Perdonatemi l’idiozia, please. <3 Kuroshitsuji mi sta dando alla testa. XDXDXD
NB: certe battute sono demenziali. Però, ecco, sono troppo InuxKag, quindi… quindi niente, inserirle era un obbligo. ._.”
PS: Io e Hime abbiamo creato una pagina, su Faccialibro, chiamata "Brigata SOS". *Occhi dolci* Se vi va, fate un salto. <3
PPS: Sì, okay, ho messo il bottone per condividere. Mi serviva taggare una persona in 'sto capitolo, quindi... Ah, sì. Se volete usarlo, potete. XD Mi farebbe piacere. <3
»Prima di tutto: Hime, complimenti!
*WWW* Hai finito la scuola, donnaH,
e io sono mortalmente
orgogliosa di te. <3
Poi: tanti auguri a una simpatica
donninaH che gli anni li
ha compiuto il 25 luglio.
*La simpatica donninaH
capirà che mi sto rivolgendo a lei. u_ù*
Avrei aggiornato quel giorno, se
non ci fosse stato il
matrimonio di mia cugina. XD
Insomma: il
capitolo è per voi! <3 «
Lei
rise, confusa – infine allungò una mano nella sua
direzione. «E di Sebastian?
Cosa ne dici di Sebastian?».
«Seb-che? Che razza di nome
ridicolo!».
Musuko.
息子
[Figlio]
Non
è che scegliere un nome per un bambino fosse complicato, eh.
Anzi, se Kagome
avesse lasciato a fare a lui, probabilmente l’avrebbero
già trovato, quel tanto
sospirato appellativo!
Ma
sapete com’è, no? Per quella dannata donna
scegliere un nome a caso era un metodo
di valutazione inaccettabile, e quindi gliel’aveva impedito.
E
ora mancava una settimana o giù di lì al parto e
non avevano ancora deciso
nulla. Nulla, nulla di nulla. Sango l’aveva definito un
irresponsabile – come
se la colpa fosse solo sua, poi! –, mentre Miroku si era
limitato a scuotere il
capo con fare rassegnato.
Persino
Shippo, quella sottospecie di volpe spelacchiata, aveva riso di lui,
indicandolo e sussurrando qualcosa in tono tronfio!
Dannati,
dannati tutti! Un giorno avrebbe trapassato i loro miseri corpi,
sì, e allora
avrebbero pagato per le angherie perpetrate nei suoi confronti!
«Ehi»,
mormorò offeso, rigirandosi tra le dita un oggetto
all’apparenza non
identificabile. «Come volevi chiamarlo, il pupo?».
Kagome
non si degnò neppure di alzare il capo dalla bacinella
– sì, stava vomitando,
d’accordo, ma almeno avrebbe potuto guardarlo! Cosa le
costava?
Tutti
vomitano, tutti. Persino le gemelle vomitavano, InuYasha le aveva viste
sporcare l’abito della madre e poi ridere soddisfatte come se
nulla fosse
successo. Tutti vomitavano, tutti.
E
allora perché Kagome si atteggiava a gran donna e nascondeva
la testa in quella
specie di secchio? Cos’è, lo stava ignorando?
Fingeva che lui non ci fosse,
ovvio!
Dannata
Kagome, dannata, lo stava certamente prendendo in giro!
«Allora?»,
la incalzò spazientito.
Si
sentì un rantolio sconnesso, poi il volto arrossato di
Kagome fece la sua
comparsa. «Passami un asciugamano»,
implorò, allungando una mano tentoni. «Ti
prego».
InuYasha
non se la sentì di infierire, quindi si alzò e
afferrò la coperta del futon.
«Meglio di niente».
«Meglio
di niente», convenne Kagome. Fissò appena
l’oggetto, maledicendosi per ciò che
stava per fare – era un regalo di Kaede, quello, le sembrava
uno spreco –,
infine se lo passò sulle labbra.
