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Autore: Dragon gio    18/08/2010    2 recensioni
E' con piacere che vi presento questa Summer NaruSai/SaiNaru Collection! Trattasi di una raccolta di One Shot incentrate sulla coppia NaruSai/SaiNaru, anche in versione friendship. Il tema principale è l'estate e la particolarità di questa raccolta è data dal fatto che ad ispirare ogni Shot è una canzone precisa! ^ ^ Il raiting varierà di capitolo in capitolo, per cui attenzione agli avvisi all'inizio di ogni storia. Buona lettura!
Genere: Fluff, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Naruto Uzumaki, Sai
Note: AU, Lemon, Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Naruto Shippuuden, Più contesti
Capitoli:
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Hero - Anche gli eroi piangono Autore: Dragon gio (sui forum wolferetic)
Rating: Verde
Genere: Sentimentale
Personaggi: Naruto Uzumaki, Sai
Avvertimenti: AU



INCHIOSTRO E VENTO

Hero ° Anche gli eroi piangono °



C’era sempre una tale confusione durante la ricreazione, tutti i bambini che giocavano nel giardino della scuola elementare. Gioia e allegria animava i piccini intenti a divertirsi, senza dubbio la classe del maestro Iruka era la più chiassosa. Il povero insegnante trascorreva quell’ora a correre dietro a quelle piccole pesti che ne combinavano sempre una! Uno studente in particolare gli creava sempre dei grattacapi con il carattere esuberante che si ritrovava – Naruto, vieni qui! –
-    Neanche per idea maestro Iruka! – un bambino di circa otto anni mostrò una linguaccia al giovane insegnante che a quel gesto si irritò parecchio.
-    Naruto ti avverto, oggi resti in punizione! Avanti, scendi dall’albero prima di farti male! –
-    No! –
-    E va bene, allora salgo io! –
-    Tanto non ce la fai, sei troppo imbranato maestro Iruka, ha ha! – lo scherzò ridendo il piccolino. Iruka fuori di sé cominciò ad arrampicarsi sull’albero del cortile nel tentativo di raggiungere il bimbo pestifero. Quando, con molta fatica, riuscì a raggiungere il ramo su cui si era seduto Naruto, quest’ultimo mostrandogli un ghigno degno di una volpe saltò giù incurante di far perdere un battito a Iruka che temeva potessi rompersi una gamba!
-    Ha ha! Ti ho fregato un'altra volta maestro Iruka! –
-    Naruto! Aspetta che scenda e poi vedrai! –
Era sempre così, quel ragazzino non stava mai fermo e si faceva riprendere puntualmente dal maestro e dall’anziano preside Sarutobi. I suoi amichetti non mancavano mai di ricordargli che di questo passo sarebbe diventato un teppista, ma a lui non pareva non interessargli simili discorsi.

Correva ancora a perdifiato per seminare Iruka quando improvvisamente si scontrò contro qualcuno.
-    Ahio! – esclamò il bimbetto che aveva battuto il sederino nella caduta – Ma perché non guardi dove vai?! – ringhiò immediatamente, ma non appena vide chi aveva dinanzi si paralizzò – S… Sai? –
Un bimbo dalla pelle bianchissima lo osservava senza battere ciglio, i suoi occhi nerissimi lo inquietavano. Egli mosse appena le labbra pallide in un sussurro – Ti sei fatto male? –
-    No, sto bene! – biascicò in risposta Naruto rimettendosi subito in piedi – Si può sapere perché te ne stavi qui impalato? –
-    Disegnavo… - replicò incolore il piccolo senza aggiungere altro. Naruto sentendosi a disagio esclamò – Bé, io vado! Ci vediamo in classe! –
-    Sì… -  gli disse sorridendo falsamente, Naruto corse via come un fulmine, lontano da quel tipo “strambo”.

