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Autore: ISI    06/08/2010    2 recensioni
"Ricordo che quella fu la prima volta in cui, non senza sgomento, desiderai di essere la sua fender.
Sarà perché ero stanco e con i nervi a fior di pelle, perché il lavoro e le sue ultime peripezie mi aveva costretto ad un’astinenza forzata che neanche un frate si sarebbe sognato di saper sopportare, o forse perché la situazione in sé era tanto assurda da non poter non provocare una reazione a sua volta così inattesa, ma devo dire quelle sue manacce da chitarrista, in quel momento, avrei davvero voluto sentirmele addosso."
Prendete un Greg Sanders fresco di un traumatico trasferimento, un Ryan Wolfe in astinenza da troppo tempo per i suoi gusti, una coppia che non sa cosa fare del proprio futuro ed un implacabile Horatio Caine dal grilletto facile.
Unite al tutto la giusta dose di rock n roll, ecitazione, sparatorie, traffici di droga, omicidi, gioco d'azzardo e risate quindi shekerate bene...
E giù, tutto d'un fiato!
Genere: Azione, Erotico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altro Personaggio
Note: Lemon, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Horatio Caine si sfil・i proverbiali occhiali da sole con una lentezza che raggelo me quanto i due agenti carcerai che ci eravamo ritrovati innanzi non appena eravamo entrati

Les jeux son faits

 

 

III

He likes dirt

 

 

Il viaggio in macchina -aveva insistito per guidare lui perché, diceva, avrebbe aiutato notevolmente il suo senso dell’orientamento, allora smarrito in una città nuova- fu piacevole e senza sorprese di sorta, con una spregiudicata ed irriverente ‘I like dirtdei Red Hot a farci da colonna sonora e a riempire quei silenzi imbarazzanti che quasi fisiologicamente ci sono tra due persone che si conoscono da meno di ventiquattr’ore.

“Alla prossima gira a destra e parcheggia...” gli ordinai e lui obbedì con un allegro ‘Yes, Sir!’, per poi girare le chiavi nel quadro e tirare il freno a mano “E adesso cominciamo!”

Scendemmo entrambi dall’auto kit alla mano e mostrammo subito alla scialba donnina che stava alla reception i distintivi:

“Camera numero centoventuno, secondo piano, l’ascensore è rotto.” e tornata a guardare una piccola televisione che doveva avere qualche anno più di me e del mio collega messi assieme non disse più nulla.

“Quando ha tempo, e per quando ha tempo intendo all’istante, vogliamo la lista completa dei clienti fissi e non di questa sua bettola e tutti i particolari che riesce a ricordarsi sulla vittima. Riferirà tutto a quell’agente della omicidi là.” gli ringhiai contro facendola sobbalzare sulla sedia, mentre con la coda dell’occhio spiai una mezza risata piegare le labbra di Sanders.

“Mi consolo nel vedere che certe cose non succedono solo a Las Vegas...” constatò mentre salivamo le scale “In uno dei miei primi casi ritrovai l’assassino incollato ad una slot machine a tipo venti metri dalla scena del delitto e quando cortesemente gli chiesi di seguirmi mi chiese se prima di andare in galera poteva farsi un’ultima partita a poker, per vedere se nella sfortuna una mano buona con un full e una coppia di donne ci fosse...” quell’aneddoto sciolse un po’ la mia arrabbiatura e ridacchiai anch’io.

Questa si che è prenderla con filosofia...” commentai e scuotendo il capo rassegnato mi avvicinai con lui al seguito verso la stanza dalla porta aperta, ma sorvegliata da un altro agente in divisa “Per che cosa lo mettesti dentro questo?”

“Oh, niente, sai com’è, le solite cose... aveva ucciso la sorella dopo esserci andato a letto da ubriaco senza essersene reso conto.” mi spiegò con quella sua ironia che avrei avuto modo di conoscere molto bene, ma l’aneddoto mi lasciò così sbalordito che tacqui.

“Lo so amico, lo so, Las Vegas riesce a lasciare sempre tutti a bocca aperta, nel bene o nel male poi è solo un particolare...” mi parve di sentire un accento di nostalgia nelle sue parole, ma finsi di non essermene accorto e mi imposi la concentrazione più assoluta.