Beh,
almeno adesso aveva la bocca pulita. Tutto ciò era assai
disgustoso, però aveva
la bocca pulita, era già un passo avanti. Meglio
di niente.
«Cosa
volevi sapere?».
«Ah».
Lui
alzò il capo, ricominciò a torturare
l’oggetto non identificabile e si
maledisse per aver parlato: insomma, potevano anche aspettare, no? Non
c’è mica
bisogno di dare un nome al proprio bambino subito!
All’inizio,
il pupo non l’avrebbe neppure capito, che lo stavano
chiamando. Quindi, a rigor
di logica, se gli avessero dato il nome a – si fece due
rapidi conti – un anno,
non ci sarebbero stati problemi. Anzi, si sarebbero risparmiati
parecchio
spreco di fiato!
Sentendosi
improvvisamente fiero della sua geniale pensata, InuYasha
poggiò le mani sulle
spalle di Kagome e la trasse delicatamente a sé.
«Non posso voler stare con te,
di quando in quando?», borbottò, la voce ridotta a
un sussurro.
Lei
sospirò. «Ti conosco, InuYasha», disse,
«e so che ci sono delle cose che…
preferisci evitare, diciamo così».
«A
me piace abbracciarti», osservò lui, sorpreso.
Credeva
di averglielo fatto capire, che stringerla tra le sue braccia era forse
la cosa
che preferiva in assoluto! O meglio, che preferiva in assoluto dopo il
baciarla
e…
Scosse
il capo, arrossendo appena. «Davvero».
«Lo
so. Ma so anche che in questo momento volevi parlarmi
d’altro, che la cosa ti
ha mandato nel pallone e che mi hai abbracciata per avere conferma del
mio
amore». Kagome si allontanò il tanto necessario
per guardarlo negli occhi,
quindi sorrise: «Tanto tu lo sai che ti amo, no?».
Lui
preferì glissare e abbracciarla con maggior vigore.
A
parole era una frana – e, benché odiasse
riconoscerlo, sapeva perfettamente di
essere un incompetente, quando si trattava di articolare un discorso
–, quindi
l’unico modo per dimostrare a Kagome il suo affetto
era… era stringerla,
dannazione, l’unico modo era stringerla!
O
baciarla. Sì, anche baciarla.
Stando
a quello che gli aveva detto Miroku, un bacio poteva valere
più di mille
parole.
Però
quello non era il momento giusto, ne era certo. Se l’avesse
fatto, lei gli
avrebbe probabilmente rifilato un calcio – o peggio
– e avrebbe iniziato a
straparlare.
«Come
volevi chiamarlo?», domandò, facendo appiglio al
suo – una volta inesauribile –
coraggio.
Lei
inclinò il capo di lato e lo fissò, confusa.
«Il nome Sebastian l’hai già
bocciato», spiegò con rammarico, come se la cosa
fosse difficile da digerire.
«Insomma, se l’avessimo chiamato così,
poi sarebbe stato uno shitsuji
encomiabile!».
InuYasha
non si chiese perché Kagome desiderasse una vita da
maggiordomo per il loro
primogenito: era sin troppo abituato alle stranezze della moglie, e
quello non
era che l’ennesimo sclero detto in un momento di pura follia.
In
ogni caso, il nome Seb-coso per lui era ridicolo. Nessuno avrebbe
provato
timore per un mezzodemone di nome Seb-boh.
«Dato
che Sebastian non ti piace», proseguì lei dopo un
minuto di silenzio, «ho
pensato…».
InuYasha
inclinò il capo di lato. «Cosa?».
«Prima
ho parlato con Myoga», continuò imperterrita
Kagome. «Neppure lui lo conosceva,
il che mi ha stupito: insomma, mi è parso strano. Lavorava
al suo servizio,
no?».
Non ne
ho idea,
si disse
InuYasha, inarcando un sopracciglio. Se avesse continuato
così – insinuazione,
domanda retorica, piccolo particolare irrilevante –,
l’avrebbe baciata e poi
obbligata a parlare con maggiore chiarezza.
