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Autore: Vapidity    10/08/2010    1 recensioni
"Amare è il verbo del termine amore. E qual è il verbo che indica il rendere sacro? Semplice, è sacrificare. E' il sacrificio a rendere sacro qualcosa. Sapete? Spesso il diavolo non è così brutto come si dipinge.."
dunque.. la storia è ambientata appena dopo Thriller Bark. Prima di incontrare Pappagu, Kisame etc. Naturalmente dopo l'uscita dei volumi successivi ho preso degli spunti dai fatti originali. Potrete notare sicuramente anche spunti presi dal altri anime/manga/film/libri.. Buona lettura!! =)
Genere: Azione, Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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-Ok ragazzi.. questo è il porto. Proseguite dritto per quella strada.. a quanto mi ha detto Mir, la vostra nave è ormeggiata da quella parte..- disse Ace, guardando il fratello.

-Stai dando informazioni all’uomo sbagliato, bello di zio..- si intromise Franky, controllando che anche Nami avesse ascoltato le dritte del ragazzo, mentre il capitano e il suo secondo si riavviavano esattamente verso la stessa strada da cui erano usciti pochi istanti prima.

-Ma non ci posso credere! Ma che diamine! Siamo appena usciti da lì, Rufy!!- sbottò il primo comandante della flotta di Barbabianca contro il fratello, cacciando due belle file di denti accuminati.

-Questa è la cruda realtà, fratello.. accetta che il ragazzo sia totalmente  privo di senso dell’orientamento, proprio come il suo secondo!- cercò di consolarlo il carpentiere, battendogli una pacca sulla spalla.

-Voi due, imbecilli!! Da questa parte! Di qua!- urlò la navigatrice, con la sua solita “calma”.

-Hai visto che avevo ragione io, Zoro?!- borbottò il capitano dal cappello di paglia, mentre trotterellavano indietro.

-Ma che dici! tu ti volevi infilare lungo il molo!!- rispose piccato lo spadaccino, cacciando a sua volta i denti da squalo.

-Ma mi chiedo io.. si può essere più scarsi?- domandò sconsolato al vento il cuoco, scuotendo la testa.

-NO, decisamente no.. che sia una qualche specie di amnesia?- chiese il piccolo medico, cercando nei suoi ricordi un qualche caso medico simile.

-Oh! Basta! Abbiamo capito! Ci siamo solo conf…- tentò di replicare lo spadaccino, prima di essere interrotto dallo schianto di un colpo che cadeva poco lontano lungo la strada che avevano appena percorso.

-Merda! Cominciano a calibrare! Tra una decina di minuti, o forse meno, comincia il bombardamento vero e proprio! Rufy, ragazzi!- gridò il rosso, che li raggiungeva correndo, -Presto! Dovete avviarvi alla nave! Mi raccomando! In gamba eh!- disse poi abbracciando colui che aveva ereditato il suo cappello di paglia. –Ci rivedremo di sicuro più avanti! Ragazzi, anche voi! Occhio a questo scavezzacollo!!- concluse salutando sorridente il resto della ciurma.

-Allora, fratellino!! Arrivederci a quando sarete nel nuovo mondo!! Ragazzi, buon viaggio anche a voi!! Nami, prima di partire aspettate il mare calmo. Non so quanto e cosa riuscirà a smuovere Mir, ma aspettate almeno che vi teniamo la piazza pulita per il passaggio! Appena potete mettetevi in coda alla nostra formazione..- disse Ace, scompigliando i capelli del fratello mentre faceva le ultime raccomandazioni sorridente. –Ah!- saltò poi, quando un’onda li sommerse fino alle ginocchia, -cavolo, Mir sta già cominciando.. vi conviene muovervi, se non volete trovarvi sulle scialuppe mentre lei opera!-.

-Ricevuto! Ehi! Aspettatemi! Dove credete di andare senza di me!- confermò la navigatrice, per poi correre all’inseguimento della sua ciurma, che era partita al volo lanciando saluti vari al Rosso, a Ace e alle varie ciurme, che li ricambiavano rumorosamente. –Cavolo, la pressione sta calando a picco..- mormorò poi una volta accanto a Robin.

-Uhm? E cioè?- chiese l’archeologa, non capendo l’utilità dell’osservazione.

-Si sta per scatenare una gran bella  tempesta..- sorrise la navigatrice, tentando di nascondere l’incertezza che la tormentava.

-Che c’è pasticcino mio? Qualcosa non va?- si intromise Sanji, notando che le due ragazze erano pensierose.

-No, nulla Sanji.. mi chiedevo solo se Mir riuscirà a fare il suo lavoro.. intendo.. con quella ferita.. in quelle condizioni. Se solo ripenso a quella frazione di secondo in cui abbiamo visto quello che prova quando lo fa, mi vengono i brividi..- rispose la rossa, rendendo partecipe il biondo cuoco dei suoi pensieri.

