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Solo una piccola nota iniziale, non voglio spoilerare ma tutti sapete che ci sarebbe stato uno scontro a Diagon Alley prima o poi: Remus dice a Harry, diciassettenne, di uccidere, e se non è pronto con gli Avada Kedavra perlomeno con uno stupeficium che sbatta giù i Mangiamorte da metri e metri di altezza. Questo significa che tutti loro in guerra si sono trovati, ovviamente, a dover uccidere, e gli Auror di quel periodo potevano usare le Maledizioni Senza Perdono, quindi lo stesso avranno fatto loro.
Io credo che James, che odiava immensamente le arti oscure, non le abbia mai usate, ma Lily sì. E anche Remus, Sirius e naturalmente gli Auror Frank e Alice, mentre Mary e Peter no, non allora almeno.
Diagon
Alley [agosto 7°]
Quando si sveglia è più morto che vivo. Ha passato la notte quasi in bianco e il sole negli occhi non è certamente il benvenuto.
Si volta stancamente su un fianco e improvvisamente incontra gli occhi azzurri di lei che si esibisce nel solito sorriso divertito.
Allunga una mano come per accarezzarla, ma si ferma a mezz'aria.
Tutto ciò che è successo il giorno prima lo investe completamente.
Camminavano per Diagon Alley, la folla non era tantissima perché era pieno agosto. Normalmente sarebbero andati a visitarla a settembre, per trovare un po' più di fresco e vedersi al Paiolo, ma dopo un sogno di Frank, Lily e James, una specie di previsione del futuro dovuta alla connessione con Voldemort dopo l'attacco a Hogsmeade, avevano giurato di non metterci piede per evitare che molti ne morissero e lasciar fare agli Auror, dato che avevano visto i Mangiamorte lì durante il pienone di ragazzini che precedeva l'entrata a Hogwarts.
«Casa tua è stupenda, Padfoot.» stava dicendo Lily, sorridendo per via di quel nomignolo che ogni tanto usava anche lei, contagiata da James. Sirius rise, annuendo.
«Lo so, signora Prongs. Mary, Alice, vi spiacerebbe non uccidere Frank?» aggiunse rivolto alle due che stavano cicalando intorno al ragazzo prese in una conversazione su un profumo.
«Ma sono solo curiosa!» protestò Mary.
«Di cosa?» domandò James, poggiando un braccio intorno alle spalle di Lily.
«Amortentia. Volevamo sapere cosa avesse sentito lui al sesto anno!» spiegò Alice, passandosi una mano tra i capelli che aveva tagliato corti alla fine della scuola.
«Ah, è di questo allora che parlavate! Allora, che hai sentito, Frank?» domandò Sirius, maligno.
«Ti ci metti pure tu? Va bene! Ho sentito l'odore del campo di Quidditch la mattina presto, quello dell'erba bagnata e dei manici di scopa per intenderci. E poi ho sentito il profumo del cuscino del mio letto quando è appena lavato con chissà cosa usano gli elfi del castello... e poi odore di fragole.»
«Di fragole?» ripeterono tutti, e anche Remus e Peter si voltarono interessati.
Frank si grattò una guancia ruvida con l'indice, alzando gli occhi al cielo.
«Alice andava pazza per le fragole in quel periodo.»
Alice arrossì, voltando bruscamente la testa mentre tutti scoppiavano a ridere.
«Romantico Franky-boy...» canticchiò Mary, arricciandosi una ciocca di capelli tra le dita. Sirius fu tentato di prenderle la mano e tirare la ragazza accanto a sé, ma per fortuna ricordò la presenza di Remus e la relativa segretezza della loro relazione.
Relativa perché Lily ci aveva messo due giorni ad accorgersene e così James.
«Non chiamarmi così... Perché, tu cos'hai sentito?» sbottò lui.
Mary sorrise angelica, «E secondo te io ve lo vengo a dire?»
«Furba.» commentò James, ridacchiando, «Io ho sentito il profumo di Lily ovviamente. E quello dei manici di scopa, e del boccino con cui giocavo sempre... e poi di animali.»
«Sì, però io non te l'ho chiesto!» lo rimbeccò Sirius, spintonandolo e coinvolgendo Lily.
«Ehi!»
«Scusa!»
«Stronzo!» si aggiunse James, tornando a prendere la mano della ragazza mentre Sirius rideva.
