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Autore: hellomelancholy    10/08/2010    1 recensioni
Hayley Williams è la cantante di una band. Hayley è la Dea rosso fuoco dei Paramore. La sua vita e scandita da spettacoli, viaggi, città e persone nuove, ma qualcosa non cambia mai; i ragazzi della band sono i suoi migliori amici, la sua famiglia e più di tutti le stanno vicino. Ma cosa succede quando all'interno della band, tra due persone comincia a crearsi un forte legame? Cosa succede quando, i sentimenti rischiano di rovinare ciò che si è faticosamente costruito? Hayley non lo sa. L'unica cosa che vuole fare è scoprirlo, continuando ad alimentare le fiamme che la circondano.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hayley Williams, Jeremy Davis, Josh Farro, Taylor York, Zac Farro
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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Entrare in scena mi caricava, ma una volta finiti gli spettacoli mi sentivo stanca, anche se in modo piacevole. Ero soddisfatta di ogni mio minimo movimento su quel palco e vedevo che i ragazzi lo erano allo stesso modo. Eravamo sempre così sudati e alla fine degli spettacoli le nostre gambe quasi cedevano, ma finché i nostri fans ci chiedevano di andare avanti, lo facevamo. Li sentivano urlare, scoppiare con noi. Come potevamo deludere tutte quelle persone? Se mai avessi potuto, sarei scesa dal palco a ringraziarli uno a uno, anche se avessi impiegato giorni interi. Ognuno di loro doveva essere ringraziato perché era li, perché ci sosteneva. Chissà da dove arrivavano tutte quelle persone. Non credevo che tutti fossero del luogo, molti viaggiavano e anche questo fatto mi lasciava spiazzata, ogni volta. Erano disposti a fare di tutto per noi. Ricordavo ancora quando anche io avevo il tempo di viaggiare per andare in un posto lontano senza che questo implicasse il lavoro. Senza fraintendimenti; adoravo cantare, era la mia passione oltre che un semplice lavoro, ma a volte sentivo il bisogno delle semplici mura di casa, della mia stanzetta, di una chiacchierata con la mamma, delle giornate con papa o con le mie sorelle, magari portandole al concerto dei loro artisti preferiti. Per fortuna mi portavo sempre con me un pezzettino di casa, i miei migliori amici, erano una vera e propria benedizione. Ogni momento della mia vita ringraziavo Dio. Da quando eravamo diventati famosi, avevo visto tantissime città del mondo e ognuna era spettacolare. Portavo sull'anima i nomi di ogni città e i segni di ogni persona che avevo incontrato e che in qualche modo mi aveva aiutato. Eppure, non sapevo per quale ragione, c'era sempre qualcosa che mi turbava. Di carattere ero sempre stata una persona allegra e solare, eppure a volte alcune parole, alcuni avvenimenti mi si bloccavano in gola, formando un nodo che non riuscivo a sciogliere. Ma le mie labbra si piegavano sempre in un sorriso, non potevo fare a meno di rallegrarmi della vita e di ciò che mi offriva. Ciò che mi turbava era essenzialmente l'amore. Quel sentimento che turbava contemporaneamente milioni e milioni di adolescenti. Sapevo bene di essere giovane e di non dover prendere troppo sul serio le prime cotte della nostra età. Mi veniva difficile lo stesso ignorare il fatto che l'amore facesse male. In una situazione normale, ovvero senza la notorietà, con i piedi ben saldati al suolo e una città fissa in cui vivere, probabilmente sarebbe stato tutto più semplice. Le paure si sarebbero dissolte. Perché il nostro problema era il semplice fatto che eravamo sempre costretti a stare sotto pressione senza una vera e propria vita privata. I ragazzi cercavano di darci privacy intuendo la nostra situazione, ma c'era sempre qualche impegno come le interviste, i concerti, gli incontri con i fans e mantenere una vita privata fuori dalla band era un vero e proprio casino. Ecco cosa rimpiangevo; ciò che saremmo potuti essere io e lui fuori dal mondo dello spettacolo, senza essere Hayley la cantante e Josh il chitarrista. Senza essere Paramore. Solo Hayley e Josh, nella maniera più naturale possibile. Avevamo paura delle conseguenze delle nostre azioni in caso la notizia della nostra relazione fosse stata messa in giro. O meglio, io non avevo paura di niente, ma forse Josh un po' si. Aveva paura che la relazione avrebbe potuto rovinare l'armonia della nostra band, ormai compatta e indivisibile così com'era. Io restavo dell'idea che molte persone sospettassero già che c'era qualcosa tra noi due, ma tutti ci avrebbero sostenuto comunque. Quindi io non la pensavo come Josh, forse perché ero testarda e troppo innamorata come diceva Jeremy, lui che era il mio migliore amico e mi conosceva più di tutti. Senza di lui che mi controllava e aiutava, non sarei mai potuta crescere e diventare ciò che ero. Lo conoscevo da sempre, era come un terzo genitore, solo sempre con me. Avevo quindi un bel casino in testa oltre al continuo viaggiare verso nuove mete e città mai visitate.

Hayley, dobbiamo rientrare sul bus. Arrivi?” disse una voce dietro di me. Era proprio Josh.

” dissi, senza voltarmi. Continuai a fissare il mare della Florida con la consapevolezza che stavamo partendo un'altra volta verso nuove nuvole, nuovi soli, nuovi palchi e sopratutto nuovi divertimenti. Perché viaggiare con i propri amici in tour, nonostante la malinconia perché questo si avviava verso la fine, era anche divertimento. Era serate svegli sino a tardi, musica alta, negozi quando avevamo tempo e poi stare insieme. Era strano come ci eravamo trovati, così perfetti da poter stare insieme ogni minuto delle nostre giornate, così in sintonia. Non con molte altre persone mi sarei presa la stessa confidenza che avevo con Jeremy, Josh, Zac e Taylor.

Hayley, dobbiamo prendere un aereo! Vuoi restare in Florida?” Mi voltai, mentre l'autista metteva in moto, cercando di mettermi fretta.

Beh, non credo riuscireste a trovare un altra cantante come me!” urlai ridendo, mentre correvo verso il bus. Salii e partimmo a razzo. Mi accomodai in una poltroncina e mi allungai per strappare di mano a Jeremy, che era davanti a me, il panino che stava addentando. Ne strappai un morso sotto il suo sguardo deluso, poi glielo rimisi tra le mani. Josh si accomodò affianco a me, mentre Zac discuteva animatamente con Taylor che saltellava come una scimmietta sul suo stesso posto e gesticolava con le mani, come se volesse dimostrare a Zac qualcosa di molto, molto importante.

Josh mi cinse la vita e Jeremy si girò all'istante, forse per non essere di troppo. Appoggiò la testa al vetro del bus e sembrò addormentarsi. Josh, invece mi diede un lieve bacio sulla guancia, estremamente vicino alle labbra. Rischiava di incatenarmi ancora una volta e non sapevo se ero pronta a cedere. Cercai di distaccarmi.

Dove andiamo stavolta?” dissi, cercando di distrarlo.

Europa” disse, attirandomi a sé.

In quale stato?

Germania” mi sussurrò all'orecchio.

E..” iniziai a dire, ma non sapevo più cosa chiedere.

E ora zitta” concluse la mia frase. Non ribattei, ormai stava buttando giù le mie fragili mura di cartapesta, come sempre. Non potevo resistere.

Posso dire solo un altra cosa?” chiesi il permesso.

Sì, solo una

Tienimi al sicuro tra le tue braccia, come torri” dissi, citando una delle nostre canzoni, quella che si adattava di più al momento, poi chiusi gli occhi.

  
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