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Autore: Ale Kanou    10/10/2005    3 recensioni
“Da cosa sei scappata?” le chiese lui. Sanae per un attimo non rispose poi, guardando diritto davanti a sé aggiunse a bassa voce “Dai fantasmi del passato…”
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Sanae Nakazawa/Patty Gatsby
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 28: Un’anima sola


Rimasero abbracciati sul divano senza parlare: lui la stringeva a sé cingendola con tenerezza, mentre lei giaceva accanto a lui avvolta dalle sue forti braccia.

“Resta con me stanotte…” le disse lui all’improvviso guardandola negli occhi.

Sanae per un attimo lo guardò sorpresa, poi però sorridendogli, fece un cenno d’assenso col capo: desiderava anche lei, più di ogni altra cosa, stare con lui; voleva sentirlo vicino e passare con lui quella notte, la prima notte che trascorrevano insieme.

Lui la accompagnò in camera sua e le indicò il bagno dove poteva cambiarsi.

Sanae si fece una doccia rapida ed in canottiera e slip uscì dalla stanza, tornando da lui.

Karl nel frattempo si era infilato i pantaloni del pigiama restando a torso nudo e si era sdraiato sul letto.

Quando lei uscì dal bagno e gli si avvicinò, lui si mise a sedere e con dolcezza la attirò con sé sul letto.

Mentre la accarezzava, le sussurrò ad un orecchio “Perdonami per tutto quello che ti ho detto…io non avevo capito niente…mi dispiace…”

Sanae si strinse a lui per un attimo, poi sospirando si staccò e guardandolo negli occhi cominciò a parlargli sommessamente, raccontandogli tutto quello che si era tenuta dentro per mesi: di come aveva incontrato Tsubasa, del suo amore cresciuto nell’ombra per anni, di come aveva iniziato a distruggersi per quell’amore; di come a fatica ne era uscita, con l’aiuto di Genzo, di Yukari e di tutta la sua famiglia; di tutto quello che era successo con Tsubasa in quei giorni.

Lui rimase ad ascoltarla senza dire niente: sentire quelle parole lo faceva stare malissimo, ma doveva sapere…voleva sapere tutto di quella ragazza di cui si era perdutamente innamorato.


Alla fine si ritrovarono sdraiati uno di fronte all’altra a guardarsi negli occhi nella semioscurità della stanza, illuminata solo dai raggi della luna che entravano dalla finestra.

Sanae lo osservò in silenzio chiudere gli occhi e addormentarsi: vedeva il suo profilo e il suo petto nudo muoversi con un ritmo regolare sotto le lenzuola, mentre lo sentiva respirare a pochi centimetri da lei.

Era meraviglioso averlo di nuovo vicino, vederlo dormire accanto a lei: le emozioni che stava provando erano indescrivibili.

Stringendo la mano al cuscino gli sussurrò lentamente “Anata o ai site imasu…” (Ti amo)

Karl chiuse gli occhi e rimase immobile a pensare a tutto quello che era successo in quei giorni.

Poteva sentire il respiro leggero di Sanae sdraiata a pochi centimetri da lui; era felicissimo di averla lì con lui ma l’immagine di lei ed Ozora insieme continuava a tormentarlo...lei lo aveva amato disperatamente per anni e adesso aveva scoperto che il suo amore era stato sempre ricambiato, anche se in silenzio…e se prima o poi si fosse accorta di essere ancora innamorata di lui?

Aprì gli occhi all’improvviso quando la sentì sussurrare quella frase…il suo cuore per un attimo mancò un battito.

Si alzò subito a sedere sul letto e avvicinandosi a lei, cingendole la vita con un braccio le disse con il cuore in gola “Ripetimelo!”

Sanae rimase sorpresa vedendo Karl girarsi di scatto verso di lei…era convinta che stesse dormendo.

Stringendola ancor di più a sè, lui le disse ancora “Ti prego…ripetimi quello che mi hai detto Sanae…”

Lei arrossendo nel buio, si ritrovò a fissare quei due occhi meravigliosi che anche nell’oscurità sembravano brillare come stelle e con il cuore in gola gli ripetè “Anata o ai site imasu…Karl…”

Karl sentì il suo cuore esplodere…lui conosceva bene il significato di quelle parole…le aveva imparate alcuni mesi prima, in attesa di trovare il momento giusto per potergliele dire; più di una volta era stato sul punto di pronunciarle.

Si chinò su di lei e prima di baciarla le sussurrò a sua volta “Anch’io ti amo Sanae…ti amo da impazzire…”

In pochi secondi i loro corpi si trovarono serrati nella semioscurità della stanza, mentre i loro cuori battevano uno contro l’altro ad un ritmo impazzito.