Sai si era trasferito in città da un mese circa e da un paio di settimane aveva cominciato a frequentare la scuola elementare Konoha. I suoi modi di fare distaccati e strani avevano disorientato i compagni di classe. Sai si comportava sempre se ogni cosa che gli accadeva intorno non lo riguardasse e sorrideva a tutti in quella maniera così vuota, ma la cosa peggiore era la sua spiccata tendenza a dire sempre ciò che gli passava per la testa!
Fin dal primo giorno non si era fatto problemi a dare della racchia a Sakura Haruno, una bimba graziosa estremamente sensibile sul suo aspetto, o di prendere in giro Sasuke Uchiha visto che i suoi modi “altezzosi” irritavano i compagni. Non parlava mai con nessuno ma quando lo faceva era sempre a sproposito. Non si era attirato le simpatie di nessuno ed ora tutti lo tenevano alla larga. Ma la cosa più sorprendente, forse la ragione per cui Naruto e gli altri credevano fosse pazzo, è che a Sai non importava proprio niente di come si comportavano con lui.

Quando quel giorno Naruto, dopo aver appena litigato furiosamente con lui perché aveva insultato nuovamente Sasuke, gli aveva domandato perché si comportasse così male lui gli aveva risposto flemmatico: Non mi fraintendere, io non voglio litigare con nessuno. Provo indifferenza verso voialtri, non mi importa di cosa mi dite alle spalle, sul serio. E gli aveva sorriso. Un sorriso privo di emozioni, in qualche modo finto.

Non lo sopportava detto in poche parole. Lo detestava e come i suoi amici preferiva evitarlo, così come Sai stava alla larga dagli altri con una naturalezza disarmante. Perfino quando gli facevano degli scherzi sciocchi come nascondergli le scarpe o buttare i suoi libri di testo dalla finestra reagiva con un sorriso assurdo. Non che a Naruto importasse, anzi trovava divertente quando gli altri lo prendevano di mira, forse più per godersi le sue “non reazioni”. Ma quel giorno le cose non furono così divertenti.

Le lezioni erano appena finite e i piccoli alunni si stavano riversando fuori per raggiungere i genitori all’uscita della scuola. Naruto stava saltellando allegramente e spensierato quando scorse in lontananza Sai in compagnia di alcuni tipi di un'altra classe. Si fermò incuriosito a osservare e quando vide Sai seguire quei bamabini in un posto più appartato non resistette e li andò dietro. Nascosto dietro il muro guardava furtivo lo svolgersi degli eventi. Quei ragazzini più grandi di Sai lo avevano circondato e alcuni di loro avevano preso a dargli degli spintoni. Gli urlavano qualcosa in faccia ma Naruto da quella posizione non riusciva a capire. Ben presto il corpo gracilino di Sai cadde a terra e lì per lì la scena suscitò le risate di Naruto. Ma quando quei tipi cominciarono a prenderlo a calci mentre era a terra non gli provocò risate, ma ben sì rabbia. Lo colpivano con violenza con pugni e calci mentre i restanti si divertivano a rovistare nel suo zainetto.

Naruto non ci vide più e senza pensare minimante alle conseguenze si precipitò da lui urlando a squarciagola – Lasciatelo stare! – e assestò un pugno nello stomaco del bambino più grande. Gli altri infuriati per quell’intrusione gli si avventarono contro ma quel piccolo uragano biondo pareva molto più forte di loro. Pochi istanti dopo infatti i ragazzini si ritrovarono a battere in ritirata sconfitti dalla forza di quel tappetto pelle e ossa.
-    Siete dei conigli! – gli gridò agitando un braccio in aria ancora tutto infervorato dallo scontro. Si asciugò il labbro insanguinato per poi tornare da Sai che era ancora a terra ed ora lo guardava stranito.
-    Stai bene? – Sai fece un cenno di sì con il capo e poi si preoccupò di raccogliere le sue cose silenzioso. Naruto un po’ incerto esclamò – Ti do una mano! –
-    Non è necessario… - affermò freddo lui. Naruto seccato per quella reazione si imbronciò subito – Bè, visto che stai bene io me ne vado! Ciao! – stava per allontanarsi quando una voce gentile lo sorprese – Grazie, Naruto… - si girò di nuovo verso lui e lo vide: un sorriso dolce. Si incantò sorpreso davanti quel viso così disteso e sincero. Sai gli stava sorridendo sul serio!
-    Nah, di nulla! – biascicò poi imbarazzato lui grattandosi la nuca e ridendo appena. Per la prima volta sentiva di aver stabilito un qualche “contatto” con quel bimbetto strambo. Forse tutto sommato Sai non era molto diverso da lui o da Sasuke, era un bambino come loro e come tale si comportava.


