Capitolo 32 – Suppliche o convinzioni?
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ella sala comune grifondoro regnava un silenzio incontrastato,
rotto solo dal ticchettio di un ragazzo moro, che batteva nervosamente il piede
a terra. Hermione aveva il naso in un libro e Ron... beh, lui fissava la
ragazza completamente estasiato, tanto per cambiare. Ad un certo punto il
silenzio fu rotto da un esclamazione della bruna. - Ragazzi, sentite... Io sono
sicura che Allie in realtà sia una persona viscida... mi dispiace dirlo, ma
ormai ho le prove sufficienti per dimostrarlo! O perlomeno... mi manca solo la
prova schiacciante!
Harry e Ron la guardarono perplessi. - E quali sarebbero queste
prove? - chiese Harry, scettico.
Hermione arrossì un poco, non sicura che i due l'avrebbero
capita. - Ho parlato con Rachel e Dominick e mi hanno raccontato fatti strani
che ricordano, ma che non riescono ad abbinare né al presente,
né al passato. Per di più ho trovato diversi libri che parlano di una
situazione simile. Pare che grazie ad una magia nera di livello altissimo si
possa far vivere ad una o più persone una vita irreale, come fossero in un
universo parallelo... e credo sia quello che stia succedendo a noi!
Ron non riuscì a trattenere una risatina. Harry ignorò il rosso
e scattò in piedi. - LO SAPEVO!!! DIAMINE, LO SAPEVO!!! Mi sembrava tutto così
strano. E le uniche che non sembrano essersene accorte sono Allie e Ginny. Oh,
io lo so... è quella Allie... le ha fatto il lavaggio del cervello!- disse
battendo una mano sul tavolo, ripetutamente, come a voler sfidare chiunque a
dire il contrario. Hermione annuì. - Lo penso anche io. Beh, sentite... a
questo punto chiederò a Rachel di cambiare le regole dell'asta... direi di far
mettere all'asta anche ragazze... convincerò Ginny in qualche modo, anche
facendole bere una pozione se devo... Harry tu non parteciperai, ma visto che
puoi permettertelo sbaraglierai chiunque volesse comprarla, vincerai l'asta di
Ginny e finalmente potrai stare con lei un giorno intero. Ron tu invece devi
vincere Allie. Però tu devi essere all'asta, così io potrò vincerti... a quel punto
potremo passare una giornata intera con Allie e capirne di più su di lei!-
disse tutto d'un fiato la brunetta, gli occhi che le brillavano di una nuova
speranza.
Harry e Ron annuirono in
concordanza con Hermione. Ora la cosa più importante era capire qual'era la
vera natura di Ginny e d Allie.
- Però... - s'intromise
Ron - Devo ammettere che mi scoccia passare San Valentino perfino con Allie...
volevo fosse una giornata speciale con te...
Si passò imbarazzato una
mano fra i capelli, mentre le sue guance iniziavano a prendere un allegro
colorito.
Hermione gli lanciò
un'occhiata tenerissima, si avvicinò a lui e lo abbracciò, dandogli un dolce
bacio a fior di labbra.
Harry si voltava ovunque
tranne che verso di loro, completamente imbarazzato e rosso fuoco sulle gote.
Si alzò, raccolse velocemente le sue cose e uscì dalla biblioteca, pensando che
forse era meglio lasciarli soli per questa volta. Camminando per uno dei
corridoi incontrò Ginny ed Allie.
- Ah... Ginny, finalmente.
Devo chiederti una cosa!!- disse allarmato, sperando che quella rompiscatole di
Allie avesse un po' d'educazione e se ne sarebbe andata. Aveva sperato a vuoto,
Allie non si era schiodata di mezzo millimetro, ma lo osservava con uno strano
sguardo d'apprezzamento. Cosa cavolo voleva quella da lui?
La rossa si portò una
ciocca di capelli dietro l'orecchio e lo guardò annoiata.
