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Autore: San e Rachel    14/10/2005    4 recensioni
"... La spuma del mare, resa dorata dagli ultimi raggi splendenti del sole, lambiva i suoi piedi ogni qual volta si avvicinava un po’ di più alla riva, le onde ormai calme dopo un lungo giorno di impeto giocavano con lei arrivando quasi a toccarla e poi ritraendosi come ad invitarla a provare a raggiungerle..."
Cinque anni sono passati dalla morte di Allie e dalla cattura dell'oscuro signore. Dopo un periodo di assenza lungo due anni, Rachel e suo figlio Dominick, un dolce bimbo dai capelli biondi e gli occhi azzurri, tornano a casa loro, nel piccolo paesino vicino Tolone, da San, rimasta sola tutto questo tempo. Rachel parla a San di ciò che é venuta a sapere nel periodo trascorso a Londra per lavoro, riguardo ai loro amici Harry, Ron, Hermione, Ginny, Fleur e Bill, con cui hanno perso i contatti da ormai tre anni. E intanto Lord Voldemort medita vendetta...
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Genere: Azione, Malinconico, Mistero, Romantico, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Ginny Weasley, Harry Potter, Hermione Granger, Nuovo personaggio, Ron Weasley
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Endless Love

Capitolo 32 – Suppliche o convinzioni?

 

 

N

ella sala comune grifondoro regnava un silenzio incontrastato, rotto solo dal ticchettio di un ragazzo moro, che batteva nervosamente il piede a terra. Hermione aveva il naso in un libro e Ron... beh, lui fissava la ragazza completamente estasiato, tanto per cambiare. Ad un certo punto il silenzio fu rotto da un esclamazione della bruna. - Ragazzi, sentite... Io sono sicura che Allie in realtà sia una persona viscida... mi dispiace dirlo, ma ormai ho le prove sufficienti per dimostrarlo! O perlomeno... mi manca solo la prova schiacciante!

Harry e Ron la guardarono perplessi. - E quali sarebbero queste prove? - chiese Harry, scettico.

Hermione arrossì un poco, non sicura che i due l'avrebbero capita. - Ho parlato con Rachel e Dominick e mi hanno raccontato fatti strani che ricordano, ma che non riescono ad abbinare né al presente, né al passato. Per di più ho trovato diversi libri che parlano di una situazione simile. Pare che grazie ad una magia nera di livello altissimo si possa far vivere ad una o più persone una vita irreale, come fossero in un universo parallelo... e credo sia quello che stia succedendo a noi!

Ron non riuscì a trattenere una risatina. Harry ignorò il rosso e scattò in piedi. - LO SAPEVO!!! DIAMINE, LO SAPEVO!!! Mi sembrava tutto così strano. E le uniche che non sembrano essersene accorte sono Allie e Ginny. Oh, io lo so... è quella Allie... le ha fatto il lavaggio del cervello!- disse battendo una mano sul tavolo, ripetutamente, come a voler sfidare chiunque a dire il contrario. Hermione annuì. - Lo penso anche io. Beh, sentite... a questo punto chiederò a Rachel di cambiare le regole dell'asta... direi di far mettere all'asta anche ragazze... convincerò Ginny in qualche modo, anche facendole bere una pozione se devo... Harry tu non parteciperai, ma visto che puoi permettertelo sbaraglierai chiunque volesse comprarla, vincerai l'asta di Ginny e finalmente potrai stare con lei un giorno intero. Ron tu invece devi vincere Allie. Però tu devi essere all'asta, così io potrò vincerti... a quel punto potremo passare una giornata intera con Allie e capirne di più su di lei!- disse tutto d'un fiato la brunetta, gli occhi che le brillavano di una nuova speranza.

Harry e Ron annuirono in concordanza con Hermione. Ora la cosa più importante era capire qual'era la vera natura di Ginny e d Allie.

- Però... - s'intromise Ron - Devo ammettere che mi scoccia passare San Valentino perfino con Allie... volevo fosse una giornata speciale con te...

