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Autore: Dreaming_Archer    13/08/2010    5 recensioni
Un' orfana, decisa a trovare la sua famiglia.
Un' erede, in fuga dalla condanna.
Una ragazza, indecisa se seguire il destino o l'amicizia.
Una piratessa, meno dura di quanto non sembri.
E una grande amicizia vissuta tra battaglie e sconfitte, Luce e Buio...
I pirati del Deathbearer sono alla ricerca di un tesoro, e l'unica persona che può portarli ad esso, è un'orfana abbandonata a pochi anni.
Ma anche lei vuole qualcosa, la libertà. Forse lei e i pirati potrebbero fare un accordo...
Ma nulla resterà come sembra..
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Deathbearer - cap15 - due occhi color nocciola

Due occhi color nocciola.

Il sole stava tuffandosi nelle acque calme dei Caraibi, e dopo il decimo giorno lontane da casa, Anne e Amy stavano per tornarci.

La scialuppa era a mezz’aria tra il parapetto e l’orizzonte, ci stavano caricando sopra le ultime cose. In un sacco di iuta avevano messo una ventina di armi tra pistole e fucili. A Amy non piaceva l’idea di avere tante armi con se, ma le avevano detto che ognuna sparava solo un colpo e venti erano anche troppo pochi se fossero state scoperte.

Le ragazze inoltre erano state obbligate a portare la spada legata al fianco, cosa che non avevano mai fatto, quindi Mary era andata a cercare due cinture.

Stava infatti salendo le scale dalla stiva con due cinture molto larghe tra le mani. Ne diede una ad ogni ragazza, ma non sapevano cosa farne.

Ed si era avvicinato al parapetto e Amy, che lo aveva visto, faceva apposta a rigirarsi la cintura tra la mani con gesti teatrali. Sara stava per farsi avanti annoiata, quando il piano di Amy prese forma e Ed si avvicinò, le cinse la vita con le braccia e le chiuse la cintura su un fianco. La ragazza sorrideva come non mai.

“grazie” cinguettò, raggiante.

“stai attenta, ti prego.” Le disse lui a bassa voce, con il viso a poca distanza da quella della ragazza.

Lei tornò seria, annuì e abbassò lo sguardo, tutti i lunghi capelli castani le ricaddero davanti. Ed glieli spostò indietro ancora una volta e si allontanò con la testa bassa.

Sara trovava stupido quello che Amy stava facendo. Dal canto suo, era sempre stata sola e, a suo parere, stava benissimo.

Urlò di imbarcarsi. Il cielo era blu come i suoi occhi.

Amy si raccolse i ciuffi di capelli dietro la testa e, insieme a Anne, salì sulla scialuppa.

La lancia fu calata e atterrò sui flutti.

Ci volle un momento per stabilizzare il peso, poi il viaggio cominciò e Sara ed Anne iniziarono a remare, prima erano scoordinate, e Amy cercava di ignorare gli insulti di Sara, ma poi migliorarono.

Il buio era completo quando arrivarono.

 *

La scialuppa toccò il fondale e si incagliò nella sabbia, a quel punto Sara ordinò di scendere.

Amy prese il sacco di iuta, suo malgrado, mentre Sara e Anne tiravano avanti la lancia, per tenerla al sicuro.

Amy si guardò intorno. Era tutto molto diverso da quando aveva visto la villa l’ultima volta. Le sembrava diverso. Posò gli occhi sulla porta della servitù, che dava sulle cucine, e ebbe una stretta al petto. Era completamente spalancata, con una pietra che la teneva in posizione. C’era una lanterna davanti all’uscio.

Si sentì le lacrime crescerle dentro. Davanti agli occhi aveva l’immagine di Katherine, china su una sedia che urlava e piangeva, il viso rigato dalle lacrime, triste e spaventato. Amy si sentì tremendamente in colpa. Katherine poteva essere morta di apprensione, dopo più di una settimana che le sue bamboline erano scomparse. Le sembrò persino di sentire dei singhiozzi leggeri, nel silenzio di quella notte immobile. Poi il fragore delle onde trasformò tutto in un frastuono.

Il pianto era scomparso. Lei doveva essere libera, non poteva pensare ad altro.

Spostò lo sguardo intorno alla villa. Tra i cespugli secchi vicino alle rocce, per attimo, a Amy sembrò di vedere un movimento. Il cuore cominciò a batterle forte, mentre lo diceva a Sara, che andò a controllare.

Più la ragazza si avvicinava, più Amy pensava di essere stata una stupida, perché il vento continuava a muovere i cespugli. Ma Sara andava avanti, visto che anche lei aveva notato qualcosa.

Anne ed Amy si strinsero vicine, Sara era a un metro dal cespuglio.

Con la mano destra stringeva la pistola, il dito a un soffio dal grilletto, la sinistra pronta a spostare le fronde.

Un altro fremito tra le foglie.

Anne pensò che fosse il cane delle scuderie, che girava spesso sulla spiaggia, ma non disse niente, bloccata dal timore.

Con gesto veloce Sara prese un ramo e lo spostò.

La pistola si trovava a pochi centimetri dalla fronte della vittima, che gemette.

A quel punto Sara si sentì sprofondare negli occhi di quel ragazzo.

Non sapeva cosa fare, se sparare o no, ma dentro il suo cuore di pirata sentì un calore particolare e nuovo, e sulla sua bocca comparve un sorriso ebete.

