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Autore: Tsukichan    12/08/2010    7 recensioni
- Una delle due è Nami e fra qualche ora diventerà mia moglie, quindi evita queste smancerie idiote – ritirò la spada, posandola nuovamente nel suo fodero e tornando alla sua colazione
Genere: Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Nami/Zoro
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Marriage

A te Rolo che mi hai sopportata e che continui a farlo XD

Non sarà granché, ma come nuovo inizio forse può anche andare

 

-          È ora di svegliarsi dormigliona – Robin si chinò su un ammasso di coperte scuotendolo leggermente, ricevendo in risposta solo dei mugolii incomprensibili – avanti vuoi fare tardi proprio oggi?

La cartografa si stiracchiò aprendo un occhio soltanto. Si tirò su a sedere, con una mano tra i capelli completamente in disordine, guardandosi attorno. Robin sedeva al suo fianco sorridente, avvolta solo in un morbido asciugamano.

Perché aveva la netta sensazione che quella mattina c’era qualcosa che non andava?

Ancora una volta si guardò attorno, notando finalmente qualcosa, che prima non aveva visto e che nella sua stanza non c’era mai stato: era una custodia per abiti, grande, bianca, voluminosa ed era appesa al suo armadio.

Robin intanto picchiettò sul dito anulare sinistro di Nami, su un’elegante fascetta.

L’urlo che ne seguì e riecheggiò per tutta la nave, fu talmente forte che avrebbe messo tutti in allarme, se non fossero stati a conoscenza di cosa sarebbe dovuto accadere in quella giornata.

 

-          Si è svegliata – mormorò Zoro seduto davanti alla sua tazza di caffellatte attorniato da un centinaio di biscotti di tutti i tipi, che sparivano come tutto il resto su quella tavola, nella bocca del suo capitano – ehi lasciamene qualcuno – disse piantando una spada nel tavolo a pochi centimetri dai suoi biscotti

-          Nervoso spadaccino? – lo stuzzicò Sanji affaccendato ancora ai fornelli

-          Non è giornata cuoco, lasciami perdere

Rise sotto i baffi davanti a quell’affermazione - Oh oh … avanti o farai tardi imbecille – lo rimbeccò Sanji sistemando una colazione speciale su un vassoio – questa è per le mie dee … - disse facendo cuoricini con il fumo della sua sigaretta, ritrovandosi dopo neanche un istante, la lama della spada di Zoro a pochi centimetri dal suo collo

-          Una delle due è Nami e fra qualche ora diventerà mia moglie, quindi evita queste smancerie idiote – ritirò la spada, posandola nuovamente nel suo fodero e tornando alla sua colazione

 

Nella cabina della cartografa regnava il caos più assoluto: collant gettai ovunque, trucchi rovesciati su tutta la scrivania, pettini e spazzole.

Nami ancora con indosso l’accappatoio si guardava allo specchio, mentre Robin sedeva sul letto, già pronta nel suo abito color crema lungo fin sotto il ginocchio.

-          Credo che dovresti prepararti o farai tardi sul serio

-          Ho paura Robin … paura che il matrimonio cambi tutto. Fin ad ora nessuno aveva delle responsabilità verso l’altro … e se un giorno si svegliasse e si rendesse conto che non mi ama più, che sono solo un peso per il suo sogno, che non sono io la donna adatta a stare al suo fianco per tutta la vita? Io gli voglio bene, lo amo, ma ho il terrore che non potremmo andare d’accordo … vabbè non andiamo d’accordo neanche ora, ma se non fosse felice con me e io con lui? Se rimpiangessi questa scelta?

-          È normale Nami – Robin si alzò affiancandola – ti stai sposando e questo giorno segnerà un passaggio e questo può spaventare, ma tu rimarrai la stessa e lui anche, quello che ora è il tuo ragazzo sta per diventare tuo marito … diventerà tutto molto più bello … anche lui avrà i tuoi stessi dubbi, è normale … su non vorrai farlo aspettare all’altare?

 

Lo spadaccino camminava nervosamente in tutta la cabina. Si fermò davanti allo specchio, guardandosi attentamente: vestito così sembrava davvero ridicolo, ma Nami aveva così tanto insistito che indossasse quello stupido abito e poi come diavolo si annodava quella stupida cravatta.

-          Ricciolo! – urlò – avanti vieni qui

-          Troglodita che non se altro, cosa diavolo vuoi? È tardi e devo finire di prepararmi – si ritrovò davanti agli occhi una cravatta – dovevo immaginarlo che non ne eri in grado … avanti dammi qua … idiota … voi altri siete tutti pronti? Non vogliamo far aspettare la sposa … la mia Nami-san… - si rinchiuse nell’angolo stringendo un fazzoletto bianco tra i denti e maledicendo la sfortuna per averla persa per sempre

Lo spadaccino gli rivolse un’occhiata torva, tornando poi a guardarsi allo specchio, stupido sembrava e non c’erano dubbi, ma stava davvero bene modestamente.

