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Autore: Mr Black    18/08/2010    5 recensioni
Una what-if che riscrive la fine di Eclipse, stravolgendo poi Breaking Dawn.
Mentre si fa sempre più vicina l'armata di Victoria e dei vampiri neonati, il triangolo amoroso Edward-Bella-Jacob esplode con tragiche conseguenze. Così, Edward e Bella andranno incontro ad un destino radicalmente diverso.
Non faccio altro che ripetere gli stessi sogni ed ormai, francamente, lo trovo pure stancante. Prima - non saprei esattamente dire quanto "prima" fosse - era solo dolore. Il dolore perfetto. Sognare un'eternità radiosa e svegliarsi in un'eternità di buio nero, nerissimo.
Altro che alba dirompente... la mia vita è più una notte polare. Anche di giorno, c'è sempre buio. Il sole non sorge mai.
Il sole non sorgerà mai più.
La storia che la Meyer non ha avuto il coraggio di raccontarvi.
Genere: Azione, Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Alice Cullen | Coppie: Bella/Edward, Bella/Jacob
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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INTERLUDIO: JACOB BLACK

 

Bella, ti amo. E voglio che tu scelga me invece che lui.

Finché il tuo cuore batterà, Bella, sarò qui e combatterò.

Le mie cazzutissime parole continuano a risuonarmi in testa ed è una cosa che veramente odio. Si può odiare la propria coscienza? Più mi sforzo di non pensarci e più il mio inconscio me lo ricorda prepotentemente. Che sono inevitabilmente, completamente, pazzamente innamorato di Bella. Che sono pronto a tutto pur di averla. Perché renderla felice non mi basta. Non mi basta più, almeno. Un tempo l'avrei accettato. L'avrei guardata dritta negli occhi, come nel migliore del film romantici, e le avrei sussurrato dolci parole: mi basta la tua felicità. Se tu sei veramente felice lo sono anch'io.

Cazzate!!! Tutte cazzate!!!

Sono un maschio adolescente intossicato di ormoni e paranoie, talmente pieno di desiderio da scoppiarne. Essere un mutaforma licantropo non aiuta affatto, tutto mi sembra molto più amplificato.

Corro lontano nella foresta. Via da tutto, via da La Push e dal branco e dai loro pensieri e soprattutto dai miei pensieri.

Ok, controllo Jacob, controllo. Non vuoi rischiare di trasformarti e fare esplodere i vestiti di nuovo, vero? No che non lo voglio... visto che è verso il succhiasangue che sto correndo.

Diminuisco la velocità del mio passo. Non ho alcun motivo valido per mettermi fretta, e chi se ne frega se Edward starà ad aspettare un po' di tempo.

Bella, ti amo. E voglio che tu scelga me invece che lui.

Nel ripercorrere per l'ennesima volta tutta la conversazione, perfettamente registrata nella mia memoria, mi accorgo di come Bella non abbia mai esplicitamente risposto a questa implicita domanda. Bella, a ben vedere, non ha mai scelto. Posso fargliene una colpa? In fondo forse è meglio questa sua prolungata indecisione rispetto all'imperturbabile evidenza di una scelta pienamente consapevole. Meglio una vana speranza che un netto rifiuto. Sì, magari avrei potuto mettermi il cuore in pace. Ma non è quello che voglio. In nessun caso, in nessuna prospettiva, in nessun universo parallelo Jacob Black si metterà il cuore in pace. Soprattutto ora che Bella si ritrova ad un passo dalla morte. Perché è di questo che si tratta. Se anche dovesse sopravvivere ai vampiri nemici, l'aspetta quel maledetto salto nell'oscurità della vita eterna. Tsk, come se si potesse definirla vita.

La verità è che tutto questo è crudele. Bella è crudele nel suo continuo e ambiguo oscillare tra due bisogni assoluti ed innegabili. L'ha detto chiaramente: ha bisogno di Cullen per essere felice, ma ha bisogno anche di me. E crudele sono anch'io nel metterla sempre davanti a questa contraddizione amara e lacerante. E' crudele, da parte di Bella, costringersi a lasciare il mondo dei vivi solo per amore. Ed è stato crudele da parte mia minacciare di odiarla una volta vampira.

