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Autore: LaDolceKagome    19/08/2010    3 recensioni
Tratto dal primo capitolo: Rimasi immobile su quel marciapiede a fissarlo mentre si allontanava con la sua autovettura e tutto ciò che mi passò per la mente fu: "Sesshomaru"
Rin racconta di sé, delle sue avventure adolescenziali e soprattutto del suo travagliato amore. Ambientato nella nostra epoca, nella quale vivono anche i demoni. [Rivista tutta la fic.]
Genere: Commedia, Erotico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Rin, Sesshoumaru
Note: AU, Lemon | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Salve ragazzee!!! Allora eccoci con un altro chappy!! Spero vi piaccia! Che faticaccia... Sesshomaru è difficile da gestire, dato che sto cercando di mantenerlo più IC possibile XDXD.
Grazie mille a tutti i lettori silenziosi: siete tantissimiii!! waaa *-*
E dei ringraziamenti speciali vanno a:

1 - aquizziana
2 - chachy
3 - crici_82
4 - Elfosnape
5 - Kiku
6 - Lady_2008
7 - mikamey
8 - Minou90
9 - monyprincesslovett
10 - MsYuuki
11 - rose_angel
12 - sa chan
13 - sara_sessho
14 - Shiva Fuyu
15 - _Morgana_
16 - _Music_Heart_
17 - __sakura___
Per averla inserita tra "le seguite" :):)

1 - Aspire
2 - aurosessho
3 - Ayashi683
4 - BlackEngel
5 - giuliettavr89
6 - iaco
7 - Koraline
8 - LilyProngs
9 - lupa chan
10 - monyprincesslovett
11 - Onechan Kitzune
12 - piccolakate
13 - Suigetsu_92
Per averla inserita tra "le preferite" :):)

1 - bibole
2 - lain87
3 - soniacristina1989
Per averla inserita tra "le ricordate":):)

Siete fantastiche!! ^^ Non pensavo di riscuotere tanto successo XDXD Grazie di cuoreeee ^^

Fabiana marchetta: Certo che continuooo :):) Non posso lasciarvi più con il fiato sospeso XDXD

Onechan Kitzune: Ed io l'unica cosa che posso dire è... GRAZIE INFINITEEE ^^ Sono felice che ti piaccia!

Bene, dopo i vari ringraziamenti, non posso far altro che augurarvi una buona lettura!! ^^
Al prossimo aggiornamento!
*LaDolceKagome*