Dietro di lei Amy sussurrò, insieme al vento: “chi è?”

Anne la chiamò, ma Sara non rispose. Era ancora persa in quegli occhi color nocciola, e anche lui non si muoveva. Pensava di stare per dormire, poi quella bella ragazza bionda lo aveva scoperto.

Sara decise che non gli avrebbe sparato, però non voleva fare una figuraccia con le ragazze. Lo prese per il bavero e lo portò alla luce della luna. Lui non oppose resistenza, anzi, si fece quasi accompagnare.

 “chi sei?” domandò seria senza lasciare la presa.

Lui alzò le mani, per fare vedere che non era armato. La piratessa notò che era vestito come uno stalliere.

“allora?” incalzò Sara.

Le ragazze si fecero avanti, timorose. “Lucas?” sussurrò Anne stupita.

Amy si innervosì subito. Lucas poteva anche averle salvate da Sara, ma adesso loro avevano accettato di salire sul Deathbearer, e quella situazione era quasi irreale.

Non dovevano esserci testimoni del loro passaggio, Lucas non doveva in nessun caso essere lì, ma soprattutto Amy non lo voleva. Non si era certo dimenticata i suoi sorrisi furbetti e le loro litigate.

“Anne!” esclamò lui agitando le braccia. “cosa ci fate voi qui?” continuò, senza opporre resistenza a Sara.

“perché sei qui?” chiese a sua volta Anne, ignorando la sua domanda.

 “lo conosci?” chiese Sara puntandogli la pistola alla tempia.

Lei annuì: “si, lascialo andare.”

Lucas riprese a parlare libero, ma Sara non lo perdeva d’occhio.

“tutti dicono che siete state rapite dai pirati! Come sarà contenta Katherine di vedervi salve! Ha il cuore spezzato …” Fece per andare verso la villa, ma Sara gli puntò la pistola contro: “fermo!” ordinò. “sai che ai pirati, non piace perdere le loro prigioniere?” chiese prendendo la mira.

Lucas tornò indietro. “Pirati?” chiese.

Sara annuì, quasi compiaciuta.

Lui trasalì. Prese le ragazze per un polso, sviando la pistola di Sara e cominciò a correre, spaventato: “un altro buon motivo per scappare, allora” disse.

Anne ed Amy si guardarono un momento, poi fermarono di colpo la corsa e lui cadde di schiena sulla sabbia.

“non dovresti essere nella stalla?” chiese Amy.

Il ragazzo fece per alzarsi, ma Sara si avvicinò e lo trascinò nell’ombra. Poi lo lasciò disteso.

Lucas guardò le stelle. Gli faceva male la testa, era caduto sopra qualcosa di appuntito. “è vero, fino a poco fa ero lì, infatti.” rispose a Amy.

Lei fece per andare via. “puoi tornarci, allora. Per me non ci sono problemi!” disse cominciando a guardare la sabbia.

Lucas non voleva nemmeno pensarci: “non posso. Mi hanno cacciato … Poco fa.”

Amy si girò a guardarlo, stupita.

Anne era soprapensiero, lo osservava e non capiva cosa ci trovasse in quello stalliere maleducato un po’ di tempo prima.

Il ragazzo riprese a parlare, incoraggiato dalla pistola di Sara, sempre pronta. “non vogliono più orfani in casa, li stanno cacciando tutti. Dal forte sono arrivati questi ordini. Via tutti gli orfani, per paura dei pirati.”

Sara alzò un sopracciglio. “paura dei pirati?” domandò. “ma è patetico!”

“perché l’avete rapita? Perché è un pirata!” disse scettico Lucas indicando Amy.

Amy pensò che in parte aveva ragione, ma non era sicuro fosse la verità.

“perché hanno paura dei pirati?” chiese Sara.

“perché sono molto più forti di loro. O almeno io penso così … Ma è vero.”

Sara lo prese come un complimento: “grazie” disse.

Lucas rimase a fissare i suoi occhi blu.

“e la colpa sarebbe mia?” chiese Amy.

“no” rispose il ragazzo alzando le spalle. “perché dovrebbe? Anzi, sei fortunata, tu sai dove andare, io mi sono nascosto perché per questa notte starò qui. Non ho niente. Odio il governatore. Sempre e solo a pensare a quei suoi bruttissimi figli. Non alle persone che per anni lo hanno servito.”

Ormai Lucas aveva capito che poteva fare leva su Sara: “però, se solo potessi imbarcarmi su un qualche nave. Oh … lavorerei sodo …” continuava a guardarla mentre parlava. “sarei un bravo marinaio, ma non so dove andare …”

Sara sapeva che la stava incantando per riuscire a salire sul Deathbearer con loro.

“sai una cosa …” cominciò “io ti potrei offrire un posto su una nave, sicuro …” proprio mentre Lucas stava per parlare di nuovo, lei lo bloccò. “ma sfortunatamente non ne ho voglia. Sai com’è …”

“mi spiace, sarebbe stato bello …” continuò la piratessa. Era quasi sicura di avere davanti il cavaliere che aveva difeso le ragazze, e spesso aveva ripensato di vendicarsi con lui. E adesso, che se lo trovava davanti, non riusciva nemmeno a guardarlo in quei suoi occhi color nocciola.

