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Autore: crimsontriforce    05/08/2010    3 recensioni
Mezz'ora dopo, quando se ne rese conto, Rory giunse alla conclusione che l'intera faccenda avesse seguito una sua peculiare legge del contrappasso.
Genere: Commedia, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Priiiiiiima prova sul fandom :ph34r:
Prompt per il fanon fest di Fanworld/True Colors: Doctor Who, Rory Williams, abituarsi alla vita sul TARDIS
Crosspostata col fest estivo di fanfic_italia, prompt: "È sufficiente che ci sia un fiocchetto in un posto ridicolo"
...ma 11 piace a qualcuno in questa sezione? :'(  Comunque tanto amore per tutti i Dottori che ho visto finora, spero di espandermi prima o poi...

















Chi il farfallino ferisce








“Domani sarà il tuo primo giorno ufficiale sul TARDIS”, gli aveva detto con una pacca sulla spalla e un sorriso dei suoi, di quelli da sdentato che per di più riuscivano a fargli scomparire quel poco di sopracciglia che aveva. Era inquietante, ma il Dottore era fatto così, prendere o lasciare. E sembrava genuinamente orgoglioso di lui nel congedarlo, dopo la buona notte, con un “Sii magnifico.”

Fra la cosa delle sopracciglia e la stanchezza della giornata (vampiri! Cosacce limacciose e puzzolenti! Non avrebbe più toccato un libro di vampiri in vita sua), l'idea che l'augurio fosse metaforico non gli aveva neanche sfiorato l'anticamera del cervello. Così, addormentato sul colpo appena toccato il letto, Rory – Rory il timido, Rory l'infermiere della sua cittadina da venti anime e un ufficio postale – Rory sognò di irrompere in una platea di alieni, con indosso una tuta d'argento e un casco scintillante, crogiolandosi nell'ammirazione del Dottore e della sua Amy. E così, dopo un lungo riposo, quando fu del tutto sveglio e Amy già da tempo schizzata altrove, iniziò l'arrampicata al guardaroba. Se ne stava lassù come un miraggio lontano, semiaperto, senza scale dirette. Si chiese distrattamente se anche quello del Dottore fosse così inaccessibile e se fosse quello il motivo per cui abusava di quella povera giacca di tweed. O forse stava solo risparmiando loro le alternative. Che pensiero gentile.

Arrivato alla meta, il primo cassetto che aprì lo schernì con una selezione di farfallini galattica, dal giallo banana alle combinazioni più offensive di seta cangiante. Molti sembravano antichi, nel tempo relativo del TARDIS – a proposito, se questa era la sua idea di uno scherzo di benvenuto, Rory si arrendeva: i libri che avevano letto non contenevano neanche un paragrafino grosso così sul possibile umore giocoso delle dimensioni relative.
Chiuse il cassetto con sdegno. Piuttosto, nudo, affermò nel silenzio dell'alta stanza.

Il resto della selezione poteva provenire da otto secoli, non necessariamente consecutivi, e una ventina di proprietari, non necessariamente umani. Fra magliette di cantanti non ancora nati, cinghie per tentacoli e ricche giacche da far invidia a una nobiltà francese (quale, di preciso, non gli era chiaro: si confondeva sempre coi Luigi), Rory ebbe di che frugare prima di dichiararsi soddisfatto. Tornò infine a terra con un completo sobrio rispetto alla divisa scintillante del suo sogno, ma tuttavia 'magnifico' rispetto al Rory Williams di Leadworth che non aveva mai visto Venezia, o un pesce alieno vampiro from outer space, o entrambi. Fra la camicia e il taglio dei pantaloni, gli stivaloni e la posa che si era ritrovato ad assumere davanti allo specchio, si sembrò una specie di Errol Flynn spaziale, o un futuristico Inigo Montoya. Una fusciacca rosso rubino, ampia e rigida, ma agganciata dietro con del semplice velcro, completava l'opera.
“Il mio nome è Inigo Montoya, hai ucciso mio padre, preparati a morire”, recitò immaginando di brandire uno stocco laser. Si chiese se il TARDIS traducesse gli equivalenti culturali e, se sì, che alternative avessero altri mondi per The Princess Bride. Amy sarebbe stata entusiasta di scoprirlo.

“Preparate gli stomaci e le papille gustative”, sentì declamare il Dottore con aria da grande intenditore mentre armeggiava coi comandi. “Perché quella che ci aspetta è la leggendaria colazione imperiale della luna Est di Lexagenta W, all'inizio della sua decadenza, quando hanno appena aperto ai turisti e imparato che non tutte le razze illuminate apprezzano più burro che farina nei loro croissant, ma prima che inizino ad annacquare il korolija. Ora, vi starete chiedendo come faccia una luna a essere semplicemente “a est”... dovete sapere che, quando alla creazione dell'universo hanno spiegato rotazione e rivoluzione, il futuro Lexagenta W, che allora era un sassetto incandescente, non era troppo attento – dico in senso figurato, s'intende – e si è ritrovato con una luna in orbita geostazionaria e un periodo di rotazione pari a quello di rivoluzione, come la vostra, di luna. Una noia tremenda in cielo, per i lexagentani, tant'è che alla fine hanno aggiunto una luna artificiale che orbitasse per bene per movimentare un po' le cose, ma lì l'infuso d'intravaia non vale nulla e comunque sia, per una colazione come si deve...”

Giunti a quel punto della dissertazione, erano già atterrati da un pezzo e Rory si era defilato rasente al muro verso la porta, sicuro della sua magnificenza ma, a ripensarci, non abbastanza da sostenere un esame approfondito da parte dei compagni di viaggio. Il Dottore lo placcò sull'uscio mettendogli una mano sulla spalla. Lui inarcò un sopracciglio e non si voltò.
“Rory, Rory”, disse con un tono affranto che l'interpellato associò a) a una vecchia zia, nonché b) a un movimento ritmico ondulatorio del collo caratteristico dei bovini, “Rory, ragazzo mio. Questo non si porta così.” E senza aspettare risposta gli cacciò due dita fra schiena e fusciacca, stoccacciandola e rigirandola alle sue spalle fino a che, per non rispondergli male, Rory afferrò la maniglia e uscì. Lasciando una Amy appena sopraggiunta a domandarsi, in ordine: primo, cosa ci facesse il suo fidanzato con indosso una cintura da geisha rosso rubino; secondo, se quei due dovevano proprio competere anche per fiocchetti ridicoli in posizioni imbarazzanti; ultimo ma non per importanza, se fosse possibile convincerlo a indossare anche il resto del kimono.




















(non so in che razza di viaggio l'abbia accattato il Dottore, comunque in Giappone vendono yukata per turistacci completi di obi fintissimo, ne ho uno XD La cintura si allaccia con velcro o gancetti, il fiocco è separato e si mette su con una specie di pinza)
   
 
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