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Autore: glumbumble    17/08/2010    2 recensioni
“Un anno così, e chi ti sopporta!” esclamò mentre un pensiero si insinuava nella sua testa: un anno, l'ultimo anno e poi sarebbe finita. Niente più scherzi. Niente più battutine. Niente più inviti urlati nella Sala Grande, davanti a tutta la scuola. Niente più James Potter." Questa mia FF cerca di raccontare l'ultimo anno di Hogwarst della prima generazione, quella di James, Lily, i loro amici e il loro mondo mentre fuori la minaccia di Voldemort è sempre più concreta.
Genere: Avventura, Sentimentale, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio, I Malandrini | Coppie: James/Lily
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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Ecco qui il nuovo capitolo, per una volta postato in un tempo decente, buona lettura!

Capitolo 10.


Il cuore le batteva impazzito contro le costole ma non le importava, doveva correre, doveva arrivare il prima possibile da lui. Appena Alice aveva dato la terribile notizia non aveva nemmeno aspettato che il suo cervello la registrasse ed era corsa giù dal letto e aveva cominciato a correre, giù dalle scale del dormitorio, giù fino in Sala Comune dove con una veloce occhiata aveva realizzato che non era lì e di conseguenza era sfrecciata oltre il ritratto, lungo i corridoi, fino alla Sala Grande. Non sapeva bene cosa fare, soprattutto non sapeva dove andare poi la risposta le balenò semplice in testa, James era sicuramente stato convocato dal preside. Lily imboccò la scalinata principale e si fece di corsa tutte le scale fino ad arrivare al gargoyle di pietra che nascondeva l'ufficio di Silente "Mou al Cerume." mormorò ansimando e la statua la lasciò passare silenziosa. Non aspettò che le scale mobili la trasportassero fino alla porta, le salì in fretta e bussò freneticamente contor il legno di mogano, come se da quel gesto dipendesse la sua stessa vita "Avanti." sentì una voce dire gravemente mentre con uno scatto si apriva la porta. Lily entrò e come si immaginava si trovò di fronte James, Sirius, la professoressa McGranitt e il professor Silente "Signorina Evans, a cosa devo la sua visita?" domandò il preside scrutandola sopra gli occhiali a mezza luna. La ragazza deglutì, ancora non riusciva a respirare correttamente e inoltre non sapeva che rispondere "Io...saputo....volevo..aiutare..." ansimò tenendosi una mano sulla milza. Non aveva il coraggio di alzare lo sguardo su James ma si accorse che Sirius la stava osservando. Il suo sguardo non era malizioso, nè trionfante come suo solito ma solo di una tristezza infinita. Teneva salda la mano sulla spalla di James e la guardava, come se fosse un miraggio di un mondo diverso, parallelo, dove il dolore non esisteva.
"Temo che lei non potrà fare molto, Lily." disse il professor Silente dolcemente "Tranne ovviamente rimanere vicino a James in un momento tragico come questo. Stavo appunto dicendo come un dramma quale la morte possa portare con se un'ondata di affetto. Non quello di circostanza ma il vero, quello dei veri amici, l'unico in grado di provare a lenire il dolore. Ho già parlato con Charlus e mi ha detto che se vuoi puoi andare a casa ma preferirebbe che rimanessi qui, con i tuoi amici, piuttosto che stare in una casa dove ogni cosa ti ricorda tua madre."
"Ma non perderemmo così il...il...insomma." chiese Sirius con voce roca, incapace di nominare la parola, di accettare ciò che stava accadendo.
"James e chiunque lui voglia potrà andare al funerale il giorno che verrà stabilito, ma Charlus mi ha informato che non sarà prima di qualche giorno, ripeto la scelta sta a James." Ma James non parlava, fissava il pavimento senza davvero vederlo, cercando di ricordare l'ultima volta che l'aveva vista, che aveva udito la sua voce chiamarlo "Jammie" e scoppiare a ridere. Non voleva pensare che non l'avrebbe più sentita, che mai più avrebbe potuto raccontarle delle sue malefatte davanti a una torta e riderci su insieme, che non avrebbe più potuto farle il resoconto dettagliato delle partite di Quiddich e sentirsi ripetere che era il più bravo giocatore di tutti i tempi, che non lo avrebbe più sentito lamentarsi su Lily Evans e sul fatto che non lo amava...Lily, che era lì in quel momento, senza un motivo, solo per stargli accanto. Tutto ciò gli provocò una stretta al cuore, una strana sensazione nel petto che non riusciva a decifrare "Non voglio lasciare mio padre da solo." riuscì a dire alla fine.
"Non è solo, tutti i suoi amici gli sono vicini, e lui preferirebbe che tu non tornassi a casa."
"Perchè? Perchè la casa mi ricorderebbe di lei? Tutto mi ricorda di lei, io stesso sono parte di lei! Lei è... era..." altra morsa al cuore "mia madre!"
"Lo so, per questo tutti riteniamo che farti stare circondato dai tuoi amici sia la soluzione migliore."
James scosse la testa, cosa avrebbe dovuto fare, rimanere ad Hogwarst e comportarsi come se ciò non fosse mai avvenuto? La tentazione era grande ma doveva guardare in faccia la realtà, ormai era successo, non poteva chiudere gli occhi e fingere di star sognando.
"Non sarebbe giusto..."
"James, in questi casi non è mai questione di giusto o sbagliato..."
"Non posso andarmene in giro, frequentare le lezioni e far finta di nulla!"
"Nessuno te lo sta chiedendo, pensiamo solo al tuo bene."
"Il mio bene! Non esiste più, non posso continuare a pensare solo a me stesso, devo andare, devo stare vicino a mio padre, non posso lasciarlo in queste condizioni."
"Ripeto, se è quello che vuoi, vai, ma non perchè ti senti in dovere, lui preferirebbe che rimanessi."
"Non posso!"
"James, per favore rimani!" momorò Lily a bassa voce. Aveva capito che era quello che tutto gli chiedevano, che tutti volevano e soprattutto che era quello di cui lui aveva bisogno.
Il ragazzo rimase fermo, immobile, e lei pensò che non l'avesse sentita ma poi si mosse impercettibilmente verso di lei e vide che il volto di Lily era rigato dalle lacrime quasi più del suo "Rimani qui, questo è un momento terribile e se ti chiudi in te stesso non ne uscirai facilmente, io lo so bene. Ti prego, non saresti egoista se rimasessi ma aiuteresti tuo padre, pensi che lui voglia farti vedere quanto soffra? Fingerebbe come te e finireste per mettere dei tappi sopra al vostro dolore, causandovi ferite inguaribili. Ti prego, rimani." ripetè in un soffio.