Lui sorrise: “con te, sarebbe bellissimo …” scherzò.

Lei lo ignorò, ma le piaceva il commento. Rimase immobile a pensare. Le sarebbe piaciuto averlo accanto. Non riusciva ad ammetterlo, ma le piaceva. Solo all’idea avvampava, ma provò a non pensarci. “sai, Lucas …” disse, infine. “mi sa proprio che mi sta tornando un po’ di voglia …”

“il che vuol dire?” chiese lui, anche se evidentemente sapeva la risposta. “vieni con me, allora.” Gli sussurrò, offrendogli la mano per alzarsi. Lui la prese e si fissarono negli occhi per un po’.

Sara di colpo non trovava più così tanto stupidi Amy e Ed.

Lui si alzò. “allora, Sara, il mio primo incarico sulla nave …” chiese.

“sul Deathbearer.” disse lei, orgogliosa.

Il perenne sorriso di Lucas si incrinò leggermente.

“vogliono una cosa che noi stiamo cercando qui.” Spiegò Sara. “aiutaci a trovarla e presenterai bene davanti a capitan Jack Reckhernam, amico mio.” Gli disse per incoraggiarlo, riponendo la pistola nella cintura.

“infatti.” Borbottò Anne. “concentriamoci sul motivo per cui siamo qui.”

“siamo cercando lo spillone per i capelli di Stephanie. Te lo ricordi?” chiese Amy.

“certo. Sicure che sia qui?” chiese con naturalezza.

La ragazza annuì.

“allora lo troveremo.” Concluse lo stalliere.

Amy iniziò subito a setacciare con lo sguardo la sabbia. Doveva trovare lo spillone a tutti i costi.

Anne invece si concentrò su Sara, che osservava Lucas chiamato a controllare per terra. “e poi eravamo noi che volevamo portare qualcuno a bordo, eh?” chiese con un sopracciglio alzato.

Sara la guardò con gli occhi spalancati. “e tu come lo hai sentito?” chiese, a bassa voce.

Per tutta risposta l’altra alzò le spalle, e si aggiunse agli altri due che controllavano il terreno.

 *

Non fu difficile trovarlo. Lucas ci aveva sbattuto la testa quando le ragazze lo avevano fatto cadere,  aveva formato un piccolo buco con la testa proprio intorno allo spillone.

Amy lo raccolse con un sospiro di sollievo. Era freddo al tatto, ma la sensazione di sicurezza che le infondeva non aveva pari.

Con quello potevano trovare il tesoro, si stupì della propria felicità al pensiero.

Amy mostrò il bastoncino soddisfatta. “andiamocene.” Disse subito. “non mi piace per niente questa situazione.”

“Amy!” scherzò Lucas forzando un sorriso. “che c’è, non sei contenta di vedermi?”

“Anne, ha parlato qualcuno, per caso?” domandò con voce piatta, guardandolo in cagnesco.

Sara le disse di mettere via lo spillone e si avviò alla scialuppa, all’ombra del monte. Mentre camminava si sentiva strana, aveva come un brutto presentimento. Possibile che fosse stato così facile?

 *

Anne era già alla lancia, Amy a metà strada, ma comunque nascosta dall’ombra. Lucas e Sara erano molto indietro, immobili.

“Sara!” sibilò Amy, correndo.

I ragazzi avevano gli occhi fissi verso l’alto. Guardavano un uomo sul muro esterno del forte.

Erano stati scoperti.

“Sara!!” urlò adesso Amy, terrorizzata.

Il soldato aveva un fucile tra le mani e lo teneva fisso su Lucas e Sara.

Amy non seppe più cosa fare. Nemmeno Sara faceva qualcosa, e per lei era sempre stato oro colato tutto quello che si inventava. Cominciò a tremare e il cuore le salì in gola. Corse indietro, prese una pistola dal sacco e la puntò in alto.

Sparò. Non colpì l’uomo, ma bucò il muro con un rumore sordo.

Il militare cominciò a sparare contro i ragazzi. Sara rispose al fuoco, con tre pistole, poi lo colpì e il militare cadde sugli scogli del monte.

Ma ormai il danno era fatto.

La ragazza cominciò a correre verso la scialuppa trascinandosi dietro Lucas, ma lui era stato colpito. Tutto il suo braccio era ricoperto di sangue e anche la mano di Sara lo era.

“Amy!!!” urlò cadendo a terra.

Amy sopraggiunse con  Anne. Guardava la ferita sulla spalla, terrorizzata. Era un colpo di striscio, ma traboccante di sangue.

“sai curarlo?” chiese Anne alla ragazza, cominciando a tamponare il sangue.

Amy annuì, spaventata.

“allora guariscilo!” strillò Sara, che stava quasi piangendo.

“non posso qui!” urlò Amy. “mi servono cose che hanno solo al forte, solo lì si curavano ferite del genere!”

Al forte però continuavano ad accendersi luci, dovevano scappare.

Lucas soffriva tanto, lo si leggeva sul suo volto.

“andiamo a prenderle, allora.” Disse Amy decisa, ma non riuscivano a muovere il ragazzo.

Anne cercava di aiutare, ma non poteva non essere pessimista: “non possiamo attraversare le colline con lui, ferito!” disse trattenendo le lacrime.

“cavalli” sibilò Lucas tenendosi abbracciato a Sara.