«Che animali? Topo, cane e lupo?» buttò lì Remus, a bassa voce. James gli lesse le labbra e annuì vivacemente.
«Certo! Di Padfoot, Moony e Wormtail.»
«Dovrei commuovermi?» chiese sarcastico Sirius, senza riuscire neppure a trattenere il sorriso spontaneo che gli era salito alle labbra.
«Devo anche dirtelo io? Tanto so che piangi ogni notte nel tuo appartamento perchè non sono lì a rimboccarti le coperte!»
«Tu che rimbocchi le coperte a me? Penso ti stia confondendo col pupazzo che tenevi a forma di Lily...»
Lily sembrò allarmata, «È una battuta, vero?»
«In caso lo vorresti davvero sapere?» si informò Remus, sorridendo enigmatico.
«No. No, in effetti.»
«Finitela!» rise James, dando uno scappellotto a Sirius e stringendo la presa sulle spalle di Lily. Mary trotterellò accanto al Black, prendendogli discretamente una mano per qualche secondo e sorridendogli. La sera era lei a stare a casa di Sirius, praticamente ogni giorno. Sirius ghignò.
«Sapete,» esordì Remus, che si era spostato silenziosamente alle loro spalle, facendoli sobbalzare e separare di scatto, «Potete anche mettervi come James e Lily. Non è che io mi scandalizzi.»
Tutti gli altri fecero finta di nulla, mentre Alice si attaccava al braccio di Frank e Lily spiegava a Peter la storia del Paiolo Magico per la disperazione.
«Se vuoi tenerle la mano o fare cose per cui ti prenderemo in giro fino alla morte, fallo.» aggiunse Remus rivolto a Sirius, «A me va benissimo. Mi sembra stupido che sia io a dirvelo, ma evidentemente credete di sapere cose che non so neppure io.»
«È così?» domandò Mary, esitante.
«Avete la mia sincera benedizione. Mi dispiace non avervelo detto prima, ma è anche colpa vostra. Quando ci sono io o scappate o fate i vaghi...» ricordò loro in leggero tono di rimprovero.
«Inoltre hai capito che il tuo vero amore è James e non Sirius.»
«MacDonald, sto per picchiarti, non mi interessa se sei una ragazza!» l'avvertì James e gli altri risero.
«Senza offesa, ma avrei più paura di essere picchiata da Lily.»
«Pure io.» concordò Sirius.
«Beh... anche io.» ammise James. Lily gli diede una gomitata.
«Grazie e scusa, Rem.» mormorò Mary. Lui scosse la testa, sorridendo gentilmente.
«Facevo la vittima, ma in effetti avete avuto momenti peggiori voi a far tutto di nascosto.»
«In realtà è eccitante far finta di nulla!» esclamò la ragazza, entusiasta.
«No, no, ha ragione Remus. Moony, credo che tu ci debba delle scuse.» disse invece Sirius, fingendosi serio. Remus gli diede una spallata, superandoli con aria oltraggiata. «Moony! Le tue scuse anche per questo!», si rivolse poi a Mary, «Sembra tutto deboluccio ma è un finto gracile.»
«Adesso mi dirai che ti ha dislocato una spalla, immagino.»
Sirius mise su un broncio adorabile.
«Sì. Fa malissimo. È un crudele malvagio mannaro.»
«Potrei azzannarti.» minacciò Remus, qualche passo più avanti.
Attirò la loro attenzione James, che stava facendo ruotare allegramente Lily davanti a sé e poi la stringeva, come se camminare e ballare fosse ormai lo stesso per loro.
«Quindi quand'è che vi sposate?» buttò lì Alice, ridendo.
«Quindi quand'è che nascerà Mary Alice piuttosto?» domandò Mary, appoggiandosi al braccio di Sirius.
«Preferirei il maschio per primo, Harry James.» rispose Lily, e James sembrò contrariato.
«Ma la femmina...»
«Il maschio ho detto.»
«Sapete di non poter decidere, vero?» si intromise Peter, divertito.
Lily gli rispose con una linguaccia, e mentre Sirius rideva Remus si passò una mano sul viso con finta esasperazione. Nel farlo lo voltò appena, e con gli occhi notò un po' troppo movimento in una via buia che portava a Nocturn Alley. I suoi occhi di licantropo potevano vedere dove quelli dei suoi amici non arrivavano, e per questo notò il sorriso sinistro di una delle persone nascoste all'ombra, una che aveva la bacchetta alla mano.