 

Seduta davanti allo specchio, vedeva Robin sistemarle i capelli. Aveva scelto semplicemente di farli mossi con un aggeggio infernale che aveva comprato su un’isola. Si era già truccata e ora mancava solo l’abito. L’archeologa, le sistemò qualche altro fiorellino fresco tra i boccoli e le posò le mani sulle spalle, abbassandosi al suo livello guardandola attraverso lo specchio e sorridendole.

-          Stai benissimo – disse – ora l’abito avanti alzati

Robin si occupò di tirare i nastri del corpino, dello splendido vestito color champagne. L’aveva pagato molto, ma per una volta nella vita, si era detta, voleva le cose perfette e quell’ abito lo era: un magnifico corpino lavorato e poi la parte inferiore gonfia, di velo e tulle.

Le stava d’incanto, sembrava una di quelle protagoniste delle storie che Robin soleva leggere alla ciurma nelle serate fredde.

Girò su se stessa, poi si voltò verso l’amica, con gli occhi lucidi.

-          No non piangere – disse sorridendo – pensa al trucco

-          Hai ragione – prese un fazzoletto per tamponare le punte degli occhi – mi passi il bouquet? – lo strinse tra le mani, era fatto di rose arancioni e la base verde, i due colori che più amava al mondo

-          Sei perfetta … ora fammi andare a dare un’occhiata e poi andiamo, orami manca poco

Sola nella stanza, aveva a farle compagnia l’assordante pompare del cuore nel suo petto. Respirò profondamente per cercare di riacquistare un minimo di calma, almeno per camminare e raggiungere Zoro che la stava aspettando. Le venne da ridere a pensarlo vestito con lo smoking e la cravatta. Sentì Robin richiamarla, era arrivato il momento.

Ad attenderla sul ponte della Sunny Rufy che avrebbe accompagnato Robin la sua damigella, Ace che si era ritrovato con loro per caso e l’avrebbe accompagnata dallo sposo, mentre gli altri erano già con Zoro. Ancora un profondo respiro e mise i primi passi verso la chiesetta. Robin dietro di lei le sistemò lo strascico, poi prese sotto braccio il capitano e li seguì.

-          Non credo di farcela – mormorò ad Ace

Il ragazzo sorrise per rassicurarla – Zoro era nelle tue stesse condizioni anche se non lo diceva … dai – la spinse piano per farla continuare a camminare

Mise solo pochi passi, quando un fischio assordante perforò i timpani a tutti quanti. Si voltarono verso la presunta provenienza del rumore e videro alcune navi della marina che avevano accerchiato la Sunny e li avevano già avvistati.

-          E no … oggi no … il mio abito – urlò Nami nascondendosi dietro Ace per evitare qualsiasi danno al vestito

-          Nami – Zoro corse fuori dalla chiesa attirato dal marasma che si era venuto a creare – come stai? – disse avvicinandosi alla ragazza rimanendo un attimo allibito da quanto fosse bella vestita così

-          Bene io sto bene … ma non possiamo dire lo stesso del nostro matrimonio – si lamentò

-          Forse non andrà come avevamo immaginato … ma ci sposeremo, lo giuro – la baciò mettendo mano alla cravatta per slegarla

Nami lo fermò – aspetta un attimo, fatti almeno guardare … saresti stato bellissimo … avanti adesso leviamoceli di dosso – sollevò l’abito prendendo i pezzi del Perfect Clima Sansetsukon

Erano numerosi, ne spuntavano a gruppi di dieci da tutte le parti.

Zoro e Nami combattevano spalla a spalla, come una perfetta coppietta mormorarono i loro compagni.

Ma quanti diavolo ce n’erano?

-          Nami io ho preso la mia scelta e ti voglio sposare costi quel che costi, ma non così – urlò Zoro sperando che Nami lo sentisse

-          Non penso sia il momento di fare questi pensieri … aspetta un attimo mi è venuta un’idea … ACE

-          Pugno di fuoco … Nami?! Dimmi … croce di fuoco

Stese un paio di marinai prima di riprendere a parlare – sposaci Ace … adesso

-          Cosa?! – urlarono tutti quanti

-          Nami direi che non è il momento giusto – cercò di spiegare il comandante della flotta di Barbabianca, ma il volto della cartografa non ammetteva nessuna replica – ok … allora siamo qui riuniti – diede un pugno in pieno volto ad un marinaio rompiscatole – per unire queste due giovani anime … direi che viste le circostanze possiamo passare direttamente alle promesse e saltare il mio discorso

Nami e Zoro si fermarono in mezzo alla lotta per guardarsi un attimo negli occhi. Stare tranquilli non era possibile, però.