La verità, a ben vedere, è che certe persone non dovrebbero proprio stare insieme. Non dovrebbero nemmeno conoscersi, perché altrimenti sono destinate a ferirsi, anche in eterno.

L'aria fresca, troppo fresca per essere Giugno – e dire che è in arrivo una bufera – mi mozza il respiro. Forse non è proprio un'idea intelligente correre per la foresta a petto nudo. Da lupo non avrei problemi a sopportarlo, ma non ho alcuna intenzione di trasformarmi. Voglio che quando incontrerò Edward sarà lui l'unico mostro.

Penso che se potessi tornare indietro rifarei tutto da capo, non cambierei proprio niente. Schiaffo compreso e peccato per Bella, che s'è praticamente rotta la mano cercando di farmi male e senza scalfirmi minimamente. Per fortuna, tutto aveva preso una piega comica, grazie anche all'arrivo provvidenziale di Charlie, in questo periodo decisamente pro-Jake e anti-Edward. Mi fa piacere, ovviamente, ma in realtà non ho granché bisogno del supporto del padre di Bella. Il suo astio nei confronti del vampiro mi diverte, e basta. Per il resto non mi aiuta. D'altro canto, quale padre è mai stato capace nel ventunesimo secolo di imporre alla figlia le sue scelte in fatto di ragazzi? Ah, se solo fossimo stati all'inizio del 1900...

... Come non detto. Fossimo stati all'inizio del 1900 avrei avuto comunque Edward tra i piedi.

Salto rapidamente un grosso macigno e proseguo lungo la mia strada. Che è essenzialmente la metafora esatta della mia vita, adesso. Salta sopra gli ostacoli e continua testardo ed imperterrito verso la tua meta. A meno di andare a sbattere il muso da qualche parte, ovvio.

Comunque, rifarei di nuovo tutto, veramente. Pur di baciarla di nuovo. Ok: non era il bacio che avevo immaginato e sperato. Ogni mia singola fibra e cellula e ogni singolo neurone ormai ne sono del tutto consapevoli. L'accetto. Comunque l'ho baciata, e non è stato male. Poi è seguito lo schiaffo e il crack della mano, ma per quei sessanta secondi le mie labbra hanno toccato quelle di Bella. Ora, a ben vedere si pone il problema di come interpretare e giudicare la sua prima immediata reazione. Problema che da quel giorno ho affrontato e rivisto mille volte. Mille volte ho perso il sonno sperando di trovare in Bella un minimo accenno, una minima possibilità che quel bacio le sia piaciuto. Almeno un pochino. Mille volte ho interrogato me stesso alla ricerca di una risposta decente, salvo poi rendermi conto definitivamente che vomitavo le mie insicurezze e le mie illusioni su uno specchio cieco. Forse avrebbe più senso provare ad immaginare mille modi di continuare alla solita formula e se...

E se Bella un giorno si rendesse conto di non amare veramente Edward? Se accettasse l'idea che il suo non era mai stato vero amore, ma solo un insieme di malcelata insicurezza condita da bisogno?

E se invece fosse Edward ad andare incontro ad illuminazione? Magari, se il suo è vero amore, un giorno potrebbe decidere di lasciarla, di nuovo, e questa volta per sempre, perché non c'è felicità nel seguire una cieca volontà che ti spinge verso la dannazione e l'immortalità...

E cosa sarebbe successo, piuttosto, se Bella non avesse mai conosciuto Edward? Magari sarei stato l'unico, io. Il migliore amico e il ragazzo. Ogni forma possibile di amore ed affezione concentrate in una sola persona.

Devo smetterla di illudermi con queste continue domande del cazzo.

Io odio il mio inconscio, punto.