Oh,
sì, l’avrebbe fatto. L’avrebbe fatto di
certo.
«Allora
abbiamo pensato a Taisho».
«Taisho?»,
ripeté InuYasha, confuso. «E
perché?».
«Perché,
ecco», Kagome deglutì, abbassando improvvisamente
gli occhi e fissandosi le
mani, «tutti chiamavano tuo padre Inu no Taisho. E dato che
lui», si toccò il
ventre, «sarà il nipote del grande Signore dei
Cani…».
Ci
vollero due secondi, poi le sue labbra si avventarono su quelle di
Kagome e lei
lanciò un gemito di sorpresa. Non sapeva se ridere o
piangere, ma InuYasha
sembrava – o forse era – felice, e la cosa la
rallegrò un sacco.
«Non
sei obbligata a chiamarlo così»,
mormorò lui, la bocca che lentamente scivolava
lungo il mento della donna e raggiungeva il collo. «Solo se
vuoi», aggiunse.
Non
che la cosa non gli piacesse, anzi: era più di quanto si
sarebbe mai aspettato.
Non la credeva capace di un gesto così tenero,
benché conoscesse perfettamente
Kagome e sapesse che sì, quella era la norma, per lei.
La
sentì ridere. «Idiota», lo
apostrofò, «se non avessi voluto ti pare che mi
sarei data così da fare per un nome?».
Forse
sì. Forse si sarebbe impegnata comunque – forse,
forse, forse. Lei l’aveva
fatto, l’essenziale era questo. Inutile assillarsi con dei
forse che neppure
gli importavano, quando sua moglie lo stava osservando.
Era
inutile
perdere tempo, quando mancava poco alla nascita del loro primogenito.
«Taisho
sia», le disse con aria seria, sistemandole una ciocca di
capelli dietro
l’orecchio.
Kagome
sorrise. «Sì», confermò.
«Taisho sia».
Passando a cose serie…
Come alcuni di voi sapranno, Sebastian è il Maggiordomo – sì, con la M maiuscola – presente nell’anime/manga Kuroshitsuji. Dato che al momento lo venero, e che l’idea per questa Shot m’è venuta proprio pensando al suo nome, mi è sembrato logico citarlo.
Non credo che Kagome lo conosca, in realtà, ma mai dire mai: insomma, io ce la vedo troppo, Kagome, a guardare Kuroshitsuji. XD Ha l’animo della fangirl, lei. U____U Sì.
Inizierebbe a straparlare su quanto è figo Sebastian – e qui InuYasha si irriterebbe –, obbligherebbe Sango a guardare l’anime con lei e… sì, Kagome è una fangirl, quindi un nome simile ci sta da dio. E la battuta sull’essere “Shitsuji” è… demenziale, sì, per anche lei ci stava bene. >_________< Contate che, pur essendo scritta in terza persona, la storia è più un POV di InuYasha che altro, quindi lui sospira esasperato e fa finta di nulla. <3
Che bravo cucciolo! <3
Inizialmente, avevo pensato di chiamare il bambino “Taiga”: la Mà chiama così quel gran pezzo di… ehm, il Sommo Paparino di InuYasha. <___<” Cercando, però, ho scoperto che la produzione voleva chiamarlo “Toga”, ma che il nome è stato bocciato e tutti si riferiscono al paparino con l’appellativo “Inu no Taisho”, “Signore dei Cani”.
“Taisho” significa dunque “Signore”: un nome un po’ ridicolo, per un bambino, ma Kagome lo chiamerebbe così, se questo significasse rendere InuYasha felice. XD
Neppure Myoga chiama mai il Sommo Paparino per nome: credo che sia una forma di rispetto, ma il dubbio che neppure lui lo conosca – e che dunque si limiti ad apostrofarlo “Signore” – mi divertiva troppo. XD
Chissà, magari era un nome così brutto che “Taisho” al confronto era un capolavoro! Chi può dirlo, del resto? XD
InuYasha lo volevo un po’ più… sciolto, adulto. Un po’ meno bambino.