«Sentite ragazzi, direi che è il caso di accelerare. Non mi piace qui.» sussurrò, in modo che però potessero udirlo.
Tutti si fecero seri, fidandosi ciecamente dei suoi sensi.
«Ci smaterializziamo via di qui?» propose James.
Lily guardò il cielo.
«Non siamo ancora a settembre, non può essere l'attacco.» disse, capendo che di lì a poco il fidanzato avrebbe proposto di andare a chiamare soccorso.
«Dumbledore però ha raccomandato la massima cautela.» ribatté Frank.
«Forse possiamo restare e dare un'occhiata. Cosa c'è che non va, Rem?» domandò Mary.
«Non lo so... c'è troppa agitazione. Il vicolo di prima ad esempio,» lo indicò, «Avevano tutti le bacchette alla mano.»
«Come per un attacco?» azzardò Peter, impallidendo.
«Perché dovrebbero attaccare prima? Se avessimo sbagliato la data, nei nostri sogni non ci sarebbero comunque stati bambini... Cioè, abbiamo pensato a quasi settembre proprio per loro, se non ci sono i bambini è tutto diverso.» ragionò James.
«Esatto. Quindi sarà tutt'altro, nulla di cui preoccuparsi.» concluse Sirius.
James lo guardò e si rasserenò, stringendo Lily a sé con un po' più di forza.
«Giusto, siamo paranoici dopo l'attacco a Hogsmeade.» concordò.
«Sarà...» mormorò Remus.
«Se moriamo tutti, è colpa tua.» decise Lily, indicando Sirius, che rise di nuovo.
«Nessuno morirà oggi.» stabilì James, entrando per primo al Paiolo.
«Ma! E il “prima le signore”?» cinguettò Mary.
«Scusate. Prego, Sirius, passa.» disse James, mentre Sirius rispondeva contemporaneamente: «È quello che ha fatto.»
«Secondo te ci arrivano a quattro anni, se sommiamo le loro età mentali?» domandò Lily stancamente a Remus.
«No.» rispose per lui Alice.
«Avete sentito che un mucchio di persone si stano sposando giovanissime?» esordì Alice, e quasi Frank soffocò. Era il primo giro di bevute, e i ragazzi stavano già decidendo di lasciare la locanda, «Non voglio sposarmi, imbecille. Ma Jerard lo farà.»
«Ci credo, ha messo incinta la sua ragazza.» disse James.
«Con la storia della guerra e che potremmo tutti morire da un giorno all'altro, la gente non vuole aspettare.» rispose Mary.
«Sì, beh, io posso anche capirlo... se hai trovato la persona davvero giusta non ha senso aspettare.» concordò Lily, «Ciò che non mi piace è l'idea dei bambini. Voglio dire, farli nascere ora è... buttarli al vento.»
«È troppo pericoloso ora creare una famiglia.» approvò James, «Una cosa è unirsi in matrimonio e tutte quelle romanticherie che alla fine coinvolgono due persone adulte e consapevoli, per modo di dire, ma far nascere un bambino... meglio aspettare.»
«Poi noi in particolare faremmo schifo come genitori, siamo bambini entrambi.» sottolineò Lily, e James rise.
«No, tu saresti una brava mamma. Se riesci a prenderti cura dei Malandrini un bambino sarà una passeggiata.»
«Beh, io non ho nessuna fretta di sposarmi ad ogni modo.» disse Sirius, lanciando però un'occhiata a Mary per assicurarsi che fosse del medesimo parere.
«E tanto meno figli.» aggiunse lei.
«A me non dispiace l'idea.» ribatté Alice.
«Ci vediamo ragazzi.» li salutò Frank, e tutti risero.
«Non sto dicendo oggi, stupido! Dico solo che non aspetterò i trenta o la fine della guerra, che potrebbero pure coincidere.»
«Eh sì! Adesso la facciamo durare vent'anni!» rise Sirius, «Le guerre durano molto meno, vedrai che tra un paio d'anni nessuno si ricorderà più di questo casino. E ce ne sarà uno nuovo, ovviamente.»
«Bisogna vivere come se tutto fosse normale, secondo te?» domandò Remus, incuriosito, «Intendi fingere che non ci sia una guerra e sposarti e avere figli quando ti girerà?»