Dovrei concentrarmi su quel che sta per accadere. Ovvero fronteggiare Edward, per la prima volta da soli, per parlare. Aveva detta così. Voleva semplicemente parlare. Di punto in bianco, nel bel mezzo dell'allenamento congiunto, si era fermato. L'avevo visto volgere lo sguardo, rapidamente, alla sorella chiaroveggente, poi scambiare due parole con Carlisle. Finché mi aveva avvicinato e mi aveva detto di allontanarmi e di dirigermi nel luogo verso cui sto correndo, da solo, per incontrarlo. Fortunatamente Sam e gli altri erano parecchio impegnati nell'allenamento e così non avevano posto particolari obiezioni al mio improvviso allontanamento. Sicuramente c'entrava qualcosa la Cullen minore. Doveva aver visto qualcosa d'importante. Ma cosa? Non appena incontro quel succhiasangue lo riempio di domande.

E così mi muovo rapidamente, curioso e sospettoso. E intanto, non posso fare a meno di pensare a Bella, a tutto quello che è successo e a tutto quello che dovrà accadere. E' straordinario come una semplice e goffa ragazza come Bella abbia sconvolto tutto quanto. L'amore di Edward e quello mio, l'alleanza con i vampiri e il costante pericolo che questa cittadina non aveva mai conosciuto. Tutto per una sola ragazza. Eppure so assolutamente che non potrò mai dire: sarebbe stato meglio se non avesse mai lasciato l'Arizona. Bella, che era soltanto una macchia colorata nei ricordi pasticciati della mia infanzia, ora è diventata il mio pensiero costante. Non è un'ossessione, lo so per certo. Non è un'ossessione, non è un bisogno né una dipendenza. E' stupido, ma è semplicemente questo. E' l'unica ragazza che mi abbia costretto a confrontare me stesso, è l'unica ragazza alla quale ho messo a nudo me stesso ed i miei sentimenti. Ed è anche più di questo.

C'è una Bella che io ho conosciuto e scoperto di amare, con lentezza e confusione, che Edward non ha mai conosciuto veramente. Ha solo visto quel che una volta gli ho mostrato nei miei ricordi. Io ho visto quella Bella scivolare sull'orlo della disperazione nera, le ho teso una mano e l'ho salvata. Io l'ho strappata via, con violenza, dall'oscurità che la stava inghiottendo, dalla quale voleva farsi inghiottire. Le ho mostrato il sole. E non posso credere che adesso, di nuovo, sia pronta a gettarsi di sua spontanea volontà nell'oscurità.

Scatto in avanti e salto. Spalanco gli occhi, atterro e faccio una scivolata per frenare la corsa.

“Finalmente, Jacob.”

“Eccomi.”

Sono finalmente qui. Ora non mi resta che scoprire che cosa sta succedendo e perché il succhiasangue vuole parlare proprio con me. Lui è fermo, immobile, una statua di marmo. Qualche debole raggio fa scintillare il suo viso, le sue braccia. I suoi occhi mi si piantano addosso ed i miei fanno altrettanto. Nel silenzio più totale, un alito di vento mi schiaccia sul naso la sua puzza, ma non ho intenzione di arretrare.

...

...

“Abbiamo un problema.”

“Immagino abbia a che fare con la tua sorellina indovina.”

“Esattamente. Ha avuto un'altra visione, che ha anticipato pericolosamente l'arrivo dei neonati.”

“Anticipato di quanto?”

“Arriveranno tra massimo 48 ore.”

“Bel problema. Ma che bisogno c'era di chiamarmi in disparte? Se il piano è saltato, perché non parlarne con tutti?”

“Perché ho elaborato un'alternativa. Carlisle mi ha lasciato libero di parlarne con te, innanzitutto. Se accetterai, il resto del branco sarà chiaramente informato.”

“Quale sarebbe quest'alternativa?”

“Tu questa sera verrai a casa nostra. Bella rimarrà da noi: è troppo pericoloso farla tornare a casa sua. Ti chiedo anche di informare Billy, così che potrà fare compagnia a Charlie.”

“Giusto. Potrebbe convincerlo, magari, ad andare a La Push.”

“Sarebbe meglio.”

“Bene. Ora, che ci veniamo a fare io e Bella a casa tua?”

“Domani mattina voi due soltanto partirete presto. Dovete fare dei giri a vuoto per creare delle false piste aggiuntive. Ti informerò poi sui luoghi selezionati.”

“Aspetta.. noi due... soli?”

