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Autore: PrincesMonica    05/08/2010    11 recensioni
Un Jared piuttosto normale, anche lui preoccupato che qualcosa nella sua vita possa non funzionare.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Jared Leto
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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titolo ff: Fight for your Dream
raiting: Verde
autore: PrincesMonica
DISCLAIMER: non possiedo i diritti su nessun personaggio esistente citato in questa OS. I fatti descritti sono di mia invenzione.

FF scritta per il contest "Una canzone per te", primo turno, di Dreams Writer.

Sono beatamente svaccata sul divano, con il mio bel portatile sulle gambe a chiacchierare con alcune amiche su Twitter. Niente di troppo impegnativo, nonostante mi arrivino decine di tweet diversi, dalle frasi carine e d’effetto che retwitto, alle minacce ed insulti che blocco e stop. Del resto essere la fidanzata ufficiale di Jared porta ad avere dei problemi non indefferenti.
Quando trapelò la notizia, non solo fui assediata da alcuni paparazzi fuori casa a Los Angeles che mi immortalarono con un’espressione da vera ebete, ma iniziarono i guai con le varie fan girl ed Echelon. Alcune di loro non capivano come una come me potesse stare con uno come lui.
Non lo capisco tutt’ora neppure io, se è per questo, ma non mi ci sto troppo a trastullare. Lui ha scelto me. Punto e stop.
“Dio che caldo…” è estate e qui significa che i 40 gradi sono all’ordine del giorno e io soffro immensamente. Fuori non si può andare, dentro si sta bene solo con l’aria condizionata, ma Jared, molto spesso, preferisce tenere tutte le finestre di casa aperte in modo che venga un bel giro d’aria e non si debba consumare troppa energia. Certo, non è lui che suda come un cammello.
Mi alzo per andare a farmi una doccia e mentre passo vicino alla sala del biliardo nero, rimasto nonostante le proteste di Shannon che lo voleva nella sua casa nuova, sento la familiare musica dei Journey, con Dont’ stop Believing: Jared la adora, un po’ perché gli ricorda i suoi anni 80 dove era ancora un pischellino che andava a scuola con i pantaloncini corti, un po’ perché il messaggio della canzone è il suo modo di vivere. Mai smettere di credere.
Lo guardo dalla fessura della porta: ha le infradito nere che usa in casa, un paio di consunti pantaloni di tuta e niente altro. Anche se non lo ammetterebbe mai, ha caldo. I capelli sono ritornati di uno strano colore giallo paglierino, probabilmente perché è in attesa di decidere se tornare al color melograno o cambiare.
Io spero sempre per un bel blu.
È già in posizione, gambe leggermente divaricate, schiena alla porta, che guarda verso il giardino.

Just a small town girl
Livin' in a lonely world
She took the midnight train
Goin' anywhere
Just a city boy
Born and raised in South Detroit
He took the midnight train
Goin' anywhere

Fa finta di cantare, balla come se stesse suonando quella canzone sul palco, o, più semplicemente, come se fosse a fare lo scemo con i suoi amici, magari quando aveva quindici anni e non trent’otto come adesso.
Ma non l’ho mai preso in giro: è uno di quei momenti dove lo vedo completamente rilassato, completamente felice e quando sorride in quella maniera, sarebbe un peccato mortale fermarlo. Sarebbe come spegnere la luce e piombare nell’oscurità e onestamente io adoro la sua luce.

A singer in a smokey room
A smell of wine and cheap perfume
For a smile they can share the night
It goes on and on and on and on

Fa il pugno, lo passa vicino al viso, gli occhi chiusi e poi si volta di scatto verso di me puntandomi il dito: dalla sua espressione sorpresa capisco che non si aspettava di trovarmi li. Ma non smette di ballare, continua sempre a cantare in playback, mentre mi fa cenno di andare verso di lui.
Sorrido contenta.
È felice e solo questo mi basta.
Ballando come un’imbecille vado verso di lui e lo abbraccio alla vita: è leggermente sudato, ma non mi schifa la cosa.

Strangers waiting, up and down the boulevard
Their shadows searching in the night