«Io credo che se proprio qualcuna restasse incinta, Mary non ti ho nominata quindi non guardarmi male, allora il bambino rischierebbe esattamente come avrebbe rischiato nascendo dieci anni prima o dopo. Ci sono sempre pericoli per tutti, non ha senso fasciarsi la testa prima.» spiegò, sicuro.
«In effetti...» cominciò James.
«Ciò che dice Padfoot è legge.» terminò per lui Lily, sarcastica, «Ma io non vorrei mai, mai che mio figlio entrasse in contatto con una guerra. Se non ci fosse quella rischierebbe magari per via dei delinquenti, okay, ma non è la stessa cosa. Qualunque cosa succeda io prego che i miei figli non debbano mai combattere. Mi sembra la cosa più terribile che possa mai accadere.»
Peter annuì solennemente.
«Io non ho uno straccio di fidanzata e quindi dubito che ne avrò a breve termine, ma preferirei aspettare la fine dei pericoli. Della guerra, voglio dire.»
«Dai, la troverai presto anche tu!» lo incoraggiò Sirius, dandogli una forte pacca sulla spalla che lo mandò quasi di faccia sul tavolo, «E tu, Moony?»
«Io non ho il problema, non ho intenzione né di sposarmi né di avere figli. E stranamente sono d'accordo con te sullo sposarsi quando ce la si sente. Anche se coi figli per me sono un altro paio di maniche, bisogna essere responsabili, e potendo scegliere...»
«Fingerò di ignorare la prima parte che probabilmente ha a che vedere con uno stupido piccolo problema di peli.» commentò Mary.
Frank annuì severo, prima di parlare: «Ma Sirius ha ragione sul fatto che ci saranno altre guerre, non possiamo aspettare la pace per avere figli. A me piacerebbe averne presto. Cioè...»si bloccò, e guardò Alice che sorrideva, «Lo so, stiamo insieme da pochi mesi, parlavo in generale. Non a trent'anni, come hai detto tu.»
«Bene, vedremo cosa fare se resteremo assieme. Per ora siamo d'accordo.» concordò lei.
«Grazie di aver aggiunto il “se”. Non vorrei sentirmi troppo sicuro del tuo amore, sai com'è.»
«E James e Lily invece si sposeranno prestissimo, me lo sento. Non importa cosa dicano.» si intromise Mary, «E io farò la testimone della sposa.»
«Io la farò!» protestò Alice.
«Testimoni, non mi sto ancora sposando.» ricordò loro Lily, prima che si accapigliassero, «E vi prenderò entrambe come testimoni, d'accordo? Anzi, Alice damigella d'onore e Mary madrina con Sirius, quando nascerà Harry James... o Mary Alice. Dividiamo i compiti e vestiamo Alice con un vero abito per una volta.»
«Giammai!» protestò lei, cambiando idea immediatamente.
«Se nasce prima Mary Alice sarà brutto che sia io la madrina, con lo stesso nome... io sarò madrina di Sirius Remus. Di Mary Alice lo sarà Alice, che è il secondo nome.» dispose Mary.
«Dobbiamo decidere per forza ora?» domandò Remus, massaggiandosi le tempie.
«Io sarò anche il testimone di James, mi raccomando.» si aggiunse Sirius. «Me l'avete promesso e ci tengo. La testimone dovrà essere mia la notte stessa, come vuole tradizione. Alice, se Frank è geloso ti consiglio di accettare il lavoro di damigella e cedere a Mary il tuo posto.»
«Pensavo esattamente alle vostre maligne usanze quando ho detto che Mary sarà madrina con te. Intendevo anche testimone.» concordò Lily.
«Beh, veramente anche i babbani hanno certe maligne usanze.» rimarcò Remus, divertito.
«Io sarò il damigello.» esordì Frank parlando con voce molto effeminata e naturalmente tutti risero.
«Ti ci vedo proprio a spargere fiori per la navata!» esclamò Remus, «Magari in rosa, che ti dona.»
«Come ti permetti? A me dona tutto.»
«Basta!» li supplicò Lily, che stava soffocando dal ridere.
«Però che bello, stavolta non hai negato neanche il matrimonio ma anzi, hai iniziato a dare ruoli. Facciamo progressi da quando negavi di amarmi.» commentò James, rivolto alla fidanzata.
