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Autore: Ester 2    12/08/2010    1 recensioni
L'anima di Edward, è tormentata nel momento in cui deve fare la scelta di abbandonare la sua Bella. La sua sofferenza, nei mesi in cui lui è lontano, lo spinge a scrivere sul suo diario, aggrappandosi così all'illusione di parlare con il suo unico, eterno e grande amore. Il dolore dell'abbandono dal punto di vista di Edward.
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Edward Cullen
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Un vuoto non ho pensato a nulla se non che volevo trovare la morte, avrei voluto chiederlo a Emmett e Jasper, ma so che non lo farebbero mai, e gli unici che l’avrebbero potuto fare sono loro;la cosiddetta famiglia reale dei vampiri i Volturi.
Dopo una folla corsa per prendere il primo aereo che mi avrebbe portato in Italia, a Volterra, eccomi qui seduto a pensare che non sarà mai troppo presto per morire.
Devo fare i conti con quello che ti ho fatto Bella.
L’amore della mia vita, la luce della mia esistenza era morta e l’avevo uccisa.
Come si può amare tanto una persona e ucciderla? Non ho più nulla per cui vivere, niente per cui lottare. Sei morta e non ero accanto a te.
Pensavo che andandomene ti avrei salvata, ti avrei reso in qualche modo felice, ed invece non ho fatto altro che darti tanto dolore da farti desiderare la morte.
Avresti voluto stare per sempre con me, questo desideravi ed io invece cosa ti ho dato?
Infelicità e la morte.
Perdonami amore mio, perdonami per non aver creduto nel tuo amore per me.
Quando mi guardavi con quegli occhi così limpidi, riuscivo a vedermi riflesso tanto era il tuo amore.
Non potrò sentire più le tue mani che mi accarezzano dolcemente il mio viso, le tue braccia che mi abbracciano, le tue dolci labbra che cercano le mie,niente non sentirò più niente.
Stavo per tornare da te, stavo per infrangere la promessa che ti avevo fatto ed ora è tardi, ora non ci sei più.
Non c’è più nulla da cui tornare.
Ora tutto ciò che voglio è la morte, mi sento come Romeo quando ha visto Giulietta morta.
Non posso vivere senza di te, amore mio.Ora voglio morire e l’unica maniera sarebbe di provocare i Volturi, farli uscire allo scoperto.

