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Autore: Dreaming_Archer    07/08/2010    5 recensioni
Un' orfana, decisa a trovare la sua famiglia.
Un' erede, in fuga dalla condanna.
Una ragazza, indecisa se seguire il destino o l'amicizia.
Una piratessa, meno dura di quanto non sembri.
E una grande amicizia vissuta tra battaglie e sconfitte, Luce e Buio...
I pirati del Deathbearer sono alla ricerca di un tesoro, e l'unica persona che può portarli ad esso, è un'orfana abbandonata a pochi anni.
Ma anche lei vuole qualcosa, la libertà. Forse lei e i pirati potrebbero fare un accordo...
Ma nulla resterà come sembra..
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Deathbearer - cap14 - vento di burrasca

Vento di burrasca.

Era notte fonda ormai, e le ragazze dormivano da ore. L’aria era immobile.

Le amache si muovevano dolcemente, scosse dalle onde che cullavano il Deathbearer. Non c’erano rumori perché il vento, inesistente, non muoveva nessuna vela o cima. La luna illuminava il ponte con la sua luce argentea.

In tutta questa calma, spezzata solo dallo scrosciare delle onde, il vento del mare delle Antille ricominciò a soffiare lentamente. Prima piano, poi più forte.

Le folate scossero il veliero, le cime ripresero a scricchiolare e le vele a schioccare, scosse dalle raffiche intermittenti.

Il primo a notarlo fu il nostromo, che era appisolato con il suo sonno leggero al timone. Alzò il capo con uno scatto, ed era già sveglio. Urlò alcuni insulti e qualcosa che poteva sembrare un “grazie al cielo”, poi su tutto il ponte riprese il movimento e anche nella cabina, le ragazze furono destate dalla brezza.

Si precipitarono fuori e si fecero colpire ripetutamente dal vento tanto desiderato. “vento! Vento!” esultò la piratessa. Questa volta la sua Magia non c’entrava nulla, era la natura che aveva deciso di andar loro incontro.

Sara corse a prua, e si appoggiò al parapetto. La nave riprese subito a muoversi e lei rimase immobile, come una polena, con le braccia allargate e gli occhi chiusi rivolti in alto. Prese un profondo respiro e lasciò che l’aria salmastra le circolasse per tutto il corpo. Da quanto tempo voleva farlo!

Anche Ed scese dal suo posto sulla coffa e dopo aver sorriso a Amy, corse dal capitano. Reckhernam era salito al timone, e spostò il nostromo con un cenno. Accanto a lui arrivò Mary.

Ed salì i gradini a due a due. “signore …” iniziò. “ordini.”

Il capitano guardò Mary, che era al suo fianco, poi Amy, che lo osservava da sotto e Sara che nemmeno se n’era accorta. Il suo sguardo tornò su Ed. Gli sorrise. “fate voltare la prua di questo veliero, il vento è dalla nostra.”

La sua voce si faceva sempre più forte e decisa: “andiamo a trovare questo tesoro!” urlò alla fine.

I marinai urlarono a alzarono le braccia, Mary guardò il capitano con fierezza, ma era uno sguardo denso di sottintesi che Amy non capì tutti. Ne rimase turbata, ma non riuscì a spiegarselo.  

Ed corse sull’albero e il veliero pirata riprese il suo viaggio sospinto dal vento e dal desiderio del tesoro.

La prua si rivoltò proprio nel momento in cui il buio era più che mai completo, e dalla Gibraltar nessuno li vide scappare. Il veliero, nero e misterioso come la notte era praticamente scomparso.

 *

Stephanie stava dormendo tranquilla da ore, quando sentì dei passi e delle urla troppo forti per continuare a riposare. Dormire era l’unica cosa che le faceva ricordare casa e che la rendeva un poco felice, ma sentendo le urla la sua curiosità la spinse ad ascoltare.

Dopo pochi minuti in attesa capì che il vento era tornato a soffiare e concluse che lei poteva raggiungere le sue amiche.

Sentì il capitano urlare di riprendere subito la corsa, e la tornò a muoversi verso la sua preda, ma era sola. Stephanie pensava che finalmente, circa all’alba, la battaglia sarebbe cominciata. Riprese a dormire come una bambina, sognando di riabbracciare le sue amiche e godersi la meritata libertà.

 *

“ci vorrà circa una notte di viaggio o forse di più per ritornare in acque inglesi, capitano!” urlò Storm guardando con occhio esperto le forti onde burrascose.

“sperando di non trovare impicci.” aggiunse l’altro, soprapensiero.