“ha ragione, i cavalli delle scuderie!” commentò la ragazza.

Anne però era sempre pessimista: “ma sono chiuse di notte, le scuderie!” osservò. A Amy l’idea di risalire su un cavallo, dopo l’incidente, non piaceva molto, perché aveva una gran paura di morire veramente, ma nascose la sua paura nel silenzio.

Sara chiese a Lucas dove fossero le chiavi e Anne fu mandata a prenderle, di corsa. Amy avrebbe aiutato Sara e il ragazzo ferito.

Anne cominciò a correre sulla spiaggia, con i piedi nudi che affondavano nella sabbia. Era molto lenta, e la villa sembrava irraggiungibile. Aveva un aria spettrale al buio di quella notte.

Arrivò alla porta della servitù con il cuore in gola e vi si fiondò dentro.

C’era una gran confusione, tutti impauriti dagli spari dal forte, le urla dicevano che i militari stavano scendendo dal monte per catturare dei pirati pericolosissimi.

Anne continuava a correre verso l’alto, nessuno si accorse che era tornata. Respirava a fatica e con la bocca aperta, ma non si fermava. Lucas aveva detto che le chiavi erano nella scatola di velluto viola sulla scrivania nello studio.

Salì i gradini di marmo delle scale principali due a due, arrivò nel lungo corridoio vuoto, malgrado il fiato corto continuava a correre svelta. Si bloccò però alla vista del monte.

Sembrava che le onde fossero delle fiamme, che bruciavano le rocce. Erano più forti di quanto non le avesse mai viste, ed era una cosa quasi inquietante.

Militari su militari continuavano a correre giù, sembravano formiche.

Anne entrò come un fulmine nello studio, trovò la scatola e si impadronì della chiave. Scese nel buio passaggio segreto, di cui le aveva raccontato Amy. Non aveva nemmeno il tempo di avere paura o di pensare al peggio. Uscì dalla prima botola che trovò. Era terrorizzata, ma non se ne rendeva conto. Nei sotterranei tutti i rumori erano amplificati e le onde che si infrangevano sulla costa sembrava che, da un momento all’altro sfondassero la porta a la raggiungessero.

Fortunatamente la botola da cui emerse dava sul cortile, e raggiunse in fretta i compagni che aprirono il cancello delle scuderie. I cavalli nitrivano irritati e spaventati.

Sara accese una torcia e Lucas liberò due cavalli dalla cavezza con grande fatica.

“prendili per le criniera” gemette con la voce rotta dal dolore e dallo sforzo.

Anne fermò i cavalli cercando di tenere la voce più calma possibile, ma i cavalli intelligentemente e capirono. Sara salì sul primo, un morello, insieme a Lucas, mentre Amy ed Anne balzarono sul baio.

I cavalli cominciarono a galoppare guidati dalla voce di Anne, mentre Amy e Sara sparavano ai militari che le raggiungevano. La corsa fu veloce perché i soldati erano tutti sulla spiaggia.

Amy provò ribrezzo nei primi colpi, ma poi non si accorgeva più nemmeno di cosa stava facendo. Oltre al dolore lancinante alla schiena, continuava a pensare che stava uccidendo degli innocenti, ma quando una palla di moschetto le sibilo vicino all’orecchio, divenne una furia e raggiunsero la cima del monte senza pensare ad altro che la loro meta, e che quello che stavano facendo era per Lucas.

Quando arrivarono sulla parte più alta, le ragazze saltarono giù dalla groppa e cominciarono a correre. Anne aiutò Sara a far scendere Lucas, mentre Amy già si precipitava nei sotterranei per prendere i medicamenti.

Sara si scontrava con tutti i soldati che trovava a disturbarla mentre Amy, con mani tremanti stava razziando l’ infermeria, senza nemmeno fare caso a quello che prendeva o che rompeva. Praticamente prese tutto quello che c’era.

Mentre stava per uscire vide la lama dentata di una sega buttata a terra. Le venne paura che se la ferita dovesse peggiorare quella fosse l’unica possibilità per il ragazzo.

Non voleva nemmeno pensarci. Doveva lasciargli entrambe le braccia. Si stupì di come i suoi pensieri fossero diventati così buoni nei confronti di Lucas. Era sicura che avrebbe giurato di fare di tutto pur di non aiutare mai quel ragazzo, eppure adesso si ritrovava a sperare di poterlo salvare. Forse era solo perché aveva visto che Sara guardava Lucas, e sapeva che la piratessa avrebbe sofferto troppo se lui non si fosse salvato. Per di più era una ferita abbastanza superficiale, e si convinse che sarebbe andato tutto bene.

Riprese a correre con il sacco sulla spalla mentre combatteva. Ad alcuni persino tirava con forza il sacco addosso, nella foga, e loro cadevano a terra. Uno la prese per la caviglia, mentre correva via, e lei cadde urlando. Il militare estrasse un coltello e stava quasi per colpirla, quando Sara sparò un colpo e le salvò la vita.

Amy si ferì un polso, un lungo taglio superficiale che partiva dall’attaccatura della mano e arrivava fino alle dita. Si pulì in fretta sulla gonna mentre la ferita le bruciava terribilmente, ma continuava a pensare che non era importate, perché Lucas stava molto peggio.