Si passò imbarazzato una mano fra i capelli, mentre le sue guance iniziavano a prendere un allegro colorito.

Hermione gli lanciò un'occhiata tenerissima, si avvicinò a lui e lo abbracciò, dandogli un dolce bacio a fior di labbra.

Harry si voltava ovunque tranne che verso di loro, completamente imbarazzato e rosso fuoco sulle gote. Si alzò, raccolse velocemente le sue cose e uscì dalla biblioteca, pensando che forse era meglio lasciarli soli per questa volta. Camminando per uno dei corridoi incontrò Ginny ed Allie.

- Ah... Ginny, finalmente. Devo chiederti una cosa!!- disse allarmato, sperando che quella rompiscatole di Allie avesse un po' d'educazione e se ne sarebbe andata. Aveva sperato a vuoto, Allie non si era schiodata di mezzo millimetro, ma lo osservava con uno strano sguardo d'apprezzamento. Cosa cavolo voleva quella da lui?

La rossa si portò una ciocca di capelli dietro l'orecchio e lo guardò annoiata.

- Ah... che vuoi? - domandò guardando l'orologio che portava al polso.

Harry strinse i pugni convulsamente. Ma dove diavolo era finita la sua Ginny? Quella bella, coraggiosa e tanto dolce? La ragazza che aveva davanti, o meglio l'automa, non aveva un briciolo di vita nello sguardo, era un burattino vivente e stronza, sì, altamente stronza!

- Cazzo, ora basta!- sbottò irritato. La mano destra scattò e si chiuse intorno al polso di lei. Cominciò a correre e portarsela dietro, sperando che quella vipera di Allie non li seguisse. Si voltò e vide la ragazza con le trecce correre dietro loro. - Ma non si arrende mai, 'sta qui?- strizzò gli occhi in 'un'espressione sofferente e si concentrò sull'incantesimo. "ACCIO FIREBOLT!". Nulla. Ci riprovò. "ACCIO... ACCIO... PORCA VACCA ACCIO QUELLA CAZZO DI FIREBOLT!" pensò infine, e la scopa uscì dalla finestra della sua stanza della torre grifondoro, girò intorno al castello e in meno di cinque secondi era da Harry. Lui la prese, vi salì e fece salire una Ginny piuttosto contrariata. Dopo poco sparirono dalla vista di Allie.

- NO! ME L’HA FATTA! DANNATO SAN POTTER!- disse lei, sperando che il suo Lord non sarebbe mai venuto a conoscenza di questo piccolissimo particolare trascurabile.

 

***

 

-Draco? Ehilà?! – il ragazzo non dava segno di svegliarsi – Ma insomma! Io mi faccio introdurre abusiva nella sala comune Serpeverde e tu non ti svegli?! Preferisci un divano a me?!

La gemella dai capelli lunghi fulminò San. Possibile che sapesse essere così idiota? Scosse la testa e si avvicinò al biondino, che ancora dormiva profondamente.

- Non c’era mica bisogno imitassi la mia voce!!!- disse la gemella dai capelli lunghi.

- E quante storie che fai Rachy cara… – rispose sua sorella, avvicinandosi a Draco e pizzicandogli il naso – Ha troppo la faccia da santarello, non gli si addice!

Il ragazzo aprì lentamente gli occhi, trovandosi Rachel e San a poca distanza dal suo viso. Si chiese se stesse sognando o fosse desto, perché vedeva due Rachel. Doveva essere un sogno, era davvero bello.

Mugugnò qualche secondo, stropicciandosi gli occhi.

- Oh, l’angioletto si è svegliato! -, scherzò San, schivando un pugno di Rachel – E va bene, e va bene! Vi lascio da soli!

Rachel guardò la sorella allontanarsi un po’, poi si voltò di nuovo verso Draco. Com’era bello appena sveglio, San aveva detto bene, sembrava proprio un angioletto.

- Ciao paperino… come va?- disse lei in tono scherzoso, sedendosi sul divano accanto a lui.