SORPRESA



L’estate cominciava a farsi sentire decisamente: era davvero troppo caldo. Così, me ne stavo allungata sul letto a guardare la televisione. Ero particolarmente annoiata e soprattutto ero nervosa. Guardai l’orologio: segnava le 16 e 17. Di lui ancora nessuna traccia. Né un messaggio, né uno squillo. Niente. Fissavo morbosamente il cellulare, sperando che sul display comparisse il suo nome. Ero pronta già da un pezzo e avevo anche piastrato i capelli per l’occasione.
“Sì, mi ha preso per un giocattolo. Ma io non sono Kagura o la sua sgualdrina di turno”
Mi morsi il labbro pensando a quelle cose. Con uno scatto mi sollevai e mi diressi al piano inferiore. Mamma e Hikaru erano usciti a fare compere. Mi piaceva stare sola perché così potevo fare quel che volevo. Girovagavo per la casa, senza una meta ben precisa. Inutili tentativi per scaricare la tensione.
Decisi di prepararmi una tazza di gelato e di vedere un film romantico strappalacrime. Avevo proprio voglia di suicidarmi e di deprimermi. In quell’istante squillò il telefono di casa. Si accese un barlume di speranza, così mi scaraventai verso il cordless e risposi con l’affanno.
-Pronto?- chiesi felice
-Rin tesoro! Sono la nonna, mamma dov’è?-
Sbuffai delusa.
-Ciao nonna. Mamma è uscita, non c’è-
-Capisco… e tu sei sola? O c’è Hikaru?-
-No nonna, sono sola!- risposi irritata
-D’accordo, allora riferisci alla mamma che ho chiamato. Un abbraccio!-
-Ciao nonna, a presto!-
Riagganciai tristemente il telefono. Ma dov’era? Perché non mi cercava?
“E se per lui fosse stato tutto uno sbaglio e adesso non volesse più vedermi?!”
La mente mi giocava brutti scherzi. Cominciavo a farmi paranoie impressionanti ed a formulare ipotesi assurde.
“Nonpensarenonpensarenonpensare!! BASTA!” ripetevo a me stessa.
Tornai a trafficare con il gelato, tanto per distrarmi. Lo versai nella tazza per poi dirigermi in salotto. Accesi la tv e come stavo per sedermi il campanello trillò.
Nuovamente, mi precipitai ad aprire. Spalancai la porta e rimasi sbigottita.
-Salve, devo consegnarle un pacco!-
Ero letteralmente furiosa. Lanciai un’occhiataccia al giovane postino che mi guardò intimorito.
-Dove devo firmare?- chiesi indispettita
-Ehm…qui-
Mi consegnò la penna tremante e mi indicò il punto in cui avrei dovuto scrivere il mio nome. Lui mi fissò ancora un po’, mostrandosi palesemente imbarazzato. Poi mi diede lo scatolone e salutò gentilmente. Io, in tutta risposta, gli chiusi la porta in faccia. Non volevo essere maleducata, ma in quel momento ero arrabbiata e delusa.
Ricominciai “le mie faccende-inganna tempo”. Mi acciambellai sul divano e con il telecomando gestivo il lettore dvd.
“Stupido Sesshomaru. Stupido, stupido, stupido!!!”
Premetti PLAY e il film più sdolcinato del mondo cominciò. Sospirai profondamente.
Stavo iniziando ad appassionarmi alla vicenda, mentre mi ingozzavo di gelato, fin quando il campanello squillò per l’ennesima volta. Mi alzai scocciata.
“Se mi consegnano un altro pacco giuro che picchio tutti!!”
Aprii la porta con violenza.
-Chi diavolo è adesso?!- gridai. Quella volta però rimasi in silenzio, stupita.
-Beh?! Il gatto ti ha mangiato la lingua?-
La sua voce. Era lì di fronte a me, immobile, meraviglioso come sempre, con il suo fisico statuario e l’immancabile sorriso sghembo, simile ad un ghigno.
Mi fissava visibilmente divertito. Io, di colpo, arrossii vistosamente. Era venuto.
“Allora un pochino gli importa di me”
-C-ciao- fu tutto ciò che riuscii a dire. Si avvicinò al mio viso pericolosamente, poi mi scostò i capelli. Io tremai. Lui lo capì e sorrise di più.
-Ti va di andare a fare una passeggiata?- mi sussurrò all’orecchio. Io rimasi imbambolata, riuscendo a malapena a rispondere.
-Sì, vado… vado a prendere la borsa-
Sesshomaru annuì e si diresse in macchina, mentre io chiusi la porta. Mi lasciai scivolare un attimo alla parete, giusto il tempo di riprendermi da quel momento “catastrofico”.
Poi però mi rialzai, sorridente, acchiappai la borsetta al volo e mi scaraventai fuori di casa.
Salii in macchina e lui partì. Sfrecciavamo veloci per il traffico di una Tokyo afosa. Restammo per un po’ in silenzio, fino a quando non mi accorsi che stava imboccando la superstrada.
-Dove stiamo andando?-
-In un posto- rispose lui freddo. Per un attimo mi rattristai. Ancora non mi abituavo del tutto a quel suo insolito modo di essere, perciò decisi di riprendere in mano la situazione.
-Voglio saperlo- dissi con fare altezzoso. Lui mi guardò e sorrise sarcastico.
-No-
-Eddaaaiiii!!-
-Non insistere-
-E se poi mi rapisci?! Devo pur sapere dove mi trovo, così lo potrò riferire alla polizia!- continuai con aria innocente
