Era una bella mattina nella restante Satan city.
Il pigro sole iniziava a sorgere,illuminando con un
tenue pallidore la terra in rovina. La luce spazzava via le ombre anche
dagli edifici,ormai ridotti a scheletri.
Situata nella cima di uno di essi,vi era una donna bionda,dai grandi occhi
chiari.18.
Scannerizzò il paesaggio per controllare la presenza di
sopravvissuti,senza successo.
La sua mente era assorbita nel contemplare quella terra conquistata da lei e
17.
18 era immersa nei suoi pensieri. Ora aveva un altro nemico.
Quel ragazzo dai capelli viola. L’allievo dell’assassino di suo fratello,Son Gohan.
Colui su cui voleva scaricare la dolce vendetta che desiderava.
Chiuse gli occhi e sorrise malignamente. Presto,molto
presto sarebbe morto.
Ora che aveva una certa persona dalla sua,non sarebbe
stato diff…
CRASH!
L’androide si girò di scatto,verso il punto cui proveniva il rumore. Era
rimasta talmente concentrata su quel nemico che le sue braccia,inconsciamente,formarono dei Ki-blast.
“Eh Eh…scusami,18” disse una voce in tono basso.
Crilin si rialzò davanti a lei,con un’espressione innocente e un sorriso a 32
denti. Una pila di rottami giaceva ai suoi piedi.
Li aveva ovviamente fatti cadere,con
il fallito scopo di arrivarle dietro e farle una sorpresa.
Si spolverò la tuta,e si mise una mano dietro la nuca,imbarazzato.
“Scusami se ti ho spaventata,Diciottina,io…”
Gli occhi di 18 si spalancarono. “Come
mi hai chiamato?”
La sua scontrosità prese alla sprovvista Crilin,che era già indietreggiato
parecchio,con una
faccia che sembrava dire ‘Che ho fatto di male ora?’
“Ti ho fatto una domanda per caso?” domandò lei,velenosa.
“I-Io…” iniziò timido,per poi rispondere. “…Diciottina.”
“E perché mai lo hai fatto?”
Spaventato,Crilin guardò per terra cercando di non farsi biasimare.
“Beh…perché no?”
18 non era soddisfatta della risposta,quindi lasciò stare. “Che ci fai
qui? Credevo fossi a dormire dall’altra parte della città.”
Aveva preso con se il piccoletto la notte prima,dopo
averlo salvato e curato,e l’aveva trovato che aveva perso tutta la sua
memoria. Ma forse per lei era meglio così. L’ultima volta che lo
vide,prima che perdesse la memoria,lo aveva quasi ucciso.
In altre parole,era un bene che non sapesse più cosa
gli era capitato…
Dopo averlo svegliato,lo aveva portato in un rudere e gli aveva ordinato di
stare li fino al suo ritorno.
Ad esser sinceri,non sapeva nemmeno lei cosa poteva fare con uno che non si
ricordava nemmeno il suo nome. Tuttavia era felice…o
se così si può dire.
Aveva un compagnio,uno schiavo,da usare nel mezzo del
suo piano…la sua Vendetta…
“Scusa se ti disturbo,18.” disse il
piccoletto,sistemando come poteva i rottami. “Ma stamane mi sono
svegliato,ho provato a volare…e ce l’ho fatta!”
Il suo volto era entusiasta “Sono venuto a cercarti,così ti faccio vedere!”
18 venne in qualche modo intenerita dal suo modo di fare,e sorrise.
“Dopo.” fu tutto ciò che disse. I suoi occhi luccicarono maligni.
“Pronto a lottare?”
Il sorriso felice di Crilin sfumò,per poi
svanire. “Lottare...di già???”
“Se conosci altri modi per uccidere,dimmi pure.” disse
lei in tono sarcastico.
“Hai qualche problema,forse?”
Il piccoletto fece un passo in avanti,sorprendendola. “Solo se oggi mi
spiegherai a cosa servo…
il mio scopo.” disse con calma.
La sua faccia assunse un’espressione addolorata,come se aspettasse da lei
l’ordine di tacere.