Lui si voltò verso il preside "Però quel giorno posso tornare, vero?"
"Ma certo, e stasera tuo padre verrà qui, così potrete stare insieme." lo rassicurò il preside "Adesso vai dai tuoi amici, saranno ansiosi di vederti." lo congedò poi gentilmente assieme a un gesto della mano. La professoressa Mcgranitt, che da quando era entrata Lily era rimasta in silenzio, li scortò di fuori "James." disse con voce più cordiale del solito "Ti vengo a chiamare quando arriva tuo padre, se c'è qualcosa che posso fare per te, fammelo sapere." poi, con uno strano sorriso tremolante, se ne andò lasciandoli da soli. "Be' penso che io andrò in biblioteca, devo rivedere una ricerca..." disse Lily in imbarazzo.
James rimase con occhi vacui e fissare il pavimento mentre Sirius annuì "Chiamatemi se vi serve qualcosa." aggiunse con un mezzo sorriso e andandosene.
Tutta quella faccenda l'aveva sconvolta più di quanto potesse pensare, non tanto perchè era capitata proprio a James, che era così ovvio che non aveva mai dovuto sopportare grandi dolori, ma perchè riapriva in lei ferite a stento rimarginate. Arrivò fino in biblioteca, piena di studenti la cui preoccupazione peggiore era il compito di pozioni del giorno successivo, e si sentì tremendamente a disagio. Si girò in torno, cercando di recuperare la calma e aspirando a fondo il profumo di libri che tanto le piaceva ma inutilmente, perciò si diresse verso l'uscita ignorando l'occhiata truce di Madama Prince.
Iniziò allora a camminare per il castello, fino a quando non si fermò davanti a una finestra. Fuori aveva smesso di piovere e alla luce della luna tutto il prato risplendeva come stregato. Sembrava davvero innocuo e tranquillo, l'ideale per un'anima inquieta come la sua. Decise di rischiare. Aprì con circospezione il portone principale e scese i gradini. Nulla. Tutto sembrava calmo. Ciò nonostante non se la sentiva di sedersi per terra, magari sotto un albero, così puntò verso lo stadio di Quiddich, magari seduta sugli spalti sarebbe stata tranquilla. Non si accorse della sua presenza fino a quando non si sedette accanto a lei "Cosa ci fai qui?"
Lily sobbalzò "Nulla, cercavo un posto tranquillo..." rispose stringendosi nelle spalle.
"Tu non hai paura di stare qui fuori?"
"Si, ma almeno se il sentimento della paura s'impossessa di me, gli altri verranno soffocati."
James annuì "Ho pensato la stessa cosa, anche se è inutile..." lei lo guardò, gli occhi di smeraldo intrecciati a quelli nocciola "Lo so."
"Tu sei guarita? Insomma, stai meglio...?" domandò lui dopo un po' "Sto meglio, tutti stanno meglio, alla fine. Ma dire che sono guarita, no, non lo sono. Ma ti prometto che il dolore diminuisce, dopo qualche tempo." James sospirò "Puoi rimanere seduta qui con me?" chiese titubante, non voleva parlare, non voleva affrontare ciò che era appena successo, voleva solamente rimanere lì, nel grande stadio vuoto, a lasciarsi stordire dal dolore "Certo."

"Come sta? Ha deciso di partire o rimanere? Che è successo?" le domande stordirono Sirius appena varcò il buco del ritratto. Si girò a guardare i suoi amici "Per il momento rimane e ovviamente sta male, anche se non penso abbia ancora affrontato la cosa..." rispose sottovoce andandosi a sedere su una poltrona. Sentì una mano toccargli lieve la spalla e si girò verso Beth "Sir, mi dispiace tanto, so quanto le volessi bene..." gli occhi del ragazzo divennero nebulosi "Era la mia vera madra, l'unica che mi trattava come un figlio e che mi accettava e amava per quello che sono..." disse debolmente stringendosi la testa fra le mani, gli altri gli si fecero più vicino "Sai dove sta James?" chiese dopo qualche tempo Audrey, il ragazzo scosse la testa "Mi ha detto che voleva stare da solo e non ho indagato oltre. La Evans non è qui?" domandò guardandosi intorno.
"No, in effetti non la vedo da quando abbiamo saputo."
"È arrivata quasi di corsa nell'ufficio di Silente, è rimasta fino alla fine ed è riuscita a convincere James a rimanere, però era sconvolta, piangeva, e quando siamo usciti ha detto che doveva andare in biblioteca."
"Cavolo, certo che la notizia l'ha sconvolta, è come se avesse rivissuto la scomparsa dei suoi parenti!" esclamò Audrey disperata, come aveva fatto a non capirlo? I suoi zii e suo cugino erano morti due anni prima in strane circostanze. I poliziotti babbani, in mancanza di idee e prove, avevano imputato ad una fuga di gas la morte improvvisa di tre persone in perfetta salute, accaduta in una notte e che non aveva lasciato tracce sui cadaveri...
Lily sembrava aver affrontato stoicamente la faccenda ma le amiche sapevano che aveva tappato il dolore senza davvero accettare la tragedia e ogni volta che qualcuno moriva, lei soffriva terribilmente.
"Dove si sarà cacciata?" iniziò a piagnucolare mentre il buco del ritratto si apriva "Lily...James!" esclamò sorpresa Audrey, vedendoli camminare vicini, tristi e bagnati "Va tutto bene? James ho saputo, mi dispiace molto..." continuò impacciata. Il ragazzo scrollò le spalle "Grazie, credo."
"Ci chiedevamo...ecco... è stata attaccata?" domandò impacciata Alice, non sapendo se e come affrontare l'argomento. Inaspettatamente il ragazzo sorrise "No, si è presa il vaiolo di drago. Buffo, vero? Passiamo la vita a preoccuparci per un attacco, a temere che qualche Mangiamorte uccida noi o i nostri cari che ci dimentichiamo delle malattie." nessuno osò ribattere nulla. Il primo a fare qualcosa fu Peter, che camminando dubitante si avvicinò all'amico e lo abbracciò "James, è terribile ciò che è successo, non so e non posso dire nulla tranne questo, ti voglio bene." tre parole, semplici, che scaldarono come per magia il cuore gelido del ragazzo. Improvvisamente anche gli altri gli si fecero vicini, in un abbraccio collettivo mentre quelle poche parole risuonavano nell'aria. Fu così che li trovò Minerva Mcgranitt quando tornò poco tempo dopo, la faccia arrossata come da pianto "James, è arrivato tuo padre, andiamo." lui si riscosse come da un sogno, guardò i suoi amici, i vecchi e i nuovi, poi si mosse incerto. Guardò Sirius "Vai, ti aspettiamo qui." "Non vieni?"