- Ah... che vuoi? -
domandò guardando l'orologio che portava al polso.
Harry strinse i pugni
convulsamente. Ma dove diavolo era finita la sua Ginny? Quella bella, coraggiosa
e tanto dolce? La ragazza che aveva davanti, o meglio l'automa, non aveva un
briciolo di vita nello sguardo, era un burattino vivente e stronza, sì,
altamente stronza!
- Cazzo, ora basta!-
sbottò irritato. La mano destra scattò e si chiuse intorno al polso di lei.
Cominciò a correre e portarsela dietro, sperando che quella vipera di Allie non
li seguisse. Si voltò e vide la ragazza con le trecce correre dietro loro. - Ma
non si arrende mai, 'sta qui?- strizzò gli occhi in 'un'espressione sofferente
e si concentrò sull'incantesimo. "ACCIO FIREBOLT!". Nulla. Ci
riprovò. "ACCIO... ACCIO... PORCA VACCA ACCIO QUELLA CAZZO DI
FIREBOLT!" pensò infine, e la scopa uscì dalla finestra della sua stanza
della torre grifondoro, girò intorno al castello e in meno di cinque secondi
era da Harry. Lui la prese, vi salì e fece salire una Ginny piuttosto
contrariata. Dopo poco sparirono dalla vista di Allie.
- NO! ME L’HA FATTA!
DANNATO SAN POTTER!- disse lei, sperando che il suo Lord non sarebbe mai venuto
a conoscenza di questo piccolissimo particolare trascurabile.
***
-Draco? Ehilà?! – il
ragazzo non dava segno di svegliarsi – Ma insomma! Io mi faccio introdurre
abusiva nella sala comune Serpeverde e tu non ti svegli?! Preferisci un divano
a me?!
La gemella dai capelli
lunghi fulminò San. Possibile che sapesse essere così idiota? Scosse la testa e
si avvicinò al biondino, che ancora dormiva profondamente.
- Non c’era mica bisogno
imitassi la mia voce!!!- disse la gemella dai capelli lunghi.
- E quante storie che fai
Rachy cara… – rispose sua sorella, avvicinandosi a Draco e pizzicandogli il
naso – Ha troppo la faccia da santarello, non gli si addice!
Il ragazzo aprì lentamente
gli occhi, trovandosi Rachel e San a poca distanza dal suo viso. Si chiese se
stesse sognando o fosse desto, perché vedeva due Rachel. Doveva essere un
sogno, era davvero bello.
Mugugnò qualche secondo,
stropicciandosi gli occhi.
- Oh, l’angioletto si è
svegliato! -, scherzò San, schivando un pugno di Rachel – E va bene, e va bene!
Vi lascio da soli!
Rachel guardò la sorella
allontanarsi un po’, poi si voltò di nuovo verso Draco. Com’era bello appena
sveglio, San aveva detto bene, sembrava proprio un angioletto.
- Ciao paperino… come va?-
disse lei in tono scherzoso, sedendosi sul divano accanto a lui.
- Paperino a chi? – le
domandò con la voce più roca del solito, segno che ancora dormiva, dandole un
bacio a fior di labbra.
Lei rise. – A te. Senti
volevo chiederti una cosa... però mi devi promettere che mi aiuterai. - disse
con espressione indecifrabile, segno che non prometteva nulla di buono.
Draco scosse la testa e si
mise seduto, volgendo lo sguardo al fuoco che ardeva nel camino.
- Tu dimmi di che si
tratta ed io ti dirò se ti aiuterò.
Lei mise il broncio.
- Sei un essere senza
cuore...
Si alzò, i capelli castani
si mossero in una lunga cascata ondulata, provocando un piacevole fruscio a
contatto con il mantello della divisa che indossava in quel momento. Si mise di
spalle al ragazzo, braccia conserte, una voglia immonda di fare capricci
l'aveva appena assalita.
Draco non si scompose, era
stufo di farsi impietosire da lei.