- Paperino a chi? – le domandò con la voce più roca del solito, segno che ancora dormiva, dandole un bacio a fior di labbra.

Lei rise. – A te. Senti volevo chiederti una cosa... però mi devi promettere che mi aiuterai. - disse con espressione indecifrabile, segno che non prometteva nulla di buono.

Draco scosse la testa e si mise seduto, volgendo lo sguardo al fuoco che ardeva nel camino.

- Tu dimmi di che si tratta ed io ti dirò se ti aiuterò.

Lei mise il broncio.

- Sei un essere senza cuore...

Si alzò, i capelli castani si mossero in una lunga cascata ondulata, provocando un piacevole fruscio a contatto con il mantello della divisa che indossava in quel momento. Si mise di spalle al ragazzo, braccia conserte, una voglia immonda di fare capricci l'aveva appena assalita.

Draco non si scompose, era stufo di farsi impietosire da lei.

- Rachy... - tentò di richiamarla - Se non me lo domandi nemmeno, al 100% saprai che non ti aiuterò.

Lei gli lanciò un'occhiataccia di sbieco.

- Bene, se non vuoi aiutarmi vattene al diavolo... sono venuta in questo puzzolente sotterraneo (e qui ci fu un grugno di San) per nulla.

Si avviò verso il passaggio ed uscì, richiudendoselo alle spalle. Non poteva mai fare affidamento su Draco. Bene. Sarebbe andata da Timothy.

Draco si voltò in direzione di San, con un espressione da zombie.

- Ma che ho fatto di male? - domandò, ricevendo in risposta un'alzata di spalle.

-  ti consiglio di alzare il sedere da quel divano e correrle dietro... non si farà mai dire di no e, a mio parere, è diretta da Timothy... - si guardò svogliatamente la punta dei piedi - Ovviamente è una mia idea... sta a te verificarlo.

- Cazzo! - fu solamente in grado di dire lui, mettendo il turbo.

 

***

 

Sorrise, sentendo Draco correrle dietro. Aveva fatto bene a dire alla sorella che se lui no avesse accettato avrebbero dovuto convincerlo nominando "Timothy".

La fermò per un polso, per poi attirarla a sé e abbracciarla da dietro.

- Rachy dai... dimmi di cosa hai bisogno... - appoggiò le sue labbra sul collo di lei, sentendosi svenire. Quella ragazza aveva un profumo a dir poco afrodisiaco.

Lei rimase immobile. Accipicchia non si aspettava una reazione del genere. Avrebbe dovuto farlo ingelosire più spesso. Ringrazi mentalmente Timothy, poi si voltò verso di lui, senza divincolarsi dalla stretta, che anzi ricambiò, baciandolo sulle labbra con una foga che Draco non avrebbe mai creduto possibile da quella ragazzina perfettina. Quando il contatto fu interrotto per riprendere fiato lei gli sorrise.

- Wow... certo che baci come un gigolo esperto... - lo punzecchiò lei.

Draco sembrò indispettirsi.

- Ehi... - le diede un buffetto sulla guancia - Cosa vorresti insinuare?

- Oh... nulla di che... pensavo che le ragazze farebbero a gara per stare con te... penso anche che PAGHEREBBERO GALEONI E GALEONI per passare un solo giorno insieme a te... - rispose lei vagamente, cominciando poi a fischiettare come nulla fosse.

Cosa diavolo gli stava nascondendo quella strega (in tutti i sensi)?

Draco si diede una grattatina alla testa, guardando la ragazza davanti a sé.

- E allora? A me loro non interessano... - affermò, chiedendosi se lo stava mettendo alla prova.

Lei sorrise raggiante, ma non era questo che voleva sapere, anche se le faceva piacere. Gli passò una mano tra i capelli dorati, sospirando.

- Sei così bello... fai sport quindi hai un fisico da urlo... potresti fare... che so... il modello... - buttò li, spianandosi la strada per arrivare pian piano a dirgli ciò che voleva lui sapesse.

Il biondo serpeverde sembrò rifletterci un momento.