"No, è una cosa soltanto vostra, non temere, ci sarà tempo per stare insieme." James annuì e uscì, scortato dalla professoressa.
"Mamma mia!" riuscì solo a dire Alice, sbattendo gli occhi "Non vorrei mai dovermi trovare nella stessa condizione." fece dispiaciuta. Guardò le sue amiche "Tutto ok?"
"Certo." rispose Lily mentre Beth annuiva "Credo che andrò a letto." aggiunse poi alzandosi e dirigendosi nel dormitorio delle ragazze. Gli altri rimasero lì, seduti, ad aspettare in silezio, rimuginando sulle proprie perdite. Tutti, chi più chi meno, avevano sofferto per qualche ragione "Credete si riprenderà?" domandò dopo un po' Audrey "James? Si, è un ragazzo forte, non lo avete visto? Entro poco tempo tornerà il solito stupido, che afferra il boccino dopo pochi secondi e si arruffa i capelli per vanità." rispose con dolcezza Sirius.
"Lo spero veramente." mormorò Lily.

E il tempo passò, Ottobre lasciò spazio a Novembre prima che un capriccioso Dicembre si imponesse con tutta la forza della neve. James continuava a comportarsi come un guscio vuoto, vagava per la scuola come in sogno. Il funerale era stato pochi giorni dopo la notizia, tutti i suoi amici gli erano stati vicini ma lui sembrava non essersene accorto. I malandrini lo osservavano preoccupati, dava l'impressione di vivere, frequentava le lezioni, studiava, si allenava a Quiddich ma nulla di tutto questo sembrava interessargli. Le ragazze dopo un primo momento si erano leggermente distaccate, non sapendo come comportarsi, così i loro rapporti erano rimasti più o meno quelli di sempre. Tutto galleggiava in un limbo insonorizzato. Sfortunatamente Lord Voldemort aveva altre intenzioni ed era deciso, senza saperlo, a squarciare quella stasi.

L'ultimo giorno di scuola prima delle vacanze, James ricevette un gufo da parte di suo padre che spiegava come, per questioni urgenti di lavoro, non sarebbe stato a casa prima di qualche giorno "Vuol dire che avremo la casa tutta per noi." fece Sirius con un mezzo sorriso rimpiangendolo un momento dopo "Già..." rispose atono l'altro "Potremmo stare un giorno tutti insieme." propose allora timidamente Audrey mentre gli altri la guardavano "Voglio dire, magari appena torniamo andiamo da qualche parte... per esempio io devo assolutamente passare a Diagon Alley, il mio vecchio rospo è scomparso ormai da mesi e voglio comprarmi una civetta."
"Arnold è scomparso?" chiese Alice stupita "Si, nessun dramma, l'ho visto andarsene a spasso con una ranocchia, vecchio marpione... comunque che ne dite?"
"Per me va bene."
"Ok..."
"Si, devo comprare degli ingredienti nella farmacia, ci sarei dovuta passare comunque."
Gli occhi di tutti si posarono su James, che annuì debolmente "D'accordo. Però c'è una cosa che non capisco, quale sarà mai questo lavoro importante che deve svolgere mio padre, insomma lavora al dipartimento Uso Improprio della Magia, non l'ho mai visto uscire dal suo ufficio..." in quella il portone della Sala Grande si spalancò violentemente e un leggero clunk rimbombò per la stanza che si era ammutolita. Un uomo sulla quarantina camminava zoppicando, diretto verso il tavolo degli insegnanti che lo guardavano preoccupato.
"Un momento, ma quello non è il capo degli Auror?" domandò Audrey sforzandosi di ricordare dove aveva già visto quel volto pieno di cicatrici.
"Si, quello è Alastor Moody!" esclamò eccitata Alice che riconosceva in lui il più grande mago impegnato contro la parte oscura.
Si voltarono tutti "Ma cosa gli è successo a l'occhio?" domandò Lily con una smorfia di disgusto, al posto dell'occhio sinistro aveva una sfera magica che roteava freneticamente mostrando una pupilla blu elettrico "Lo ha perso durante un combattimento contro cinque Mangiamorte." le spiegò sempre Alice con tono reverenziale.
"Cosa ci fa qui, non poteva parlare con Silente via metro polvere?" chiese Remus pensieroso "Insomma, quante volte un Auror è venuto ad Hogwarst solo per scambiare quattro chiacchere col preside?" nessuno rispose alla domanda, ben sapendo la risposta. Mai.
Alastor Moody nel frattempo aveva finito di parlare con Silente e faceva saettare il suo occhio magico su tutti gli studenti, indugiando in particolare sul tavolo dei Grifondoro. I ragazzi lo videro chiedere qualcosa al loro preside, che annuì, e poi dirigersi verso di loro "Tu sei James Potter?" domandò con voce aspra. Il ragazzo annì "Conoscevo tua madre, mi dispiace tanto." James aggrottò la fronte "Grazie, ma come faceva a conoscera? Insomma, non lavorava per il Ministero..."
Moody sorrise, mostrando parecchi denti mancanti "Un buon Auror conosce più gente possibile, ragazzo, specialmente se si tratta di abili pozionisti come lo era Dorea Potter." sospirò "Tempi bui, questi, ma lascia che ti dia un consiglio, non ti far trascinare da loro e soprattutto tieni sempre gli occhi aperti! Lo stesso vale per tutti voi." aggiunse guardando gli altri. Si rimise dritto, salutò con un cenno gli insegnanti e zoppicando uscì dalla stanza.
"Non è incredibile?" domandò Alice che fino a quel momento aveva ascoltato ogni sua parola con sguardo adorante "Io proverei con strano." borbottò Sirius al suo fianco.
"Strano? Quell'uomo è geniale, più della metà delle celle di Azkaban sono piene grazie a lui!" esclamò con vigore la ragazza "Vero, ma se questo lavoro ti riduce così penso che passerò, ci tengo parecchio ai miei occhi, perderei tutto il mio fascino..." spiegò con ovvietà Sirius. Alice scosse la testa, borbottò qualcosa come "Idiota." e si rimise ad addentare il suo toast.
"La Gazzetta dice qualcosa?" domandò all'improvviso Lily. Remus, che la stava leggendo, scosse la testa "No, credi anche tu che si tratti di qualche attacco?"