Sara voltò le spalle e corse via con sguardo vuoto. Amy continuò a combattere e raggiunse le sue amiche e Lucas nella piazzetta. Guardò Sara per ringraziarla, ma lei sua volta guardò lo spiazzo dove non c’era nessun muro e dava direttamente sullo strapiombo e gli scogli nel mare.

Amy fece scorrere lo sguardo sulle altre possibili vie di fuga.

Il terrore cominciò a bruciarle dentro, ma i militari stavano correndo su per il monte per riacciuffarli. Non potevano più nemmeno scendere.

Anne, Sara e Lucas erano già pronti alla rincorsa, Amy prese per mano Sara e tutti e quattro cominciarono a correre.

Un secondo dopo sotto di loro non c’era più niente, l’aria li colpiva forte e gonfiava le loro camicie.

Amy strinse gli occhi il più possibile, ma il forte vento la bruciava e la faceva piangere. Le pungeva la pelle, le fischiava nelle orecchie. Sperò che quel dolore durasse poco, ma mentre vedeva l’acqua irrequieta del mare, cominciò a pensare il contrario.

L’impatto con l’acqua fu duro e Amy temette di non riuscire più a respirare. L’acqua era gelida, e sembrava volerli spingere di forza nelle viscere del mare.

Sara tirò Amy verso la superficie e cominciarono a tirare calci alle onde per stare a galla.

 *

Salirono presto a bordo.

Per prima salì Anne, che lasciò cadere i sacchi a terra e si buttò sul ponte.

Poi venne Amy. Ed la abbracciò appena mise piede sul ponte, ma lei non ci fece caso, perché allungò subito le braccia per aiutare Sara a far salire Lucas. Amy tremava come una foglia, ma aveva già dimenticato il terrore e il taglio sulla mano. Ora venivano le responsabilità.

Appena toccò con piede il ponte il ragazzo si lasciò cadere svenuto e Sara lo prese al volo.

Amy raccolse il sacco e si fece aiutare, perché adesso doveva curare quella ferita sulla spalla.

 *

Amy fece affrettare tutti sul ponte perché Lucas, da svenuto, non avrebbe sofferto. Lo portarono in una piccola cabina afosa mentre Sara li seguiva di corsa trafelata e spaventata.

Lo sdraiarono su un tavolo.

Amy notò che all’interno c’erano dei marinai che non aveva mai visto, che in mano tenevano dei pugnali con la lama corta. Con quelle allargarono con forza le assi del tavolo, infilarono delle cinghie nei buchi e fermarono il corpo del ragazzo svenuto.

Anne in un primo momento gli aveva legato il braccio con una pezza di stoffa, e Amy la slegò con le mani ancora bagnate e insanguinate. Sara la guardava un po’ schifata, ma seguiva attenta ogni suo movimento.

La camicia di Lucas era tutta sporca di sangue e sul suo viso c’era una smorfia di dolore che faceva paura a Amy. Le avevano insegnato a curare delle leggere ferite, e spesso aveva aiutato il medico del paese, ma non aveva mai fatto da sola quello che stava per fare, ed era terrorizzata dall’idea di sbagliare qualcosa, perché alla fine Lucas avrebbe rischiato la vita.

Un marinaio strappò la manica rossa della blusa e la ragazze videro l’enorme squarcio lasciato dal proiettile.

“maledetto!” sibilò Sara tenendosi a debita distanza.

L’ apertura nella carne non era profonda, e non sembrava particolarmente grave, ma andava comunque curata alla svelta.

Amy avrebbe dovuto richiuderla velocemente e delicatamente, perché già era peggiorata e non dovevano farla infettare.

“acqua!” urlò.

I marinai si guardarono di sbieco, poi uno di loro uscì e tornò poco dopo con un secchio traboccante. Era acqua di mare, e Amy cominciò ad urlare. “credi che possa lavare una ferita infetta con questa!?! Vuoi che gli tagli un braccio?!” strillò rovesciando a terra il secchio. Era nervosissima e impaurita, e nessuno sembrava badarle, perché doveva fare tutto lei. Un peso che non era in grado di tenere.

Sara sembrava ancora più spaventata di lei. Corse fuori e tornò con l’acqua potabile in gran fretta.

Amy pulì la ferita mentre Lucas cominciava a battere le palpebre.

La ragazza si guardò intorno e ad uno sguardo i marinai strinsero le cinghie. Era una cosa orribile da fare, ma era impossibile evitarlo, la ferita continuava a sanguinare. Il ragazzo era bianco in volto, Sara gli stringeva la mano del braccio non ferito, il destro. Anne non se la sarebbe mai immaginava, ma adesso Sara era davanti a lei, preoccupata e spaventata come non aveva mai visto nessuno.

Amy a scatti nervosi continuava a tamponare il taglio, sperando che si rimarginasse da solo, ma doveva ricucirlo, e doveva farlo subito.

Ad un certo punto si sentì quasi mancare. Aveva le mani insanguinate e vedeva sangue ovunque si girasse.

Come un miraggio, dietro di lei comparve Mary. Le prese la pezza con mani ferme e cominciò a dare ordini. “preparati a operarlo, io starò qui con te fino a che me lo chiederai.” Promise.

Amy annuì e corse fuori per schiarirsi le idee.

 *

I capelli le gocciolavano di acqua, le mani di sangue, era pallida e smunta.