- Rachy... - tentò di
richiamarla - Se non me lo domandi nemmeno, al 100% saprai che non ti aiuterò.
Lei gli lanciò
un'occhiataccia di sbieco.
- Bene, se non vuoi
aiutarmi vattene al diavolo... sono venuta in questo puzzolente sotterraneo (e
qui ci fu un grugno di San) per nulla.
Si avviò verso il
passaggio ed uscì, richiudendoselo alle spalle. Non poteva mai fare affidamento
su Draco. Bene. Sarebbe andata da Timothy.
Draco si voltò in
direzione di San, con un espressione da zombie.
- Ma che ho fatto di male?
- domandò, ricevendo in risposta un'alzata di spalle.
- ti consiglio di alzare il sedere da quel
divano e correrle dietro... non si farà mai dire di no e, a mio parere, è
diretta da Timothy... - si guardò svogliatamente la punta dei piedi -
Ovviamente è una mia idea... sta a te verificarlo.
- Cazzo! - fu solamente in
grado di dire lui, mettendo il turbo.
***
Sorrise, sentendo Draco correrle
dietro. Aveva fatto bene a dire alla sorella che se lui no avesse accettato
avrebbero dovuto convincerlo nominando "Timothy".
La fermò per un polso, per poi attirarla a sé e abbracciarla da
dietro.
- Rachy dai... dimmi di cosa hai bisogno... - appoggiò le sue
labbra sul collo di lei, sentendosi svenire. Quella ragazza aveva un profumo a
dir poco afrodisiaco.
Lei rimase immobile.
Accipicchia non si aspettava una reazione del genere. Avrebbe dovuto farlo
ingelosire più spesso. Ringrazi mentalmente Timothy, poi si voltò verso di lui,
senza divincolarsi dalla stretta, che anzi ricambiò, baciandolo sulle labbra
con una foga che Draco non avrebbe mai creduto possibile da quella ragazzina
perfettina. Quando il contatto fu interrotto per riprendere fiato lei gli
sorrise.
- Wow... certo che baci
come un gigolo esperto... - lo punzecchiò lei.
Draco sembrò
indispettirsi.
- Ehi... - le diede un
buffetto sulla guancia - Cosa vorresti insinuare?
- Oh... nulla di che...
pensavo che le ragazze farebbero a gara per stare con te... penso anche che
PAGHEREBBERO GALEONI E GALEONI per passare un solo giorno insieme a te... -
rispose lei vagamente, cominciando poi a fischiettare come nulla fosse.
Cosa diavolo gli stava
nascondendo quella strega (in tutti i sensi)?
Draco si diede una
grattatina alla testa, guardando la ragazza davanti a sé.
- E allora? A me loro non
interessano... - affermò, chiedendosi se lo stava mettendo alla prova.
Lei sorrise raggiante, ma
non era questo che voleva sapere, anche se le faceva piacere. Gli passò una
mano tra i capelli dorati, sospirando.
- Sei così bello... fai
sport quindi hai un fisico da urlo... potresti fare... che so... il modello...
- buttò li, spianandosi la strada per arrivare pian piano a dirgli ciò che
voleva lui sapesse.
Il biondo serpeverde
sembrò rifletterci un momento.
- No... è decisamente
troppo squallido come mestiere...
Gli occhi di Rachel si
riempirono di lacrime.
- Oh... oh... certo... hai
ragione... io come... come ho potuto pensare a... oh perdonami Draco, è solo
che... no... non posso chiederti una cosa del genere... sarebbe scorretto...
non è possibile...- girò sui tacchi e camminò verso l'uscita del sotterraneo,
facendo finta di asciugarsi le lacrime. In realtà moriva dalla voglia di
ridere.
Draco sgranò gli occhi e
rimase immobile qualche secondo, finché non fu spintonato poco garbatamente.
Suo cugino, sbucato dal nulla, l’aveva colpito ed era sparito nuovamente, come
dissolto.