"Probabile, insomma altrimenti di cosa potrebbe parlare con Silente?"
"Non ne ho la più pallida idea, ma qui dentro non c'è scritto nulla riguardo ad un recente colpo dei Mangiamorte..."
"Smettiamola di arrovellarci il cervello, se era a causa di un attacco, lo sapremo presto, altrimenti di certo non lo verranno a dire a noi." disse spiccio Frank e tutti annuirono "Giusto. Pensiamo a Diagon Alley, piuttosto; io devo assolutamente andare da Madama McClain per comprarmi un' uniforme nuova, i bordi di questa sono tremendamente fuori moda."

Così il giorno dopo, appena varcarono le soglie del binario 9 e ¾ , tutti i ragazzi del settimo anno di Grifondoro, tranne Eloise, si incamminarono verso Diagon Alley.
"Pare che non siamo gli unici ad aver avuto questa idea..." fece Lily guardandosi intorno: molti studenti di Hogwarst stavano andato nella loro stessa direzione " È vero, evidentemente non hanno ancora finito di fare i regali." disse Audrey che camminava affianco a lei, la mano intrecciata a quella di Remus "Come te, ad esempio." la prese in giro Alice. Tutti sapevano quanto la ragazza si lasciasse le cose all'ultimo "Non è vero." ribattè lei imbronciata "Stavolta li ho terminati!"
"Ecco, adesso nevicherà, grazie Audrey, volevo aprofittare di questo bel tempo per fare compere..." la prese in giro Beth.
Continuarono su questo tono fin dopo aver varcato l'arco magico che conduceva al villaggio.
"Possiamo andare come prima cosa da Madama McClain? Potete anche non accompagnarmi..." chiese Beth guardandosi intorno con attenzione "Come mai tutta questa fretta?" domandò Alice "Te l'ho detto, voglio comprarmi una veste nuova..."
Lily la guardò per un secondo "Un momento. Tu adori quell'uniforme, mi hai fatto una testa enorme quest'estate quando l'hai comprata!" improvvisamente la ragazza si sentì accerchiata da parecchie paia di occhi "E va bene! Devo comprarmi una nuova veste per le vacanze di Natale, Caradoc mi ha invitata a casa sua e voglio fare bella figura!" esclamò arrossendo violentemente, sperando che nessuno la prendesse in giro "Uhh, vai a conoscere i suoceri!" esclamò Sirius sghignazzando.
Appunto.
"Beth, pensi che almeno per il matrimonio mi avviserai per tempo oppure lo saprò il giorno stesso?" Audrey era esasperata "Smettetela entrambi, non è nulla di che, mi ha chiesto di andare da lui per Capodanno e ho detto di si, voglio sbrigarmi che lui ci raggiunge fra poco." tagliò corto lei "Quindi se non vi dispiace devo andare, qualcuno mi vuole seguire?"
"Vengo io, dai, così mi racconti tutto per bene." si propose Audrey. Diede un veloce bacio a Remus e si incamminò con l'amica verso il negozio dalla vezzosa vetrina.
"Come mai non sei andata?" domandò Lupin a Lily che alzò le spalle "Odio fare compre, poi devo passare in farmacia." spiegò semplicemente, anche se il suo sguardo preoccupato si posò su James, che era rimasto con un'espressione indifferente da quando erano saliti sul treno.
"Possiamo andare da Accessori di prima qualità di Quidditch? Dopo l'ultimo allenamento mi si sono rotti gli occhiali protettivi e li vorrei ricomprare..." domandò Frank guardando la sua ragazza titubante, sapeva quanto lei odiasse quel negozio. A causa di un'allergia dovuta alla cera, non appena entrava lì dentro i suoi occhi si gonfiavano senza pietà, iniziando a lacrimare.
"Ti accompagno! Voglio assolutamente vedere la nuova Comet, dicono tutti che è superba!"
esclamò entusiasta Peter e così i due ragazzi si incamminarono eccitati come bambini.
"E rimasero in cinque..." scherzò Alice guardandosi intorno, era la prima volta che loro trascorrevano del tempo insieme ed era in imbarazzo. Non sapeva come distrarre James, far smettere Lily di essere preoccupata, di cosa parlare con Remus e soprattutto si sentiva molto in soggezione accanto a Sirius. Era evidente come lui avrebbe preferito andare con gli altri ragazzi al negozio di Quiddicth ma era rimasto per James: anche se pareva non gli importasse nulla, era piuttosto evidente che la vicinanza di Lily lo aiutasse.
"Dai, andiamo in farmacia, devo comprare anche io alcune cose." disse sbrigativo Sirius appena finì di accompagnare con lo sguardo i suoi amici.
In quel momento accaddero molte cose simultaneamente.
Un improvviso boato spezzò l'aria gelata, accompagnato da violente scosse che fecero vacillare diversi palazzi. Decine di urla si alzarono al cielo, e i ragazzi videro una folla enorme correre disperata verso di loro, rischiando di calpestarli. Infine, come la concretizzazione di un incubo, molte figure incappucciate fecero la loro comparsa, accompagnate dai noti pop della materializzazione.
Lily sbattè le palbebre, pietrificata sul posto. Non riusciva a muoversi, la paura l'aveva immobilizzata. Una mano prese la sua e la strattonò da un lato, evitando che una famiglia di maghi le camminasse sopra "Voi rimanete qua!" esclamò James appena le lasciò la mano "Noi andiamo a vedere cosa succede." si scambiò uno sguardo di intese con Sirius che aveva già estratto la bacchetta "Non posso! L'esplosione proveniva da sinistra, proprio dove si trova il negozio di Quidditch! È escluso che io rimanga qui buona mentre Frank potrebbe essere ferito!" esclamò con vigore Alice gli occhi lucidi. James guardò Lily, con un misto di preghiera e esasperazione, come si aspettava la ragazza era altrettando decisa "Vengo anche io, potrebbe esserci bisogno di una mano in più."
"Bene, ma state attente!"esclamò il ragazzo "Voi andate, io vado a cercare Audrey e Beth." disse Remus molto pallido, gli altri annuirono e si misero a correre verso il luogo dell'esplosione.
