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Autore: HisWhisperIsTheLucifer    15/08/2010    2 recensioni
Uscì nell'ampio ingresso e cercò il francese con lo sguardo. Ne sentì la voce cristallina. Voltò lo sguardo e finalmente dopo tanto tempo lo vide. Non era cambiato di una virgola. Sempre gli stessi capelli. Sempre la stessa barba leggermente sfatta sul mento. Stessi occhi blu come il cielo. Stesso sorriso mozzafiato. [FranciaxCanada - Dedicata ancora alla mia Francis]
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Canada/Matthew Williams, Francia/Francis Bonnefoy
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Vancouver 2010

La risata cristallina del canadese, leggermente soffocata dal casco, risuonò per tutto il Palaghiaccio.
"Oddio, Al! Non credevo che tu fossi così incapace negli sport! Ma siamo davvero fratelli?"
Matthew piantò la punta del pattino nel ghiaccio, frenando e voltandosi di centottanta gradi. Fissò Alfred, praticamente dall'altra parte del campo e sorrise. Si tolse il casco, inacstrandolo sotto il gomito insieme alla mazza, per togliersi anche quei guanti ingombranti.
"Non sono un incapace, Matt! Se solo fossimo su un campo da football o da baseball ti batterei!"
Il sorriso di Matthew si allargò ancora di più.
"Già, peccato che non siamo discipline previste dalle Olimpiadi Invernali... a dire la verità, penso proprio che non siano affatto delle discipline olimpiche!"
Alfred sorrise, togliendosi il casco e scompigliandosi appena i capelli biondi. La risata di Arthur raggiunse i due.
"Matthew ha ragione, Alfred, sei veramente un incapace." esclamò l'inglese, al di là delle protezioni in plexiglass. Matthew sorrise, avvicinandosi ai parapetti, pattinando lentamente. Vide il Primo Ministro canadese al fianco del Presidente degli Stati Uniti, seduto sull'ordine più alto di posti. Matthew sorrise, mentre si sedeva accanto al suo borsone. Recuperò le scarpe e si tolse i pattini, mentre Alfred si avvicinava a lui, in precario equilibrio. Matthew scoppiò di nuovo a ridere. Ma alla sua risata si aggiunse qualcun'altro.
"Dieu, Arthùr! Sarebbe stato meglio se tu mi avessi lasciato l'America! Guarda come hai ridotto quel povero ragazzo!"
Matthew sobbalzò.
No.
Non era possibile.
Rabbrividì appena. Erano quasi due secoli e mezzo che non sentiva quella voce, ma la riconobbe subito. Abbassò lo sguardo arrossendo.
"Forse il suo senso del gusto sarebbe migliore..." mormorò qualcuno, forse Ludwig o Roderich, a giudicare dall'accento. Tutti risero, tranne i tre a bordo pista. Matthew tenne lo sguardo basso, sistemandosi le scarpe. I passi di Francis risuonarono nel palazzetto vuoto, scatenando i brividi al canadese.
Si alzò prendendo in mano il borsone, mentre richiudeva la sua adorata mazza da hockey nella custodia. Alfred finalmente riusci a raggiungere il fratello, rischiando più volte di cadere in terra. Matthew ridacchiò, tendedogli la mano per aiutarlo. Solo quando il fratello fu seduto, si costrinse ad alzare lo sguardo.
Francis non c'era.
Un ombra passò sul volto del ragazzo. Si avvicinò al parapetto che divideva le panchine dagli spalti e lo scavalcò. Arthur gli si avvicinò.
"Se cerchi Francis è appena uscito." gli disse, sussurrandogli nell'orecchio. Matthew sentì il cuore saltargli qualche battito, poi accennò un sorriso all'inglese, a mò di ringraziamento.  Corse su per le gradinate, fino a raggiungere la porta più vicina, quella da cui erano entrate le Nazioni Europee. Li salutò con un sorriso, mentre passava in mezzo a loro. Uscì nell'ampio ingresso e cercò il francese con lo sguardo. Ne sentì la voce cristallina. Voltò lo sguardo e finalmente dopo tanto tempo lo vide. Non era cambiato di una virgola.
Sempre gli stessi capelli.
Sempre la stessa barba leggermente sfatta sul mento.
Stessi occhi blu come il cielo.
Stesso sorriso mozzafiato.
Stava parlando al telefono, ma quando scorse la figura minuta del canadase, gli rivolse all'istante la sua attenzione.
Chiuse la chiamata, salutando il suo interlocutore, poi ripose il telefono nella tasca della giacca scura che indossava.
"M-mathieu?" domandò, leggermete stupito. Il canadese rimase a fissarlo, incapace di spiccicare parola. Sentì una lacrima tremargli appena sull'occhio, prima di scorrergli lungo la guancia. Francis si mosse verso di lui, coprendo la distanza che li separava in pochi passi. Poi la abbracciò, stringendolo al suo petto.
"Mi sei mancato, mon petit Mathieu..." gli sussurrò nell'orecchio, la voce incrinata dalle lacrime di gioia. Matthew sentì il cuore perdergli altri battiti, mentre ricambiava l'abbraccio.
"Anche tu, François..." mormorò. Sentì le lacrime farsi più pesanti e si lasciò andare ad un pianto di gioia tra le braccia dell'altro. Le mani di Francis gli accarezzarono la schiena, mentre allentavano appena la presa, per fissarsi negli occhi.
"Come sei cresciuto..." mormorò Francis. Matthew si sentì avvampare, mentre le ultime parole che aveva sentito pronunciare al francese prima della loro separazione gli tornarono prepotentemente in mente. Abbassò lo sguardo, leggermente imbarazzato. Francis gli strinse un braccio intorno al fianco, mentre con l'altra mano gli sollevava il volto. Matthew si ritrovò a fissarlo, rosso in volto. Francis sorrise, mentre avvicinava le labbra a quelle del canadese e lo baciava.
"Je t'aime... e non ti lascerò mai più..."

Aaaaaaaaahw... quanto amore sono in grado di spargere questi due!!!
FF scritta ora ora e creata come seguito di Parigi 1763, quindi perdonatemi xDD
Dunque, spero che le utlime due ficcy che ho caricato vi siano piaciute.
In caso contrario cavoli vostri u.u xDDD
Questa la dedico alla mia Francis.
Ti adoro, tesora (=
   
 
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