Le cose parvero migliorare da allora, ogni tanto Sai si inseriva timidamente nelle conversazioni dei compagni di classe durante la ricreazione, capitava pure che lo invitassero a giocare a calcio qualche volta. Anche se era negato e nessuno lo voleva in squadra lui sembrava divertirsi davvero con loro. La brutta opinione che aveva Naruto su di lui in principio stava un pochino alla volta svanendo, sebbene ancora non gradisse il suo linguaggio troppo schietto! Qualche volta succedeva pure che Sai si assentasse da scuola per svariati giorni e il maestro Iruka diceva sempre per “impegni di famiglia”. Chissà che generi di impegni doveva avere un bambino di nove anni si domandava ogni volta Naruto, ma poi quando Sai ritornava in classe non ci pensava più.

Non pensava certo che quei problemi di famiglia fossero qualcosa di strettamente personale e legato alla salute di Sai. Sapeva che non era un colorito normale il suo, ma il suo papà gli aveva spiegato che c’erano tante persone al mondo con colori di pelle differente e Sai doveva essere semplicemente una di quelle persone!

Ma la realtà era ben più crudele di quanto un bambino così piccolo potesse immaginare…


* * *

Il giorno dell’escursione nel bosco con la classe era infine giunto e Naruto non stava più nella pelle. Dovevano raccogliere degli insetti per la ricerca di scienze e quindi la sua classe si trovava in gita all’aperto quel mattino.
-    Mi raccomando bambini, non vi allontanate troppo! State sempre dove vi possa vedere e quando trovate uno degli insetti disegnati sul vostro libro mi dovete chiamare! – il maestro Iruka stava dando le ultime disposizioni affinché tutto si svolgesse nell’ordine e nella quiete, per quanto quest’ultima parola risultasse totalmente estranea a Naruto.
-    Dividetevi in gruppi di due! Dopo che avete scelto il vostro compagno potete cominciare la ricerca! –
Naruto sapeva perfettamente con chi fare coppia: la piccola e adorabile Sakura-chan! La cercò subito tutto eccitato dall’idea di poter trascorrere un po’ di tempo con la bimba, a suo dire, più carina della scuola. Ma i suoi sogni si infransero quando si accorse che la piccina era già in compagnia dell’esuberante amica Ino. Sconsolato allora cercò l’amico di sempre, Sasuke. Ma quel giorno la sfortuna era dalla sua parte, quel furbastro per assicurarsi di prendere un voto alto si era messo in coppia con Shino, famoso per la sua passione per gli insetti. E se pensava di poter ripiegare su Kiba o Shikamaru aveva fatto male i conti per l’ennesima volta. Tutti erano ormai accoppiati e pronti per iniziare mentre Naruto si girava in tondo disperato alla ricerca di qualcuno.
-    Naruto… - una voce bassa e calma lo sorprese alle spalle.
-    Aha… Sai? Che vuoi? –
-    Credo che io te dovremmo fare coppia! – Dopo un attimo di smarrimento Naruto esplose del tutto – Che cosa? Non è possibile che l’unico rimasto libero sia tu! –
Ma il sorriso eloquente di Sai e l’occhiataccia ammonitrice di Iruka fecero comprendere al piccoletto che non aveva altra scelta.

Svogliatamente cominciò la ricerca con il compagno taciturno, si stava annoiando, Sai non era esattamente la persona più adatta per questo genere di cose. Era davvero impacciato con gli altri e nonostante i suoi rapporti sociali fossero lievemente migliorati, ciò non toglieva che fosse ancora terribilmente strano!
-    Naruto, hai trovato qualcosa? –
-   No, niente! Che palle, qui non c’è neanche l’ombra di un insetto! – mentre si lamentava animatamente per la mancanza di insetti qualcosa di leggiadro e colorato gli passò praticamente sotto il naso. Gli occhi si illuminarono alla vista di quella meravigliosa farfalla dalle ali color arancio.
-    Sai, guarda! Guarda! –
-    Una farfalla! Vediamo se è segnata sul libro di testo… -
-    Che importa! E’ così bella che ci farà avere un voto altissimo! –
-    Naruto, quel tipo di farfalla non c’è sul nostro libro! Non va bene per la ricerca… -
-    Appunto, se non c’è vuol dire che è rara! Prenderemo dieci e lode, vedrai! –
-    Naruto, cosa fai? –
-    Che domande! Cerco di catturarla! –
-    Ma il maestro Iruka ci ha detto di chiamarlo quando avvistavamo un insetto! –
-    Il maestro Iruka non ci sta guardando e comunque sarà felice quando gli porteremo questa farfalla fighissima! – Naruto tentò goffamente di agguantare lo stupendo esemplare, ma ovviamente volò via prima che le manine la ghermissero – Oh no! Vieni qui, accidenti! –
-    Naruto, aspetta! – Sai corse dietro a Naruto che si stava addentrando nella boscaglia. Bastava poco per perdersi come constatarono i due piccolini non appena si fermarono.
-    No, mi è sfuggita! –
-    Naruto… forse ci siamo allontanati troppo! –
-    Ma no, che dici! Siamo venuti da questa parte… - Naruto improvvisamente non riconobbe il sentiero – O forse… da questa altra parte? –
-    Ci siamo persi! – sentenziò infine sorridendo sarcastico Sai. E fu subito il panico.

