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Autore: vert    15/08/2010    3 recensioni
L’ultima festa a casa Malfoy, mentre si consuma la prima guerra; la caduta di Voldemort è vicina e tutto sta per cambiare
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Lucius/Narcissa
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Classificatasi terza (accipicchia!) al contest "Mercante in Fiera" di Jadina94
La carta scelta era FATINA che corrispondeva a: Lucius/Narcissa, ballo in maschera e All the Right Moves by OneRepubblic


Ovviamente nessun personaggio di Harry Potter mi appartiene, questa storia non è stata scritta a scopo di lucro e ogni diritto spetta ai legittimi detentori.


SOTTO LA MASCHERA

They've got all the right moves and all the wrong faces

Someday, we're going down

 

È il 1979. È vicina la fine della guerra, ma in questa sala lo ignorano tutti. A dire il vero, Narcissa ha passato gran parte della sua vita ad ignorare qualunque cosa la circondasse e sta benissimo così. Nella sua modesta opinione, il suo mondo nasce e finisce tra le mura di questa casa spaziosa, là fuori non c’è nulla per cui valga la pena gettare lo sguardo oltre l’orizzonte. Con il matrimonio prima e la maternità poi, questa sensazione si è acuita, Narcissa si sente molto dignitosa nelle sue vesti di guardiana della sua famiglia.

Inconsciamente, ricerca con lo sguardo suo marito.

Rilassa le spalle, trovandolo dove l’ha lasciato poco prima.

Tiene banco con sua madre e un gruppo di vecchi amici di famiglia –sono tutti vecchi amici di famiglia in questa sala-, snodandosi tra un groviglio di discorsi concatenati l’uno all’altro, in un modo che Narcissa non riesce a comprendere. Sono tutti più coinvolti di lei in questa guerra.

Gli altri uomini lo ascoltano in silenzio, sebbene indossino tutti una maschera, Narcissa può immaginare le loro espressioni attente sotto quelle facce fittizie. Riconoscono le capacità di Lucius, la sua innegabile idoneità a ricoprire cariche importanti. Narcissa ne è orgogliosa.

Questo, certo, li trascinerà ad un passo dal baratro, sull’orlo di questa guerra –che sta per finire, ma Narcissa lo ignora.

È il 1979 e Bellatrix è giovane e irritante. Sul volto nudo di maschera, Narcissa legge chiaramente il suo intento canzonatorio. Bellatrix non sta mai alle regole imposte da altri, Narcissa questo lo sa da quando erano piccole.

Storce la bocca, ignora anche quanto le mancherà Bellatrix, quando sarà troppo distante e troppo pazza per essere raggiunta.

  arriccia la bella bocca in una smorfia

Narcissa scambia un rapido sguardo con suo marito, cerca disperatamente di cambiare argomento, ma non le viene in mente nulla.

Lucius inarca un sopracciglio, tradendo un’ombra di stizza, non tollera essere  all’oscuro di importanti avvenimenti. E cosa se non importanti avvenimenti avrebbero potuto portare Bellatrix a casa loro questa sera?

Vuole pavoneggiarsi, sicuramente.

prende in prestito il calice di Narcissa e beve un sorso con teatralità.

C’è un tremito di stupore nel gruppo assiepato ad ascoltare sua sorella, mentre Narcissa ignora l’identità di quelle persone, se non per qualche rara menzione al loro cognome nell’albero genealogico dei Black.

Le vengono in mente solo parole distorte, mozziconi di dialoghi imparati a memoria.

Feccia. Traditori. L’arazzo di famiglia. Il Sangue… l’arazzo!

strage, li abbiamo presi tutti. Sapete no, la figlia maggiore militava tra le fila di Silente… McKinnon, il padre, ha avuto un certo credito al Ministero tempo fa> fa schioccare la lingua, divertita

La voce di Narcissa è bassa e mortifera

Lucius solitamente evita di immischiarsi nelle loro liti familiare, perciò il suo intervento sembra segnare un vantaggio per la padrona di casa

Bellatrix da in una risatina acuta con un gesto elegante della bacchetta, una maschera spessa e lustra come un osso si materializza sui tratti distinti di Bellatrix

La guerra finirà, ma non come pensano loro.

 

… una maschera, noi la indossiamo sempre…

 

La festa è finita, ma nell’animo di Narcissa perdura una musica insensata, un requiem funebre.

Mai parole più veritiere, ma Narcissa non ci crede. Sembra che questa guerra debba durare in eterno e prendersi la parte migliore di lei. Spera che si risolva presto. A loro favore, ovviamente.

Narcissa non si è mai esposta personalmente, non si è mai lasciata marchiare, trova atroce quella macchia nera sull’avambraccio di Lucius, ma Narcissa non può immaginare –è questa la sua debolezza- una vita diversa.

Narcissa non sa cosa dire, né che espressione fare.

 

Indiscutibile. Vent’anni dopo, Narcissa non sa più cosa voglia dire, non sa più cosa non sia in discussione.

 

 

Am I bright enough to shine in your spaces?

Between the noise you hear

And the sound you like

Are we just sinking

in an ocean of faces?

 

Narcissa vorrebbe avere una faccia anonima, avulsa. Come una maschera e dietro, dietro la maschera, altre mille facce e altre mille espressioni.

 

Occhi negli occhi, naso contro naso, bocca a bocca.

 

Narcissa poggia delicatamente la maschera sul viso e guarda il marito. Lo guarda e lo vede veramente, da chilometri di distanza dietro quella faccia di seta e piume, una faccia meravigliosa –tuttavia, ha le orbite vuote- come la sua, solo un po’ più possente e sagace nella piega delle labbra.

Lucius ricambia, uno sguardo limpido incontra le sue orbite vuote.

Nelle rughe premature di lui, Narcissa presagisce il loro futuro imminente e inoppugnabile. Come all’inizio di un lungo tunnel, di cui indovina la fine, il percorso è tuttora avvolto nell’ombra ed è inutile sondarla, più la guarda più s’infittisce.

Parlando con la sua nuova bocca di seta, confessa ciò che pensa da tanto:

 <È da molto che non organizziamo un ballo in maschera>

Mentre scambia un’occhiata vacua con Lucius, Narcissa vorrebbe che suo marito sapesse dissimulare meglio i suoi pensieri, senza permetterle di scorgere ogni sua riflessione incisa nell’azzurro dei suoi occhi.

NdA: Considerando che la coppia non è una delle mie favorite e che non mi ci ero mai cimentata, mi ritengo abbastanza soddisfatta del risultato...  Anzi, grazie al contest di Jadina ho sperimentato qualcosa di nuovo e chissà magari potrei tornare a scriverci... vedremo! 

La canzone è All the Right Moves, OneRepublic

  
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