Come aveva previsto Lily c'era bisogno di una mano. Decine di persone erano ferite, altre svenute e probabilmente qualcuno era morto. Due Mangiamorte si stavano divertendo facendo roteare in aria alcuni giovani maghi spaventati "Expelliarmus!" esclamò James incapace di rimanere a guardare. I due, colti alla sprovvista, non riuscirono a proteggersi e le loro bacchette volarono in direzione del ragazzo, mentre le vittime venivano scaraventate a terra "Stupido ragazzino, cosa credi di fare?" sibilò un Mangiamorte mentre imprimeva alla bacchetta un gesto complicato "Impedimenta!" esclamò Lily al suo fianco e la maledizione non riuscì a toccarlo "Stupeficium!" urlarono James e Sirius e il Mangiamorte crollò ai loro piedi "Frank" l'urlo di Alice li fece voltare, fortunatamente il ragazzo era illeso e li guardava terrorizzato "Attenti!" urlò mentre una serie di maledizioni lanciate da altri Mangiamorte li sfiorava per pura fortuna "Entrate nel negozio!" gridò James mentre Sirius e Frank legavano i due Mangiamorte disarmati "Mai!" esclamò Lily mente scansava altri fiotti di luce verdi. In quel momento una nuova esplosione squassò la strada, rischiando di uccidere sia loro sia gli altri Mangiamorte che continuavano a fare razzie là intorno. Il ragazzo ruggì frustrato, sapeva di non poterla proteggere in quel momento, non come avrebbe voluto "Reducto!" una voce stridula pronunciò quelle parole e un intero cornicione crollò su di loro, ferendoli a causa delle schegge "Sono gli stessi ragazzini di Settembre, non risciranno a salvarsi anche ora, specie perchè Silente è occupato a nord coi giganti!" si mise a ridere Reginald, una risata infernale, acuta e completamente insana "Avada Kedavra!" urlò e Sirius mancò il getto di luce verde per un soffio "Stupeficium!"
"Impedimenta!"
Ma era impossibile vincere, i ragazzi lo sapevano, perchè per ogni incantesimo andato a buon fine, dovevano scansarne altri cinque, con i Mangiamorte che li accerchiavano ridendo "Niente male questi ragazzini, agguerriti!" disse una voce piena di sarcasmo sulla sinistra del gruppo "Dovevi vederli a Settembre, sai, sono caposcuola e prefetti!" altra risata. Oramai la gente che si teneva in piedi era scappata, smaterializzandosi o andandosene verso le uscite babbane, e loro erano rimasti soli.
"Opprimo!" l'incantesimo di Alice colpì in pieno un Mangiamorte che iniziò a premersi il petto, non riuscendo a respirare "Apneo! Maledetta!" un lampo di luce rossa e Alice venne scagliata in aria "No!" urlò Frank.
James agitò la bacchetta "Everte Statim!" tre Mangiamorte vennero scaraventati indietro. Un uomo incappucciato alzò la bacchetta verso di lui "Fermo!" lo bloccò Dolohov "Colpisci il suo punto debole." sussurrò all'altro e con una violenta stoccata fece partire un getto di luce che colpì in pieno Lily. Lui si sentì morire. Sirius e Frank fecero esplodere la strada, in modo da creare un varco e permettere all'ultimo di prendere Alice "Peter, la puoi portare al San Mungo? E chiama aiuto!" gridò poi consegnandola all'amico che spaventato si smaterializzò.
Arrivarono dei maghi, tra cui spuntavano Beth, Audrey e Remus, visibilmente spaventati ma ancora illesi "Crucio!" la maledizione senza perdono colpì James, troppo preso a vedere Lily per prestare attenzione. Urlò di dolore, urlò e urlò, era come se minuscoli coltelli venissero conficcati in profondità nel suo corpo. Poi tutto cessò "Questo è stato un assaggio di cosa succederà se non passerete dalla nostra parte." i ragazzi si guardarono intorno, cercando la fonte di quella voce glaciale, inutilmente "Abitanti di Diagon Alley, se non volete che la vostra vita sia distrutta, consegnateci i sanguesporco. Consegnate quei ladri di potere e sarete risparmiati. Avete mezz'ora."
pop, pop, pop i Mangiamorte si erano smaterializzati, veloci come erano arrivati.
"Lily!" urlò Audrey appena potè "Come sta? Cosa è successo?"
"È stata colpita da Dolohov. È svenuta." la informò James ma qualcosa nel suo tono la spaventò, non sembrava la verità, più una flebile speranza.
"Dobbiamo portarla al San Mungo!" Remus scosse la testa "Non possiamo rischiare una smaterializzazione, potrebbe esserle fatale." disse saggiamente. Si guardarono frustrati "E cosa facciamo? Non possiamo rimanere qui, hai sentito torneranno." la voce di James era ancora roca a causa della tortura ma decisa. Sentirono dei passi intorno a loro e alzarono immediatamente le bacchette, mettendosi in cerchio a coprire la ragazza "Sono solo gli abitanti." sospirò Beth abbassandola con sollievo.
"Un momento, che fanno?" domandò sbalordito Sirius quando vide che alcuni di loro puntavano le bacchette contro altre persone, come se fossero in ostaggio.
"Chi siete?" chiese un uomo con circospezione "Studenti..."
"Intendo i vostri nomi." la voce era terrorizzata e cattiva allo stesso tempo.
I ragazzi si guardarono e capirono al volo "Io sono Sirius Black, questa è mia cugina da parte di padre, la figlia di Cygnus." spiegò indicando se e Beth, sottilineando con cura il cognome e il nome dello zio, tutti li conoscevano e non avrebbero fatto storie.
"James Potter, Frank Paciock, Remus Crouch e lei è la piccola di casa Prewett." completò James riferendosi infine a Audrey.
Avevano nascosto i cognomi delle ragazze e di Lupin in quanto discendenti da genitori mezzo-babbani. Si strinsero maggiormente intorno a Lily, era più facile nasconderla che inventersi storie.
Il mago annuì grevemente "Cosa vorrebbe fare?" lui guardò con fastidio Sirius "Consegnarli! Lo hai sentito, se non lo facciamo ucciderà tutti quanti!"
"Ma così li condanna a morte!" Audrey era scioccata. Quello si strinse nelle spalle "Meglio loro che noi."
"Un momento." si immischiò una strega "Conosco bene i Prewett e lei non è Molly." immediatamente alcune bacchette si alzarono verso di loro "Sarà una sanguesporco?"
"Non la chiamate così!" proruppe infuriato Sirius provocando alcune scintille rosse nella sua direzione "Fermi, è un Black non potete ferirlo!" li avvertì un mago più in là. "Ma lei si, Incarceramus!"
"Impedimenta!" Remus fu più veloce e bloccò l'incantesimo "Volete davvero combattere contro di noi?" domandò il mago.
