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Autore: SabrinaPennacchio    11/08/2010    4 recensioni
Dopo i vari avvenimenti a Fell's Church e la delusione da Katherine ed Elena, per Damon è arrivato il momento di affrontare un altro problema.
I sentimenti e l'umanità, non svaniscono solo perché lo si vuole.
Genere: Dark, Drammatico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Damon Salvatore, Nuovo personaggio, Quasi tutti | Coppie: Elena Gilbert/Stefan Salvatore
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler!, Tematiche delicate
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--- Capitolo Diciassettesimo ---






«Cos’è successo?» chiese Stefan, guardando il fratello che, come accadeva solo raramente, sembrava seriamente preoccupato «Cos’hai combinato, Damon?»
«Oh, grazie tante fratellino» Damon si mise una mano sul cuore con aria finta affranta «La tua fiducia ogni volta mi commuove»
Elena sospirò, scuotendo il capo «Damon, sul serio»
il ragazzo la guardò «Ti sembra una faccia poco seria, questa?!» si indicò il volto «Comunque, per farla breve: la volpe è tornata»
«Shinichi?» Stefan sussultò, sgranando appena gli occhi «Cosa vuole ancora?»
Damon alzò un dito con fare quasi da maestro «Chi vuole ancora, vorrai dire»
il vampiro guardò la sua donna e il fratello scosse il capo «No, no, no, fratellino! La tua fanciulla non è più il centro dell’universo»
«E allora chi?» Elena si sentì sollevata e ci pensò su. Il fatto che finalmente qualcosa non avesse più a che fare con lei la rassicurava «Di chi potrebbe volersi vendicare oltre a uno di noi?»
«Non è qui per vendicarsi» il ragazzo corvino si appoggiò alla finestra «Ha bisogno di eredi per mandare avanti la sua stirpe Kitsune. E come fanciulla prescelta… c’è Sabrina. A quanto pare la seguiva da prima che si trasferisse»
a quella parole, Stefan ebbe una risposta immediata. Quindi era lui colui di cui parlava Angel.
«Cosa?!» Elena rimase sbigottita «Ma…se avrà un figlio con lei… Sabrina potrebbe…»
«E secondo voi perché sono qui, geni?» Damon la interruppe «Non voglio una mano da voi, sia chiaro. Quella volpe ha messo le mani su un mio giocattolo e a me non va di dividere la mia roba con altri. Voglio solo che non siate impreparati se Sabrina venisse attaccata quando è con voi»
Elena sorrise a quella parole, quasi maliziosa «Perché ti preoccupi tanto per una semplice umana, Damon?»
«L’ho già detto: lei è un mio svago» le rispose lui, con aria quasi interrogativa.
La bionda continuò con la sua espressione «Ne sei sicuro?»
Damon assottigliò gli occhi «Non iniziamo ad alzare stupidi castelli in aria, Elena lapislazzulo. Non è come pensi, non faccio lo stesso errore tre volte» detto questo si mutò in corvo, uscendo immediatamente dalla stanza.
Stefan guardò Elena con aria preoccupata «Dobbiamo avvisare anche gli altri»

Sabrina riaprì gli occhi che ormai era quasi mezzogiorno.
Si guardò intorno e non vedendo Damon, sospirò
Che stupida… come potevo pensare che qualcosa fosse cambiato?! Le lacrime le incorniciarono il viso, mentre si stringeva le braccia attorno al corpo
«Io mi sono concessa a te… e tu…» singhiozzò «Damon…»