Lui cominciò a sfiorarle tutto il corpo con le mani e con le labbra, mentre lei si abbandonò completamente a quel tocco.

Karl sentì il suo desiderio aumentare terribilmente ed il suo corpo reagire di conseguenza…rendendosi conto della cosa, allontanò da lei il suo bacino ma subito sentì il corpo di Sanae avvicinarsi al suo.

Sanae stretta tra le sue braccia si accorse del desiderio di Karl e sentendolo allontanarsi, si mosse verso di lui alla ricerca di quel contatto e di quel corpo che desiderava alla follia.

Sentendo il corpo di Sanae contro il suo, Karl si sentì pervadere completamente dalla passione; staccandosi appena dalla sua bocca e guardandola con due occhi infuocati le sussurrò “Ho tanta voglia di fare l’amore con te Sanae…”

Lei perdendosi in quei due occhi blu e con il cuore che ormai sembrava volerle uscire dal petto, gli rispose “Anch’io Karl…” poi girando leggermente la testa e sentendosi avvampare in viso, continuò quasi senza voce “Io però…non ho…non ho mai…”

Lui le girò con delicatezza il viso con una mano per tornare a guardarla negli occhi, poi sorridendole in un modo dolcissimo si chinò di nuovo su di lei e la baciò ancora.

Sanae si ritrovò persa in un universo di emozioni mai provate…le sue braccia muscolose la stringevano mentre le sue mani scivolavano delicatamente su di lei e le sue labbra le accarezzavano tutta la pelle.

Dopo essersi liberati degli indumenti, i loro corpi nudi si ritrovarono intrecciati sotto le lenzuola.

Sanae sentì il corpo di Karl serrarsi sempre più al suo e in un attimo un dolore acuto e profondo al ventre la invase; mordendosi un labbro e affondando le dita nella schiena di Karl, si strinse ancor più a lui, stringendo le gambe intorno alle sue ed emettendo un gemito.

Il dolore scomparve subito però, completamente sopraffatto dalla realtà che la circondava: lei e Karl erano diventati un corpo solo e un’anima sola quella notte.

Karl si muoveva lentamente sopra di lei, cercando di essere il più delicato possibile: quello che stava provando era inimmaginabile…per mesi aveva desiderato fare l’amore con lei, lo aveva sognato un’infinità di volte…ma la realtà di quel momento andava ben al di là di tutti i suoi sogni.

Non erano solo i loro corpi ad essere uniti, ma le loro anime erano ormai inscindibilmente legate…lei era diventata la sua donna e lui il suo uomo…il suo primo e unico uomo.

Alla fine si ritrovarono abbracciati, sudati ed esausti ma infinitamente felici.

Sanae si strinse a lui appoggiando la testa sulla sua spalla, mentre lui stringendola a sé, cominciò ad accarezzarla lentamente.

Cullata da quel tocco delicato, senza rendersene conto Sanae si addormentò tra le sue braccia.

Karl rimase per molto tempo ad osservarla…non riusciva a staccare gli occhi dal suo corpo, dal suo volto.

La guardava dormire al suo fianco e il cuore gli si stringeva in una meravigliosa morsa: si rese conto di amarla alla follia, ancor più di prima e quella notte si ripromise che mai in tutta la sua vita avrebbe rinunciato a lei…mai per nessuna ragione al mondo.



Karl la sentì muoversi tra le sue braccia; aprì gli occhi e venne subito investito dai raggi del sole che filtravano dalla finestra.

Tornando con il ricordo a quello che era successo la notte appena trascorsa, l’attirò ancor di più a sé.

Sanae si svegliò lentamente e accorgendosi che il braccio di Karl la stava cingendo, si sentì invadere dalla felicità: non era stato un sogno.

Si stiracchiò sotto le lenzuola e subito si sentì stringere ancor più da lui: sentiva il suo petto muscoloso contro la sua schiena nuda.

Lentamente si girò verso di lui che la stava osservando sorridendo.

“Buongiorno…” le sussurrò lui dolcemente.

“Buongiorno…” gli rispose lei con voce ancora impastata dal sonno.

“Tutto bene?” le disse lui sfiorandole con una mano la guancia.

Lei arrossendo leggermente e abbassando per un attimo lo sguardo, fece un cenno con la testa e gli sorrise.

In un attimo Karl si sentì sciogliere di fronte a quel sorriso; si avvicinò a lei e le diede un bacio a fior di labbra.

Si guardarono negli occhi per qualche secondo ed entrambi videro nello sguardo dell’altro la stessa cosa, lo stesso desiderio: le loro labbra si unirono ancora, più saldamente ed in breve si abbandonarono di nuovo alla loro travolgente passione.
  
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