Per quanto ci provassero sembrava che stessero perdendosi sempre di più in mezzo a quella foresta immensa. Non avevano neppure i loro zaini con tutto l’occorrente per sopravvivere, li avevano dimenticati nella radura dove c’erano gli altri. E per Sai che conservava alcune cose davvero indispensabili per lui era preoccupante esserne separato.

- Uffa, ma dove siamo?! – disperato Naruto non sapeva più da che parte girarsi! Sai invece non pareva particolarmente turbato, anche se negli ultimi dieci minuti continuava a guardare con insistenza il suo orologio da polso.
-    Naruto, forse dovremmo fare una sosta e riflettere su cosa fare… - propose Sai, sembrava piuttosto stanco, il fiato gli veniva meno.
-    Umh, sì va bene! – si guardò un momento con circospezione in giro e poi sottovoce disse – Ehi, io vado a fare un attimo pipì, mi aspetti qui? –
-    Sì, certo… - non appena Naruto si nascose dietro un albero per fare il suo bisognino, Sai si sedette su un grosso masso. La respirazione era irregolare e la testa gli girava sempre più.

“ Non adesso… ti prego… “ pensava preoccupato il bimbo, ma le sue preghiere non furono ascoltate. Prima di collassare al suolo vide Naruto che gli veniva incontro con occhi sbarrati dal terrore.
-    S… Sai! – urlò buttandosi a terra nel tentativo di aiutarlo. Sai era scosso da violenti convulsioni e una sorta di schiumetta chiara aveva preso a colargli dalla bocca. Nel panico più totale lo scrollava sperando di svegliarlo, ma inutilmente. Lo chiamava in continuazione ma lui non rispondeva, aveva perso del tutto i sensi.
-    Sai! Svegliati, ti prego! Ti prego! – delle gocce salate sfuggirono dai suoi occhi azzurri, la vista gli si stava offuscando. Si impose di fare qualcosa, anche una cosa stupida come gridare aiuto con tutto il fiato che aveva in gola, supplicando e sperando che qualcuno udisse quel richiamo disperato.
-    Sai, resisti! Andrà tutto bene… - singhiozzava senza controllo ormai, tremava come una foglia perché la manina dell’amico era così fredda quando l’aveva afferrata fra le sue.
-    Naruto! – la voce concitata del maestro Iruka gli fece sollevare il capo per vedere da dove provenisse.
-    Maestro Iruka, siamo qui! – urlò più forte che poteva Naruto, qualche secondo dopo dalla collinetta spuntò il giovane insegnante.
-    Cosa è successo? –
-    Non lo so! E… eravamo qui… e lui… sta tanto male, maestro Iruka lo aiuti! –
- E’ una crisi epilettica, non ha preso le sue medicine oggi! Dobbiamo portarlo in ospedale immediatamente! –
Naruto non capì una sola parola di quanto aveva detto il maestro, comprese unicamente che il suo amico doveva essere portato in quel brutto posto chiamato ospedale dove lui ci era stato anni fa quando si era rotto un braccio.

Tutto avvenne in maniera così frenetica che Naruto non si rese conto di nulla. L’arrivo dell’ambulanza, Sai che veniva caricato sul lettino da quegli adulti che continuavano a dire cose strane e fargli tante cose brutte. Gli ficcavano aghi nel braccio e gli coprivano il viso con quelle maschere enormi, ma come poteva respirare così?
Fece quasi a pugni con Iruka per convincerlo a venire con loro in ospedale e alla fine il maestro messo alle strette non ebbe altra scelta che portarselo dietro.