No, non era una buona idea, erano almeno in cinquanta, ma non potevano nemmeno permettere che prendessero Audrey "Sentite, non immischiamoci, lasciamoli qui e facciamo finta di nulla, noi non c'entriamo." propose il mago che aveva difeso Sirius "Penserà che li difendiamo!"
pop, pop, pop la folla si guardò intorno terrorizzata "Avevate detto mezz'ora." protestò leggermente il primo mago.
"Non vi toccheremo, se non ci infastidirete, semplicemente volevamo osservare cosa succedeva. Intanto Exulcero!" esclamò diretto al mago, che iniziò a gemere mentre delle ustioni comparivano sul suo volto "Così ricordi di non fare l'impertinente."
Si sentirono dei passi affrettati e poi diversi Schiantesimi percorsero l'aria, colpendo i Mangiamorte. Finalmente erano arrivati gli Auror.
"State bene?" domandò un ragazzo non molto più vecchio di loro, che riconobbero come Fabian Prewett, vecchio compagno Grifondoro "No, James è stato colpito dalla maledizione Cruciatus mentre Lily Evans è svenuta dopo un incantesimo di Dolohov." spiegò veloce Remus, ancora scosso. Fabian annuì "Mettetevi seduti lì, qui adesso ci pensiamo noi." aggiunse cupamente mentre il gemello sollevava con delicatezza Lily e la adagiava su un lettino che aveva appena evocato. Intanto intorno a loro infervorava la battaglia, mentre gli abitanti della città erano scappati, tutti tranne quelli ancora imprigionati dalle catene.
I ragazzi erano pietrificati, l'aria era piena di maledizione e incantesimi che ogni tanto dovevano scansare, cercando allo stesso tempo di proteggere l'amica svenuta.
"Lily, Lily!" urlò James, finalmente libero di occuparsi di lei "Mi senti? Innerva! Reinnerva!" provò entrambi gli incantesimi, sperando che servissero a qualcosa, inutilmente "Lily!" ripetè invano, aveva troppa paura di pensare al peggio eppure nessuno di loro poteva smettere di indugiare su quella terrificante ipotesi.
"Andiamocene, prima che sia troppo tardi, è già passata mezz'ora!" esclamò febbrile Beth, temendo che da un momento all'altro arrivasse Voldemort in persona "E come?" domandò Sirius con tono sfinito. Nessuno disse nulla, tranne una voce glaciale "Non mi aspettavo tutto questo pubblico." sembrava quasi divertito. Immediatamente gli Auror iniziarono a scagliargli contro maledizioni che lui scansava con facilità, quasi annoiato, dimenticandosi i Mangiamorte "Protego!" esclamò Frank che invece non li aveva persi di vista. James balzò su e corse verso di loro "Che fai?" urlò Remus seguendolo "Mi allontano da Lily, sarebbe un bersaglio troppo facile!"
L'altro gli diede ragione e iniziò a contrattacare gli uomini incappucciati, seguito dagli altri "Reducto!" Sirius riuscì a distruggere l'enorme oggetto incendiato fatto apparire da quello che sembrava Rosier per puro miracolo.
"Expelliarmus!"
"Protego!"
"Crucio!" stavolta a urlare fu Frank, troppo preso a proteggere una terrorizzata Beth da prestare attenzione al nemico "Oppungo!" una scarica di pietre colpì il Mangiamorte, costringendolo a smettere di maledire il ragazzo "Bell'idea!" esclamò Sirius rivolto a Audrey, mentre con un gesto veloce schiantava un Mangiamorte.
"Ma guarda, interessante." Tutti si girarono, Voldemort si era materializzato accanto a Beth, che proteggeva Lily, dopo aver scartato gli Auror "I pensieri di parecchi di voi sono rivolti a questa ragazza, specialmente i tuoi, Potter." James sbiancò, Voldemort era un legilimens e a causa loro, sua, avevano messo Lily in pericolo "Come potete, è una semplice sanguesporco..." le parole scivolavano sulla pelle dei presenti come fossero rivoli di acqua gelida. James si scagliò contro di lui, ignorando chi fosse, ignorando quante persone aveva ucciso, l'unico pensiero era quello di scansarlo da Lily "Crucio!" stavolta se lo era aspettato, e anche se non fu in grado di scansarsi non si sottomise al dolore, lottò e poco dopo riuscì a contrastare la maledizione "Impressionante." sibilò Voldemort quasi affascinato "Fermi! Fuocondrio." uno scudo di fuoco separò loro tre da tutti gli astanti non permettendogli di intervenire "Non ho mai visto tanta forza di volontà in una persona, specie per motivi futili come l'amore." l'ultima parola la pronunciò con disgusto "Tuttavia, apprezzo questa dote, potrei farti entrare nelle mie schiere, dopotutto sei un purosangue. Ovviamente lei la dovrai abbandonare."
"Mai!" James quasi urlò la risposta "Attento!" gli occhi di Voldemort scintillarono "L'impudenza non è altrettanto tollerata, potrei ammazzare la tua bella con un semplice colpo di bacchetta."
"Stupeficium!" l'Oscuro Signore rise "Davvero pensi di battermi con uno schiantesimo? Pensavo fossi più furbo..."
Quando la maledizione senza perdono lo colpì, non fece uscire nemmeno un lamento dalla sua bocca, anche se sapeva quanto non sarebbe stato in grado di contrastarlo, Voldemort sapeva della sua forza e aveva agito di conseguenza.
Voleva solo che smettesse, non riusciva a pensare ad altro, solo al dolore, il dolore che si era esteso in tutto il suo corpo, diventando un tutt'uno con la sua anima. Quando vide gli occhi smeraldo di Lily guardarlo pensò di essere morto, ma se poteva continuare a vederli, allora il paradiso non era un poi così brutto posto.
"Relascio!" la voce della ragazza era poco più di un bisbiglio, ma tanto bastò per far distrarre Voldemort e interrompere la tortura "Guarda chi si è svegliata, peccato che il tuo ragazzo non possa saperlo, penso sia morto. Tranquilla lo raggiungerai presto." Alzò la bacchetta implacabile, non accorgendosi che il fuoco intorno a loro si abbassava fino ad esaurirsi "Ti sarei grato se non uccidessi i miei studenti, Tom." Silente. Lily sospirò, non sapeva come aveva fatto a svegliarsi, ma sentire le urla di James le aveva dato la forza di reagire, anche se sicuramente non aveva abbastanza energia per schivare l'anatema che uccide.
"Sempre attaccato al tuo ruolo come professore." il vecchio mago lo guardò con rabbia mal celata "Se non ricordo male non ti dispiaceva."
"Era tempo fa, sono cambiate molte cose."