Amy era lì vicino, li sentì e subito il suo cuore perse un colpo. Era finalmente sicura che quello che aveva sperato sarebbe successo, invece dovevano ancora affrontare una burrasca.

“possibile che dopo giorni di bonaccia, arrivi subito la burrasca?” chiese Anne a Storm.

“purtroppo si, signorina. È la natura!” commentò lui, sospirando.

Anne ed Amy si guardarono sconsolate, anche un po’ impaurite dalla tempesta in mare aperto.

 *

Le ragazze non dormirono per il resto della nottata. Il vento soffiava e sibilava paurosamente, in terribile contrasto con qualche ora prima. La pioggia aveva cominciato a cadere copiosamente, e le gocce pesanti avevano inondato il ponte e le vele. Anche se il vento era forte, la nave era più lenta che mai.

Soltanto le onde muovevano lo scafo nero.

Amy ripensò alla tempesta di cui le avevano parlato, quella della notte prima che loro scappassero. Lei non se n’era nemmeno accorta, perché aveva altro a cui pensare, ma veramente solo un pazzo sarebbe uscito in mare aperto in una notte simile.

La Gibraltar aveva ammainato le vele, pensando che anche il Deathbearer, davanti, lo avesse già fatto.

Jack Reckhernam però, era irremovibile, dovevano andare avanti a tutti i costi.

E andarono avanti.

Le onde erano fortissime e si infrangevano contro la nave con forza immensa, ondeggiando paurosamente.

Presto venne un temporale mai visto, i fulmini illuminavano tutto il ponte per un secondo, poi tutto tornava buio e terrificante.

Le ragazze non vedevano niente, ma continuavano a dare corda alle vele, come Sara gli urlava. Avevano le mani che bruciavano per lo sfregare con le corde, ma nessuno si fermava e nemmeno loro ci pensavano. Il vento ululava, i tuoni erano così forti che sembrava che il cielo si stesse rompendo e potesse cadergli sulla testa come i cocci di un boccale di vetro.

Anne non aveva mai creduto a dèi ultraterreni, ma quella notte sembrava proprio che essi si fossero arrabbiati, e stessero lanciando sprangate sul cielo con forza inaudita. Ad ogni tuono trasaliva, e pregava che fosse l’ultimo, ma sembrava solo che l’ intensità aumentasse.

Sara aveva provato ad usare la Magia, ma quando aveva riaperto gli occhi aveva solo perso la maggior parte delle sue energie e il suo viso era pallido, cosa che non era mai successa. La forza della natura quella sera era troppo forte per controllarla. Dopo aver placato per sbaglio  il vento alcuni giorni, ora la natura si stava ribellando. Lo disse a Mary sconsolata, ma nemmeno lei sapeva cosa fare se non continuare ad andare avanti come potevano.

Tutto sembrava andare storto. Non si potevano più fermare, perché sarebbero stati troppo in balìa delle onde, più di quanto non lo fossero già. Tutta la ciurma era sul ponte, e ciò che rimaneva stava cercando di fermare il carico, che sobbalzava nella stiva facendo traballare ancora di più il veliero.

Fu la notte più lunga a dura che la ciurma e le ragazze avessero mai passato. Erano tutti esausti e fradici.

Le gocce di pioggia erano pesanti e fredde, e colpivano i marinai tanto forte da sembrare piccole pugnalate.

Amy si sentiva persa.

Era completamente bagnata, la camicia era attaccata a spalle e braccia, e non la vantaggiava nei movimenti, il bustino era più stretto che mai. Non riusciva quasi più a respirare. I capelli le si erano attaccati alla faccia e non riusciva a spostarli. Aveva freddo da tremare vistosamente, le folate di vento erano gelide e pungenti. Per un attimo credette di cedere al panico, ma la presenza di Sara al suo fianco la calmò. Malgrado tutto la piratessa sembrava persino tranquilla, come se l’acqua non la bagnasse e non sentisse la stanchezza. Non la guardava, ma il suo sguardo era fisso, il suo viso una maschera di serietà mai vista, perché aveva sempre un sorriso beffardo stampato sulla bocca.

La guardò di sbieco. “animo, Amy.” Disse con voce sottile. “non ti lasciar fermare. Possiamo farcela.”

Anche se potevano sembrare le prime parole buttate lì, Sara ci aveva pensato sopra per un po’. Glielo aveva detto Mary, la prima volta che avevano avuto a che fare con un tempo simile. Lei le aveva prese alla lettera, e lo stesso stava facendo Amy. Loro erano due che non si arrendevano facilmente.