Una volta in ospedale ad Iruka e Naruto non restò altro da fare se non attendere nella sala d’aspetto mentre Sai veniva visitato dai medici. Iruka aveva contattato subito i genitori di Naruto e quelli di Sai che presto sarebbe accorsi lì.
Naruto stava seduto rigido su quella sedia fredda e scomoda, ogni tanto osava alzare lo sguardo verso il corridoio. Quando passava un adulto vestito di bianco si sentiva mancare perché pensava stesse venendo da lui per dirgli come stava Sai, ma puntualmente veniva ignorato e lui tornava a perdersi nei suoi pensieri.
-    Naruto, stai bene? – la mano confortevole di Iruka si posò delicata sulla sua schiena ancora tremante.
-    Non mi piace questo posto… qui ti fanno solo male! –
-    Non è vero Naruto! Le persone vengono qui per essere curate proprio quando non stanno bene! –
-    Sì ma… è brutto lo stesso! –
-    Lo so! Ma vedrai che in questo posto cureranno Sai e lui tornerà a stare bene! E noi vogliamo che Sai guarisca, giusto? –
-    Mh… - rispose con poco entusiasmo il bambino, era ancora in evidente stato di shock. Iruka fece il possibile per metterlo a suo agio e tranquillizzarlo, sapeva che anche se era una peste Naruto aveva un animo molto sensibile. Lo accolse nel suo abbraccio tentando di farlo rilassare, gli occhietti già gonfi di pianto si riempirono di nuovo di lacrime.
-    Guarirà… vero? – chiese con una vocina che ricordava solo vagamente il suo consueto tono squillante e allegro. Iruka esitò prima di rispondere.
-    Ma certo… - si chiuse nel mutismo dopo quell’affermazione, d’altronde sapeva più di ogni altro quanto fosse difficile far comprendere ad un bambino piccolo qualcosa come le “malattie croniche”. Quando aveva parlato con i genitori di Sai gli avevano spiegato brevemente di come il bimbo fosse sempre stato cagionevole di salute e di questi suoi attacchi di epilessia. Crisi che potevano essere prevenute con l’assunzione costante di farmaci, alcuni anche piuttosto pesanti per il suo organismo non ancora sviluppato. Ed ecco spiegato la sua fragilità fisica, il suo pallore onnipresente e il suo assentarsi frequentemente da scuola. Si ammalava spesso e facilmente e questo facilitava la sua inclinazione naturale dell’isolarsi dai suoi coetanei. A Sai piaceva disegnare e stare tranquillo, mentre gli altri bambini preferivano giocare a calcio o con i videogames. Essere esuberante e correre all’aria aperta non erano attività a cui Sai poteva dedicarsi pienamente come facevano gli altri bimbi della sua età. Ma questo non gli aveva mai impedito di vivere un esistenza normalissima, come era giusto che fosse.
-    Il signor Iruka? – una dottoressa giovane dai capelli neri attirò l’attenzione dell’uomo.
-    Sì, sono io! –
-    Salve, sono la dottoressa Shizune, ho appena finito di visitare Sai! –
-    Come sta? –
-    Si riprenderà! Ha avuto una crisi epilettica! –
-    Lo so, oggi non ha preso i suoi farmaci… è colpa mia, sono io che dovrei occuparne quando è a scuola! –
-    Capisco… la crisi è stata piuttosto acuta, ma ora sta meglio! –
-    Posso vedere Sai? Posso? Ora sta bene, no? – una buffa testolina bionda si era intromessa a forza fra Iruka e la dottoressa. Lo sguardo serissimo di Naruto mentre continuava a domandargli se Sai stava bene metteva tenerezza. Shizune gli sorrise dolcemente – Certo, ora il tuo amico sta bene! –
-    Posso vederlo allora?! –
-    No, meglio di no! Sta riposando sotto l’effetto dei sedativi, magari domani! –
-    Ma io voglio vederlo adesso! –
-    Naruto, non insistere! – Shizune sospirò combattuta ma poi esclamò – E va bene, ma solo cinque minuti! Non deve fare sforzi, hai capito? –
-    Sì, certo nonnina! –
-    N… nonnina a me?! –
-    Aha, grazie tante dottoressa! Naruto andiamo! – Iruka lo afferrò per un orecchio spintonandolo dentro la stanza dove Sai riposava, tutto per di fuggire dalla magra figuraccia appena fatta con la dottoressa! Appena entrato in quella camera le narici di Naruto vennero invase da un odore forte di disinfettante. Le pareti erano così bianche e alte che gli incutevano timore. C’erano un paio di letti e Sai era in quello al centro, teneva gli occhi chiusi sembrava sereno e aveva ripreso un po’ di colorito.
-    Naruto, mi raccomando non gridare e non fare baccano! Sai ha bisogno di riposare, hai capito? –
-    Sì… - replicò il piccino sottovoce e camminando in punta di piedi si avvicinò quatto quatto al letto. Il lenzuolo bianco che copriva Sai fino al petto odorava anche esso di medicinali, era proprio fastidioso secondo Naruto. C’erano alcuni tubicini che spuntavano da sotto le coperte e un altro attaccato a quel braccino esile. Naruto dopo aver deglutito a vuoto lo sfiorò timoroso con una mano – Sai… - le palpebre si mossero pesanti nel tentativo di sollevarsi e allora Naruto lo chiamò con maggiore decisione – Sai! –
-    Ssh! Naruto, cosa ti ho detto?! –
-    Non sto urlando! –
-  N… Naruto? – sussurrò con la voce impastata dal sonno, senza dare il tempo all’amichetto di rispondere capì subito dove si trovava e perché – Ho avuto una crisi? –
-    Stavi tanto male Sai, ho avuto paura ‘tebayo! –
Sai si sforzò di ricomporre gli ultimi ricordi sfocati nella sua mente, c’erano tante immagini che vagano impazzite.
-    Neh Sai, ma ora stai bene, vero? La nonnina ha detto che presto guarirai! – trillò solare lui, ma Sai gli rivolse un sorriso triste, rassegnato.