«Non ci provo neanche più. Tu dici che sei d'accordo, poi però mi guardi con aria da cucciolo bastonato finché non ti concedo che avremo figli o che ci sposeremo o chissà cosa.»
Le risate più forti stavolta vennero da Sirius.
«Che virilità, chi è l'uomo dei due?»
«Ma ovviamente Lily.» rispose Alice.
Ordinarono il secondo giro, che ben presto fu seguito da un terzo e da un quarto.
«Con Jamie? No, grazie.» disse a un certo punto Lily, rivolta a Mary, mettendo giù il boccale. Ormai il pomeriggio volgeva al termine, e dopo aver mangiato praticamente un secondo pranzo erano tutti rilassati e pronti a stuzzicarsi a vicenda come al solito, sport preferito da Lily, Mary e Sirius.
«Qualcuno può smetterla di chiamarmi in quel modo orribile?»
«Quale modo, Jamie?»
«Grazie, Mary.»
«Cara, lascia stare il piccolo Jamie in pace, non vedi che cerca ancora di fare l'uomo?» si aggiunse Sirius, che non aveva dimenticato le parole di Lily di poco prima.
«Non dicevi così qualche anno fa, quando volevi che fossi il tuo, di uomo.»
«Potremmo ancora esserlo. Evans, giù le mani dal mio Jamie!», Sirius alzò troppo la voce, e diverse persone si voltarono stupite. James si nascose dietro i capelli di Lily, che rideva.
«Siete pessimi.» commentò Remus serafico.
«Certo che lo siamo.» miagolò Sirius, battendo languidamente le ciglia, «E ti devo ricordare le voci che giravano su di noi? Diamo alle donne ciò che vogliono!»
«Quali voci?» domandò Lily sorpresa. James riemerse agghiacciato e Remus assunse un pallore verdolino. Sirius si schiarì la gola.
«Quali voci?» ripeté lui, come se non ne avesse mai sentito parlare. Le ragazze assottigliarono lo sguardo.
«Ti riferisci a voi tre che state assieme?» domandò Peter tranquillo.
Alice sputò ciò che stava bevendo, fortunatamente evitando Frank, e cominciò a ridere e tossire, mentre il fidanzato ridacchiava e le colpiva piano la schiena per farla respirare.
Mary guardava Sirius trasognata, e lui gemette.
«Che cosa hai detto, Petey?» cinguettò infine estatica.
Lily finse di infilare il cappotto per andarsene, «James, mi sarei aspettata questo soltanto da te e Sirius, ma persino un terzo amante... non posso sopportarlo. Remus, ti sfido a duello.»
«Ecco il vero triangolo amoroso!» esclamò Mary.
«Wormtail, sei morto.» dissero in tre, cupi.
Lily stava per ridere, quando notò qualcuno passare davanti al paiolo attraverso una finestra. Aveva osservato ossessivamente la sua foto, da quando Remus le aveva rivelato chi era stato a morderlo, e si era ripromessa di scovarlo e fargliela pagare un giorno, per questo Fenrir Greyback non poteva certamente passare inosservato ai suoi occhi.
«Bacchette alla mano.» ordinò con voce roca e la risata si congelò anche sul volto di Mary e Alice, mentre tutti ubbidivano.
«Perché?» domandò Peter, terrorizzato.
«Greyback.» rispose lei, prima di pensare alla madre di Remus, uccisa da lui neppure un anno prima. Il ragazzo infatti scattò in piedi e Sirius e Frank si dovettero buttare di peso per bloccarlo.
«Sarà un caso o siamo nella merda?» si chiese Mary.
«Non è possibile, l'attacco doveva essere a settembre, gli Auror sono pronti a intervenire per allora!» obbiettò James, «Remus, ti prego, ragiona, magari è una trap-»
Non riuscì a finire perché una parete del locale esplose.
«Qualcuno allora ci ha traditi! O ci aspettavano!» strillò Mary, spingendo via il tavolo per scappare più velocemente, «Corriamo in strada! C'è più spazio!»
«No, possono esserci cecchini!» ribatté Alice, «Stupeficium!»
«È finito il tempo degli schiantesimi, mirate e uccidete!» urlò Frank, sovrastando il caos con la voce potente.
«Anche qui dentro possono essercene!» insistette Mary, dando una spallata a Sirius perché evitasse un lampo di luce rossa e scagliando una fattura qualsiasi al nemico.
