disse George di rimando.
"Allora hai fatto il bravo con Brooke, non è vero ?" Nick sbottò.
"Nick" disse Brooke.
George ridacchiò: "No, va bene. Capisco completamente ", disse a Brooke prima di rispondere a Nick,"Faccio del mio meglio per trattarla il meglio possibile. "
"Bene," Nick annuì.
George si rivolse alla sua ragazza, "Brooke, devo andare. Ci vediamo domani. "
"Va bene", lei annuì, e dopo aver raccolto le sue cose e dato a Brooke un bacio veloce, lasciò da soli i due amici.
"Allora ..." Nick iniziò.
"Sì", rispose Brooke, a disagio a causa di quello che era successo prima di partire e a causa di ciò che aveva da dirgli. "Com'è andato il tour?"
"Faticoso," Nick si lasciò sfuggire una risatina. "Ma sta andando bene".
"Sono contenta", Brooke sorrise. "Allora ti piace George?"
La sua faccia d'un tratto si incupì: "Non ne sono ancora sicuro. Te lo dirò dopo. "
"Nick, cattivo, non essere così pronto a disapprovare".
"Non lo sono!"
"Sì che lo sei!" Brooke rise. "Ti comporti come farà mi padre quando lo incontrerà."
"Quando succederà?"
"Questo week-end. In realtà saranno qui per cena. Sto cucinando ".
"Oh che Dio ci aiuti", il suo amico la prese in giro.
"Zitto!", ridacchiò, dandogli un leggero schiaffo.
Nick ridacchiò, mettendole un braccio intorno alle spalle, "Mi sei mancata, piccola."
"Sì, lo so."
Nick alzò gli occhi " Lo giuro, ogni giorno diventi sempre più modesta."
"Beh, non posso farne a meno. Sono fantastica ", Brooke sorrise.
"Certo che lo sei," disse pizzicandole la guancia. "Allora hai visto Caroline recentemente per caso?", disse lui con cautela.
Oh Signore. "In realtà, Nick," Brooke cominciò. "Devo parlarti di lei."
"Cosa?" Chiese, con una strana espressione sul viso.
Brooke esitò ma poi sbottò: "Lei ti sta tradendo."
Alla sua dichiarazione, Nick fece un passo indietro e scosse la testa: "No. Dici così solo perché sei gelosa".
Brooke chiuse gli occhi ed sospirò. "Credi davvero che farei una cosa così?"
"Come lo sai?" Scattò lui.
"George ed io eravamo a pranzo ieri, e l’ho vista praticamente addosso ad un tizio in un angolo."
"No, ti sbagli. Non poteva essere lei. "
"Nick ..." Brooke allungò una mano, ma lui fece un passo indietro, di nuovo. "George ha detto che li ha visti per tutta la settimana scorsa, anche."
"No," scosse di nuovo la testa, prima di rientrare in casa, lasciando in piedi Brooke nel cortile sul retro, con una sensazione orribile.
***
Brooke stava andando nella sua stanza per andare a dormire quando passò dalla camera di Nick, e vide che la porta era leggermente aperta. Bussando alla porta, aspettò il permesso di entrare Quando lo ottenne, vide che Nick stava mettendo a posto delle cose nel suo armadio.
"Nick ..." cominciò con calma.
La guardò solo una volta, prima di tornare a sistemare le sue cose. "Cosa?"
"Per favore ..." cominciò. "Io non volevo dirtelo perché sapevo come avresti reagito".
"E allora perché l'hai fatto?"
"Perché dovevi sapere. E se non mi credi, credo di riuscire a dimostrartelo. George e io pensiamo che saranno là di nuovo domani, dato che erano là anche oggi ".
Brooke vide le spalle del suo amico crollare, mentre camminava verso di lei e gli mise una mano sulla spalla. "Per favore, vieni con me domani."
Nick disse di sì con un piccolo cenno del capo: "Va bene, lo farò."
"Grazie," lei gli fece un sorriso triste e lo baciò sulla guancia. "Per favore non essere arrabbiato con me."
"Non lo sono Brookey ... Sono solo confuso", si voltò verso di lei e lei si sorprese nel vedere lacrime nei suoi occhi.
Abbracciandolo, gli asciugò una lacrima prima di sussurrare: "Devo andare a dormire. Buona notte, Nick ".
***
"Lei non arriverà", disse Nick con impazienza.
"Shh", Brooke lo calmò. "Dobbiamo solo aspettare un po'."
"No," Nick si rifiutò, pronto a uscire dal ristorante, ma proprio mentre stava per alzarsi dal tavolo, la coppia che stavano aspettano entrò dalla porta, tenendosi per mano mentre lei appoggiava la testa sulla sua spalla. Vedendoli, Nick affondò nuovamente dentro il suo posto.
Brooke gli rivolse uno sguardo comprensivo, "Mi dispiace, Nick".
Ma lui si morse solo le labbra e si guardò intorno senza sosta prima di alzarsi e lasciare il ristorante. Sospirando, Brooke lasciò i soldi per il conto e la mancia, ed afferrando la sua borsa, si avvicinò alla macchina, dove Nick si era seduto con aria imbronciata.
Senza dire nulla, fece manovra fuori dal parcheggio e iniziò a guidare verso casa. Stava per entrare nel loro vialetto quando Nick all'improvviso chiese: "Possiamo girare ancora per un po'?"
"Certo", rispose lei, accelerando di nuovo e continuando per la strada.
Ci fu silenzio tra di loro per qualche istante prima che Nick cominciò a parlare, "Sembrava tutto okay quando eravamo in tour." Non sapendo cosa dire, Brooke allungò una mano e gli prese la sua, guidando con una mano sul volante. "Credo che sia successo perché non ero presente abbastanza."
"No, Nick, non cercare di renderla colpa tua. Lei è troppo egoista. Doveva capire quello che le aspettava quando ha cominciato a uscire con te. "
Nick guardò in basso. "Credo di sì. Ma ho davvero pensato che fosse quella giusta. "
"Lo so, Nick."
Con la coda degli occhi, lo vide tirar fuori il suo cellulare. "Cosa stai facendo?"
"La chiamo per un appuntamento".
"Ahh," Brooke annuì. Senza dire una parola, ascoltava come Nick agiva come se non vedesse l’ora di vederla, e sembrava come se lei facesse finta di provare la stessa cosa. Infine,  riattaccò il telefono. "Quindi?"
"Più tardi questa sera usciamo insieme. Che fai fino ad allora? "
"Nulla fino a stasera. Poi devo uscire con George. "
"Oh".
"Ma sarò in giro per quando tornerai, se ti va di parlare."
«Grazie», disse con un leggero sorriso.
"Nessun problema. A che cosa servono gli amici? " 

   
 
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