Fanfic su artisti musicali > Green Day
Segui la storia  |       
Autore: BeGD    21/08/2010    1 recensioni
una fuga d' amore mette scompiglio nel mondo della musica e all' interno dei Green Day. Vecchi rancori emergono nella preoccupazione, mentre la compagna d' avventura di Billie Joe, Eleonora, vive esperienze straordinarie con colui che credeva essere solo un sogno. E' la mia prima ff.. gradita clemenza..
Genere: Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Clarissa era talmente immersa nei suoi pensieri da non essersi accorta di Jakob che usciva di casa, cinguettando che andava a casa di un tipo e che sarebbe tornato presto. Clarissa non aveva sentito dove fosse diretto il ragazzo, e la cosa non la preoccupava più di tanto. Le interessava trovare sua sorella, subito. Chissà che cosa aveva combinato, quella stupida. Si era ficcata in una situazione che nemmeno lei stessa sarebbe riuscita a gestire a lungo. Ma da dove le era venuto?? E come era venuto a lei, Clarissa, di raggiungerla? Per il cantante dei Green Day, poi, altro scervellato. Aveva mollato una famiglia già di per sé in pezzi per fuggire via, lontano. Come Eleonora. E se Livia avesse avuto ragione, sostenendo che le due sparizioni fossero collegate? Ma collegate da cosa? Un rapitore? Può darsi, dato che non si poteva sapere davvero che Billie aveva mollato casa e famiglia per vigliaccheria o perché c’ era sotto qualcosa di più grave. Ed Eleonora? Perché avrebbe dovuto essere stata rapita? Si decise ad andare ad approfondire l’ argomento dal datore di lavoro della sorella, che faceva la cameriera part-time in un pub. Avrebbe cominciato da lì, per seguire la pista che, forse, l’ avrebbe finalmente portata alla sorella. Chiamò Livia, e partirono.

Sarebbero partite, se Jakob non fosse corso in casa spalancando la porta, in lacrime.

Era arrivato a casa di Mike allegro, gioioso come sempre, come solo un bambino sapeva fare. Saltellava sul vialetto di casa Dirnt cercando di mettere i piedi sulle sue mattonelle “preferite” come se, tutto d’ un tratto, quelle avessero dovuto illuminarsi come nel video di Billie Jean, il suo video preferito. Oltre a quelli di suo papà, naturalmente, il musicista migliore del mondo, oltre al papà più dolce che il piccolo si potesse meritare! Peccato che in quel periodo il suo papà fosse assente: Jakob era però convinto che suo padre fosse partito per un’ importante missione umanitaria, come quando aveva collaborato con Habitat for Humanity, dopo l’ uragano Katrina. Lì c’ erano stati insieme, e si erano divertiti tanto ad aiutare la povera gente senza casa. Ma quella missione doveva essere diversa, per il suo papà, più complicata, ecco perché non aveva voluto portarlo con sé. Jakob ne era sicuro: il padre era andato via per aiutare la povera gente e, una volta tornato, sarebbe stato salutato dall’ America intera come un eroe salvatore della patria. E lui sarebbe stato accanto a lui, sempre, a dare lustro alla sua figura.

Arrivò davanti a casa di Mike saltellando ancora: era andato lì per stare un po’ in compagnia del suo zio preferito, l’ amico migliore di papà. Gli voleva bene davvero, e lo conosceva benissimo. La porta era stranamente aperta. Era curioso davvero, Mike non era il tipo da lasciar entrare chicchessia. Quello era suo padre che, nonostante fosse sempre il migliore, era un po’ disordinato.