I ragazzi si guardavano allibiti, era assurdo come i maghi parlassero con forzata tranquillità ma allo stesso tempo paventavano il momento in cui sarebbero passati al combattimento, che non tardò ad arrivare, Silente scagliò un incantesimo contro Voldemort, che lo parò smaterializzandosi poco più avanti "I miei Mangiamorte sono scappati, non penso ricaverete molto da oggi. Per i sanguesporco torneranno a finire il lavoro." non diede tempo di fare nulla, si smaterializzò definitivamente.
"Sono scappati tutti?" domandò Silente rivolto agli Auror "Ne sono rimasti pochi, ci dispiace ma Colui-che-non-deve-essere-nominato è la priorità, ordini precisi."
Il mago lo guardò con divertimento "Da quando lo chiamate così?" il capo degli Auror si mosse a disagio "Ormai è un'abitudine, su al Ministero..." lui annuì grevemente e guardò i ragazzi "Sono stati incredibili, fronteggiare quasi da soli i Mangiamorte." esclamò Gideon Prewett e Silente sorrise "Sono gli studenti più brillanti di Hogwarts, dopotutto."
"Portateli al San Mungo, io devo assolutamente parlare con Millicent, passerò dopo." i maghi annuirono "Andiamo." dissero poi facendo apparire dal nulla barelle dove tutti si adagiarono, riuscendo finalmente a riposarsi.

Lily aprì gli occhi, dopo essersi sdraiata sul lettino era nuovamente svenuta. I Medimaghi dicevano che la maledizione, per quanto forte, non era stata attutata in tutta la sua potenza e pochi giorni di riposo, integrati a pozioni, l'avrebbero rimessa in sesto.
"Lily! Come stai?" la voce stranamente tremula di Beth la fece sorridere "Non mi lamento, tu?" la ragazza sbuffò "Alla grande, diciamo che non mi sono buttata nella mischia, sono rimasta in disparte con la scusa di doverti stare vicino."
"Lieta di essere una buona scusante!" Beth sbuffò "Sai quanto sia scarsa nei duelli, avrei solo peggiorato le cose..."
"Ti sei svegliata!" Audrey le fu accanto in un secondo. A parte qualche graffio era illesa "Dicevo che dovevo riposare, mi serviva proprio." scherzò Lily per farsi seria un momento dopo "Alice come sta?" le altre si guardarono veloci "Bene, insomma, è ancora svenuta ma i Medimaghi escludono danni permanenti, tranquilla, vuol solo dire che aspettiamo che si risvegli da un momento all'altro!" aggiunse in fretta davanti allo sguardo terrorizzato dell'amica che annuì "E James?" ricordava troppo bene le parole di Voldemort e temeva fossero vere. Le amiche si scansarono e la ragazza potè vedere James, piuttosto pallido ma illeso, sedere sul letto di Remus, che aveva una spalla fasciata "Remus, tutto bene?" i due sobbalzarono, non si erano accorti che si era svegliata. Il ragazzo sorrise "Solo una lussazione, mi è caduto un cornicione addosso." spiegò tranquillo. Lily guardò James "Stai bene." non era una domanda ma una constatazione, sospirò di sollievo. Lui annuì "Te l'ho sempre detto che sono forte." disse con un lampo di leggero divertimento negli occhi, sembrava di nuovo il James di prima "E io che non ti credevo..." scherzò lei. Le ragazze si guardarono un secondo, poi andarono verso il letto di Remus mente James si avvicinava al suo "Mi hai salvato la vita, eri a un passo dalla morte, in tutti i sensi, ma mi hai salvato la vita."
"Tu hai fatto lo stesso con me, ed è la seconda volta. Non so come ringraziarti abbastanza."
"E tu che dicevi che pensavo solo a me stesso..." Lily arrossì lievemente, ricordando le accuse che gli aveva lanciato negli anni precedenti e sentendosi in colpa "Ti sto davvero facendo ricredere su di me..."
Le porte si aprirono, facendo entrare parecchie persone "Betty!" esclamò una voce che sapeva di pianto e una donna bionda si scaraventò su Beth "Mamma, ti prego!" esclamò questa "La mia bambina! Quando al Ministero mi hanno informata dell'attacco e mi hanno detto che eri coinvolta ero convinta di morire! Stai bene?"
"Si, tranquilla, mamma scostati per favore!" la supplicò la ragazza in imbarazzo, non voleva che qualcuno dei suoi amici la vedesse come una bambina piccola, fortuna che Sirius era a mangiare con Peter.
"Audrey!" nel frattempo i genitori di quest'ultima le si erano avvicinati "Stai bene? Sei ferita?" domandò il padre preoccupato, lei scosse la testa "No, tranquilli, solo qualche graffio..."
"Lo dicevo io che stare a Grifondoro avrebbe portato solo che guai! Eri così calma da bambina, e ora combatti con i Mangiamorte, dovevi andare a Tassorosso come me!" esclamò la madre ancora visibilmente scossa.
"Isabel, smettila, non è colpa della Casa!" le ricordò il marito, lei lo guardò male "Certo, è colpa tua, stesso identico temperamento! Siete tutti così voi di Grifondoro!" borbottò abbracciando la figlia "Si, si, e avresti fatto decisamente meglio a sposare Harold MacMillan..." finì per lei Audrey, evidentemente quella era una scenetta che si ripeteva spesso "Ma no, solo che mi sono davvero spaventata..."
"Mamma, papà, già che ci siamo vorrei farvi conoscere qualcuno..." disse lei, non sapeva da dove le veniva il coraggio ma vedere Remus che si batteva per aiutarla le aveva fatto capire come la loro fosse una storia vera.
"Lui è Remus Lupin, il mio ragazzo." continuò poi arrossendo, specialmente quando vide che lui era circondato dai suoi genitori "Tu devi essere Audrey, vero?" domandò una donna gentile, sicuramente la madre del ragazzo. Lei annuì "Piacere."
Lily guardava tutte quelle scene melanconica, i suoi genitori non potevano ovviamente venire nè per motivi di sicurezza erano stati avvertiti "Tutto bene?" le domandò James che non si era mosso dal suo letto, lei si morse un labbrò "Odio tutta questa situazione." disse e lui acconsentì "Te lo prometto, combatterò per fare in modo che tutto cambi, che le cose tornino ad essere normali e tu possa stare con la tua famiglia." Lily sorrise "Allora vorrà dire che ci frequenteremo anche dopo la scuola, perchè ho intenzione di fare lo stesso."