 *

Dopo interminabili ore di tempesta; finalmente quella nottata giunse alla fine e la forza della natura si placò. Il mare tornò calmo e non più insidioso, mentre il vento era tornato regolare e tiepido.

Del temporale erano rimasti solo una grande macchia grigia nel cielo dietro alla nave, ma anche danni: erano stati spezzati due tramezzi dall’albero di mezzana e alcune vele si erano bucate. Due marinai erano rimasi feriti, ma non gravemente, ed erano già in piedi e al lavoro.

Dopo aver accurato i danni, il capitano e Mary diedero ordini per la ricostruzione e dal mare cominciò a crescere il sole rosastro, come se non fosse successo niente.

Anne quasi si stupì di vedere che non c’erano crepe sul cielo.

Insieme ad Amy fu obbligata a ricucire le vele, mentre Sara faceva il giro dalla nave e sistemava quanto poteva.

Dall’albero scese Ed e si avvicinò alle ragazze intente a cucire in silenzio. Le sorprese da dietro, e Amy sobbalzò.

“che nottata” esordì, sedendosi accanto a Amy con un po’ di fatica.

“stai bene?” gli chiese lei, chiudendo il lavoro.

Ed annuì. “si, tranquilla” disse. Voltò subito il capo quando Amy provò a guardarlo, ma lei rimase zitta e tornò al proprio lavoro.

“posso farti una domanda, Ed?” chiese Anne per spezzare il silenzio.

Lui annuì, ma non disse niente.

“mi spieghi come funziona la Magia?” chiese lei a bruciapelo.

Ed alzò le spalle. “che vuoi che ti spieghi? Non c’è niente da dire.”

“non so … cosa si può fare, come di fa …”

Il ragazzo alzò ancora la spalle. “ma non so …” borbottò. “non tutti sanno usarla. È un modo per cambiare le cose.”

“cosa?” chiese Anne.

Il ragazzo rimase senza parole. “tutto.”

“anche i sogni?” si intromise Amy, pensando alla visione.

“certo.” Rispose lui scrutandola. “è la cosa più facile da fare, tipo la telepatia. Anche i bambini ci riescono. I più bravi ad usare la Magia riescono a cambiare gli avvenimenti, il corso della natura, ogni tanto.”

“anche il corso del tempo?” chiese Anne.

“no, il tempo, no. È impossibile.”

Cadde in un profondo silenzio, che Amy provò a riempire. “al porto dicevano che solo i pirati del Deathbearer sanno usare la Magia.”

“non tutti.” disse Ed.

“tu?” chiese Amy, che non riusciva a trattenersi.

“no.” Ammise il ragazzo. “non sono portato per queste cose. Ma Sara è bravissima.” Disse, con una punta di invidia.

“che sa fare?” chiese Anne, curiosa.

“di tutto.” Rispose Ed. “cambia il corso delle onde, sposta oggetti, entra nella mente delle persone … ogni tanto fa paura, credi di averla accanto invece è distate metri. È la migliore, fidati.”

Anne rimase di stucco. “e come si fa ad imparare? Non credo che abbia studiato …”

Il ragazzo non rispose subito. “non ne sono sicuro, ma mi hanno detto che una cartomante le ha dato una specie di benedizione magica quando è nata, e da lì ha avuto il Dono. Quando è stata in grado di spiegarlo lo ha insegnato a qualcuno, ma non a tutti … chi più, chi meno.”

“il capitano la sa usare?”

“un po’. È stato lui a decidere che avrebbe dovuto insegnarlo alla ciurma, ma è obbligatorio …” fece scorrere lo sguardo sulle ragazze. “che nessuno che non sia della ciurma lo sappia.”

Amy nemmeno lo sentì. Continuava a pensare a quello che aveva detto prima, che Sara era stata benedetta alla nascita. “ma alla nascita di Sara c’ero pure io!” obbiettò. “perché io non ho nessun dono?”

Ed fece una smorfia. “ho detto alla nascita, ma intendevo che era piccola, magari tu non c’eri già più.”

“Molto probabile.” Disse Amy con stizza. “non mi sono mai sentita magica.”

Rimase ancora silenzio.

Sara gli si avvicinò con il suo passo militare. “non è da bene parlare degli altri quando non ci sono.” Disse.

“non parlavamo di te, della Magia.” Obbiettò Anne.

“certo, e chi è la migliore ad usarla?” chiese lei con un sorrisetto malefico a Ed.

“tu … hai ragione, scusa.” Tagliò corto Amy.

“sarà meglio …” mormorò Sara e prese una vela, triangolare, lunga quasi come lei, “grazie” sbottò e si allontanò con passo militare.