- Ares! Cretino che
diavolo fai?! - voltò lo sguardo di scatto verso la corvonero - Rachel,
aspetta!
Rachel affrettò il passo,
facendo sentire distintamente alcune parole come "scusa!" o "che
stupida" o ancora "perdonami, Draco". Il ragazzo le corse dietro
fermandola nuovamente. Rachel nascose il sorrisino divertito e imitò la stessa
espressione affranta di San quando le si toglieva il cibo davanti prima che
finisse.
Esasperato le appoggiò le
mani sulle spalle, quasi supplicandola di smetterla con quella sceneggiata.
- Vuoi spiegarmi cosa c'è
che non va, al posto di mettere il turbo alle tue gambette Rachel?! - sospirò -
Vuoi arrivare al dunque e dirmi di cosa hai bisogno?
Lei sorrise angelicamente,
anche se Draco immaginò due cornini rossi sulla sua testa e un tridente rosso
tra le sue mani.
- Tesoro mio... - disse
appoggiando una mano sul petto di lui. -... parteciperesti ad una sfilata di...
mhhh... beneficenza?- gli chiese lentamente, con una voce sensuale da far
accapponare la pelle, passandogli le braccia intorno al collo e alzandosi sulle
punte, in modo che i loro visi fossero a poca distanza l'uno dall'altro.
La pelle lattea dell'erede
dei Malfoy iniziò ad assumere una tinta purpurea, mentre aumentava la distanza
fra il suo viso e quello della ragazza, per poterla guardare negli occhi.
- Una sfilata che? -
domandò temendo il peggio.
- Di beneficenza... -
ripeté candidamente, il volto si avvicinava di nuovo pericolosamente a quello
del biondo.
- Ah, sì va bene. Tanto
sono ricco sfondato, posso darti qualunque cifra! - sorrise raggiante, pensando
già alla prossima scusa da appioppare al padre.
Ancora non immaginava
quale destino avesse in serbo per lui il fatto, perché non aveva connesso il
discorso precedente della ragazza alla richiesta, troppo concentrato ad
ammirarla. Sapeva solamente che, se si fosse avvicinata ancora un poco a lui,
avrebbe assai faticato a tenere le mani al proprio posto.
Lei lo guardò
interrogativa.
- Ma non voglio
donazioni... voglio il tuo corpo sulla passerella, per venderti per un giorno a
qualche studentessa disposta a pagare più di cinque galeoni.
Lui la guardò
scandalizzato. Cos'era quella storia? E poi davvero pensava che lui valesse
cinque miseri galeoni? Ne avrebbero dovuti pagare almeno cinque miliardi per
averlo!
Draco scosse la testa più
volte, tanto che il suo collo fece un crack sinistro, quasi si volesse
staccare.
- Cosa?! Mi vuoi mettere
all'asta come fossi un gigolo da quattro soldi?! Io non valgo cinque miseri
galeoni!!! E poi non voglio di certo finire con qualche oca giuliva per un
giorno interno, fossi matto! Magari poi con Pansy? Nemmeno voglio pensarci!
Gli occhi della ragazza si
riempirono di nuovo di lacrime.
- Oh... oh certo..
.scusami... hai ragione, perdonami.... - disse abbracciandolo e tremando. Era
una grande attrice, non c'era dubbio. Draco però sembrò crederle, e si
schiaffeggiò mentalmente per averla fatta piangere. Odiava sentirla tremare tra
le sue braccia.
La strinse forte, dandole
un bacio fra i capelli.
- Dai Rachy... non
piangere... se per te è tanto importante lo farò... ma solamente se la mia
offerta parte dai cinque galeoni in su! - sorrise furbo.
Gli andava bene
accontentarla, ma ogni cosa ha il suo prezzo. E lui valeva molto, oh ne era
certo!
Lei alzò il viso,
sorridendo soddisfatta. Lo allontanò e lo ringraziò con una veloce stretta di
mano.