«Sectumsempra!» gridò James ricordando quando Dolohov aveva cercato di colpirlo ancora al settimo anno, prima che in due atterrassero Lily. Uno di loro cadde a terra, la maschera rivelò il viso di un ragazzino e il sangue schizzò il pavimento. James boccheggiò, impallidendo. «Cos'era? L'ho ucciso?»
«James, non andare in crisi ora!» ruggì Sirius, «C'è tempo per i sensi di colpa!»
«Non usare incantesimi a caso!» gridò anche Lily, cercando si scuoterlo dato che sembrava sotto-shock, «È solo svenuto!»
«Uccidete!» ripeté Frank, «Scappiamo di qui!»
«Non possiamo smaterializzarci!» li avvisò Alice, suonando disperata, «Ho provato ma niente! Chiamiamo aiuto!»
«Expecto Patronum!» urlò Lily, e una cerva argentata fece la sua apparizione.
«Mandala da Dumbledore, lui saprà cosa fare!» suggerì Remus, scagliando una maledizione a un Mangiamorte.
«Credevate di poter fare i furbi e prevedere i piani dell'Oscuro Signore?»
Mary spalancò gli occhi, la bacchetta rischiò di caderle di mano davanti al Mangiamorte che la sovrastava.
«Mulciber, sei tu, vero?» soffiò.
«Qui apposta per te, tua madre ti manda i suoi saluti.»
«Non osare! Avada...!» gridò Remus, e Mulciber si gettò a terra evitandolo. Mary scappò verso la porta e si buttò sulle spalle di Alice.
«Attenta!» le gridò nelle orecchie, assordandola, mentre il muro davanti a loro andava in pezzi.
«Reducto! Figlio di puttana!» gridò voltandosi, e Alice si tastò una spalla, poi puntò la sua bacchetta e scorse il lupo mannaro, Greyback, avvicinarsi di soppiatto.
«Remus, alle tue spalle!» strillò.
James si riprese, «Expelliarmus!»
«Avada Kedavra!» gridò Lily, e Greyback la evitò per un soffio mentre James le urlava qualcosa.
Tutto il Paiolo tremò, con una serie di tremolii inquietanti che annunciavano un crollo prossimo. Ormai erano rimasti soltanto loro nel locale, in compagnia di qualche cadavere e di Mangiamorte.
«Peter, dove sei?» gridò Sirius, avvicinandosi anche lui alla porta, «Ragazzi, dai! Fuori!»
Lily coprì con una mano un taglio che le era comparso sul viso e James schiantò il nemico: «Arriviamo! NO! Remus!»
Remus stava tentando di raggiungere Greyback, incurante degli altri Mangiamorte che avrebbero potuto attaccarlo da un momento all'altro e del Paiolo che cominciava a cadere in pezzi.
Frank riuscì a placcarlo, e lo afferrò per un braccio.
«Lo ucciderai ma non ora! Resteremo bloccati qui, dai!»
Il viso di Remus era l'immagine dell'odio più feroce, e Frank pensò che non fosse mai stato così tanto lupo mannaro.
«REMUS!» chiamò Lily, che non riusciva a trascinare via James. L'amico aveva deciso di aspettarli e tentava di scacciare Lily a sua volta e far uscire prima loro.
«Dove cazzo è Peter?» ripeté Sirius, sconcertato, chinandosi per evitare un lampo di luce verde, e una tegola gli sbatté contro una spalla, facendogli cadere la bacchetta a terra.
«Qui! È svenuto!» rispose Alice, chinata a terra in mezzo alla polvere, reggendo il ragazzo che aveva il viso sporco di sangue. «Mi serve una mano!»
Mary corse da lei, tentando di sollevarlo. Alla fine Remus capitolò e Lily riuscì a convincere James a muoversi, più per preoccupazione per lei che non per convinzione, troppo sconvolto all'idea di aver davvero ucciso. Sirius invece dovette trattenere una risata selvaggia: erano tutti vivi, nonostante i Mangiamorte, e qualunque fosse il loro piano di vendetta non aveva funzionato perchè stavano per uscire di lì, e gli Auror stavano arrivando.
«Mulciber, vieni che pareggiamo i conti!» lo sfidò, cercando un Mangiamorte abbastanza imponente da poter essere lui.