Ed era seduto fuori dalla cabina e la prese subito tra le braccia. Amy rimase ferma a piangere, con la testa appoggiata alla spalla del ragazzo. “non posso farlo!” singhiozzò dopo un po’.

Lui si staccò e le pulì le mani, poi la strinse ancora a sé. “invece si, non ti devi sottovalutare.” Le disse con voce calma e cercando di sembrare sicuro.

Amy tremava e riusciva a parlare poco: “ma non l’ho mai fatto da sola!”

“devi solo stare tranquilla e non diffidare di te stessa e di chi ti circonda. Vedrai che ci riuscirai.” le disse lui tenendole la testa attaccata alla sua spalla.

Amy singhiozzava e gemeva. Di colpo le tornarono in mente le parole della cartomante. Erano le stesse che le aveva detto adesso Ed.

Ed tornò a guardarla negli occhi e le prese una mano. “ma sei ferita.”

Amy si guardò la mano, mentre ci cadevano sopra delle lacrime il taglio bruciava. “sì sì, ma non è niente … non sono io che rischio di perdere un braccio.”

Il ragazzo provò a guardarla negli occhi. “devi solo stare calma. Puoi fare tutto quello che vuoi se credi in te stessa.” Ripeté.

Lei lo abbracciò. “facile a dirsi …” Disse e alzò le mani davanti a sé. Tremavano come delle foglie al vento.

Lui le prese e le strinse dolcemente al petto. I loro visi erano vicinissimi, Ed capì subito che gli sarebbe bastato poco per baciarla. Avrebbe tanto voluto farlo, ma proprio mentre strava per avvicinare le labbra alle sue, Amy si voltò velocemente e corse via, mentre i suoi lisci capelli accarezzavano il volto del ragazzo.

Amy non ci pensò, la sua testa era già nella cabina di fronte a Lucas, che  continuava ad avere dei sussulti con gli occhi sbarrati. Mary stava facendo del suo meglio per aiutarlo e quando Amy comparve accanto a lei non represse un sospiro di sollievo.

Con le mani pulite, i capelli raccolti e una calma relativa, Amy la fece spostare e le ordinò di tenere sempre pulita la ferita.

Anne dal sacco prese il lungo ago del medico. Lo fece girare un paio di volte sopra il fuoco e poi lo passò all’amica. A Amy ripresero a tremare le mani. Il suo sguardo passava dall’ago, allo squarcio nel braccio, agli occhi di Anne e Mary, poi a Sara. Piangeva come una bambina tenendo il braccio sano dello stalliere.

Per ultimo guardò Lucas. Il suo sguardo era spento, non le ricordava nemmeno un po’ lo stalliere strafottente che era di solito.

Raccolse tutto il coraggio, ed espirò profondamente. Trattenendo il fiato, infilò con decisione l’ago nel braccio del ragazzo. Lucas ebbe solo un piccolo sussulto nella mano, ma Anne la teneva ben ferma. Mary, svelta continuava a tamponare il sangue che usciva a fiotti.

 *

Poco dopo Amy, tremante, lasciò cadere l’ago e Anne si mise a bendare il braccio.

Ce l’aveva fatta. Con gesto rapido Mary tagliò il filo e la benda.

Anne sorrise a Sara, che praticamente non si accorse dell’abbraccio in cui Mary la stava stringendo. Continuava a tenere d’occhio la benda, come se da un momento all’altro la ferita avesse ripreso a sanguinare.

“andrà tutto bene …” mormorò la donna, poi gettò uno sguardo a Amy e uscì.

Le ragazze non riuscirono a capire come mai Sara si fosse data tanta pena per Lucas. Lo conosceva da meno di un’ora, nemmeno Anne aveva ancora versato una lacrima.

Forse la piratessa di ghiaccio cominciava a sciogliersi, e il caldo sguardo di Lucas ne era l’artefice. Anne sorrise all’idea di Sara innamorata, ma non aveva molto di ridere. Lucas era pallido e smunto, respirava a fatica.

Con un pugnale Anne tagliò le cinghie che lo tenevano legato, e il suo corpo di rilassò.

Sara probabilmente stava proprio iniziando a sciogliersi, perché decretò che sarebbe rimasta tutto il tempo accanto al ragazzo fino a che non sarebbe migliorato e non volle sentire ragioni.  

Le ragazze pulirono tutto il sangue, ma Lucas fu lasciato sul tavolo. Sara dopo poco tempo si già era addormentata sul braccio sano dello stalliere. Continuava a ripetersi che era colpa sua.

 *

Anne ed Amy la lasciarono e uscirono sul ponte, all’aria fresca. C’era il capitano con una strana espressione in volto. “sta bene il ragazzino?” chiese quando lo raggiunsero.

“stava meglio prima …” mormorò Amy, con voce scura.

“quindi tra poco sarà pronto ad andare … giusto?” chiese il capitano con un gesto delle mani.

Amy ed Anne si guardarono, ma fu Amy a parlare: “ci vorrà un po’, potrebbe anche non riuscire a muovere completamente il braccio … e poi è a Sara che dovete chiedere, signore. E’ lei che sembra più scossa.”

Jack la guardò fisso negli occhi. “Sara?” chiese incredulo. “credevo foste state voi ad aggiungere un'altra persona alle mie disgrazie!”

