Harry Potter ed il Monile di Pegar
Capitolo III – Proposta indecente
“Non ci credo…” borbottò Ron affannato,
rientrando in camera con l’asciugamano annodato alla vita “Cosa diamine ho
fatto…?!”
“Direi la doccia…” ipotizzò
Harry alzandosi dal letto intorpidito dal sonno “E’ un evento raro, dovremmo
contattare la gazzetta!”
Ron ignorò la battuta
iniziando a scalpitare agitatamente per la stanza. Soltanto dopo un paio di
giri riuscì a dare un freno alla sua concitazione e, arrestatosi di fronte al
grosso armadio che riempiva una delle pareti della stanzetta, iniziò a colpirlo
ripetutamente con la testa. Harry osservava la scena in maniera sconcertata
senza aver la minima intenzione di interrompere quello spettacolo tanto
divertente.
“Sono un deficiente!” sussurrò
dopo la prima zuccata. Alcuni libri, posizionati in bella mostra sulle mensole,
caddero sulla moquette.
“Sono uno scemo…” continuò
aumentando costantemente la potenza dei colpi e il timbro “un ebete… uno
sciocco, stupido, cretino…”
“Smettila!” Harry intervenne
afferrandogli il braccio “Sembri un elfo domestico… hai intenzione di
demolirlo?”
“La smetti
di dire cretinate? la situazione è tragica!” lo rimproverò il rosso spintonandolo
ed evitando la sua presa dirigendosi verso la finestra.
Il sole lentamente iniziava il
suo cammino sollevandosi sugli altopiani inglesi e, allo stesso tempo, un
grosso bernoccolo cominciava a gonfiarsi sulla fronte dolorante del rosso.
“Ancora diverbi con Molly?”
Chiese turbato Harry ipotizzando una possibile spiegazione da attribuire a quel
comportamento.
“Hermione è di sotto…” tagliò
corto Ron arrossendo “anche io ero di sotto… così… nudo come un verme…”
concluse strozzando le ultime parole in un singhiozzo ed evitando lo guardo inquisitore
dell’amico.
“e lei ti ha visto… così…” concluse
il moro sforzandosi di trattenere una risata.
“Guarda che non c’è nulla di
divertente!” sbottò Ron infastidito, ma
prima che Harry potesse
replicare si sentì l’urlo inferocito di Molly.
“Ecco… Avrà scoperto i muffin sul pavimento…”
rimuginò Ron infilandosi un paio di boxer “credo che per stamattina sarà meglio
rimanere qui e far finta di dormire…”
***
A colazione Harry ed Hermione
si salutarono con un caloroso abbraccio ed il calore del corpo dell’amico la
tranquillizzò quasi istantaneamente. I due avevano stretto una profonda
amicizia già dal primo anno ad Hogwarts e questa crebbe costantemente fin
quando, durante la coppa tre-maghi, iniziarono a
circolare delle voci piuttosto sconsiderate riguardo una
loro probabile relazione. Tutto ebbe inizio il giorno della prima prova del
torneo quando l’indiscreta giornalista Rita Sketter
li sorprese in atteggiamenti abbastanza intimi (un semplice abbraccio di
incoraggiamento). Quindi, desiderosa di fama e di un facile guadagno, colse l’occasione
per tessere un intricata storia d’amore da rivendere
al miglior offerente.
In realtà tra Harry ed
Hermione non ci fu mai niente al di là di una profondissima amicizia.
“Anche io sono contenta di
rivedervi tutti…” rispose imbarazzata rivolgendosi alla famiglia Weasley mentre affondava un cucchiaino nella sua tazza di
the “Mi dispiace non aver annunciato il mio arrivo con una lettera, ma non ho
trovato nessun gufo in grado di attraversare l’oceano.”
“Com’era il tempo in
Australia?” Chiese Arthur felice per l’arrivo della nuova ospite “I tuoi
genitori hanno riacquisito la memoria?”
“Caldo!” rispose la ragazza sorseggiando
l’infuso “Faceva parecchio caldo ed ovviamente ne ho approfittato… Una piccola
vacanza dopo aver combattuto Voldemort era assolutamente
obbligatoria!” scherzò afferrando poi un dolcetto,
“I miei genitori adesso
stanno abbastanza bene. A volte gli capita di soffrire leggermente gli effetti
collaterali dell’incantesimo, ma niente di insopportabile. Sono felici di aver
passato l’estate con me in un posto così bello.”
“E noi siamo felici di
vederti così soddisfatta!” concluse Harry dopo aver
ascoltato con attenzione le parole della sua amica. Anche lui avrebbe
desiderato passare una splendida vacanza al mare con le persone che amava.
Pensò alla vacanza in Grecia che sua zia Petunia aveva organizzato per Dudley e
si sentì improvvisamente solo.
“Signor Arthur…” Esordì la
ragazza incuriosita notando di essere l’unica femmina seduta al tavolo “…Dove
sono andate Molly e Ginny?”
“Ginevra ha accompagnato la mamma
al ministero stamattina presto.” Rispose George anticipando il padre “Doveva
sbrigare delle faccende a quanto pare!”
“Infatti!” continuò Arthur
pieno d’orgoglio, ingoiando un grosso pezzo di pane. “Da quando Molly ha
battuto Bellatrix Lastrange
nella battaglia di Hogwarts il ministro non fa altro che chiederle di
riprendere la carriera di Auror! Però Molly non ha
intenzione di trascurare la sua famiglia e quindi continua a rifiutare
l’offerta.”
“Ci credo!” esclamò
meravigliata Hermione passandosi un tovagliolo sulla bocca “Anche io rimasi
scioccata nel vedere la signora Weasley in azione.”