Questa Shot *indica* è il seguito ideale della precedente, quindi loro stanno insieme, e lui si sforza di essere figo per adeguarsi a lei. Credo.
Comunque mantiene i tratti principali del suo carattere. U______U
Idem Kagome, che è persino afflitta dalle nausee (!). Mi fa un po’ pena, ‘poretta.
Ah: il pupo non dovrebbe per forza essere maschio. U____U Magari potrebbe nascere una femmina. Però ‘sti due sono convinti, quindi lo danno per scontato.
…e comunque, se dovesse essere una cucciolotta (?), la chiamerebbero Izayoi. XD
Vero, Hime? <3
Risposte ai commenti!
HimeChanXD: My love! *W* Himeeeee!
Yeah, I know, sono imperdonabile. ._. Accoppami, please, me lo meriterei davvero. Conta che volevo aggiornare il 7, ‘sto mese – Tanabata! –, e che mi sono ridotta ad ora perché sono baka.
Ma tu tanto lo sai che sono baka e mi vuoi bene comunque, no? *W*
I hope che questa roba ti sia piaciuta, che il mio sclero in english non ti abbia turbata – sono in sclero time, yes! – e che tu non mi voglia uccidere. U_____U
Kisses, dear. <3
Ryanforever: Macciao! *W* Sì, l’altra volta era un regalo di Pasqua: questo doveva essere un pensierino per il Tanabata, ma la Shot in questione è stata *pausa pubblicitaria* pubblicata solo sul mio blog e su Facebook. <____< La trovavo un po’ troppo breve per postarla in questa sede: ma chissà, magari cambierò idea. XD *fine pausa*
Visto? La poveretta si stava illudendo, era in attesa. U_____U E InuYasha l’ha presa bene!
…in realtà, nel pc ho anche una bozza di fic in cui Kagome, appurato di essere incinta davvero, si ritrovata obbligata a dirlo a InuYasha. Un giorno mi sa che posterò anche quella. XD
Bon, mi auguro che ‘sta roba ti sia piaciuta. >______< Baci. <3
Kaggychan95: ç____ç *Depressa* Lo so, lo so, sono un’incapace. <____<” Se vuoi picchiarmi, fa’ pure. ._____.”
Questo, come già detto, è il seguito ideale della storiella precedente, ma stavolta visto prettamente dal punto di quel maschilista di InuYasha. XD Insomma, però! Lui le stava parlando, non poteva smetterla di vomitare e dedicargli un po’ d’attenzione? e_é
Va beh, va beh… Spero ti sia piaciuta, baci. >____<
Wing Writer: *Saluta* Meow, dear! <3
Qui ‘sti due sono anche più baka che in passato, hai notato? *Smile* Mea culpa, adoro renderli deficienti. u___ù Anche perché, ehi!, se non son baka non son InuYasha e Kagome! <3
So… spero ti sia piaciuta, ‘sta robaccia, e mi auguro che tu stia bene e non voglia uccidermi. ^*^ Besos! <3
Pillo: BL c’è stato, Fairytale – dopo circa tre secoli – pure! Osannami! XD
…no, okay, scherzo. Ho aggiornato dopo una vita perché sto scribacchiando Shot di tanti tipi e forme, ma nulla che possa essere postato in questa sezione. E mi deprimo, perché non so scrivere originali convincenti né tenere in modo decentemente IC personaggi che non siano InuYasha e Kagome. *Sospiro* Insomma, sono un caso disperato.
Questa Shot è pronta da una vita, ma… niente. Tra una cosa e un’altra rimandavo e rimandavo ancora, perché non mi convince e temo sia una cavolata. Però ci tenevo a dare un seguito al lavoro precedente, e quindi… *Fissa* Non mi stritolerai, vero?