- No... è decisamente troppo squallido come mestiere...

Gli occhi di Rachel si riempirono di lacrime.

- Oh... oh... certo... hai ragione... io come... come ho potuto pensare a... oh perdonami Draco, è solo che... no... non posso chiederti una cosa del genere... sarebbe scorretto... non è possibile...- girò sui tacchi e camminò verso l'uscita del sotterraneo, facendo finta di asciugarsi le lacrime. In realtà moriva dalla voglia di ridere.

Draco sgranò gli occhi e rimase immobile qualche secondo, finché non fu spintonato poco garbatamente. Suo cugino, sbucato dal nulla, l’aveva colpito ed era sparito nuovamente, come dissolto.

- Ares! Cretino che diavolo fai?! - voltò lo sguardo di scatto verso la corvonero - Rachel, aspetta!

Rachel affrettò il passo, facendo sentire distintamente alcune parole come "scusa!" o "che stupida" o ancora "perdonami, Draco". Il ragazzo le corse dietro fermandola nuovamente. Rachel nascose il sorrisino divertito e imitò la stessa espressione affranta di San quando le si toglieva il cibo davanti prima che finisse.

Esasperato le appoggiò le mani sulle spalle, quasi supplicandola di smetterla con quella sceneggiata.

- Vuoi spiegarmi cosa c'è che non va, al posto di mettere il turbo alle tue gambette Rachel?! - sospirò - Vuoi arrivare al dunque e dirmi di cosa hai bisogno?

Lei sorrise angelicamente, anche se Draco immaginò due cornini rossi sulla sua testa e un tridente rosso tra le sue mani.

- Tesoro mio... - disse appoggiando una mano sul petto di lui. -... parteciperesti ad una sfilata di... mhhh... beneficenza?- gli chiese lentamente, con una voce sensuale da far accapponare la pelle, passandogli le braccia intorno al collo e alzandosi sulle punte, in modo che i loro visi fossero a poca distanza l'uno dall'altro.

La pelle lattea dell'erede dei Malfoy iniziò ad assumere una tinta purpurea, mentre aumentava la distanza fra il suo viso e quello della ragazza, per poterla guardare negli occhi.

- Una sfilata che? - domandò temendo il peggio.

- Di beneficenza... - ripeté candidamente, il volto si avvicinava di nuovo pericolosamente a quello del biondo.

- Ah, sì va bene. Tanto sono ricco sfondato, posso darti qualunque cifra! - sorrise raggiante, pensando già alla prossima scusa da appioppare al padre.

Ancora non immaginava quale destino avesse in serbo per lui il fatto, perché non aveva connesso il discorso precedente della ragazza alla richiesta, troppo concentrato ad ammirarla. Sapeva solamente che, se si fosse avvicinata ancora un poco a lui, avrebbe assai faticato a tenere le mani al proprio posto.

Lei lo guardò interrogativa.

- Ma non voglio donazioni... voglio il tuo corpo sulla passerella, per venderti per un giorno a qualche studentessa disposta a pagare più di cinque galeoni.

Lui la guardò scandalizzato. Cos'era quella storia? E poi davvero pensava che lui valesse cinque miseri galeoni? Ne avrebbero dovuti pagare almeno cinque miliardi per averlo!

Draco scosse la testa più volte, tanto che il suo collo fece un crack sinistro, quasi si volesse staccare.

- Cosa?! Mi vuoi mettere all'asta come fossi un gigolo da quattro soldi?! Io non valgo cinque miseri galeoni!!! E poi non voglio di certo finire con qualche oca giuliva per un giorno interno, fossi matto! Magari poi con Pansy? Nemmeno voglio pensarci!

Gli occhi della ragazza si riempirono di nuovo di lacrime.

- Oh... oh certo.. .scusami... hai ragione, perdonami.... - disse abbracciandolo e tremando. Era una grande attrice, non c'era dubbio. Draco però sembrò crederle, e si schiaffeggiò mentalmente per averla fatta piangere. Odiava sentirla tremare tra le sue braccia.