-Uhm.. capisco.. bè.. direi che l’unica cosa che possiamo fare è muoverci a tornare sulla Sunny e lasciare piazza pulita, in modo che anche la sua fuga sia più semplice!- rispose per lui la mora, sollevando leggermente l’umore della cartografa.

-Sì, avete ragione.. ah! Ecco la Mini Merry.. bene! Ora ascoltatemi branco di caproni!!- disse la rossa, riprendendo in un nano secondo la modalità “Heil Führer!” degna di un campo di concentramento, -Usopp, Robin, Sanji e Brook sulla Mini Merry. Zoro, Rufy, Chopper e Franky, sulla scialuppa e remare!! Forza, forza, forza! Non siamo qui a disegnare le macchie ai leopar..- il resto della frase fu coperto da un colpo che si schiantava in mezzo al bosco pochi chilometri dietro a loro, convincendo persino lo spadaccino a desistere dalle solite proteste, che tramutò in un borbottio continuo che faceva da sottofondo ai vogatori che prendevano posto e spingevano le scialuppe in mare.

-Ehi  Nami! Sicura di non aver problemi con il Waver con queste onde?! Vuoi che lo prenda io?- chiese Rufy, invidiando come al solito l’abilità della rossa.

-Ma fammi il favore! Non ci stai sopra nemmeno sul piano, figuriamoci con tanto di mare mosso! Mettiti a remare, fratello!! O qui non arriviamo più!- sbottò Franky richiamando al dovere il capitano, che si mise ai remi sbuffando per l’ingratitudine dei suoi .

-Ingrati! Ero solo preoccupato per lei!- mugugnò, nonostante la sua faccia raccontasse tutto il contrario.

-Crostatina, però presta attenzione.. quel pozzo nero ha ragione, stavolta.. si stanno alzando delle onde niente male..- confermò Sanji, che a fatica teneva l’equilibrio sulla Mini Merry, timonata dal prode capitan Usopp.

-Non ti preoccupare Sanji.. ci vediamo alla Sunny.. io intanto comincio a preparare la partenza! Che razza di nuvole!! Zoro! Forza con quei remi! Non poltrire!- lo rassicurò la navigatrice, prima di buttare un occhio al cielo e partire a massima velocità mentre sgridava il samurai che ancora borbottava maledizioni contro il maresciallo in gonnella.

-Razza di strega!! Sto remando!! Vuoi fare a cambio per ca…- gli urlò dietro infuriato, prima di beccarsi una bella ondata causata dal getto del Waver che lo inzuppò dalla testa ai piedi.

-Ah ah!! Ben ti sta, testa muschiata!!- lo derise il cuoco, mentre la Mini Merry sorpassava la scialuppa.

-Ehi, tu! Razza di deviato! Quella è proprio la postazione per te, che non sei abbastanza uomo da metterti ai remi! Comoda la barca che va da sola, eh, signorine!?- lo sfottè lo spadaccino, potendosi aggrappare solo all’assegnazione dei posti sulle scialuppe.

-Appena arriviamo sulla Sunny sei morto!- lo minacciò il cuoco, da lontano, dato che la Merry era ormai parecchi metri più avanti dell’altra scialuppa.

-Dai, Zoro! Muoviamoci! Non vorrai far arrivare prima loro, vero!?- lo istigò il carpentiere, facendo leva sullo spirito competitivo dello spadaccino per risparmiarsi qualche remata. Strategia che funzionò, dato che non solo lo spadaccino, ma anche il capitano e il medico avevano preso sul serio la sfida, portando la scialuppa alla stessa velocità della piccola barchetta a vapore. Dopo poco meno di una decina di minuti di remate, erano ormai arrivati alla Sunny, tra le onde che superavano i bassi parapetti e i fischi dei colpi che volavano verso l’isola, sollevando polvere e fiamme ovunque si schiantassero.

Una volta saliti a bordo e aver caricato la Merry e il Waver si girarono finalmente a guardarsi indietro. L’isola non era più quel paradiso esotico che avevano ammirato quella stessa mattina durante lo sbarco. Il cielo nuvoloso rendeva le acque del mare scure come la notte, e il vento agitava le chiome degli alberi, sferzate da raffiche di sabbia che frustavano l’intera costa. Le fiamme in lontananza proiettavano nei punti in cui salivano più alte verso il cielo la loro immagine rossastra sulle acque agitate, le cui onde mordevano le spiagge candide, man mano più violente. Le altre ciurme che avevano condiviso con loro l’avventura di quella mattina avevano sfruttato il tempo che loro avevano impiegato per raggiungere la Sunny per allontanarsi dal porto e schierarsi seguendo una palese formazione d’attacco, di cui i ragazzi potevano scorgere solo le navi che facevano da apripista, essendo le altre nascoste da quello stesso promontorio che li aveva nascosti al passaggio della navetta di vedetta.