Spero non ti abbia fatto schifo, inoltre. >___< Bacioni! <3
Kiriri93: Ti do un sentito benvenuto tra i commentatori di Fairytale! E sì, anche tra i poveri disgraziati che attendono – si spera, potresti anche aver perso la pazienza – i miei aggiornamenti. .____________.”
Il terzo capitolo era volutamente angst, e infatti c’era una noticina all’inizio, mentre gli altri tengono un tono più fluff e caruccio. XD Anche questo capitolo cerca di risultare coccoloso, più che deprimente. u__ù
Per il resto, spero che la Shot ti sia piaciuta e che tu voglia perdonare il mio ritardo. Baci. <3
Yesterday: Okay, sì, tu sai che io ti adoro e ti spupazzo. <3 Aw, donnaH, amo il tuo commento! <3 *Ama*
Insomma, sì. Mi auguro che ‘sto capitolo non sia stato disgustoso <___<, perché a me sembra stupido, e che tu non voglia accopparmi. Questo è essenziale. u___ù Kisses! <3
Gweiddi at Ecate: Mà, me ti lovva.
…poco esaustivo come ringraziamento, però credo di aver detto tutto. *Spupazza* <3 <3 <3
Mikamey: Uhm. Ora forse sono tornata più di prima. XD Magari aggiornerò prima che la scuola ricominci, chissà! *WWW*
In tutto questo, grazie mille per il commento: spero che questo virtuale seguito della Shot precedente sia stato di tuo gusto – io mi sono divertita a scriverlo. Poi ho riletto, e la cosa mi ha divertita un po’ di meno. .____.” Baaaah.
Baci! <3
Onigiri: Dear, se tu hai commentato in ritardo, io che ho fatto? XD Ci sono voluti quattro secoli e mezzo, perché trovassi il coraggio di farmi rivedere su questi lidi!
Grazie per il commento, grazie perché sei sempre pucciosissima con me e grazie perché me ti vuol bene. Sì, ringrazio anche per una cosa simile. u____ù
Kisses, Nio-chan! <3
Kagome19: Grazie per il “bentornata”! <3
Marquise: Oh, non preoccuparti: ci sono rimasta malissimo anch’io, per quelle due. >____< Ma la trama lo richiedeva, e allora… *Sospira*
Spero che anche questa storia ti sia piaciuta, grazie per il commento! <3
Sesshy_19: Grazie mille, spero che anche questa ti sia piaciuta. <3
Ellena: Kyah, grazie!
Come vedi, a distanza di un’eternità ho deciso di prender coraggio e postare. .____. Spero che il capitolo ti sia piaciuto. <3
…sbaglio o ti avevo dato un mini-spoiler? XD
KikiWhiteFly: *Saltella* ‘azie, Kiki! <3 <3 <3 <3 <3 AW!
*Contenta* Spero che anche ‘sto ennesimo sclero ti sia piaciuto. <3
Berenike: Appena possibile leggerò con molto piacere i tuoi lavori, al momento ho avuto casini. XD Togliendo questo… grazie mille per il tuo commento, che mi ha resa molto contenta. <3 Sono felice di sapere che questa raccolta piace a qualcuno. ^W^
Spero che anche ‘sta Shot ti sia piaciuta, e… baci! <3
Insomma, sì. Per ricominciare a postare ci ho messo un po’, sia perché mi vergognavo – sì, ecco, mi sentivo un’estranea, e credevo che ormai mi aveste dimenticata tutti –, sia perché quello che scrivo mi soddisfa sempre poco. >//////<
Spero che il capitolo vi sia piaciuto, e mi piacerebbe leggere i vostri pareri. <3
PS: Sì, so che baciare una persona che ha appena vomitato fa leggermente schifo. ._. Però contate che InuYasha è InuYasha, e 'sto tipo di problema non è nella sua indole.
...e lei si è ripulita la bocca. XD
Grazie a tutti, e… alla prossima! <3