“Esattamente. Tu starai trasformato e porterai Bella in giro. Io non vi accompagnerò, ho altri impegni previsti. Sarò comunque nei paragi.”

“E cosa mi assicura non verremo attaccati proprio domani mattina?”

“A questo punto riteniamo impossibile un ulteriore anticipazione dell'arrivo di Victoria. Per domani è previsto un peggioramento delle condizioni atmosferiche. Ti converrà indossare una maglietta, una volta tanto.”

“Ah ah.”

“Al termine del vostro giro mattutino vi raggiungerò e ci accamperemo in un luogo prestabilito, lontano, facile da difendere e difficile da scovare.”

“Bene. Quindi, fammi capire bene. Tu mi chiedi veramente di rimanere solo con Bella? Dov'è il trucco?”

“Nessun trucco. Sai benissimo che farei proprio qualunque cosa per proteggere Bella.”

“Sì, sì, certo...”

“Se proteggerla è quello che ti interessa, dovresti capirmi senza problemi.”

“Non credere, ti capisco perfettamente. Il tuo piano non ha problemi, lo ammetto tranquillamente. E' la tua assoluta calma e tranquillità che non capisco.”

“Prego?”

“Dico.. ma ti ascolti, quando parli? Mi hai chiesto di rimanere solo con Bella, perché tu non ci potrai essere, con tono assolutamente pacato.”

“Ti aspettavi mi mettessi a ringhiare, forse?”

“Bah... Bella comunque non lo permetterà, lo sai bene.”

“Sarò persuasivo.”

“Buona fortuna. Sarà una tragedia, ne sono certo.”

“Sembra quasi ti diverta assistere a tutto questo. Eppure c'è di mezzo la vita di Bella.”

“Tsk. Parli proprio tu.”

“...”

“Oh, non hai bisogno di leggermi il pensiero. Te lo dico pure chiaramente: Victoria sarà pure un pericolo per Bella, ma tanto le spetta comunque la morte, no? Pur di seguirti è pronta a lasciarsi dietro il mondo dei vivi.”

“E' una decisione che non mi rende affatto felice e che comunque riguarda solo Bella. E' una sua libera scelta.”

“Libera scelta?! Come puoi pretendere di lasciarla libera di scegliere?!”

“Tu vorresti forse pretendere di saper scegliere per lei?”

“...”

“E' inutile che mi rifili quello sguardo.”

“Come se avessi pensato, per un solo istante, di poterti fare cambiare idea.”

“Non è me che devi persuadere a cambiare idea, ma Bella.”

“No, no, è proprio te, invece, che devo convincere!”

“Questa discussione non ha senso. Litighiamo pure su chi dovresti provare a convincere di una cosa che comunque è impossibile!”

“E per me è assurdo che stiamo pure a discuterne quando è della vita di Bella che si tratta.”

“Ok, Jacob, allora mettiamola così: non vorresti che Bella fosse comunque felice?”

“Assolutamente. E' per questo che non voglio rinunci alla sua vita per te.”

“...”

“...”

“Sai, in un certo senso sei fortunato, Jacob.”

“Risparmiami il tuo sarcasmo.”

“Non è sarcasmo, Jacob, parlo seriamente. Io ti invidio. Sul serio.”

“Perché dovresti invidiare me, se è te che ha scelto?!”

“Perché almeno non ti ritrovi nella situazione di dover assistere senza poter intervenire. Perché non ti ritrovi nella situazione in cui la tua ragazza, pur di rimanere sempre con te, è pronta a diventare un mostro senz'anima.”

“N-non ha senso!”

“Sai benissimo che è così.”

“No, io a volte mi rendo proprio conto di non sapere niente.”

“Bella sarebbe di gran lunga più felice con te.”

“Smettila!”

“Sarebbe stato meglio non mi avesse incontrato.”

“La finisci?!”

“E' la verità. Vedi, Jacob, noi siamo più simili di quanto tu creda. E non è soltanto perché desideriamo essenzialmente la stessa cosa. Questi sono i pensieri che ti hanno sempre tormentato, non è così? Bene, Jacob, ora dimmi: che effetto ti fa sapere che questi sono anche i miei stessi pensieri, che mi perseguitano dal primo giorno che ho incontrato Bella?”