Damon si sdraiò sul divano del proprio appartamento, sospirando con aria scocciata.
Il crepuscolo era ormai alle porte.
Quella maledettissima volpe… ma stavolta lo avrebbe ucciso, non si sarebbe fatto mancare l’occasione!
Qualcuno bussò alla porta e lui, stupito, andò ad aprire
«Chi..?!» rimase sorpreso nel trovarsi Sabrina davanti. Si era ricordata il suo appartamento?! Assottigliò lo sguardo «Cosa vuoi?»
«Non sono qui per prendermela con te per il fatto che mi hai portata a letto e poi sei svanito» disse, lei, entrando in casa, furiosa «Ma per chiederti chi diavolo sia quel tizio che stanotte ha tentato di portarmi via, uccidermi o checchessia»
il vampiro inarcò le sopracciglia, stupito da quella rara grinta. Ma era la prima volta che la vedeva così irritata. Certo, gli aveva detto lui di essere forte ma non credeva ci riuscisse sul serio
«Primo: ti ho già detto che non sono come mio fratello, quindi non meravigliarti, non ti ho promesso niente; Secondo: meglio che tu non lo sappia» si risedette sul divano come se nulla fosse, a gambe divaricate.
Sabrina rimase in silenzio, abbassando lo sguardo. Aveva deciso di chiedergli spiegazioni senza farsi coinvolgere dai sentimenti, ma sentire le sue parole non aiutava «Era meglio che non mi fossi invaghita di te, Damon Salvatore.»
Egli allungò un sorrisino a pieno volto «Sono pienamente d’accordo con te, dolcezza»
«Io non ti volevo diverso, figuriamoci… ma… speravo…» lui le bloccò le parole prima che lei continuasse «Speravi male»
Sabrina sospirò, lottando con sé stessa per non far scendere le lacrime che lottavano per sgorgarle dagli occhi e per non prenderlo a schiaffi «Almeno mi dici chi era il tipo di ieri sera? È giusto che io lo sappia, Damon»
Damon sospirò, portandosi una mano sul volto «I Kitsune non possono avere eredi da quelli della loro stessa specie, per tale motivo hanno bisogno degli umani e lui: ha scelto te. Soddisfatta?»
Sabrina sussultò a quelle parole, spaventata e disgustata da ciò che aveva appena udito. «L-lui vuole c-cosa..?»
La porta si aprì improvvisamente e, ad interrompere il discorso, un ragazzo dai lunghi capelli rossi, fino alla cintola, mezzo nudo e che con dietro un cane e un falco sulla spalla, entrò nella dimora.
Il falco gli feriva il braccio che perdeva sangue, ma a lui non sembrava importare
«Damon! Ma chérie! J'ai manqué beaucoup!» (Damon! Mio tesoro! Mi sei mancato tantissimo!) il nuovo arrivato notò Sabrina e rimase in silenzio per qualche istante «Oh! Désolé ... J'ai quelque chose interrompu?» (Oh! scusami... ho interrotto qualcosa?)
«Sage!» Damon dapprima lo guardò con aria di rimprovero per quell'arrivo senza preavviso e senza permesso, poi sorrise, alzandosi dalla poltrona «Che sorpresa inaspettata, amico» fece, abbracciando l'amico di vecchia data «Non hai interrotto nulla di importante, comunque, o ti avrei già preso a calci. Lei è Sabrina» disse, infine, indicando la ragazza.
Sage sorrise, avvicinandosi a lei per poi baciarle la mano. Ella arrossì nel notare la bellezza straniera del ragazzo che pareva conoscere bene Damon. «Incantato, mademoiselle»
«Stavamo parlando della fastidiosa presenza di quel maledetto demone, Sage»
Sage guardò l’amico, serio in volto «... è tornato?»
Damon annuì e Sage riportò la sua attenzione sulla ragazza «E cosa vuole?»
«è più mostro di noi quello Shinichi. Vuole usare questa qui come contenitore per suo figlio e lasciarla poi in pasto alla sorellina» disse silenzioso, Damon, in modo che solo Sage riuscisse a sentirlo.
Sabrina si strinse il volto fra le mani, tremando appena. Era davvero tutto troppo assurdo.
Da quando era arrivata in quella maledetta città, le capitavano solo guai.
«Oh! pauvre petite fille!» (Oh! povera piccola fanciulla!) «Quel demone non ha capito la lezione?» il rosso si avvicinò a lei, chinandosi alla sua altezza «Su, non aver paura mon chéri»
«A quanto pare si diverte a mettermi i bastoni fra le ruote nella mia stessa città, ma non gli permetterò di fare come gli pare, di nuovo» disse Damon, stando attento a non far trapelare le sue emozioni in quel momento. Era davvero furioso.
Sage fece segno al suo cagnolone di avvicinarsi alla ragazza «Mon cher, ti va di fargli compagnia?» le sorrise e il cane iniziò a farle le coccole. Sabrina si sciolse, ridendo ed iniziando a coccolarlo.
Il rosso vampiro fece segno a Damon di seguirlo in un'altra stanza per parlargli in privato della situazione.
Il Salvatore rispose al cenno e lo seguì nella sua camera, dando prima un ultimo sguardo alla ragazza.