Anne ed Amy erano offese, ma ormai sapevano che il capitano andava preso così. “… sì” commentò Anne.

Lui annuì. “quindi … quello lì … resterà sul mio vascello a lungo?” chiese ciondolando con la testa.

Le ragazze annuirono.

Anche Jack annuì. “siete scese a terra solo per uno stalliere ferito?” chiese dopo una pausa.

“in realtà è stato colpito al nostro posto, mentre eravamo a terra …” spiegò Anne.

“lo so!” ribadì Reckhernam, come se fosse geloso dell’informazione.

“e …” disse Amy cercando di capire cosa voleva dire quella strana persona. Non le piaceva, era abbastanza inquietante.

“insomma … il motivo per cui siete scese a terra … adesso è sulla mia nave? O no?” borbottò il capitano.

“si” osservò soddisfatta Amy. “è qui” concluse Anne.

Il capitano su rapido. Con un gesto veloce sfilò dai capelli di Amy lo spillone di Stephanie e se ne impadronì gelosamente.

“no! ridatemelo!” urlò la ragazza.

“no” rise Jack, con un sorriso maligno. “lo tengo io!” disse alla fine, mentre stava per andarsene.

Amy lo fermò, cambiando argomento. “quando raggiungeremo la Gibraltar?” chiese, pensando a Stephanie.

“è più lontana di quanto pensavamo, entro domani, comunque; ma io non li combatterò mai, in queste condizioni del mare.” Se ne andò con il suo solito rumore metallico attorno.

 *

La mattina seguente il cielo era velato da una cortina di nubi leggere, che ogni tanto oscuravano il sole e rendevano la sua luce pallida e irreale.

Appena Anne si alzò a sedere, il suo pensiero andò a Lucas. Chissà come stava.

Notò che anche Amy si girava nel dormiveglia, così scese e andò a scuoterla. Le disse di andare a controllare Lucas, e Amy accettò di malavoglia.

Appena si alzò sulle mani, il taglio che aveva sulla sinistra bruciò, ma sapeva che non era niente di grave. Le sarebbe rimasta una lunga cicatrice, un po’ come i veri pirati. Non ci fece più caso e seguì Anne nella cabina.

Sara dormiva appoggiata dolcemente sul braccio non ferito di Lucas, il viso rilassato e tranquillo.

Amy sorrise, era così tenera. Non aveva mai immaginato Sara così, soprattutto con il suo nemico, a cui stava per sparare in faccia.

Le dispiaceva svegliarla, ma Sara aveva il sonno leggero, e stava già sbattendo le palpebre.

Si alzò sbadigliando, il viso intorpidito dal sonno. Guardò le ragazze con sguardo appannato. D’istinto si vergognò a farsi trovare a dormire sul braccio di Lucas, che non conosceva, ma sentiva di esserne attratta.

Per sua fortuna anche Lucas, in quel momento si svegliò, e le ragazze si concentrarono su di lui.

“stai bene?” chiese Anne.

Lui annuì, e si schiarì la voce. “sto un po’ scomodo, e non sento il braccio.”

Amy, anche se di malavoglia, si alzò le maniche e tastò la ferita. “è un po’ gonfia, ma è andato tutto bene, malgrado tutto”.

“adesso ti passerà.” mormorò Anne, poco convinta.

Lucas annuì. “fatemi alzare” disse, ma Sara lo fermò. “no! Non puoi! Devi restare qui, fermo!”  gridò.

“ma mi annoio!” protestò il ragazzo, ma la ferita gli faceva troppo male anche per darsi la spinta per alzarsi.

“ti faremo compagnia noi.” propose Sara. Amy era riluttante all’idea, non sopportava nemmeno la presenza di Lucas, malgrado fosse ferito e, in fondo, le avesse salvate.

Lui accettò di malavoglia. “fatemi spostare almeno.” disse.

Amy andò via, dopo un po’ anche Anne la raggiunse nella cabina. Sara rimase con il ragazzo a parlare e intrattenerlo. Era felice di restare con lui da soli.







ciaoo!!

eccomi qua, sono tornata! e sono ancora più entusiasta delle vostre recensioni!! grazie mille, ma nello specifico:

nemesis 18: grazie mille dei complimenti per lo scorso capitolo. non so come mai ho usato la descrizione dei suoni, forse perchè in un temporale è proprio questo che colpisce: i suoni, visto che tutto è buio... escluso per la luce improvvisa ed evanescente dei fulmini... comunque mi sembra ti sia piaciuto, mi fa molto piacere! =) per quanto riguarda la Magia, sono felice che ti intrighi, è una cosa che piace molto anche a me... un po' pirati, un po' maghi... ma proprio UN PO', ovviamente! prima la spada, poi la bacchetta magica! XD mi spiace per gli errori di battitura, ma anche con tutte le letture, riletture, correzioni e altre riletture, mi scappano sempre... sorry! che te ne pare di questo capitolo tutto per Lucas?? fammi sapere...