Sarebbe bello poter guarire…

-    Sì, ora mi sento meglio… fra qualche giorno ritornerò a scuola… -
-    Eh? Fra qualche giorno?! Devi rimanere qui così tanto? –
-    Sì, di solito almeno due giorni per le visite… - La maniera tranquilla con cui Sai parlava di queste cose fece capire a Naruto che quella non era la prima volta che gli succedeva una cosa simile.
-    Allora verrò a trovarti ogni giorno! –
-    Eh? –
-    Sì, verrò anche domani e dopo domani! E porterò anche tutti gli altri! – continuò il piccoletto tutto felice, quell’espressione così solare fece battere il cuore di Sai così forte da fargli male. Lo ringraziò sentendosi arrossire, una sensazione strana che lo coglieva di rado.
-    Naruto, vieni… ora lascia Sai riposare… - Iruka prese gentilmente una mano di Naruto per portarlo fuori, ma Sai gli afferrò una manica.
-    No! Per favore… resta… - di fronte quegli occhi scuri e lucidi pieni d’ansia Iruka tentennò sul da farsi, ma Naruto non aveva dubbi.
-    Ceto che resto dattebayo! – e si sedette con poca grazia sul letto prendendogli la mano – Non ti lascio solo… -
Vedere quel sorriso così spontaneo comparire sul visino sempre cupo di Sai riempì il cuore di gioia del giovane insegnante e ringraziò mentalmente quella testolina quadra di Naruto per aver compiuto questo piccolo miracolo.

Sai si addormentò immediatamente e Naruto lo seguì poco dopo, ora che la tensione si era sciolta era crollato per la stanchezza. Quando giunsero i genitori di Naruto e il fratello maggiore di Sai li trovarono teneramente addormentati uno accanto all’altro. Minato, il papà di Naruto, dovette faticare per staccare le loro manine saldamente strette l’una nell’altra.


Non ti lascio solo…


Quella semplice frase continuò a riecheggiare nel cuore di Sai per molto tempo; quell’incidente li unì facendoli diventare buoni amici e continuando a frequentarsi anche negli anni a venire. In qualche modo riuscirono a finire nuovamente nella stessa classe al primo anno di liceo.