Per un momento la sua voce suonò pazza come quella della cugina Bellatrix, e Mary rabbrividì pur non conoscendola e non potendo paragonarli, al solo sentir gridare a quel modo. Remus l'aiutò a sollevare Peter, mentre Frank afferrava Alice che aveva una caviglia slogata.
Si gettarono verso l'esterno mentre un Mangiamorte faceva esplodere qualcosa, nulla ormai era più comprensibile, tutto era una nuvola di polvere e fiamme, piena di urla di ogni genere, luci che fendevano l'aria e l'odore del sangue.
Una risata li accompagnò per strada, poi Sirius che era finito in testa, spinto da James e Lily perchè troppo esaltato dalla battaglia per andarsene coi suoi piedi, e Alice e Remus furono atterrati da un'altra esplosione e da Mary e Frank che erano stati sbalzati avanti contro di loro con ancora Peter retto per le braccia. Gli Auror si smaterializzarono in quel momento, e non vi erano soltanto quelli che Dumbledore aveva presentato loro come facenti parte dell'Ordine o che in qualche modo avevano conosciuto, come Andrew McKinnon, Alastor Moody e i Prewett, ma anche Auror che non avevano mai visto e probabilmente lavoravano solo per il ministero.
«Meglio tardi che mai.» bofonchiò Sirius, massaggiandosi con delicatezza il mento che aveva battuto a terra. «Tutti bene?» domandò poi, agitato ma tutto sommato allegro.
«No.» rispose James, furioso, «Puoi essere meno eccitato quando uccidiamo?»
«Sono un Black.» rispose Sirius con sfida, smettendo di sorridere.
«Per favore...» cominciò Remus.
«È solo che stiamo tutti bene e un tempo anche tu saresti stato felice di questo, amico.» si difese Sirius, «Hai sempre amato il rischio.»
«Il rischio sì, ma non quando c'è anche Lily.»
«Molto carino.» commentò lei poco toccata, più occupata a controllare che tutte le sue ossa fossero al posto giusto, «Voi lì dietro? Peter come sta?»
«FRANK!»
Il lamento di dolore di Alice li fece gelare. Si voltarono all'unisono, spaventati, e trovarono Alice che aggrappata a un suo braccio singhiozzava in silenzio, accarezzandogli il viso con la mano libera. Sotto di lui si stava allargando una macchia scura. «Non provarci, non provarci. Non usciamo neanche da tre mesi, non si fa così.» protestò con voce fioca.
«Frank! Oh, cazzo, cazzo, no, Frank!» sbottò James, raggiungendolo a quattro zampe perchè incapace di alzarsi. Sirius barcollò tentando di mettersi in piedi e Lily voltò Peter, che giaceva ancora faccia a terra.
«Peter? Wormtail?» tentò, poggiando la testa contro il petto. «Batte.»
«Mary! Mary, Mary!» esplose in quel momento Sirius, notandola accanto a Frank. Remus lo superò, lasciandosi scivolare tra i due e poggiando due dita sul collo dell'uno e dell'altra.
«I cuori battono. Frank sta respirando, Alice?» domandò bruscamente, e Alice annuì, stringendo la presa sul suo braccio nel vano tentativo di svegliarlo. «Sirius, aiuto.»
Sirius era già lì, controllando Mary.
«Non lo so, non mi sembra che respiri. Ma se il cuore batte non è mica morta, no? AIUTO!» gridò, rivolto agli Auror. Moody lo sentì, e fece un cenno a uno dei Prewett: impossibile distinguere i gemelli da quella distanza, eppure Sirius fu certo che fosse Fabian, per via del modo in cui si bloccò vistosamente alla vista di Mary, la sua preferita tra le amiche di Alice.
«Ehi...» mormorò Mary, aprendo gli occhi. Sirius sentì il sollievo invaderlo così violentemente da dargli i capogiri.
«Ehi, disgraziata. Sai che infarto mi sono preso?»
«Sì.» disse lei, sorridendo debolmente, «Era tutto calcolato. Ora mi amerai anche di più.»
«Ti sposerò.» le promise, e lei ridacchiò piano, dicendo: «Mi basta strapparti la promessa che per almeno due anni taglierai i capelli corti. Due o tre, fai tu.»
«No, sul serio, io...»