- Bene, allora facciamo da
Si girò e se ne andò
velocemente, lasciandolo a bocca asciutta.
- Dannazione... mi ha
fregato su tutta la linea! - la maledì.
Girò sui tacchi, il viso
in fiamme per la rabbia. Oh, questa di certo non gliel'avrebbe fatta passare
liscia. Le sarebbe costato caro quell'affronto, estremamente caro!
***
Giunse in sala comune
ignorando il "cretino" poco gentile rivoltogli dal cugino. Doveva
assolutamente trovare quell'altrettanto cretino di Blaise Zabini, che gli
doveva ancora dei soldi per una scommessa. Quest'ultima in questione era
"Quanto tempo ci avrebbe messo Draco per ricascare ai piedi di Rachel".
Aveva vinto lui, perché Zabini aveva puntato su "Non prima di sei
mesi." Ora voleva i suoi soldi.
Fece per entrare nel
dormitorio maschile quando si fermò attirato da una buffa scenetta.
Draco, per sua sfortuna, si
era imbattuto nella Parkinson, la quale gli era saltata al collo iniziando ad
emettere acuti urletti pronuncianti il suo nome. Rivolse uno sguardo ad Ares,
che lo guardava sghignazzando. Idiota. Non poteva dargli una mano?!
- Ohhhh Drakie,
Drachino... hai la pelle così morbida ahhhh! Che bello averti fra le mie
braccia! - civettò la moretta, strusciando la sua guancia contro quella del bel
biondino.
- PaAaAaAaAaAaAaAaNnSsY!
Vuoi lasciarmi andaree?! Ares aiutami! Muoviti deficiente!
Il suo sguardo si incupì
del tutto quando notò il figlio dei Lestrange fargli "ciao ciao" con
la manina e avviarsi verso il dormitorio maschile. Ne era certo. Rachel ed Ares
erano nati per mettergli i bastoni fra le ruote, ora ne era più certo che mai.
***
Per poco non subì infarto.
Non appena si fu voltato, deciso a trovare Zabini e i suoi soldi, andò a
sbattere contro un esile figura, sicuramente femminile. Maledì la ragazza
mentalmente. Possibile che le serpeverdi dovessero sempre cercare di entrare
nei dormitori maschili? Sì alzò da terra, pronto a dirgliene quattro, ma appena
alzò il viso si impietrì.
- Oh.... oh... oh beh...
oh ... - non fu capace di dire altro il ragazzo, avvampando alla vista della
ragazza che ancora popolava i suoi sogni: San. Possibile dovesse incontrarla
ovunque? Era sorpreso non l'avesse ancora incontrata in un bagno.
La ragazza si rialzò,
spolverandosi la divisa. Prese a mordersi il labbro inferiore, abbassando lo
sguardo da quello di Ares. Maledizione. Possibile che con tutte le persone che
poteva incontrare, doveva vedere proprio lui? Lei doveva trovare Ryan, doveva
metterlo al corrente dei dettagli della sfilata! Beh no... in un certo senso
anche di Ares aveva bisogno... Se non gli avesse gentilmente proposto di
partecipare, Rachel avrebbe fatto in modo di farla rimanere senza dolci per
almeno un mese, una vera e propria tragedia! Tirò un sospiro, pensando a come
avrebbe potuto chiederglielo. Di certo un "devi venire alla sfilata di
Rachel, per aiutare Ryan e per non farmi togliere la mia razione giornaliera di
dolci" non avrebbe mai funzionato.
Ares si diede una
grattatina alla testa, completamente avvolto dall'imbarazzo. Perché ogni volta
che la vedeva doveva diventare di pietra, immobile e duro come il marmo?
- A... llo... ra... ehm...