Rubs: che bello trovare una recensione nuova e di qualcuno che non "conosco"... prima di tutto grazie dei complimenti... mi lusinghi! sono contenta che mary ti piaccia, perchè personalmente non è un personaggio che mi piace molto, e di poco rilievo (secondo la mia visione). mi sono stupida nel vedere che ti ricorda salma hayek in bandidas... ovviamente ho visto quel film, e mi anche dato un po' di ispirazione (vedrai nei capitolo seguenti, soprattutto nella seconda parte!), ma per quanto riguarda i pensonaggi, non ci avevo proprio pensato. sprattutto perchè mi immagino mary un po' diversa... prima di tutto me la vedo castana chiara, e poi con una figura più longilinea (non che salma hayek sia grassa!), ma forse... ecco, più simile a penelope cruz, per capirci... ora basta parlare di mary. pensiamo a jack, che mi sembra di capire somigli molto a Jack Sparrow... n'è vero? spero di dargli maggiore spazio (forse non in questo capitolo, ma più avanti), perchè non sei la prima che mi dice che è un bel personaggio... sono contenta!! =) per quanto riguarda Sara... sì, è proprio lady oscar... sarebbe stato meglio se fosse nata maschio, lo pensa anche lei (nei prossimi capitoli avrà più spazio), ma è così... e si arrangia. per questo fa un po' la "dura", è una personalità un po' ambigua... a volte dolce, a volte scosante... perchè non sa come comportarsi... pirata, o ragazza.... ciurma, o "le tre marie"? ...tra l'altro, molto carino questo modo di chiamarle, infatti l'ho adottato! ecco, per quanto riguarda loro, sono perfettamente d'accordo con te.  amy dovrebbe essere la "perfettina", infatti è quella che risulta più antipatica, mentre anne, che invece dovrebbe essere simpatica e allegra, diventa un po' lagnosa perchè è un personaggio secondario ed effettivamente in questo momento un po' inutile... ma in questo capitolo ha fatto qualcosa! ...ho fatto andare lei a prendere la chiave delle scuderie, quando nella mia immaginazione era Amy, perchè me lo state facendo notare in molti, che amy ha preso completamente la scena, ed è un po' antipatica... spero comunque che almeno anne stia "cambiando"! per quanto riguarda Stephanie ... è vero, in questo momento fa poco, ma solo perchè è prigioniera, quando verrà liberata tornerà sulla scena... e poi lei è una Morgan, capiamoci! sono felice comunque che amy stia cominciando a diventarti simpatica... ma purtroppo, per quanto riguarda i capelli, non so se su una nave pirata sia molto pratico avere i capelli lunghi fino al sedere... per quanto riguarda i poteri magici.. ci vuole tempo, tanto tempo.... ma la maga, adesso è Sara, e lei rimarrà comunque la migliore! per quanto riguarda katherine, stai tranquilla che fino alla seconda parte, non farà molto, se ne acccenna e basta... per lucas.... come mai odioso? certo, la sua ironia non è il massimo, ma questo capitolo, che mi dici? migliora? e poi: Ed... sì, è fantastico... me lo immagino un po' (fisicamente) simile ad Eragon, nel film della Fox, penso che ce l'hai presente... non a caso si chiama come l'attore che interpreta il protagonista nel film ... scusa per questo poema, ma mi piaceva rispondere ad una recensione così lunga con altrettante risposte... 

Hivy: peccato che ci godi, ma come ho spiegato a Nemesis 18, non posso farci nulla per gli errori, sono un DANNO!! anche se i tuoi commenti malefici... sono effettivamente malefici, mi fanno ridere, quindi GRAZIE!! sono feice che i personaggi ti piacciono!! ...e scusa se questo capitolo è molto lungo!!

cabol: grazie mille per i complimenti! mi dispiace di pubblicare così velocemente, ma è solo perchè questi capitoli ce li ho già scritti, e mi bastano due clic e sono a posto... comunque mi ripeto: grazie dei complimenti! mi piace descrivere i temporali e i paesaggi, anche se alcune volte mi sembra di essere un po' noiosa... lo stesso vale per i personaggi! mi sarebbe piaciuto creare un "bel" cattivo, e nel prossimo capitolo il capitano della Gibraltar avrà ancora più spazio...

Satomi: scusa se non ti ho nominata prima, ho notato adesso le tue recensioni. devo ammettere che leggere le tue recensioni non mi ha proprio reso felice, ma hai fatto benissimo a farmi notare tutte queste cose. di alcune ne ero a conoscenza (non sono proprio sprovveduta), ma questa storia mi è nata in testa molto tempo fa, e l'ho anche scritta tampo fa. quindi, penso sia anche per questo che è un po' "infantile". mi dispiace che non ti piaccia molto, ma sono felice che malgrado tutto continui a leggerla. di sicuro non penso di "ammazzare" un genere pubblicando questa innocente fanfiction, che comunque mi ha reso molto orgogliosa. alcuni problemi comuqnue, li avevo notati anche io, e so che il tutto ha bisogno di una rilettura, ma non mi andava di fermare la pubblicazione, anche perchè altre persone (malgrado tutto) la continuano a seguire. appena avrò terminato di pubblicare (manca solo il 20^ capitolo) la risistemerò, spero di fare un lavoro migliore. un altra piccola puntualizzazione. è vero, per Rachel Bonny e Mary ho preso ispiraizone dalle famose piratesse, ma più che altro per una questione di nomi. essendo una storia "originale di avventura" penso di essere libera di inventare ciò che più mi piace, altrimenti avrei scritto per uno "storico", come comunque ho già fatto. comunque grazie delle puntualizzazioni, ciaoo
ora chiudo...

grazie a tutti, grazie veramente ...

ciaooo =)

  
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