«Damon, trésor, ho visto come guardi quella ragazza...» sorrise malizioso, l’amico «C'è qualcosa nell'aria per caso, oui
«Sage, amico mio…» Damon gli mise una mano sulla spalla, ghignando divertito «Tu mi conosci. Come potrebbe mai esserci qualcosa con una ragazza come quella? No!» scosse la testa, seccato «Non è decisamente il mio tipo, mi da semplicemente fastidio Shinichi, e lei si trova nel mezzo»
Sage ghignò, per niente convinto dalle parole del vampiro «Proprio perché ti conosco, lo dico, mon amour...» si voltò verso la porta chiusa «Ma, comunque.... ha un visino così indifeso che stuzzica la mia indole protettiva....» tornò, poi, a guardare l’amico «Sono arrivato in tempo per aiutarti di nuovo, eh?»
«Sei sempre fin troppo puntuale» sorrise sarcastico, il vampiro corvino «Dobbiamo liberarci ad ogni costo della volpe e la volpina prima che combinino ulteriori disastri, lei è peggio del fratello»
«Consideralo già fatto» Sage gli mise una mano sulla spalla «Felice di rivederti... Damon» sorrise
«è un piacere riunire la squadra» sorrise a sua volta, l’altro, stringendogli la mano in un pugno all'altezza del petto «Il problema però è rappresentato dalla ragazzina di là...»
il padrone degli animali inarcò un sopracciglio «Che problema ci trovi, scusa?»
«è ovvio che Shinichi non deve avere quello che vuole, e poi se decide di mettersi in mezzo» indicò alle sue spalle, riferendosi a Sabrina nell'altra stanza «Rischia la pelle seriamente»
il vampiro scoppiò a ridere, improvvisamente, sembrando non intenzionato a smettere.
«E ora che hai da ridere?» lo guardò torvo, Damon
«Perché dici che è per una cosa di principio ma ti preoccupi per lei» il rosso calmò la risata «Come fai a non capirlo?»
«Non mi preoccupo per lei, è solo che la preferisco viva visto che l'ho etichettata come mia preda e gioco» guardò il compagno, risoluto, accennando uno dei suoi sorrisini.
«Certo, certo» Sage trattenne la risata e il moro continuò «Credo sia la prima volte che mi dai tanto sui nervi... amico»
«Désolé, la smetto» gli sorrise questi, alzando le mani «Credo dovremmo tornare di là prima che la ragazza si preoccupi»
Damon seguì il consiglio di Sage e tornarono nella stanza dove Sabrina era ancora alle prese con il suo cucciolone
«Hai fatto la brava?» Damon si rivolse alla ragazza con un sorrisino
«Ovviamente! Io sono sempre brava!» gli rispose lei, fingendo di ignorarlo. Il cane di Sage continuò a farle le coccole e lei rise, non riuscendo a tenere la sua espressione dura «Dai, smettila...»
«Mon petit, sembra che tu gli piaccia» Sage si avvicinò al cane, accarezzandogli la testa.
Sabrina arrossì, guardando Damon di sottecchi
«Mais jolie fille» (ma che ragazzina carina) il vamprio dai capelli rossi la strinse improvvisamente al suo petto «Damon, mon amour, ne comprends pas comment vous pouvez prouver quoi que ce soit! J'ai déjà sauta au cou! cette tendresse!» (Damon, mio amore, non capisco come tu non possa provarci niente! io le salterei già al collo! che tenerezza!) continuò a parlare francese per non farsi capire dalla ragazza «oui oui, c'est la tentation!» (si si, che tentazione!)