- non riuscì ad aggiungere altro. La osservò sperando lei non se ne accorgesse
(anche se non la faceva così scema). Il corpicino era avvolto nella divisa nera
con lo stemma verde, ma poté vedere chiaramente che sotto la tunica non portava
i vestiti abituali delle studentesse, ossia gonna nera, camicia bianca e
pullover nero, bensì indossava un paio di jeans. Immaginò di vederla con quella
magliettina nera che le aveva visto spesso, avvitata e abbastanza scollata.
Dio, perché non poteva più vederla così? Oltre a mancarle lei, mentalmente e
psicologicamente, gli mancava anche fisicamente. Non l'aveva mai avuta davvero,
eppure sentiva nel profondo del suo cuore che c'era stato qualcosa tra di loro,
che andava oltre un semplice bacio, non riusciva a ricordare quando questo
fosse avvenuto, ma si fidava del suo istinto.
- Senti Ares... - prese il
coraggio - Avrei una domanda da porti. Non ci parliamo da quell'ultima nostra
discussione e mi sembra veramente da stronza chiederti ciò, come prima cosa, ma
è veramente importante.
Sentì lo sguardo curioso
di lui cercare il suo. No, non ce la faceva a guardarlo in faccia. Dopo quello
che gli aveva fatto passare si sentiva troppo viscida nei suoi riguardi.
Sembrava veramente lo usasse solo per i suoi comodi e questo non le andava giù.
In quel tempo che era stata da sola, che aveva cambiato compagnia insomma,
aveva riflettuto molto, soprattutto su di lei ed Ares. Si era domandata cosa
fosse realmente per lei ed era arrivata ad un'unica conclusione: una persona
importante. L'unica risposta che ancora le sfuggiva era il perché lei sembrasse
rifiutarlo ogni volta, perché finisse solo per farlo soffrire ed usarlo. Non lo
capiva. Non l'aveva capito in passato, nel presente e forse mai l'avrebbe
capito. Non voleva ciò, non lo voleva affatto, ma il suo schifoso orgoglio da
serpeverde la faceva agire così. Aveva voglia di abbracciarlo? Bene, ma cosa
finiva per fare? Mandarlo al diavolo. Una cosa incomprensibile.
Le si avvicinò di qualche
passo, pregando che lei non arretrasse.
- Per me l'importante è
che tu mi stia rivolgendo la parola... anche se non è per qualcosa che riguarda
noi, ma per qualcosa di cui hai bisogno tu... a me va bene... purché possa
parlarti.
- Rachel ha organizzato
una sfilata di beneficenza... stiamo raccogliendo ragazzi carini che facciano
da modelli... - si tappò immediatamente
la bocca.
Era stupida o cosa?
Ragazzi carini?! Non poteva dire semplicemente ragazzi che hanno successo con
le donne?!
Lui ci mise qualche secondo
per connettere il cervello. Raccoglievano ragazzi carini? E lui era un ragazzo
carino da raccogliere? Fico!
- Ok, ci sto.
San lo guardò con gli
occhi fuori dalle orbite.
- Ci stai? - lo guardò
quasi un po' delusa - Ero convinta di doverti pregare in ginocchio per fartelo
fare... vabbé, meglio così.
Prese dalla tasca del
mantello una pergamena e fece un visto vicino al nome di Ares.
- Perfetto, gli incassi
saliranno alle stelle di questo passo. - sorrise radiosa - Bene, ti faremo
sapere per i dettagli.
Lui annuì.
- Ci sto... ad una sola
condizione. - disse improvvisamente, come se una lampadina si fosse appena
accesa sulla sua testa.
"Lo sapevo... era
troppo facile... " - pensò - E quale sarebbe?
Aveva timore di sapere
qual'era e se la prospettiva era quella, la situazione si metteva veramente
male.
Ares la osservò un attimo,
divertito.
- Rilassati, sei così
rigida... non è niente di che, non crederai mica che ti chieda un appuntamento
o cose simili? Tu sei fidanzata, non sei più affare che mi riguarda... - disse
con una risatina. - Devi solo promettermi che verrai sempre tu ad aggiornarmi
sugli sviluppi della faccenda.