Spade alla mano mentre combatteva con i marinai prese con la sua promessa – devi sapere Nami … non sarò il principe azzurro che ti sarai sognata, non ho il cavallo bianco … sono solo un pirata … ci ho messo un sacco di tempo per trovarti, mi sono perso anche un paio di volte prima di rendermi conto che tu sei perfetta per me … certo – si abbassò per schivare un colpo di fucile -  non potrò darti quello che a te piace, i soldi, ma puoi star certa che fino alla morte avrò occhi solo per te … lo voglio … voglio te Nami, per sempre … COLPO DELLA TIGRE …

-          Io Nami prendo te Zoro … lo scorbutico, rozzo, scansafatiche spadaccino in perenne debito con me, come mio sposo, anche perché se non lo facessi io, non troveresti nessuna santa che ti sopporterebbe … THUNDER LANCE TEMPO … in ricchezza, nella mia di ricchezza ovviamente e in povertà, la tua caro … in salute e malattia, meno male che c’è Chopper o mi ritroverei vedova nel giro di qualche settimana … nella gioia e nel dolore … per sempre Zoro, anche perché se morissi prima, ti perseguiterei per tutta la tua vita per riavere indietro i miei soldi

Ace riemerso da un attacco corpo a corpo con i marinai – scambiatevi le fedi … avanti …

Le fedi? Chi diavolo aveva le fedi adesso? Sanji?!

-          Damerino le fedi! – disse Zoro correndo verso il cuoco biondo occupato in un combattimento personale con il cuoco della nave della marina

-          Sono occupato idiota …

-          E io mi sto sposando cuoco di serie b – sferrò un colpo con la spada, mentre l’altra mano era aperta in direzione di Sanji, in attesa delle sue fedi

Sanji con i lacrimoni agli occhi porse le due fascette d’oro bianco allo spadaccino – trattala bene caprone

-          Non mancherò sfigato – sorrise sornione dirigendosi verso una spazientita Nami e si scambiarono le fedi

-          Vi dichiaro … PISTOLA DI FUOCO … marito e moglie … puoi … FUOCO DI LUCCIOLE  … baciare la sposa

Zoro prese Nami per mano e l’avvicinò a lui. Le accarezzò il volto tutto sporco, socchiuse gli occhi e la spinse a terra per salvarla da un attacco.

-          Idiota attenti alla mia vita appena sposati? – arrancò nell’abito vaporoso

-          Zoro puoi baciare la sposa, ho detto – urlò Ace

-          Ho capito … dammi tempo Ace – urlò di rimando lo spadaccino, cercandola tra i veli e tulle.

La prese in braccio e la baciò appassionatamente, mentre i suoi compagni si sbarazzarono dei restanti marinai.

 

-          Allora adesso si mangia – saltellò Rufy contento con i brandelli di giacca che svolazzavano seguendo i movimenti del suo corpo

-          Datemi solo un attimo e allestisco tutto qui fuori – disse Sanji dirigendosi verso la nave – Franky, Usopp, Chopper venite a darmi una mano … no Rufy tu no – lo fermò prima che si catapultasse nella cucina della Sunny e divorasse tutto

 

Con una fetta di torta in mano, si diresse verso un enorme albero, sotto la cui ombra sedeva Nami.

-          Ne vuoi un altro po’ – disse porgendole un pezzo del dolce

La cartografa aprì la bocca, mangiandolo con gusto. Poggiò la testa sulla spalla di Zoro, suo marito. Sorrise a quel pensiero, si erano sposati, in maniera alquanto strana, ma erano sposati.

-          Non è andata come avevi immaginato – notò Zoro poggiando la testa su quella di sua moglie

-          È andata anche meglio di quanto pensassi … potremmo raccontare che il nostro non è stato un matrimonio come tutti gli altri … sono contenta maritino – sentì il so corpo irrigidirsi sotto di lei – cretino sto scherzando, non sono una ragazza da nomignoli tipo, bocconcino, tesoruccio, amore – alzò lo sguardo mostrandogli la lingua

-          Eccola la mia mocciosa … questo nomignolo me lo devi però – strofinò la testa su quello che restava della pettinatura di Nami – sono stanco

Si sollevò piano, prendendogli la cravatta tra le mani e avvicinandolo al suo volto – sei davvero stanco? Adesso viene la parte più bella di questa giornata … non ti viene in mente nulla? – mordicchiò il mento, guardandolo  con gli occhi maliziosi

-          Cosa viene adesso?  - la baciò piano

Si avvicinò all’orecchio di Zoro – tra un po’ – si girò verso il tramonto – sarà notte … e noi possiamo andare sulla nave e ci sarà la nostra prima notte di nozze

-          E in che cosa consiste? – chiese malandrino

Si alzò tirandolo per la cravatta – vieni con me e te lo mostro – si spiaccicò con il suo corpo sul suo e con la mano sfiorò la patta dei pantaloni – dovresti aver capito

Se la issò in spalla correndo verso la cabina di Nami.

 

-          Nami-san crostatina – mormorò Sanji guardando la scena, tenuto seduto da Franky e Usopp, mentre Rufy faceva piazza pulita  di tutto il pranzo nuziale nella gioia di tutti,  Ace dormiva di faccia nel piatto colpito da narcolessia e Chopper ballava sul tavolo

 

-          Direi che questa notte di nozze durerà un bel po’ – disse Zoro litigandosi con i lacci dell’abito – maledetto abito …

 

   
 
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