«San Mungo.» affermò Fabian, avvicinandosi e chinandosi su Frank, che cominciò a tossire in quel momento. «È robusto, ce la farà.» disse, tanto per tranquillizzare Alice che era straziata dalla paura. Lily abbracciò James, mentre Sirius cercava di prendere in braccio Mary che protestando si sollevò sulle proprie gambe, reggendosi comunque a lui con le mani.
«Peter è solo svenuto, credo.» li avvisò Remus, che gli batteva con delicatezza una mano sulla guancia per farlo riprendere.
«È finita?» domandò Lily a Fabian.
«Non direi, dobbiamo smaterializzarci di qui. Pensate di farcela?»
Sirius notò Mary guardarsi attorno.
«Cosa cerchi?»
«È meglio se vi affidate a me.» continuò Fabian.
«Mulciber non sembrava così facile da scoraggiare là dentro... Oscuro Signore di qui, Oscuro Signore di là...»
«Lo so. Fabian, senti...» cominciò Sirius, voltando il viso.
La voce la sentirono tutti chiaramente, questa volta. Era proprio lui, Mulciber.
«AVADA KEDAVRA!»
Il lampo di luce verde colpì Mary alla schiena. Sirius ebbe soltanto il tempo di guardarla in viso mentre il riverbero le illuminava i capelli, e notò l'espressione determinata e gli occhi sgranarsi leggermente per lo shock. Doveva aver visto Mulciber prima di essere colpita, di sicuro. Poi i suoi occhi persero luce e il suo corpo si afflosciò come un giocattolo rotto, mantenuto in piedi soltanto dalle braccia di Sirius che le si erano piantate sulle spalle istintivamente.
Il primo grido fu di Lily, così forte che Sirius ebbe l'impressione che durasse per ore, per tutta la notte.
Per tutta la notte non ha fatto altro che vedere il viso di Mary perdere vita e sentire Lily urlare, ed ecco ora gli occhi di lei che lo guardano maliziosi, e il suo solito sorriso, quello che non perde mai. Perdeva mai, per essere corretti.
Sirius allunga infine una mano, per accarezzare quel viso eternamente giovane e sfiora il vetro del portafoto, mentre Mary gli fa l'occhiolino e ridacchia. Poi lei si volta per andare a sedersi su un banco, e i capelli corti e voluminosi, sempre tenuti dal nastro azzurro come i suoi occhi, dondolano sulle sue spalle e brillano. Si siede, accavalla le gambe sempre un po' maliziosa e un po' scherzosa, sembra pensarci su e poi gli fa una linguaccia impertinente, prima di ridere di nuovo.
Risata eterna, anche quella.
Una porta sbatte ma Sirius non ci bada, spera che sia un Mangiamorte fuggito che è venuto a finirlo, ma sa di non avere granché fortuna. Li sente entrare in camera sua, sono in tre, e non si chiede in che condizioni sia lui perché gli basta vedere le loro: James, Lily e Remus, tre persone che vorrebbero essere morte e avrebbero potuto, ma sono qui a contare i corpi.
Il primo è James, che si butta nel letto accanto a lui, dal lato opposto alle foto. Lily invece sceglie proprio quello e prende la foto in mano, sollevandola e tenendola davanti a sé così che anche gli altri la vedano. Remus si stende sul fondo del letto, come farebbe un cane domestico, raggomitolandosi nel suo dolore.
«I buoni vincono sempre. Il problema è a quale prezzo.» dice James, con voce che sa di lungo pianto, «Me l'aveva detto lei.»
Mary li guarda, poi sorride di nuovo.
Forse pubblicherò un mini-capitolo questa notte stessa con alcune parole di Mary.
Prossimo capitolo “Conversation between dead people” [agosto 7° anno]
Oh, e James ha solo sentito Dolohov urlare "sectumsempra" e pensava fosse un incantesimo offensivo, è stata questione di un secondo -> attacco nemico -> ricordo di Dolohov -> sectumsempra. E poi ha scoperto il suo effetto devastante.
Nota aggiunta perché Vodia mi ha fatto notare che era poco chiaro.
E Lily sa usare il patronus parlante perché a fine scuola hanno parlato di nuovo con Dumbledore a proposito dell'Ordine, ma in ogni caso tutti si aspettavano l'attacco a Diagon Alley, perciò anche un normale Patronus avrebbe fatto sì che fossero mandati lì dei rinforzi, specie perché gli Auror erano già stati allertati dalla gente di Diagon Alley alla prima esplosione.