Ma l’ordine stranamente non arrivò. Eppure
18 era solita zittirlo…
L’androide aveva le parole in gola.Non riusciva a dirgli
“Taci!”.
Come poteva questo piccolo umano,che
aveva salvato lei stessa,zittirla senza dire nulla?
18 gli si mise di fronte,a dieci centimetri di distanza. Era così piccolo che
non le arrivava nemmeno all’altezza del mento... Come poteva farle
qualcosa,ridicolo come era?
Il piccoletto la guardò con riguardo,come se avesse il timore di averla fatta
arrabbiare.
”18…qualcosa non va?” domandò.
”Lottare…è forse parte del mio scopo?”
Cogliendo l’opportunità,18 decise di raggirarlo. Ingannare Crilin le
faceva una sorta di dispiacere,
ma non poteva fare altrimenti:se per caso si sarebbe ricordato tutto,lei
avrebbe perso solo tempo.
“Sì,Crilin.Lottare è il tuo modo per aiutarmi.Senza,sei inutile.”
Questa risposta sembrò pietrificare l’umano. Era ovvio che “inutile” era
l’ultima cosa che voleva essere per lei.
“Lottare. Posso farlo.” disse dentro di se. Poi
guardò la donna con degli occhi confusi. “Perché devo imparare a lottare
di nuovo?”
L’androide ne aveva abbastanza della sua
idiozia. “Questo è il tuo scopo.” disse,irritata.
“Ed è tutto ciò cui ho bisogno da te,per
ora.”
“Bene,ho capito. Mi hai
salvato. Quindi t’aiuterò a lottare al tuo fianco.”
mormorò.
Poi alzò lo sguardo verso 18,e disse
“Ma io non so ancora come si lotta...”
Questo fece sorridere 18. Un sorriso maligno.
Era così ironico che un suo nemico ora fosse un suo alleato.
Ironico anche il fatto che le persone che lui prima proteggeva,ora sarebbero state sue nemiche.
Così perfettamente ironico.
*****
A dirla tutta,Crilin era confuso.
Non ricordava nulla,se non un vago ricordo del suo nome. Infatti,la prima
cosa che vide quella notte in cui si svegliò,fu 18.
Lei era la prima cosa che vide quando tornò alla coscienza,fuggendo da un mondo
di incubi. Era intrappolato in un luogo simile a un terribile sogno,da
cui non poteva svegliarsi o fuggire, e l’unica cosa che ricordava era come se
qualcuno lo scuotesse forte,mentre dei fuochi d’artificio esplodevano ovunque.
E poi vide lei.18.
Crilin ricordava di essersi sentito piccolo e futile,di fronte a lei.
Quel muro freddo e impenetrabile che pareva avvolgerla,lo faceva sentire
inutile.
Poi gli aveva detto una delle poche cose che ora sapeva… il suo nome.
E gli aveva detto chi era,perché era li. A lui pareva che lei sapesse
tutte le risposte ad ogni suo dubbio. Gli aveva anche insegnato a
volare. E questo era davvero gentile.
Sebbene i suoi metodi lo avessero quasi ucciso.
Quella mattina,lui e 18 si erano diretti fuori dalla
città,in campagna. Crilin teneva gli occhi spalancati,per cercare
qualcosa di familiare. Ma i suoi occhi non riconobbero nulla,in
mezzo a quell’immensità. Era solo un immensa distesa,raramente
contornata da qualche stagno o laghetto.
In sintesi,il posto pareva davvero solitario.
Infine,si fermarono.
“Uh,18?” le chiese,stando un poco lontano da lei. “Perché siamo qui?”
18 lo guardò. “Tu che pensi,Crilin?Voglio vedere se riesco a farti
ricordare qualche tecnica di combattimento. Questo posto mi pare
adatto…”
Crilin si guardò le mani. L’argomento preferito di 18 era proprio
questo.
E pareva determinata a fargli imparare…
Allora si preparò. Se 18 gli chiedeva di lottare,lui
lo avrebbe fatto.
Qualunque cosa per farla felice. E se lottando lei lo sarebbe stata…ok.