Lui canta sicuro e divertito, mentre io mi limito ad un playback sorridente.
Questi piccoli momenti di intimità che abbiamo, sono preziosi: troppo spesso siamo in giro per il mondo, presi nelle nostre cose, lui nei concerti, qualche film e tanta promozione, io nel gestire al meglio i Mars e il loro street team. Quando siamo in Europa, poi, è ancora peggio: i ritmi sono così serrati che quando andiamo a dormire non riusciamo a stare svegli per più di cinque minuti. Perfino lui che normalmente soffre di insonnia, riesce a dormire qualche ora.
E quindi, ora che siamo a casa, ci godiamo un po’ di relax. E rilassarsi assieme, credetemi, vale tutto.
“Don’t stop, Believing…” gli sussurro nell’orecchio, mentre posa le labbra sulla mia spalla nuda, facendo scivolare sul braccio la spallina della canotta. Ha il corpo caldo, umido, la presa forte e le labbra delicate . insomma, se non si è capito, mi piace proprio.
“Fa caldo oggi eh?” Alla fine lascia cantare i Journey di sottofondo.
“Decisamente. E tu mi proibisci di accendere l’aria condizionata.”
“Non fa bene all’ambiente.” Sorrido.
“Salvaguardiamo l’ambiente, allora… e noi ci faremo una doccia!”
“Interessante idea.” Segue con la bocca il contorno del mio viso, fino a trovare le labbra che ruba senza neppure chiedere. Che maleducato!
Il BlackBerry prende a suonare e questo, inevitabilmente, raffredda le nostre effusioni. Mentre lui risponde, io stacco lo stereo. Lo vedo diventare immeditamente serio, come se qualcosa di importante stesse succedendo.
“Si certo, hai fatto bene. Quindi domani… no, tranquilla, non dovevo fare niente. Grazie Emma… si te la saluto, è qui. A domani. Ciao.”
“Tutto ok?”sembra frastornato.
“Era Emma… a quanto pare domani ho un appuntamento per la parte di un film.” Sono sorpresa, lo ammetto. Mi aveva detto che non voleva, per un po’, mettersi a recitare, se non per i video clip dei Mars.
“Deve essere una cosa seria, se sei ammutolito tutto ad un tratto.”
Lo seguo mentre si avvia verso la cucina a prendersi una bottiglia d’acqua. Lo vedo bere a grandi sorsi, confuso.
“Mi ha detto Emma che Clint Eastwood l’ha chiamata personalmente…sottolineo la parola personalmente, per farmi avere un appuntamente con lui al più presto. Domani mattina alle nove vuole propormi il suo progetto per un film… e mi vuole come protagonista assoluto.”
“EVVIVA!!!! Praticamente hai le porte spalancate su Holliwood. Non sei felice?”
“Diciamo che mi sento più che altro… spaventato. Cambierà tutto… di nuovo.”
Gli prendo la bottiglia dalla mano e la poso sul tavolo, poi gli accarezzo la guancia che pizzica leggermente a causa della barbetta e gli sorrido dolcemente.
“Certo, cambieranno i tuoi impegni, ma vedremo di gestire tutto al meglio come sempre. E gli Echelon capiranno, siamo una famiglia no?” Io so che il suo pensiero principale adesso è la band, ma rifiutare nuovamente un film di quella caratura era un suicidio professionale. E poi, alla fine, jared meritava di essere valutato con un film importante.
“Certo, lo so…”
“E figurati se Shannon non farà i salti di gioia. E Tomo riuscirà a prendersi quelle due settimane di Ferie che sogna da tempo per andare in Croazia con Vicky. Saranno tutti felici e tu farai un grandissimo lavoro.”
Lo abbraccio forte, assaporando il suo profumo, sentendo il suo cuore forte e sicuro che batte un po’ più accellerato. Non vuole ammetterlo, ma è emozionato. E giuro su me stessa che nessuno gli porterà via il suo sogno. Farò di tutto perché possa arrivare alla notte degli Oscar. Poi vincere spetta a lui, mica posso fare tutto il lavoro no?
“Ok, stasera si festeggia!” Faccio io andando verso la dispensa. Voglio preparargli qualcosa di buono per cena.
“Io direi che possiamo farlo domani, magari Clint cambia idea.”
Lo sguardche gli lancio è da manuale: figuriamoci se il regista più importante del mondo cambia idea così facilmente.
“Non succederà e tu lo sai. Oh coraggio, ti ricordi cosa cantavi poco fa? Non smettere di credere!!! È il tuo mantra, la tua certezza nella vita! Quindi ora smettila di fare il bambino… andrà tutto alla grande e se così non dovesse essere, pazienza, spaccherai il mondo come hai sempre fatto, cantando e suonando, facendo spettacoli grandiosi in giro per il mondo, portandoci tutti su Marte.”
“Ti piaceproprio sognare,vero?”
“Shakespeare diceva che siamo fatti della stessa materia dei sogni, ma non è solo questo. I sogni aiutano nella vita, perché ti danno qualcosa per combattere, qualcosa in cui credere giorno dopo giorno. Magari è difficile farli avverare, ma almeno si ha uno scopo nella vita. Senza sogni si è come morti. E poi scusa, non le sai da te ste cose? Hai pure scritto una canzone “In Defence of Our Dreams” e finalmente sorride anche lui.
“Hai ragione. E se non sarà così, ti punirò come si deve!”
“Mi pare un ottimo programma.”
Lo lascio che il telefono suona di nuovo, probabilmente di nuovo Emma: di norma è fredda come il ghiaccio, ma ci sono quei rarissimi momenti che sclera completamente e allora assilla Jared con mille paranoie. Che se la gestisca lui, è la sua segretaria, non la mia.
Lo osservo nuovamente: una nuova luce gli brilla negli occhi, un sorriso soddisfatto è dipinto sulle labbra. È sereno, felice. Raramente l’ho visto più bello di così e mi si gonfia il cuore di felicità, perché in fondo amare qualcuno è condividere la sua gioia, così come il suo dolore. Stargli vicino e spronarlo, in modo che se dovesse cadere avrebbe sempre qualcuno al proprio fianco per farlo alzare. Fargli sapere che ci sono ogni giorno, come lui è vicino a me sempre con la sua carica, la sua passione, la sua forza.
In fondo alla fine l’amore è come un sogno….basta solo non svegliarsi troppo bruscamente.

FINE
   
 
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