-Santo cielo!! Guardate laggiù!!- urlò Usopp, indicando un punto vicino alla spiaggia. Eccolo. Il potere devastante dell’alchimista entrava in azione. Le acque agitate dell’oceano si calmarono improvvisamente, lasciando le navi a galleggiare placide su un lastra di vetro, priva della anche minima increspatura.

-Comincia..che facciamo con le ancore, Nami cara? Le lasciamo calate?- chiese il cuoco, indeciso sul da farsi, non conoscendo precisamente la portata dell’attacco.

-Sì.. lasciamole giù.. le alzeremo appena passato il peggio, o rischiamo di farci trascinare a riva dall’ondata di ritorno..- rispose pensierosa la ragazza, osservando la riva, mentre tutti attendevano il passo successivo, ben consci di quello che stavano per vedere.

-Non è allucinante? Avere il potere di bloccare il mare come se fosse ghiacciato.. cioè.. guardate che roba!! Non si muove un filo d’aria!- esclamò estasiato il piccolo medico, osservando l’acqua appoggiato al parapetto.

-Io lo trovo solo inquietante! Pensa cosa potrebbe fare sul corpo di un essere umano!!- rispose il cecchino, rabbrividendo al solo pensiero dei poteri dimostrati dalla ragazza.

-Io penso che sarebbe molto comodo..- rispose pratica la navigatrice, paragonando mentalmente quel potere ad un interruttore on/off di tempeste, tornadi e quant’altro.

-Naa! Non sarebbe più divertente se il mare fosse sempre così piatto!!- protestò Rufy, mentre Robin sorrideva per la sua semplicità.

-Comincia..- mormorò lo spadaccino, che nonostante il tono bassissimo venne udito perfettamente da tutta la ciurma.

-Yohohoh!! Speriamo di portare a casa tutte le ossa.. almeno quelle!! Yohohoh!- ridacchiò lo scheletro, col suo solito umorismo sepolcrale.

-L’hai detto, costina scarnata.. l’hai detto..- rispose Franky pensieroso, guardando il mare che si cominciava a ritirare lasciando respirare metri e metri di sabbia che chissà da quanto tempo non godevano dell’aria fresca. E sobbalzarono quando in fulmine si andò a schiantare dove alcuni di loro intuirono essere la piazza dell’esecuzione, illuminando il cielo che ormai era più assimilabile ad un tardo pomeriggio d’inverno, che a una calda mattinata d’estate.

-Hanno persino smesso di bombardare, quei maledetti del governo..- masticò sprezzante il cuoco, facendo notare a tutti che da vari secondi ormai i cannoni non facevano più fischiare i colpi sopra le loro teste.

-Che qualcuno lassù ce la mandi buona..- piagnucolò Usopp, osservando terrorizzato un secondo fulmine cadere all’incirca nello stesso punto, seguito a pochi secondi da un rombo assordante che fece loro accapponare i peli delle braccia. Ormai l’alchimista si era messa in moto.. sentivano la nave come scendere di quota mentre le acque correvano da qualche parte lontano dall’isola per raccogliersi in attesa dell’ordine della loro momentanea padrona.

-Lasciateci dare una possibilità alla natura, perché sa il fatto suo meglio di noi.- si pronunciò l’archeologa, enigmatica come al solito, mentre i restanti membri della ciurma non poterono far altro che rimanere a guardare la sempre meno acqua che li divideva dalla spiaggia, appoggiati al parapetto della Sunny. Quel giorno sarebbe di sicuro rimasto ben impresso nelle loro menti, volenti o nolenti. Rufy gettò istintivamente un sguardo allo schieramento dei loro alleati.. non che potesse distinguere chiaramente le loro espressioni, ma notò che oramai guardavano sì e no tutti dalla stessa parte. Seguì i loro sguardi, e per la prima volta si trovò il cuore a battergli in gola di fronte al mare.

-R.. ragazzi!- mormorò il capitano dal cappello di paglia. La sua voce quasi strozzata bastò a far scattare di colpo l’allarme nell’intera ciurma, che si voltò immediatamente. Non un solo commento si levò allo spettacolo che si trovarono  davanti agli occhi, lasciandoli frastornati e spaesati. Mai il mare era parso loro tanto immenso e tanto nemico al tempo stesso..




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Salve a tutti.. =) da qui mi avvio a terminare la storia entro pochi (spero!!) capitoli.. ormai ho dissanguato la mia vena artistica XD!

un grazie a chi continua a seguire la storia, e un grazie speciale a chi commenta!! i vostri commenti mi fanno molto piacere!!

spero di non deludere nel finale.. ma almeno qui speravo di avere l'happy ending ç_ç" vedremo che se pò fa!! :p

grazie ancora e al prosssimo capitolo!!

  
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