James sorrise per un brevissimo instante, prima di scurirsi e fissare il vuoto. Era la prima volta dallo scontro che tornava nel suo solito limbo e Lily non poteva permetterlo "Ma Sirius e Peter dove sono?" domandò in fretta, pregando che parlare dei suoi amici lo avrebbe distratto, come accadde "Sono andati al quinto piano a ingozzarsi di cibo. Da Pete me lo sarei aspettato dato che mangia almeno ogni ora ma Sirius no! Blatera sempre sul fatto che ha un ottimo metabolismo però poi sta attento al cibo e lo becchiamo ogni tanto a guardarsi preoccupato allo specchio..." Lily scoppiò a ridere, immaginandosi la scena "E chi se lo aspettava che il grande Black fosse peggio di una donna!"
"Come scusa?" domandò il diretto interessato "James mi ha detto che ti contieni col cibo!" continuò lei allegramente mentre il ragazzo si corrucciava "Non è vero, solo che io non mi mangio tre bistecche al giorno come quei maiali, e quando avranno tutti il diabete vedrai come non mi prenderanno più in giro..." continuò con un mezzo broncio "Intanto adesso hai polverizzato dieci pasticcini." lo denunciò inclemente Peter, ridacchiando "A causa dello stress! Anche i medimaghi hanno detto che per colpa del trauma potremmo sentire il bisogno di mangiare, abbiamo perso zuccheri!" esclamò con convinzione mentre gli altri scoppiavano a ridere. Lily li guardò, loro con lei erano gli unici a non avere genitori che li venissero a trovare, e per una volta fu contenta di avere qualcosa in comune. In quel momento entrò una signora molto distinta, con un incredibile cappello da strega in testa su cui troneggiava un acquila impagliata, che camminò con dignità fino a loro, seguita poco distante da un Frank piuttosto abbattutto "Voi dovete essere i compagni di mio figlio." disse con voce imponente guardandoli "Piacere, Augusta Paciock, volevo ringraziarvi per aver aiutato Frank." immediatamente tutti sottolinearono quanto anche lui fosse stato un elemento prezioso, la strega parve accendersi di orgoglio "Si, mio figlio è sempre stato abile nei duelli e piuttosto...eccitato...quando si parla di battaglie, sarà un ottimo Auror."
Nessuno sapeva come rispondere, men che meno Frank che era viola dalla vergogna così Lily cercò di cambiare discorso "Sapete come sta Alice?" domandò preoccupata "Ancora non si è svegliata, ma i medimaghi sono fiduciosi sul fatto che dovrebbe accadere nel giro di ore, abbiamo lasciato i suoi genitori soli con lei." spiegò Frank molto triste, la madre gli posò affettuosamente una mano sulla spalla "Si rimetterà in fretta, è davvero una cara ragazza, forse un po' troppo timida ma penso che il mio Frankie non potesse scegliere meglio." la notizia prese così tutti alla sprovvista che nemmeno si soffermarono sul fatto che il loro amico era stato chiamato "Frankie" : Alice si lamentava in continuazione che la signora Augusta fosse davvero spigolosa e difficile ed aveva il terrore di non piacerle. Lily si ripromise di dirlo all'amica quanto prima.
"James, tuo padre si dispiace ma non può anticipare il ritorno, spera di riuscire ad arrivare comunque prima che ti dimettano." lui annuì e spostò lo sguardo verso il vuoto. Era così assurda quella situazione per lui, che ogni volta che si era ritrovato al San Mungo era sempre accompagnato dai suoi genitori, che passavano ogni istante con lui! Un secondo dopo però un pensiero lo colpì, sapeva che suo padre e la madre di Frank lavoravano assieme al Ministero ma non gli risultava fossero intimi: ancora una volta persone praticamente estranee gli parlavano dei suoi genitori, che stava succedendo?
Entrò un medimago, il camice bianco risplendente nella stanza "Prego gli accompagnatori di uscire un attimo, stanno arrivando gli Auror per porre loro qualche domanda." i genitori annuirono, stamparono umidi baci sulle guance delle ragazze ("Mamma!" urlò Beth) e pacche affettuose sulle spalle dei ragazzi e con un "A dopo." uscirono, scortati dal guaritore.
"Quindi Frankie diventerà un Auror?" domandò scherzoso Sirius.
"Io non ci scherzerei, specialmente dato che molto probabilmente sarò io a sbatterti ad Azkaban..." ribattè lui provocando le risate degli altri, se su una cosa erano tutti sicuri, era che Sirius avrebbe fatto prima o poi un giro nella prigione dei maghi "E invece Bettie?" scherzò Audrey "Darà per sempre fastidio alla bambina così tranquilla da piccola che doveva finire a Tassorosso." rispose pronta prendendola in giro.
"Non dovevo finire a Tassorosso!"
Lily guardò James "Tutto ok?" chiese vedendo che aveva ancora lo sguardo perso nel vuoto "Si." rispose lui dopo un po', alzandosi piano dal suo letto e sedendosi su quello di Lily "Prima che arrivino gli Auror volevo ringraziarti per quello che hai fatto per me in questo periodo, so di non essere stato molto presente..."
"Non devi nemmeno dirlo e soprattutto non mi ringraziare, l'ho fatto volentieri." lo interruppe lei, lui la osservò per un secondo "Non ti credo, ma ok."
"Non mi credi?"
"Non credo che lo hai fatto volentieri, so che non ti piaccio molto e che lo hai fatto per gentilezza ma ti ringrazio lo stesso."
Lei per qualche strana ragione arrossì "Non è vero, nulla di quello che hai detto." borbottò.
"Non devi essere gentile per forza..."
"Cosa posso fare per farti credere alle mie parole?" domandò lei esasperata, mentre entravano gli Auror nella stanza. James, per la prima volta da mesi, si aprì in un vero sorriso furbo "Vieni con me ad Hogsmeade appena torniamo." fece ed era così convinto che in pochi secondi la faccia della ragazza avrebbe assunto la solita espressione scocciata che si stupì di vederla arrossire nuovamente "D'accordo."

* * *

La storia per il momento termina qui, per rispondere alle recensioni:
- @ saki 94, mmmh no, mi dispiace ma loro per primi non lo riconoscono come un vero appuntamento, semplicemente si sono ritrovati a passare del tempo insieme, quello che succederà fra qualche capitolo sarà (forse) il primo appuntamento!
- @ _Delena_, sisi, avevo intuito che eri sempre tu, nonostante il nome, grazie per i complimenti!
Inoltre ringrazio tutte le persone che hanno inserito la mia storia tra le seguite, preferite e da ricordare, i lettori e dirvi che voglio davvero sapere cosa pensate di questa mia storiella! Un bacio e a presto _glumbumble_
  
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