La strinse forte, dandole un bacio fra i capelli.

- Dai Rachy... non piangere... se per te è tanto importante lo farò... ma solamente se la mia offerta parte dai cinque galeoni in su! - sorrise furbo.

Gli andava bene accontentarla, ma ogni cosa ha il suo prezzo. E lui valeva molto, oh ne era certo!

Lei alzò il viso, sorridendo soddisfatta. Lo allontanò e lo ringraziò con una veloce stretta di mano.

- Bene, allora facciamo da 10 in su se vuoi, ok? Ora devo andare, ti ringrazio. Timothy mi aspetta per studiare pozioni. Ci si becca in giro...

Si girò e se ne andò velocemente, lasciandolo a bocca asciutta.

- Dannazione... mi ha fregato su tutta la linea! - la maledì.

Girò sui tacchi, il viso in fiamme per la rabbia. Oh, questa di certo non gliel'avrebbe fatta passare liscia. Le sarebbe costato caro quell'affronto, estremamente caro!

 

***

 

Giunse in sala comune ignorando il "cretino" poco gentile rivoltogli dal cugino. Doveva assolutamente trovare quell'altrettanto cretino di Blaise Zabini, che gli doveva ancora dei soldi per una scommessa. Quest'ultima in questione era "Quanto tempo ci avrebbe messo Draco per ricascare ai piedi di Rachel". Aveva vinto lui, perché Zabini aveva puntato su "Non prima di sei mesi." Ora voleva i suoi soldi.

Fece per entrare nel dormitorio maschile quando si fermò attirato da una buffa scenetta.

Draco, per sua sfortuna, si era imbattuto nella Parkinson, la quale gli era saltata al collo iniziando ad emettere acuti urletti pronuncianti il suo nome. Rivolse uno sguardo ad Ares, che lo guardava sghignazzando. Idiota. Non poteva dargli una mano?!

- Ohhhh Drakie, Drachino... hai la pelle così morbida ahhhh! Che bello averti fra le mie braccia! - civettò la moretta, strusciando la sua guancia contro quella del bel biondino.

- PaAaAaAaAaAaAaAaNnSsY! Vuoi lasciarmi andaree?! Ares aiutami! Muoviti deficiente!

Il suo sguardo si incupì del tutto quando notò il figlio dei Lestrange fargli "ciao ciao" con la manina e avviarsi verso il dormitorio maschile. Ne era certo. Rachel ed Ares erano nati per mettergli i bastoni fra le ruote, ora ne era più certo che mai.

 

***

 

Per poco non subì infarto. Non appena si fu voltato, deciso a trovare Zabini e i suoi soldi, andò a sbattere contro un esile figura, sicuramente femminile. Maledì la ragazza mentalmente. Possibile che le serpeverdi dovessero sempre cercare di entrare nei dormitori maschili? Sì alzò da terra, pronto a dirgliene quattro, ma appena alzò il viso si impietrì.

- Oh.... oh... oh beh... oh ... - non fu capace di dire altro il ragazzo, avvampando alla vista della ragazza che ancora popolava i suoi sogni: San. Possibile dovesse incontrarla ovunque? Era sorpreso non l'avesse ancora incontrata in un bagno.

La ragazza si rialzò, spolverandosi la divisa. Prese a mordersi il labbro inferiore, abbassando lo sguardo da quello di Ares. Maledizione. Possibile che con tutte le persone che poteva incontrare, doveva vedere proprio lui? Lei doveva trovare Ryan, doveva metterlo al corrente dei dettagli della sfilata! Beh no... in un certo senso anche di Ares aveva bisogno... Se non gli avesse gentilmente proposto di partecipare, Rachel avrebbe fatto in modo di farla rimanere senza dolci per almeno un mese, una vera e propria tragedia! Tirò un sospiro, pensando a come avrebbe potuto chiederglielo. Di certo un "devi venire alla sfilata di Rachel, per aiutare Ryan e per non farmi togliere la mia razione giornaliera di dolci" non avrebbe mai funzionato.