La stanza era una di quelle solite stanze che ci si potrebbe aspettare in un qualsiasi motel con qualche anno di troppo e qualche basilare norma igienica in meno: orribile carta dai parati ai muri probabilmente più vecchia ancora dei fogli di papiro ritrovati nelle sabbie del deserto del Sahara, mobilia in simil legno decorata da bruciature di sigaretta qua e là, letto con lenzuola sfatte e benedette da ogni liquido umano e non esistente al mondo e per finire, sotto i nostri piedi, una distesa di linoleum color topo morto poetica quanto un oceano al tramonto.

Riverso a terra, davanti ad un comodino il cui spigolo destro era praticamente coperto di sangue, con cranio e mascella fracassati giaceva morto un uomo la cui carta d’identità spacciava per Benjamin Berkley, sessant’anni suonati da un bel pezzo e passati in quel della Miami meno bene, come testimoniavano gli abiti che indossava e quanto si era salvato dalla sua faccia, solcata da rughe che raramente si aprono sulla facce dei ricconi.

“Un po’ fuori stagione per un posto come questo, o meglio, per gli usi che se ne fanno abitudinariamente...” pensai a voce alta per essere subito ripreso.

“Non così tanto poi, oggi i puffi fanno miracoli amico mio...” ed attirò la mia attenzione su di un blister vuoto di viagra, alla cui vista mi passai un mano sulla faccia scuotendo il capo.

“Finchè non beccherò mio nonno impegnato in cose riguardanti quanto concerne tutto questo, allora fingerò che sia tutto normale...” esalai estraendo i segna-prova dal mio kit e cominciando ad appoggiarne uno accanto ad ogni singolo indizio, mentre lui scoppiava a ridere e prendeva a fotografare quanto nella stanza vi fosse d’importante ai fini della nostra investigazione; inutile dire poi che il cadavere e il comodino furono le vere star di quel reportage.

“Beh, non è detto comunque che i magici esserini blu siano corsi in aiuto del signor Berkley, magari se ne è servito qualcun altro e il blister è qui dai tempi dei tempi, anche se lenzuola sono sfatte in modo molto poco innocente...” considerò accigliandosi “So che certi serial killer più lucidi e freddi di altri usano inquinare la scena del crimine con prove false per depistare le indagini, ma se questo tizio è la reincarnazione di Gargamella , allora lo sapremo presto: l'esame tossicologico chiarirà ogni dubbio a riguard...” ma non fece in tempo a finire la frase che l'allegro buongiorno di una voce a me nota, quella di Alexx, ci fece voltare entrambi verso l'uscio della stanza.

“Ciao, tu devi essere il nuovo agente... Greg Sanders, giusto?” gli domandò avvicinandoglisi sicura e porgendogli la mano “Io sono Alexx Woods, il medico legale del team, piacere di conoscerti!”

“Il piacere è tutto mio!” le rispose allegro per poi tornare a guardare la scena del crimine e di nuovo la donna di colore, che, posato a terra il suo kit s'era già appropinquata alla vittima ed ora la scrutava con l'occhio di chi i morti li conosce meglio delle proprie tasche.

Ricordo ancora come fosse ieri l'espressione a metà tra il meravigliato ed il divertito che comparve sul volto di Greg quando la nostra collega, come suo solito, cominciò a parlottare con la vittima, dopo aver buttato un occhio alla carta d'identità ormai inventariata tra le prove rinvenute.

“Devi proprio averla fatta grossa, caro il mio nonnetto, se ti hanno ridotto così... Eh, lo so, certa gente non ha più il senso della misura, sono d'accordo con te, ma qualcosa devi pur aver combinato perchè ti riducessero in questo stato, no? Ho capito, ho capito, non vuoi parlarne, ma fa lo stesso, perchè ho l'impressione che riusciremo comunque a scoprire qualcosa...” Considerò senza ottenere, come prevedibile, alcuna risposta dal suo deceduto interlocutore, per poi volgersi verso di noi “Se  avete finito con i rilevamenti fotografici io lo girerei per esaminarlo...” c'informò e dato che avevamo ormai fatto tutti gli scatti del caso l'aiutammo a voltare il cadavere, affinché non ci desse più solo le spalle.

La manovra non fu piuttosto semplice e quando l'avemmo terminata un silenzio sgomento calò nella stanza e tre paia d'occhi sgranarono simultaneamente, non tanto di fronte al cranio e al volto sfracellati dell'uomo, che distrutto l'osso frontale, dava un'esclusiva anteprima di qualcosa di molto simile ad un frappé di cervello quanto più di fronte alle mani dalle dita rachitiche ed ossute contratte attorno al sesso stesso dell'uomo, che il rigor morti, il quale, tra parentesi, lo dava per deceduto da circa otto o nove ore, aveva mantenuto in stato itifallico sicuramente più a lungo di quanto non avrebbe potuto fare il solo viagra.