-Proprio perché “saresti un’ostaggio” non dovresti sapere dove ti trovi- rispose lui
Mi aveva fregato.
-Antipatico!-
Sghignazzò sotto i baffi, sapendo di aver vinto quella piccola battaglia.
-Sul serio… è una sorpresa- bisbigliò guardando la strada. Per il resto del viaggio non parlammo più di tanto. Ero curiosa di sapere dove mi stesse portando.
-Uff, quanto manca ancora?! Voglio scendere- chiesi a un punto
-Ancora un quarto d’ora, smettila di lamentarti!- mi disse lui con rimprovero. Io incrociai le braccia al petto e misi il broncio. Lo sentii ridacchiare. Non ce la facevo a resistergli. Guardai il panorama e riconobbi immediatamente il posto.
-Ma… ma siamo a Kamakura*?- chiesi incredula
Lui non rispose, mentre io fissavo felice il mare alla nostra destra. Finalmente giungemmo a destinazione.
-Sono le sei del pomeriggio, un po’ tardi per fare il bagno non credi? E poi non ho il costume-
-Non siamo venuti per nuotare- rispose secco.
Scendemmo dall’auto, cacciò un asciugamano dal portabagagli, dopodiché mi prese per mano e ci dirigemmo verso la spiaggia libera. Io rimasi scioccata. Era la prima volta che ci tenevamo mano nella mano. Il mare era fantastico a quell’ora del giorno. Sembrava un’immensa tavoletta blu.
Sesshomaru appoggiò il telo sulla sabbia, mentre io mi ero persa in quel paesaggio.
-Rin- pronunciò il mio nome perfettamente, con calma e decisione allo stesso tempo. Non mi feci richiamare due volte, così mi voltai e mi avviai verso di lui.
Ci stendemmo insieme e fissammo dritto avanti a noi.
Restammo per un po’ in silenzio.
-Ti piace?- mi chiese Sesshomaru
-Moltissimo. E’ bellissimo qui… è stata una sorpresa favolosa- risposi sorridendo.
-La vera sorpresa è il tramonto… mi rilassa molto e penso che sia davvero uno spettacolo- affermò lui
-Già-
Guardai il sole arancione avvicinarsi sempre di più alla distesa d’acqua. Sospirai felice e mi accostai un po’ di più a lui, che rimase impassibile. Quello era il momento adatto per parlare di… di noi.
-Sesshomaru…io…- cominciai
Lui continuava a guardare avanti, tenendosi sollevato con le braccia.
-Ecco, io volevo sapere cosa, cioè che…insomma…- ero imbarazzata e non sapevo come dirglielo.
Finalmente si voltò dalla mia parte, ma avrei preferito che non l’avesse fatto. Mi persi nei suoi occhi dorati e non fui più in grado di proferire parola.
-Cosa c’è?- chiese
-Io… e te, cioè noi… cosa…-
Lui sghignazzò di gusto ed io mi innervosii parecchio.
-Beh, che cavolo c’è da ridere?!-
-Rin, Rin, Rin. Sei così ingenua- disse lui soddisfatto. Ingenua? Ma chi si credeva di essere?!
-Ah si?!-
Mi avventai su di lui, facendogli sbattere la schiena, ma in un baleno, non so come, mi ritrovai sotto di lui, con la sabbia in mezzo ai capelli. Cominciai a ridere come una cretina. Lui rimase serio, anche se sapevo quanto fosse divertito da quella situazione.
Mi fissava imperterrito, come la prima volta che ci eravamo visti. Anch’io mi fermai a guardarlo, per attimi che sembrarono eterni.
Sorrise a mezza-bocca e poi si avvicinò al mio orecchio, per poi inspirare l’odore dei miei capelli.
-Sei così piccola… e fragile- mi sussurrò. Di nuovo i brividi.
-E tu sei troppo presuntuoso-
La sua bocca si attorcigliò in un simpatico ghigno che mi fece sorridere. Si avvicinò di nuovo. Il cuore mi batteva forte, tanto che temei che lui potesse sentirlo. I nostri nasi si sfioravano appena. Io socchiusi gli occhi e in un attimo fui avvolta dal calore delle sue labbra. Appoggiava la bocca piano, dolcemente, come se avesse paura di farmi male. Poi andò più in fondo. Io risposi al suo bacio, sicura.
Mi sembrò che il tempo si fosse fermato in quel preciso istante. Riaprii gli occhi, senza rendermi conto di dove fossi.
-E comunque per prima, è un sì- disse cinico, mentre sorrideva sopra di me.
-Per cosa “sì”?- Volevo far finta di non aver capito.
-Per la domanda che stavi cercando di farmi- disse pieno di sé.
-Ok- dissi debolmente, anche se dentro di me stavo gridando di gioia
Stavamo insieme. Mi aveva detto che stavamo insieme. Era così. Non stavo sognando. Lui si sollevò, lasciandomi respirare. Io mi misi seduta e guardai l’ora.
-Cavolo!!! Devo tornare a casa!! Sono le sette e quarto! Mia madre mi ucciderà se non torno puntuale- urlai
Sesshomaru mi aiutò ad alzarmi e ci avviammo verso la macchina. Mise in moto e partì. Guardai un’ultima volta il mare. Non dimenticai mai quella giornata e quel paesaggio, ignari complici di quel momento magico. Fu il giorno più bello della mia vita... il giorno in cui i miei sogni si realizzarono davvero.



*KAMAKURA: è una cittadina balneare avente una spiaggia lunga 2 km, della prefettura di Kanagawa, ad un'ora e mezza da Tokyo.
  
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