* * *

Un ragazzo di circa diciassette anni stava coricato sulla terrazza della scuola, occhi chiusi e musica nelle orecchie, non si accorse minimante della chiassosa presenza che sopragiunse come un uragano. Capì che c’era qualcuno quando un ombra oscurò il sole caldo di quell’estate afosa. Riaprì gli occhi e vide un ragazzo biondo imbronciato che gli stava dicendo qualcosa.
Con calma si sfilò le cuffie per poi sorridergli sornione – Cosa c’è Naruto? –
-    Mi prendi per il culo? Lo sai che ore sono razza di cretino? –
-    No, non ho l’orologio… -
-    E’ l’una baka! Devi prendere la tua medicina! –
-    Va bene… - replicò lui sbuffando appena, da quel giorno lontano Naruto si era prefissato il misterioso obbiettivo di diventare il suo personale orologio vivente! Si portava sempre dietro un foglietto sgualcito su cui si era appuntato tutte le ore in cui Sai doveva assumere i farmaci per non avere crisi epilettiche. In realtà Sai sapeva perfettamente quando era ora di prendere le sue medicine anche senza l’ausilio dell’ orologio, questione d’abitudine ormai, ma trovava più divertente farsi accudire da Naruto.
Lui Naruto, il suo migliore amico, la prima persona con cui aveva stretto un legame forte, il primo che avesse pianto per lui. Lui il suo eroe.

Seguì l’amico che continuava a chiacchierare allegramente del più e del meno non mancando però di sgridarlo perché se non era per lui sarebbe collassato due giorni sì e uno no. Ma ora a differenza di quando era bambino non temeva più la sua malattia, al contrario si sentiva meglio ogni giorno che passava. Il circondarsi di buoni amici lo aveva aiutato tantissimo e anche il suo corpo ne aveva giovato divenendo più resistente ai malanni e alle crisi che ormai erano rare e sporadiche.

Sorrideva ingenuo a Naruto mentre gli passava un bicchiere di carta per mandare giù tutte quelle odiose pasticche. Felice perché si sfioravano le mani con quel gesto e poi perché sognava che Naruto un giorno si sarebbe chinato verso le sue labbra per baciarlo. Attendendo che il suo eroe dall’animo sensibile si accorgesse di quel sentimento nuovo che era sbocciato in lui e che sperava di poter condividere presto.


END
17-08-10


Song inspiration: Hero
By: Enrique Eglesias

* * *

Salveee!! E anche questa shot è conclusa!! Urca, questa è la prima ad essere così lunga! Non so perché ma ho pensato che questa volta sarebbe stato carino soffermarsi un poco di più su certi momenti, spero non vi sia sembrata troppo noiosa, gomen! U_U’
Prima AU della raccolta ma forse non sarà l’unica, tutto dipende dalle mie idee, mah chissà! XDD Adoro trattare Sai e Naruto da bimbi, sul serio, in You’re not alone – Sai non mi sono dilungata anche perché i due non potevano conoscersi a quell’età, così per poter raccontare una storia più articolata ho pensato di catapultarli ai giorni nostri! ^ ^
E’ stato divertente e tenero (sì proprio così tenero! XD) amo immaginarmeli da piccini e mentre scrivevo la scena dell’ospedale sorridevo come una baka al pensiero di Naruto e Sai così piccolini che dormono uno accanto all’altro, waaw!! >/////////<

Questa volta abbiamo una guest star d’eccezione che ho sempre voluto inserire in una fic: Iruka sensei!! ♥ Amo questo personaggio ma non l’ho mai usato nelle mie fic e questa mi è sembrata un ottima occasione!!! Iruka e Naruto bimbo sono una combinazione perfetta, spero non vi dispiaccia se ho sprecato qualche riga in più da dedicare a loro due! :D

Una precisione importante sulla malattia di Sai: ho cercato appena qualche informazione sui sintomi dell'epilessia ma non oltre, non sono esperta di medicina e quindi ho un pò inventato il tutto (mi sono ispirata anche al telefilm Criminal Minds ove mostravano come avveniva una crisi epilettica su una bambina rapita), domando scusa per l'arroganza, ho il massimo rispetto per chi soffre di questi disturbi, sul serio.

Bene prima di scappare ringraziamenti sincerti alla Arwen *spuccia* e a Sarhita *spuccia anche lei*!! XDD

Ci vediamo nella prossima shot, becitos!! <3

See you soon fan writer...
  
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