Ares si diede una grattatina alla testa, completamente avvolto dall'imbarazzo. Perché ogni volta che la vedeva doveva diventare di pietra, immobile e duro come il marmo?

- A... llo... ra... ehm... - non riuscì ad aggiungere altro. La osservò sperando lei non se ne accorgesse (anche se non la faceva così scema). Il corpicino era avvolto nella divisa nera con lo stemma verde, ma poté vedere chiaramente che sotto la tunica non portava i vestiti abituali delle studentesse, ossia gonna nera, camicia bianca e pullover nero, bensì indossava un paio di jeans. Immaginò di vederla con quella magliettina nera che le aveva visto spesso, avvitata e abbastanza scollata. Dio, perché non poteva più vederla così? Oltre a mancarle lei, mentalmente e psicologicamente, gli mancava anche fisicamente. Non l'aveva mai avuta davvero, eppure sentiva nel profondo del suo cuore che c'era stato qualcosa tra di loro, che andava oltre un semplice bacio, non riusciva a ricordare quando questo fosse avvenuto, ma si fidava del suo istinto.

- Senti Ares... - prese il coraggio - Avrei una domanda da porti. Non ci parliamo da quell'ultima nostra discussione e mi sembra veramente da stronza chiederti ciò, come prima cosa, ma è veramente importante.

Sentì lo sguardo curioso di lui cercare il suo. No, non ce la faceva a guardarlo in faccia. Dopo quello che gli aveva fatto passare si sentiva troppo viscida nei suoi riguardi. Sembrava veramente lo usasse solo per i suoi comodi e questo non le andava giù. In quel tempo che era stata da sola, che aveva cambiato compagnia insomma, aveva riflettuto molto, soprattutto su di lei ed Ares. Si era domandata cosa fosse realmente per lei ed era arrivata ad un'unica conclusione: una persona importante. L'unica risposta che ancora le sfuggiva era il perché lei sembrasse rifiutarlo ogni volta, perché finisse solo per farlo soffrire ed usarlo. Non lo capiva. Non l'aveva capito in passato, nel presente e forse mai l'avrebbe capito. Non voleva ciò, non lo voleva affatto, ma il suo schifoso orgoglio da serpeverde la faceva agire così. Aveva voglia di abbracciarlo? Bene, ma cosa finiva per fare? Mandarlo al diavolo. Una cosa incomprensibile.

Le si avvicinò di qualche passo, pregando che lei non arretrasse.

- Per me l'importante è che tu mi stia rivolgendo la parola... anche se non è per qualcosa che riguarda noi, ma per qualcosa di cui hai bisogno tu... a me va bene... purché possa parlarti.

- Rachel ha organizzato una sfilata di beneficenza... stiamo raccogliendo ragazzi carini che facciano da modelli...  - si tappò immediatamente la bocca.

Era stupida o cosa? Ragazzi carini?! Non poteva dire semplicemente ragazzi che hanno successo con le donne?!

Lui ci mise qualche secondo per connettere il cervello. Raccoglievano ragazzi carini? E lui era un ragazzo carino da raccogliere? Fico!

- Ok, ci sto.

San lo guardò con gli occhi fuori dalle orbite.

- Ci stai? - lo guardò quasi un po' delusa - Ero convinta di doverti pregare in ginocchio per fartelo fare... vabbé, meglio così.

Prese dalla tasca del mantello una pergamena e fece un visto vicino al nome di Ares.

- Perfetto, gli incassi saliranno alle stelle di questo passo. - sorrise radiosa - Bene, ti faremo sapere per i dettagli.

Lui annuì.

- Ci sto... ad una sola condizione. - disse improvvisamente, come se una lampadina si fosse appena accesa sulla sua testa.

"Lo sapevo... era troppo facile... " - pensò - E quale sarebbe?

Aveva timore di sapere qual'era e se la prospettiva era quella, la situazione si metteva veramente male.

Ares la osservò un attimo, divertito.