- Ah... eh... se ci
tieni... e comunque non siamo fidanzati, ci frequentiamo solamente... non è una
storia seria...
L'aveva fatto di nuovo.
Non poteva chiudere quella boccaccia che si ritrovava ed andarsene? Non erano
fatti di Ares il rapporto fra lei e Ryan! In fin dei conti lei non era più
affare che gli riguardava, come aveva appena affermato e a lei di lui non
importava in questo senso. Già... allora perchè sentiva una dolorosa stretta
allo stomaco?
Lui le posò una mano sulla
testa con fare affettuoso.
- Dai San. Non agitarti.
Non è con me che devi giustificarti. Beh, ora cerco Blaise... ci si becca... -
la sorpassò e si avviò nuovamente verso l'uscita della sala comune
verde-argento, una volta appurato che Zabini non fosse lì.
La ragazza lo seguì con lo
sguardo finché non uscì dalla sua visuale. Sospirò, notando in lontananza
quello che avrebbe dovuto essere il suo ragazzo. No, in quel momento proprio
non aveva voglia di vederlo, aveva bisogno di Rachel.
Fine
capitolo 32
Accidenti! Ben quattro recensioni per questo capitolo! :D Che
bello! Behhhh come al solito ringraziamo tutti i lettori, alias chi ci segue e
bla bla bla! Ghgh! Vabbè, siamo fuse, passiamo ai ringraziamenti singoli che è
meglio!
Gea_Kristh: Ecco a te
il continuo di questa strampalata idea! Ma, purtroppo per te, per realizzarla
ci vorranno ancora un po’ di capitoli! :D
Elie_chan92: Grazie dei
complimenti! Per San ed Ares… beh, ormai sono un caso perso! Ma chissà mai in
futuro come svolgeremo la situazione… magari decadrà del tutto o migliorerà
incredibilmente! Non si sa mai cosa ci passa per la testa!
Ninphadora:
Accidenti, allora si vede che ci tocca aggiornare più in fretta! Purtroppo
molto spesso non è fattibile per via di impegni personali, ma vedremo di fare
il possibile! Per Allie e Ginny… possiamo solo dirti: continua a leggere!
Sarebbe peccato rivelare cosa accadrà in futuro, altrimenti che gusto c’è a
leggere un capitolo, se già si conosce il contenuto? :DD Siamo spiacenti di
avvisarti, però, che Endless Love è quasi giunto alla conclusione. Non sappiamo
per quanti capitoli andrà ancora avanti la storia, per via dei vari dettagli dei
contesti, ma sappiamo già l’idea base di
come arrivare al termine. Abbiamo notato, però, che ci stai seguendo
anche con Truly Madly Deeply. Non sarà la stessa cosa, ma speriamo di riuscirti
ad appassionare realmente anche con quella storia! Riguardo alle fic di Harry
Potter, per il momento, non ne abbiamo in progetto nessuna… ma non si sa mai
cosa prevede il futuro!
MakiChank: Sei
riuscita a leggerla tutta in tre giorni? Complimenti! Ci ha fatto molto
piacere! :] Mhhh… i personaggi… riguardo San cade nel superfluo perché nemmeno
lei, alla fine, sa cosa vuole e con la perdita di memoria è peggiorato il
tutto. Riguardo a Rachel, invece, a pensare alla situazione in cui si trova
troviamo normale sia diventata anche un po’ piagnona. In un universo parallelo,
con un figlio della sua stessa età, problemi con entrambe le sue gemelle e pure
con Draco… cosa può esserci di peggio? Per il piccolo nick, invece, non
sappiamo risponderti. Come detto in precedenza a Ninphadora non siamo ancora
consapevoli di quanti capitoli mancano alla fine della vicenda, quindi nemmeno
di quando riapparirà piccolo.
Al prossimo chappo gente!
San&Rachel Dickinson