“Bene,” disse all’androide. Così dicendo,cercò di mostrare la più determinata delle facce. Cosa che
gli riusciva,se non fosse per la sua posa improvvisata
che mostrava ogni sua debolezza. “Mostrami come,Diciottina.”
18 si mise a ridere. “Sei così patetico.”.
Crilin si sentì ferito. Non era questo che si aspettava…
Osservò 18 sciogliere la sua arrogante posizione e mettersi in una posa
perfetta.
”Molto bene,allora…ti comincerò a ridurre in
poltiglia,finchè non impari!”
COSA?
Prima che il piccoletto potesse reagire,vide la donna
sparire sotto i suoi occhi.
Sebbene non avesse mai visto una cosa simile,riusciva
in qualche modo a capire cosa sarebbe
successo dopo.
Quindi incredibilmente,istintivamente,le sue braccia si mossero come per andare
incontro al colpo. Con un terribile suono sordo,il pugno di 18 si scontrò
con il suo.
Crilin potè per un attimo sentire l’aura salire dentro di se.
La forza che prevaleva,sebbene fosse attutita,lo fece
sbalzare all’indietro,facendolo cadere nella polvere . Si rialzò quasi subito,incredulo.
Ma 18 non aspettò che l’avversario riprendesse la sua pietosa guardia,e
concentrandosi,
formò tra le mani una sfera di Ki,tanto potente da far tremare il suo braccio.
Lanciando un urlo,l’androide corse verso di lui,preparandosi a colpirlo con il
suo pugno
luccicante. Di sicuro l’impatto lo avrebbe ucciso.
Ma l’impatto non arrivò mai.
Gli occhi di Crilin,sbarrati,poterono vedere la scena
al rallentatore.
Sentì il suo corpo perdere ogni controllo,e riuscì a vedere il colpo.
Pochi istanti prima che il pugno lo colpisse,il suo corpo si spostò dalla
traiettoria.
Il pugno trovò solo il terreno,e con un’incredibile esplosione,formò un cratere,da
cui fuoriusciva
una nube di fumo.
Percependo il momento in cui 18 aveva scoperto il fianco,l’aura di Crilin
aumentò ancora ed ancora,illuminandolo di una luce bianco puro.
Senza potersi controllare,il braccio sinistro scaglio il colpo alla persona che
non avrebbe mai voluto
colpire. 18.
Il suono del pugno che si infrangeva sul suo viso fu
abbastanza forte da stomacarlo.
18 lanciò un lamento per il colpo subito,ed indietreggiò di un paio di metri.
Se ne stette poi lì,in silenzio e con le mani sul
volto,senza reagire.
Crilin era stordito per quello che aveva fatto.
”18…”
Lo aveva salvato! Era l’unica persona che
conosceva nel mondo intero! Come aveva potuto
colpirla?
Trattenendo dentro di se quell’aura,corse verso di
lei.
”18…mi dispiace!Io non…”
Solo il tempo di sfiorarle una spalla con la mano,e 18
si rianimò. Un potentissimo,doloroso
schiaffo lo centrò in pieno,facendolo crollare a terra. La sua guancia era
dolorante,ma il suo cuore
batteva all’impazzata,e questo pareva fargli ancora più male.
18 alzò il volto,e un rivolo di sangue correva dal suo
naso. La sua mano si tolse,svelando un ghigno.
Crilin cercò di guardarla negli occhi. Essi luccicavano di un rosso sangue,e assieme al ghigno inquietante,la facevano sembrare un
demonio.
I suoi occhi assetati di sangue lo pietrificarono. Pareva un'altra pensona.
“Bene” disse,chiudendo gli occhi. “Devo ammetterlo,Crilin.Non so come hai fatto,ma mi
hai sorpreso. Pare che tu abbia ancora forza. Questo allenamento non perderà
altro tempo…”
Il cuore di Crilin parve schizzare fuori dal petto.
Non gli piaceva affatto il modo freddo e sanguinario cui lei lo
guardava.
Non gli piaceva per niente.