“che ha?” chiese Amy osservandola a lungo.

“non so che dirti. È strana quella ragazza, fidati di me.” Borbottò Anne, e riprese il suo lavoro di malavoglia.

“mi fissava in modo strano.” farfugliò Amy, con una ciocca di capelli sulla bocca.

“mi sa che stava pensando proprio la stessa cosa che penso io adesso.” disse Anne con un sorriso.

Ed, che non sapeva cosa fare, glieli portò indietro e rimase a guardarla.

Amy continuava ad osservare Anne. “ossia? A che pensi, Anne?” chiese.

“che devi tagliare i capelli” osservò lei, porgendole un nastro. Ed lo prese e glielo legò un po’ impacciato sopra la testa di Amy. La ragazza sbuffò. Non aveva la minima intenzione né di tagliarli, né di legarli.

Il lavoro riprese sotto il sole, mentre il vento asciugava tutto e mitigava la temperatura. Nel primo pomeriggio le ragazze avevano finito e le vele erano sistemate.

Il Deathbearer riprese il suo viaggio alla volta di Port-au-Prince, tutti curiosi di sapere quali erano gli animi dei marinai della Gibraltar, ritrovatasi senza nemico da combattere.

 *

Infatti sulla Gibraltar il malumore era collettivo. Stephanie non capiva perché tutti urlavano e si insultavano a vicenda. Stava guardando fuori e non vedeva il Deathbearer, era spaventata. Era in preda ad una crisi, quando la guardia entrò nelle prigioni.

Le lanciò la solita crosta di pane.

Era ancora più scontroso dei giorni precedenti, ma Stephanie tentò comunque di placare la sua curiosità. “che cosa è successo?” chiese sbattendo le folte ciglia.

L’uomo fece per andare, ma poi sbuffò e disse: “nella burrasca ci siamo persi il Deathbearer, Reckhernam vada all’inferno!” ringhiò una bestemmia e Stephanie chiese: “come? Sono fuggiti?” faceva finta di essere sorpresa, ma era triste. Pensava che le sue amiche l’ avessero abbandonata.

Il marinaio non rispose e se ne andò.

Stephanie si mise un mano dietro il collo e si appoggiò all’interno dello scafo. Solo allora notò di avere i capelli sciolti.

Non l’avevano abbandonata. Erano andate a prendere l’ultimo pezzo.

Sorrise e si godè la giornata, come meglio si poteva fare prigionieri di alcuni pirati in mezzo al mare.

Nessuno scese per il resto del tempo, Stephanie pensò che fossero troppo arrabbiati per occuparsi di una ragazzina prigioniera, e lei gliene era grata.

Stava per essere libera. Se lo sentiva fin nelle viscere.

 *

Il pomeriggio sul Deathbearer passò velocemente, con i preparativi per lo sbarco. Il piano era che le ragazze sarebbe scese a terra, mentre la nave veleggiava non troppo al largo, nascosta dal buio. Dopo aver trovato la chiave sarebbero risalite a bordo, per prendere la Gibraltar alle spalle, combatterla, vincerla e salvare Stephanie. I pirati da lei volevano informazione sul tesoro, ma per il momento alle ragazze interessavano riavere Stephanie.




ciao a tutti!!!

adoro le vostre recensioni, come faccio a non ripeterlo tutte le volte!!

allora: iniziamo con i ringraziamenti:

nemesis 18: troppo buona! sul serio! mi sciolgo a leggere tutti questi complimenti! sono felice che la storia continua a piacerti!! una piccola anticipazione del prossimo capitolo: "Lucas!!!" basta, ho detto troppo! XP

cabol: grazie dei complimenti, e spero che Amy, diventando un po' più protagonista, ti stia simpatica! sono molto felice che ti piaccia anche Ed. avevo paura ad inserirlo verso metà della storia, perchè potava sembrare un personaggio piatto e di poco rilievo, invece... forse qualcosa di buono l'ho fatto!

Hivy: ma come fai a scrivere sempre delle recensioni così belle? eh, qual'è il tuo segreto? sono felice che non hai trovato nessun errore (eh-eh, godo!), e soprattutto che ti piaccia Jack (malgrado le sue tre parole!) per non parlare di Ed! yu-uh, sì! sono riuscita a fartelo stare simpatico!! ...e Amy che fa swish con i capelli... che ridere!! lo so, è abbastanza antipatica, ma il personaggio mi è sfuggito di mano! (altra piccola anticipazione: aspetta il capitolo 18 e sarai soddisfatta!)

ora vi saluto tutti! grazie ancora di tutto...

ciaoo =)

  
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