Sabrina arrossì di più, senza comprendere cosa dicesse il giovane mezzo nudo. Damon le lanciò un’occhiata, avendo compreso la sua curiosità «Meglio che tu non sappia cosa dice» accennò un sogghigno malizioso «Saremo anche amici, Sage, ma siamo totalmente differenti per fortuna»
«Trésor come la fai difficile!» quest’ultimo si allontanò dalla ragazza «Vi lascio soli, mon petit, vado a fare una doccia»
«Oh, ma certo, puoi rimanere quanto vuoi. Neanche a chiederlo.» gli disse, sarcastico, l’amico, sottolineandogli il fatto che Sage ormai si era stabilito da lui come se avesse avuto il permesso.
Egli rise a sua volta, allontanandosi per poi fargli un cenno di mano «Ma lo so, mon amì. Mercì!»
Damon scosse il capo «Ti avviso:» si rivolse a Sabrina, una volta che egli si fu chiuso in bagno «non sei in buone mani, con nessuno dei due» quest’ultima frase la disse con un pizzico di compiacimento
«Chissà perché, lo avevo immaginato» ridacchiò, lei, ancora mezza spaventata per l'accaduto
«Potresti anche tornare a casa ora... non penso che Shinichi tornerà tanto presto...»
«Si... g-giusto...» fece per alzarsi ma ricadde riseduta sul divano, cominciando a tremare «S-scusami... solo un minuto e vado via...» iniziò a singhiozzare nuovamente senza preavviso. Era davvero terrorizzata, ancor più di quanto non se fosse stata per Damon «M-mi dispiace... ti avevo promesso che sarei stata forte, ma...»
il ragazzo la guardò serio ma quasi preoccupato, si avvicinò e si sedette accanto a lei, senza spingersi oltre.
«Io... non voglio essere toccata da... da... da quel m-mostro...»
«Non succederà» egli si rialzò, scompigliandole i capelli e cercando di farla sorridere «Non lo permetterò»
Sabrina lo guardò stupita. Perché diavolo era così lunatico quel ragazzo?!
Prima era gentile, poi arrogante, crudele, senza sentimenti… e poi…
Sospirò, stringendosi la mano sul petto, il cuore che continuava a batterle forte «Vado…» corse via, uscendo velocemente dall’appartamento.
Se fosse rimasta qualche minuto di più, per il suo cuore sarebbe stata la fine.

Angel diede un pugno nel muro dell’appartamento di Stefan
«Ora anche questo! Non bastava solo Damon. Era addirittura un demone a perseguitarla nella nostra vecchia città!» dirignò i denti. Tutto si sarebbe aspettata, ma mai questo.
Bonnie scosse il capo, sedendosi accanto ad Elena, sul letto di Stefan «Per fortuna conosciamo il nemico»
«Bonnie ha ragione!» esclamò Meredith, incrociando le braccia al petto «Insieme potremmo farcela di nuovo, ma Damon sembra non voler collaborare stavolta.»
«Questo non conta!» Stefan guardò il cielo fuori dalla finestra «Non potrà lottare da solo contro Shinichi e, vuole o meno, avrà il nostro aiuto. Infondo dopo ciò che è accaduto nella Dimensione Oscura, glielo dobbiamo tutti»












oO Angolino Dell'Autrice Oo






Che ve ne pare di questo capitolo? ^^ spero vi piaccia! Grazie a tutti quelli che continuano a seguirmi.


MikuChan

   
 
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