Ora in macchina correndo verso Volterra, penso a cosa dovrei fare per scatenare la loro ira.
Se scagliassi una macchina nella piazza principale tra la folla?
Ucciderei tante persone e le immagini di loro investite e del sangue che fuoriusciva dai loro corpi m’invadeva la mente.
La sete mi bruciava la gola e nonostante il veleno m’invadeva la bocca, la sentivo già secca con dolori atroci allo stomaco.
Il mostro in me si stava risvegliando a quelle immagini, oppure…oppure un attacco alle loro guardie, devo costringerli, in modo che uccidendomi risolverebbero il problema che eventualmente creerei.
Oppure, ecco mi presenterò a loro e avanzerò la mia richiesta.
Sì farò così per il momento.
Oltrepassai le mura e mi diressi all’entrata del palazzo dove due guardie, dopo avermi dato un’occhiata e domandato cosa volessi mi accompagnarono all’ascensore per portarmi davanti al loro capo.
All’uscita dell’ascensore vidi seduta dietro una scrivania una bella donna e mi sorpresi che fosse umana.
I suoi pensieri quando mi vide erano pieni di curiosità e non mi meravigliai che lei fosse, non solo al corrente di tutto ciò che succedeva lì, ma che sperava che un giorno potesse diventare uno di loro, anche lei un’assassina un mostro.
Oltrepassai un’anticamera e un lungo corridoio, con ricche decorazioni finché non mi fecero entrare da una porta di legno in un’altra stanza circolare dove finalmente li vidi davanti a me, che mi guardavano con quegli occhi di un rosso cremisi.
Attenti ad ogni mio movimento, mi avevano circondato per proteggere i tre fratelli.
Ma non m’importava,non m’importava nulla, ero andato per cercare la morte e l’avrei ottenuta a qualsiasi costo.
In quel momento è come se vedessi la fotografia di Carlisle che aveva nello studio: davanti a me c’erano Aro, Marcus e Caius.
Aro mi guardò e disse: << Allora Edward, cosa ti porta qui? Come sta Carlisle?>>, sorridendomi
<< Carlisle, sta bene, grazie Aro. Sono qui, perché devo chiederti un favore>> gli risposi guardandolo fisso in quegli occhi rossi.
Sapevo dai suoi pensieri, che lo avevo sconcertato, prima ancora che mi rispondesse.
<< Quale favore vorresti che ti facessi? >> rispose un po’ guardingo, ma dai suoi pensieri avevo acceso molta curiosità.
Gli risposi << Vorrei che tu mi dessi la morte, perché non voglio più vivere.>> fissandolo negli occhi.
I tre fratelli si guardarono, mi arrivavano mille pensieri contemporaneamente.
Girai di poco lo sguardo, e vidi ad un lato vicino ad altre guardie, una donna.
Sembrava una ragazzina, per quanto era piccola con corti capelli castani con bel viso, che mi guardava con un sorrisetto sulle labbra.
Erano stati i suoi pensieri, più degli altri che mi avevano fatto guardare dalla sua parte, sentivo quello che mi avrebbe potuto fare.
Lo immaginava chiaramente, aveva dei poteri incredibili bastava un suo sguardo per darmi dolore e non sentire più niente.
Ecco non sarebbe male, tanto non m’importa nulla, basta che sia in fretta.
Vicino a lei c’era uno, molto giovane che sembrava il suo gemello.
Sicuramente anche lui avrà qualche potere supplementare.
Tornai a guardare Aro, e lui mi disse << Voglio capire il perché di questa tua scelta Edward. L’unica maniera è quella di sentire tutti i tuoi pensieri così mi aiuteranno. Avvicinati e dammi la mano >>.
Mi avvicinai cauto, gli porsi la mano e tutto ricominciò.
Ogni cosa che avevo visto, sentito, provato per te Bella.
Tutto quello che ci eravamo detti, i tuoi baci, il tuo profumo, la sete del tuo sangue che avevo provato. I giorni felici , l’angoscia dell’abbandono fino al momento di sapere della tua morte.
Rividi tutto, e niente era più mio, nei ricordi.
La mia faccia era tormentata ,sconvolta.
Il mio corpo sembrava divorato dalle fiamme, sofferente nel dolore, di averti persa per sempre.
Quando Aro finì di vedere tutto, mi lasciò la mano, mi guardò e disse:
<< Allora è per lei che sei venuto a cercare la morte!>> e poi disse ancora:
<< Vedi Edward alla luce di quello che ho sentito nei tuoi pensieri, tu hai un dono che nella nostra famiglia sarebbe un’ acquisto. Ci manca uno, come te dopo, aver trovato Jane e Alec>> e girando la testa, sorrise alla donna che avevo sentito prima, e guardato insieme a quello che sembrava il gemello.
<< Quindi Edward devo dire no alla tua richiesta, anche se ho letto nella tua mente, che non ti arrenderai tanto facilmente>> continuò guardandomi con quegli occhi rossi e profondi..
<< Sì, Aro. Non mi arrenderò tanto facilmente, perché il mio desiderio è di non voler più vivere senza di lei. Non vuoi proprio ripensarci?>> gli dissi.
<< Vedi Edward, tu hai un grosso potenziale, e preferirei più averti con me, piuttosto che ucciderti. Tra l’altro, non potrei fare questo, a Carlisle. Pensaci e.... Edward se farai qualunque cosa che tu ci possa mettere in pericolo ti troveremo. Ci penserà Demetri a trovarti>>, rispose.
Annuii con la testa , ma già mille pensieri mi affollavano la mente, per trovare un modo di farmi uccidere.
Camminavo senza vedere nulla, mentre proprio Demetri, mi riaccompagnava all’uscita.
Una volta all’aperto nel vedere tanta gente, la confusione, mi venne in mente che potevo andare a caccia.
Potevo uccidere degli umani.
Però qualcosa mi fermò, immediatamente alle immagini di morte che avrei procurato, si sovrappose quella di mio padre, di Carlisle.
Se uccidessi degli innocenti, lo ferirei.
Lui mi ha insegnato così tanto, e non vorrei che questo fosse il mio ultimo ricordo per lui, nonostante la sofferenza che gli procurerò con la mia morte.
Poi mentre camminavo nei vicoli assorto nei miei pensieri, il mio sguardo fu catturato dalla scia di un piccolo raggio di sole, di prima mattina,che aveva colpito una piccola fontana illuminando l’acqua donandole mille riflessi di luce.
Mentre lo guardavo, mi resi conto che quel raggio di sole, avrebbe prodotto lo stesso effetto su di me, sulla mia pelle.
Decisi che mi sarei esposto al sole di mezzogiorno,molto più forte e intenso, davanti a tanta gente, in modo che loro non avrebbero dovuto far altro che darmi la morte.
Ed anche se questo, non potrà consolare la mia famiglia, almeno sapranno che sarò morto per amore.
Ancora poche ore amore mio e morirò. Non so se andrò all’inferno, o avrò come mi hai sempre detto tu, un’anima che andrà in paradiso.

Ancora poche ore, e ci ritroveremo in un’altra vita.



I personaggi descritti appartengono alla saga scritta da Stephanie Meyer. Tutto quello descritto non è fatto a scopo di lucro.


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Ringrazio come sempre chi segue la mia storia aggiungendola tra le preferite e le seguite, è per me un immenso piacere....
@1918: carissima grazie per le belle parole e i complimenti che elargisci ad ogni capitolo.
Si la fine si avvicina, e con essa anche il dolore di Edward. Cercherò di postare al più presto in modo da regalarti ancora mille emozioni.
GRAZIE DI CUORE. ♥
  
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