“Quando
aveva la vostra età era ancora più brava!” continuò Arthur con lo sguardo perso
nel vuoto “Ricordo il giorno in cui la conobbi: io già lavoravo presso il ministero
come segretario di Nobby Leach
e mi fu assegnato il compito di scegliere i nuovi candidati per il corso di Auror: Molly era tra questi… La sua bravura colpì me ed i
miei colleghi e lei venne immediatamente accettata al corso.”
“Non avrei mai pensato che
Molly avesse lavorato come Auror in passato!”
confessò Hermione commossa dalle parole di Arthur che trapelavano amore ed
ammirazione verso la donna che aveva sposato.
“Mai basarsi sulle apparenze
ragazzina!” intervenne improvvisamente una voce gracchiante alla
loro spalle “Molly, sin dai tempi in cui studiava ad Hogwarts, è sempre
stata bravissima…!”
Harry riconobbe senza
problemi la voce della donna che aveva parlato,
“Professoressa McGranit…?” si lasciò sfuggire incredulo.
“Preside McGranit! Non
sono più professoressa...” rispose la donna sorridendo
mentre altre due figure si materializzarono nella saletta.
Ginny fu la prima a apparire
e, non appena notò la presenza della sua migliore amica Hermione, corse ad
abbracciarla. Subito dopo apparve anche Molly e le diede il bentornato
sorridendo. “Spero che i ragazzi ti abbiano accolta come è di dovere, Hermione
cara!”.
Intanto il resto delle
persone seduto al tavolo aveva ancora gli occhi fissi sulla
neo preside di Hogwarts. Harry si chiedeva il motivo di quella visita cuore
della mattinata.
Arthur fu il primo a rompere
il ghiaccio congratulandosi con la donna per il suo nuovo incarico ed
offrendole qualche pasticcino per festeggiare. La donna rifiutò educatamente il
dolce ed iniziò a spiegare il motivo della sua visita con il suo tono severo:
“Sono qui per un motivo ben
preciso!” esordì categorica “Avrei delle comunicazioni private da conferire ai signori Ron Weasley, Harry
Potter ed Hermione Grenger!”
Comunicazioni private… Harry
si chiese se la signora Weasley avesse un ruolo in
questa circostanza. Molly per il bene dei figli era capace di tutto e per
convincere Ron a riprendere gli studi avrebbe potuto coinvolgere anche il
preside di Hogwarts in persona. Però era stata convocata anche Hermione e di
certo lei non avrebbe rinunciato a concludere la carriera scolastica al
castello.
“D’accordo!” assentì Harry
curioso di ascoltare le parole della preside “Herm, raggiungiamo
Ron in camera!”
***
Quando Ron vide entrare la
nuova preside in camera fece un balzo per alzarsi dal letto: “Professoressa…”
confabulò incredulo alla vista di Minerva.
“Buongiorno Ron, credo che le
11 del mattino siano un orario piuttosto tardo per destarti dal sonno. Ricomponiti
che ho bisogno di parlare con tutti e tre!”
Hermione entrò in stanza con
lo sguardo basso evitando lo sguardo del rosso. Harry percepì immediatamente il
disagio dell’amica.
Nel giro di qualche minuto
Ron era seduto sul letto pronto ad ascoltare le parole della donna.
“Harry, Hermione accomodatevi
anche voi.” Invitò la signora McGranit sedendosi
elegantemente sul letto di Harry “Ho parecchie cose da dirvi.”
Harry occupò immediatamente
l’unico posto libero vicino al rosso in modo da limitare l’imbarazzo della
ragazza che sembrava essere in difficoltà.
“Quest’anno Hogwart è leggermente cambiata!” esordì la preside non
appena la ragazza si mise comoda.
“Innanzitutto
abbiamo deciso di collocare ad Hogwarts alcuni corsi post scolastici che fino
all’anno scorso venivano eseguiti tra le mura del ministero.
Ciò significa che i corsi che
preparano i giovani alle carriere di guaritore, di Auror,
di professore, di politico, di allevatore, di edificatori e di Merlino saranno ad
Hogwarts.” Un breve silenzio seguì
quella notizia “Dopo la battaglia parte del castello è andata distrutta ed il
capo degli edificatori del ministero mi ha proposto una rinnovazione. In
un primo momento l’idea mi infastidiva leggermente, ma poi mi lasciai incantare
dal quel progetto e accettai la proposta.”
“Hogwarts non sarà più la
stessa…” sussurrò Harry nostalgico pensando ai danni provocati dalla battaglia
“Sicuramente gli edificatori non sarebbero stati in grado di riportarla alla
bellezza di un tempo.”
“Capisco cosa intendi
ragazzo! Questo è uno dei motivi per cui ho accettato!” esclamò la donna con un espressione amara dipinta in volto per poi cambiare
argomento dopo qualche secondo di riflessione:
“Comunque ragazzi, non sono
qui solo per comunicarvi questi cambiamenti…” Esordì nuovamente scrollandosi di
dosso quei pensieri nostalgici “Ho una proposta da farvi, ma voglio che prima
di rispondere riflettiate sulle mie parole!”
I tre ragazzi rimasero in
silenzio fissando l’espressione truce della preside.
“Tutto il mondo della magia
vi ringrazia per aver scritto la parola fine a questo periodo di terrore!”
cominciò posando entrambe le mani sul ventre “Non tutti sanno però che l’eroica
impresa della ricerca degli Horcrux vi è costata un
anno di studio…”
A quelle parole Ron si
irrigidì ma Harry evitò qualsiasi reazione spintonandolo leggermente..
“L’anno scorso avreste dovuto
terminare i vostri studi, ma ovviamente non è stato così. Ecco la mia proposta:
vi offro la possibilità di ricevere i MAGO con una votazione medio-alta a patto che partecipiate ad almeno uno dei nuovi
corsi triennali.”