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Autore: Miss Weasley    14/10/2005    2 recensioni
“ - …Ci sono cose che anche io devo… - affermò XXX, prima di avvicinare con lentezza le sue labbra a quelle di lei, sentendo il corpo della ragazza lasciarsi andare tremante tra le sue braccia. ” Una nuova arrivata ad Hogwarts. Una ragazza forse come tante, destinata però a cambiare la vita di qualcuno all’interno della scuola. Scoprite insieme ad Harry come spesso sia l’amore a portarci all’odio!!! Riposto la storia ora corretta da TREVOR...che non smetterò mai di ringraziare!!!
Genere: Romantico, Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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XXX

Disteso a terra sul freddo pavimento dell’ufficio di Piton, Harry fissava con sguardo vuoto il soffitto, ma in realtà ciò che vedeva erano gli occhi di Sirius, mentre scompariva dietro al velo nei sotterranei del Ministero della Magia.

- Alzati Potter – urlò Piton puntando la bacchetta verso il ragazzo. – Per tutti i Gargoyle, possibile che tu sia peggiorato rispetto all’anno passato? Eppure dovresti aver sperimentato sulla tua pelle com’è importante chiudere la mente ad intrusioni esterne – continuò l’uomo con tono maligno.

A quelle parole Harry si sentì fremere, e strinse la bacchetta tra le mani con rabbia. Ma per quanto tentasse di rivolgere la sua rabbia verso Piton, non poteva che avercela con se stesso. In fondo Piton aveva ragione.  Se io non avessi permesso a Voldemort di usarmi, forse… “- pensò tra se e se, mentre cercava di raccogliere le forze e rialzarsi.

- Sei pronto Potter? – chiese Piton senza però attendere la risposta del ragazzo. – Legilimens – urlò puntando la bacchetta contro Harry.

Il sole che si rifletteva sul lago, il suono del vento che rimbombava nelle orecchie, e due occhi che fissavano intensamente qualcosa come sotto ipnosi. Poi il calore di una bocca che sfiorava soavemente un’altra.

- Noooooo – urlò Harry, che non voleva assolutamente permettere a Piton di spiare quel momento.

Ma improvvisamente il ragazzo rivide quegli stessi occhi, ora però più freddi e accigliati,  fissarlo con sprezzante pietà. Il vento non echeggiava più nelle orecchie, ma soffiava impetuoso e gelido, penetrando come lame il viso scoperto. E il sole non risplendeva sulla riva del lago, ma si nascondeva dietro a grosse nuvole nere. Intanto quegli stessi occhi continuavano a fissarlo, mentre lo sguardo sprezzante si era trasformato in un ghigno beffardo.

- No – sentì urlare Harry. Avvertiva la presenza di Piton davanti a se, ma prima che potesse vederlo era di nuovo fuori dal castello. Nel campo di Quidditch teneva tra le braccia qualcuno, a cui carezzava delicatamente i capelli rossi.

- Noooo – gridò nuovamente Harry, ma questa volta non riuscì ad interrompere la visione del ricordo a Piton. Senza poter fare niente Harry osservò se stesso mentre sollevava il viso di Ginny e accostava lentamente le sue labbra a quelle della piccola Weasley, conscio del fatto che anche Piton poteva assistere all’accaduto.

- Dovresti sforzarti di più Potter – disse Piton una volta che il ragazzo si accosciò a terra stravolto. Harry lo guardò ancora una volta furioso, e notò che anche Piton sembrava turbato.

- Chi era quella ragazza? – chiese l’uomo evitando lo sguardo di Harry.

- Non sono affa… - rispose Harry.

- Potter – tuonò Piton, fissando il ragazzo e sollevando la bacchetta. – Legilimens –

Il viso di Ginny comparve davanti ad Harry.

- No, non la signorina Weasley, l’altra – disse Piton. All’improvviso, il viso sfocato di quella che sembrava essere Kioko rimpiazzò quello di Ginny, mentre Harry cercava di contrapporsi in ogni modo a Piton. – Emma – sentì dire il ragazzo dall’uomo, prima di trovarsi nuovamente a terra.

 

******

 

- Harry – si sentì chiamare il ragazzo poco dopo essere uscito dall’ufficio di Piton. – Ciao… - disse imbarazzata Ginny. – Tu hai per caso…sì hai visto Hermione? – balbettò la ragazza agitata.

- No…cioè sì…ecco…l’ho vista due ore fa a… - rispose Harry anche lui balbettava nervoso.

- Sì, noi…ti ho visto andare via ed ero con lei. Ma poi mi sono… - spiegò la ragazza, ma si bloccò, visto che continuava a balbettare. - Scusa devo andare! – aggiunse, senza guardare Harry e prese a camminare. Ma poco dopo tornò indietro, e prendendo di sorpresa Harry che era rimasto immobile a fissarla, lo bacio sulle guance lanciandogli un sorriso.

- E così preferisci lei a me – disse Kioko, apparsa all’improvviso dietro a Harry. Il ragazzo riusciva a sentire il suo respiro sul collo. E il profumo dei suoi capelli riempiva il corridoio in cui si trovavano.

- Kioko io… - cominciò a dire il ragazzo senza voltarsi. Per qualche motivo sapeva che doveva parlare a Kioko senza guardarla, sapeva che se avesse fissato i suoi occhi non sarebbe stato capace di chiederle di stare lontano da lui.

- Cosa, Harry? – replicò la ragazza mettendosi davanti a Harry e cercando il suo sguardo.

- Volevo dirti che… - continuò Harry. Cercava di evitare lo sguardo di Kioko, ma la ragazza gli si faceva sempre più vicina.

- Harry guardami – ordinò Kioko al ragazzo, appoggiando le mani sul suo viso e costringendolo ad incrociare il suo sguardo.

- Tu…Cosa vuoi da me? Chi… - cominciò a dire Harry, ma all’improvviso si sentì invadere da una strana sensazione. Una sensazione che aveva imparato a conoscere in quei giorni, lo strano desiderio di compiacere Kioko.

- Harry portami lontano da qui. Solo per un po’, solo per un attimo, ora – sussurrò la ragazza, fissando Harry. I suoi occhi brillavano, ma erano freddi e cupi. Ad Harry non sembravano gli stessi occhi di sempre, ma quelli che aveva appena visto nell’ufficio di Piton.

 

 

  
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