- Rilassati, sei così rigida... non è niente di che, non crederai mica che ti chieda un appuntamento o cose simili? Tu sei fidanzata, non sei più affare che mi riguarda... - disse con una risatina. - Devi solo promettermi che verrai sempre tu ad aggiornarmi sugli sviluppi della faccenda.

- Ah... eh... se ci tieni... e comunque non siamo fidanzati, ci frequentiamo solamente... non è una storia seria...

L'aveva fatto di nuovo. Non poteva chiudere quella boccaccia che si ritrovava ed andarsene? Non erano fatti di Ares il rapporto fra lei e Ryan! In fin dei conti lei non era più affare che gli riguardava, come aveva appena affermato e a lei di lui non importava in questo senso. Già... allora perchè sentiva una dolorosa stretta allo stomaco?

Lui le posò una mano sulla testa con fare affettuoso.

- Dai San. Non agitarti. Non è con me che devi giustificarti. Beh, ora cerco Blaise... ci si becca... - la sorpassò e si avviò nuovamente verso l'uscita della sala comune verde-argento, una volta appurato che Zabini non fosse lì.

La ragazza lo seguì con lo sguardo finché non uscì dalla sua visuale. Sospirò, notando in lontananza quello che avrebbe dovuto essere il suo ragazzo. No, in quel momento proprio non aveva voglia di vederlo, aveva bisogno di Rachel.

 

Fine capitolo 32

 

 

Accidenti! Ben quattro recensioni per questo capitolo! :D Che bello! Behhhh come al solito ringraziamo tutti i lettori, alias chi ci segue e bla bla bla! Ghgh! Vabbè, siamo fuse, passiamo ai ringraziamenti singoli che è meglio!

 

 

Gea_Kristh: Ecco a te il continuo di questa strampalata idea! Ma, purtroppo per te, per realizzarla ci vorranno ancora un po’ di capitoli! :D

 

Elie_chan92: Grazie dei complimenti! Per San ed Ares… beh, ormai sono un caso perso! Ma chissà mai in futuro come svolgeremo la situazione… magari decadrà del tutto o migliorerà incredibilmente! Non si sa mai cosa ci passa per la testa!

 

Ninphadora: Accidenti, allora si vede che ci tocca aggiornare più in fretta! Purtroppo molto spesso non è fattibile per via di impegni personali, ma vedremo di fare il possibile! Per Allie e Ginny… possiamo solo dirti: continua a leggere! Sarebbe peccato rivelare cosa accadrà in futuro, altrimenti che gusto c’è a leggere un capitolo, se già si conosce il contenuto? :DD Siamo spiacenti di avvisarti, però, che Endless Love è quasi giunto alla conclusione. Non sappiamo per quanti capitoli andrà ancora avanti la storia, per via dei vari dettagli dei contesti, ma sappiamo già l’idea base di  come arrivare al termine. Abbiamo notato, però, che ci stai seguendo anche con Truly Madly Deeply. Non sarà la stessa cosa, ma speriamo di riuscirti ad appassionare realmente anche con quella storia! Riguardo alle fic di Harry Potter, per il momento, non ne abbiamo in progetto nessuna… ma non si sa mai cosa prevede il futuro!

 

MakiChank: Sei riuscita a leggerla tutta in tre giorni? Complimenti! Ci ha fatto molto piacere! :] Mhhh… i personaggi… riguardo San cade nel superfluo perché nemmeno lei, alla fine, sa cosa vuole e con la perdita di memoria è peggiorato il tutto. Riguardo a Rachel, invece, a pensare alla situazione in cui si trova troviamo normale sia diventata anche un po’ piagnona. In un universo parallelo, con un figlio della sua stessa età, problemi con entrambe le sue gemelle e pure con Draco… cosa può esserci di peggio? Per il piccolo nick, invece, non sappiamo risponderti. Come detto in precedenza a Ninphadora non siamo ancora consapevoli di quanti capitoli mancano alla fine della vicenda, quindi nemmeno di quando riapparirà piccolo.

 

Al prossimo chappo gente!

San&Rachel Dickinson

 

  
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