D’ istinto, sapendo che Mike non si sarebbe arrabbiato e per avvisarlo anche di aver lasciato la porta aperta, entrò. Nell’ enorme ingresso tenuto con cura dalla domestica non c’ era nessuno. Solo un giubbotto pendeva dall’ attaccapanni. Pareva un giubbotto maschile per una persona mingherlina, e aveva un vago odore di salsedine. Strano anche questo, la cosa si fa più interessante, pensò Jakob. Decise di chiedere spiegazioni a Mike, perciò si diresse in salotto, dove il bassista era solito sedersi a leggere giornali e romanzi. Non vi trovò nessuno, solo una tazza di tisana ancora calda. Era una tisana che preparava spesso sua mamma, e Jakob sorrise al pensiero di quando mamma la preparava a papà, tutte le sere che lui tornava stanco morto dalle registrazioni del nuovo album dei Green Day. Jakob tastò la seduta del divano: era appena tiepida, segno che qualcuno doveva essersi seduto da poco. Abbandonò il salotto non avendovi trovato nulla di significativo e si diresse verso la cucina. C’ era un silenzio di tomba al piano inferiore: Jakob avvertiva solo i suoi passi echeggiare per gli ambienti. Nemmeno in cucina trovò nulla e, per rispetto della privacy, bussò semplicemente, giunto al bagno. Nessuno rispose. E se avessero rubato? Doveva scoprirlo, così decise di salire al piano di sopra e dare un’ occhiata anche lì. Era sulle scale, quando gli parve di sentire degli strani rumori, come parole sommesse. Pensò che fosse semplicemente frutto della sua fervida immaginazione, ma il rumore si faceva più insistente: pareva che i due stessero tenendo una conversazione abbastanza fitta, ma non riusciva a distinguere il timbro di voce dei due. Aveva solo intuito che dovevano essere due uomini. E se fossero due uomini pericolosi? Armati? Doveva scoprirlo. I rumori, o, meglio, le voci, parevano venire dalla camera da letto di Mike. Come era possibile? Erano due rapinatori, allora!! Mike non si sarebbe mai permesso di intrattenere uomini nella sua camera da letto, insomma, era etero! Doveva salvare la situazione: in preda a un misto di panico ed eccitazione, aprì la porta con un gesto deciso.

Lo spettacolo che gli si parò davanti fu strano, all’ inizio, terribile, dopo.

Mike giaceva tra le lenzuola, supino, con la testa appoggiate alla spalliera. Sorrideva beato, e non parve accorgersi della presenza di Jakob. Un sottile lenzuolo lo ricopriva fino all’ addome nudo, come tutto il resto, si presumeva.

Avvinghiata a Mike c’era un’ altra persona sdraiata su un fianco, con una gamba tra quelle di Mike. Il lenzuolo piegato le coprì, all’ inizio, il volto. Si scorgevano solo dei bellissimi capelli neri, ribelli e fini, come crini di cavallo, come pronti a suonare all’ unisono la loro canzone.

Che bella donna, deve essere, pensò Jakob, dimenticando di aver udito una voce maschile, profonda e calda, graffiata e sensuale. Pensò che fosse una ragazza, Jakob, finché non lesse il suo nome sul braccio dell’ uomo che stringeva Mike. “Jakob”in lettere dal contorno rotondo era contornata da razzi e palloni, disegni e colori. Il lenzuolo venne spostato dall’ uomo e Jakob lo vide: la bocca schiusa, la fronte imperlata di sudore, gli occhi socchiusi e trasognati. Sul braccio destro, una serie di fotogrammi, in cui riconobbe sua madre.

Mentre Jakob vacillava sulla soglia di quella che gli pareva la stanza della morte, Mike si girò e lo fissò per un momento, con gli occhi sbarrati. Deglutì a fatica, scrollando il compagno. Questi intercettò lo sguardo del biondo e diresse il suo nella stessa direzione. Quando lo vide, Jakob scoppiò in lacrime: ogni ultimo barlume di speranza che gli dicesse che non era così, che si era sbagliato, che la voglia di rivedere suo padre glielo faceva immaginare, che suo padre non avrebbe mai potuto essere così, non avrebbe mai tradito sua moglie, e Mike non lo avrebbe mai permesso, si infranse in tante goccioline amare come acido che scivolarono sulle gote di quel ragazzino ormai segnato dagli eventi, da ciò che non avrebbe mai voluto vedere. E sentire.

-Jakob..- sussurrò Billie.

Il piccolo scosse la testa, gli negò il saluto e scappò via, via dalla verità, da ciò che non voleva credere, dalla verità agghiacciante che si impossessava di lui, dalla realtà che non gli apparteneva, che tradiva i suoi sogni.

Capitolo corto, vero?? Aspettate a giudicare male, perché sarà anche il più corto della storia, ma richiede molta più attenzione!! Ebbene sì, fino ad ora è il più scioccante. Contenta Drunky Bunny?? Stavolta niente Adrienne, è già a conoscenza di tante cose, dovevo fare ancora più male!! (ahh, come sono sadica, lo so e me ne vanto XD)) Csì ho deciso di “contaminare” anche l’ ultimo personaggio puro e innocente della storia, quello che non sapeva nulla e che ancora stimava BJ! Ora è davvero finito, ma la storia non finisce mica qui!! No no.. a presto! Un bacio.. BeGD

 

 

 

 

   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Green Day / Vai alla pagina dell'autore: BeGD