“... Di una cosa io sono assolutamente certo. Io non sono come te! Chiaro?”

“E se io ti dicessi che è esattamente per questo che ti affido Bella?”

“Io non sono come te! Se ci fossi stato io al posto tuo, non avrei lasciato Bella nemmeno un istante. L'hai già fatto una volta e a me è toccato rimettere insieme i cocci della sua esistenza. Tu non c'eri e non puoi saperlo. Quello che ti ho mostrato è niente in confronto.”

“Sono assolutamente consapevole della mia impossibilità di percepire almeno l'entità del dolore che con quella mia scelta ho inflitto a Bella. La verità è che qualunque cosa faccia finisco col farla soffrire.”

“Ma bravo! Finalmente l'hai capito!”

“E' esattamente per questo che ti dico ho detto di invidiarti. Con te non soffrirebbe, lo so per certo.”

“E tuttavia è te che ha scelto.”

“Cosa vuoi che ti dica. Cercherò d'essere all'altezza delle sue aspettative, sempre.”

“Io non smetterò mai di combattere, Edward. Non smetterò mai di lottare affinché scelga la sua vita.”

“Ed è giusto sia così, Jacob. E' giusto sia così. Ora, se mi vuoi scusare, dobbiamo riunirci agli altri e informare tutti del cambiamento di piano. Sempre che voglia accettare.”

“Come se avessi altra scelta.”

 

...

 

Ehi, che scenata ti aspettavi?! Non faccio mica melodrammi, io!

Comunque, sì, ti lascio andare dal tuo Edward, tanto so benissimo che poi torni sempre da me!

Fisso l'oscurità in cerca di risposte, come al solito, come lo stupido che mi rivelo sempre essere, alla fine. Solo otto ore e poi sarà mattina. Inspira, espira. Piano, con lentezza. Chiudo gli occhi e prendo un altro bel respiro. Cerco di sotterrare tutto ciò che mi devasta e mi angoscia e lascio che il lupo dentro di me venga fuori. Con calma e senza fretta mi trasformo, evitando scatti rabbiosi ed esplosioni assolutamente non volute di pantaloncini.

Ed eccomi qui. Sono un mutaforma licantropo, spaventoso e letale, immerso nel buio della notte. Dentro di me vive, si agita e si contorce un cuore che resta comunque profondamente umano. O almeno è quello che ho sempre creduto. Ma questa notte sento, con questa luna che ricopre di riflessi argentei ogni cosa indistinta della foresta, sento che la verità è un'altra. Io al posto del cuore ho un buco nero.

Posso cercare di raccogliere tutti i miei preziosissimi e luccicanti ricordi di Bella in una sfera luminosa e calda. Posso provare a concentrarmi sui giorni in cui ero io soltanto la ragione per cui quella ragazza devastata decideva, ogni giorno, di svegliarsi la mattina e vivere. Posso provare a tessere una tela pressoché infinita delle risa e dei sorrisi che Bella mi ha sempre rivolto. Ma rimarrà di fondo sempre una consapevolezza amara e triste.

Io sono stato capace di ridare vita a Bella nel momento più brutto e ingiusto della sua esistenza. E' vero. Ma è vero anche che ormai sono destinato alla sofferenza, mia e sua. Io so che pur di averla sarei pronto a tutto. Edward sarà pur capace di lasciarla libera di scegliere l'immortalità, ma io potrei essere capace di costringerla ad una vita mortale di sofferenza, pur di averla sempre davanti gli occhi. Non posso sopportare l'idea di non vederla più muoversi goffamente a La Push, o a casa sua.

Se scavo a fondo, sotto la coltre spessa della mia resistentissima pelle da licantropo, prima o poi arriverò al nucleo centrale. Alla consapevolezza amara, come dicevo, che, sì, non sono altro che un grumo di sentimenti neri, bisogni, illusioni ed incubi.

Io sono un buco nero, e nella mia traiettoria è finita Bella. E come non posso fare a meno di essere me stesso, non posso far altro che guardare mentre finisco progressivamente con l'inghiottirla.

  
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