*****
Due ore dopo,18 stava ancora insegnando all’umano a lottare. Aveva potuto constatare
che il pugno ricevuto era stato solo un colpo fortuito. Ma
aveva abbassato per sicurezza
la sua forza…non poteva certo ucciderlo…
Crilin urlò sentendo un altro osso incrinarsi. Ansimò,con
la faccia nella polvere,cercando miserabilmente di rialzarsi. Ma prima di
riuscire a farlo,il piede di 18 lo costrinse ancora al
suolo.
”Che cosa c’è,Crilin?Non riesci ad alzarti?”
Lui si lamentò penosamente.
Inginocchiandosi davanti a lui,afferrò il suo mento e lo alzò,in modo che i
suoi occhi esausti incrociassero i suoi. 18 era
frustrata. Per due lunghe ore aveva tentato di fargli recuperare
l’aura.
Per due lunghe ore,ma sensa successo.
Questo la faceva oltremodo arrabbiare.
“Che ti prende?Sai come usare l’aura,e allora perché non
lo fai?”
Crilin abbassò lo sguardo. “I…io…non posso.”
“Non posso?” ripetè lei stizzita. “E perché diavolo,non puoi?!”
Lui sospirò alla domanda…come poteva spiegare?
“Non voglio lottare.”
“Sei mia…amica?Perchè dovrei colpire un’amica?Non mi
piace fare del male!Mi stomaca!”
“Idiota!” replicò lei,prendendolo per il colletto e
appiccicando il suo volto nel suo. “O lotti,oppure ti uccido!”
”Ma…perché???”.
“Non capisci,rompiscatole senza cervello?Io distruggerò tutto di questo miserabile
pianeta! Se vuoi vivere,devi lottare! O sei mio
partner,o muori! Capito?”
Con rabbia lo spinse via.
Non voleva lottare!Brutto idiota!
Guardandolo a terra,i suoi occhi si incrociarono con i
suoi. Il suo viso era così triste e addolorato,
che lei sentì una sorta di puntura all’altezza del petto.
“Partners?” ripetè,borbottando.
Aveva davvero detto così?Partner?All’inizio,lei considerava Crilin come uno
schiavo,nulla di più.
Non si sarebbe mai sognata di dargli un ruolo simile,che
in tutta la sua vita era appartenuto solo
al suo fratello,17.
E Crilin non aveva nulla di 17.
Era piccolo,debole,cretino …o come altro si può definire…
I suoi occhi lo squadrarono bene. La parola partner gli aveva dato una luce di
speranza negli occhi.
”Ma che faccio? Come posso fare,ora che mi
considera “amica” e “partner?”
Partner. Il suo eguale…
Stupido umano. Pensò. Come posso
negarglielo,ora che gliel’ho detto...
Ma non poteva dirgli di no. La sua mente,inspiegabilmente,non le permetteva un
simile sfizio…
Così,contro ogni suo ragionamento,porse una mano al terrestre.
La reazione di lui fu istantanea. Un grande
sorriso solcò il suo volto,e i suoi occhi si animarono di
felicità. Afferrò la sua mano,stringendo
forte,quasi sul punto di piangere.
Lei capì che era felice,per il fatto di averlo riconosciuto come partner. Come
un suo eguale.
Il suo modo di fare era come magnetico,e 18 era sia
irritata,sia attratta da questo.
Contemporaneamente.
Crilin non ricordava di esser mai stato così felice. Partner.
Amico. Accettato. Wow.
Era una grande novità per lui.
“Ora però smetti di esaltarti.” la voce di lei bloccò
i suoi pensieri.
Per un momento,il suo volto si abbassò.Ma poi lo
rialzò.
”Quando lotto con te è solo per pratica,vero?”
“Sì. Si tratta di allenamento. AL-LE-NA-MEN-TO…ricordi allenamento?”
disse lei.
Crilin sorrise,un poco imbarazzato “No.”
Con un sospiro rassegnato,18 si mise in posa. Anche lui ci provò,fallendo.
Esasperata,l’androide andò da lui e iniziò a spiegare. “Non così…sembri
un buffone! Ecco…ora ti insegno…”
*****