“Oh, che villano!” borbottò Alexx in un sospiro desolato alzando gli occhi al cielo “Se dovessi fare una lista di tutti quelli che mi si sono presentati te nonnetto, cavolo, ci invecchierei sopra per compilarla tutta...” l'informò molto meno sconvolta del sottoscritto e del mio nuovo partner che alla fine si limitò ad alzare le spalle per poi fotografare quell'ultima, inaspettata scoperta.

“Guardate com'è abbassato il prepuzio e com'è tirato il frenulo...” notò Greg ancor prima che potesse farlo la donna, estremamente compiaciuta dalla capacità d'osservazione del nuovo arrivato.

“Quando si dice che masturbarsi fa male...” considerai ad alta voce e potei vederlo sorridere sotto i baffi.

“Bene ragazzi, per ora posso solo dirvi che probabilmente la causa del decesso è stata il trauma che gli ha distrutto il volto e la fronte... dico per ora e probabilmente perché con i bulbi oculari ridotti in poltiglia non posso neppure controllare l'eventuale presenza di emorragie petecchiali od altro...” ci spiegò Alexx e Sanders annuì.

“Credo di aver capito cosa tu stia pensando...” le disse lisciandosi il mento, gli occhi fissi sul cadavere, come incollati “Se uno sconosciuto entra nella camera che hai affittato per farti i porci comodi tuoi non lasci che questo ti rovini il tuo momento di beata solitudine o peggio ancora ti prenda la testa e te la apra come un cocomero maturo contro un comodino, non senza cercare di difenderti almeno, ma sul cadavere non ci sono segni di lotta il che potrebbe implicare tre plausibili ipotesi...”ragionò ad alta voce e questa volta fui ad interromperlo, consapevole di dove stesse andando a parare.

“O era qualcuno che conosceva, o era così preso dal suo... gioco di mano da non essersi accorto di niente fino all'ultimo, oppure era morto da pochissimo e per un'altra ragione quando l'hanno ridotto così.” conclusi.

“La lotta potrebbe essersi svolta sul letto, un'ipotetica amante potrebbe averlo soffocato e poi avergli fatto quello che vediamo, rovesciando lì quella sedia per farci credere chissà cosa...” ipotizzò ancora il nuovo membro, cercando di visualizzare, tra tutti gli scenari possibili ed immaginabili, quelli più probabili ed attinenti alle poche prove che avevamo “Ma il letto non lo abbiamo ancora esaminato, quindi al lavoro, non c'è un attimo da perdere!”

 

 

Ecco il terzo capitolo... un po' noioso, vero?

Chissà com'è morto il signor Berkley e soprattutto chissà chi è l'assassino.

Bè, come diceva sempre il caro vecchio Grissom, l'unico modo per scoprirlo è to follow the evidences... Eh, non c'è niente da fare, quando si è aggi si è saggi...

Ma adesso passiamo ai dovuti ringraziamenti!

Per JackoSaint: non preoccuparti la tua confusione può solo farmi piacere, rallegra l'aria ed il fandom! Come se fosse veramente in tv, dici??? O cavolo, questo è un grosso complimento per me e sono felice che tu abbia apprezzato l'idea di Horatio che scoppia a ridere... la cosa mi socnfinferava ma non essendo molto da lui ero piuttosto indecisa...

La tua mega recensione mi ha fatto un sacco piacere come d’altronde i tuoi complimenti e spero che questo capitolo non sia da meno. Non preoccuparti per Grissom, avrai presto sue notizie, mia cara!

Grazie ancora e mi raccomando non perdere mai la tua vivacità!

Per Sara_Caine: sono felice che la mia storiellina ti piaccia, spero che questo capitolo sia stato di tuo gradimento quanto se non più degli altri... Grazie ancora e alla prossima!

 

Grazie mille anche a: Vertigoblu e bollicina: avanti gente, che vi costa farmi sapere che ne pensate, mica vi mangio, sapete?

 

Ok gente, spero davvero che vi sia piaciuto il tutto,ora cominciano le indagini e ne vedremo delle belle, o almeno lo spero >.<

Vostra ISI.

  
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