Fanfic su artisti musicali > Guns N'Roses
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Autore: iLARose    21/08/2010    3 recensioni
“Buongiorno Baby. Forse è meglio se con la nostra storia ci fermiamo un attimo. Ecco, forse dobbiamo entrambi fermarci a riflettere su tutti gli incidenti che abbiamo incontrato in questo ultimo periodo. Scusa.”
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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Heilàà! :D
E eccomi di nuovo qua :D
Non vi dico niente, faccio scoprire tutto a voi **

Cosa si indossa per un appuntamento in casa Guns N’ Roses? Era questo il dilemma che mi affliggeva quella sera. Ero tremendamente indecisa. Sicuramente non potevo presentarmi lì con un vestitino Gucci, borsa Dolce & Gabbana e scarpe Prada, anche perché non possedeva nessuna di queste cose e, sinceramente, anche se le avessi possedute non le avrei mai indossate. E poi non ci si poteva presentare vestite così ai Guns N’ Roses. Insomma, per andare in una casa infestata da rockstar bisognava vestirsi un po’ alla cazzo, come avevo sempre fatto. Ok, perfetto, avrei fatto così. Tirai su una maglietta a caso. Era una maglia rossa con disegnata una pistola in nero. Ok, andava bene. Presi i primi jeans che mi capitarono, la felpa dei Nirvana e mi vestì. Ai piedi misi i miei amati anfibi, passai uno strato spesso di eye-liner sugli occhi, presi la borsa e uscì. Siccome il posto era lontano da casa mia, mi sarei fatta portare da Sebastian, che infatti mi aspettava fuori casa.
Finalmente arrivammo davanti alla famigerata casa Guns. Avevo il cuore che batteva a mille. Suonai il campanello e venne ad aprirmi Duff. Era bellissimo.. Mi abbracciò. Che bello sentirsi di nuovo tra le sue braccia. E mi diede un bacio sulla fronte. Dio, ma voleva farmi morire d’infarti così prematuramente? “Allora, pronta?” mi chiese prendendomi per mano e iniziando a salire le scale. “Oddio, non saprei.. Penso di no.” “Ah ah ah dai mica ti mangiano!”. “Ci mancava solo che fossero diventati cannibali!” scherzai. Quando arrivai al primo piano mi resi conto di quanto era grande quella casa. C’erano stanze ovunque. Io mi sarei persa lì dentro. Ma Duff per fortuna no, e mi portò in salotto. Poco prima di entrare mi disse di aspettare fuori e di entrare solo in un determinato momento. Che cosa imbarazzante. Duff entrò da solo nella stanza con la faccia delusa. Tutti subito si agitarono e incominciarono a chiedergli dov’ero. Io, da dietro la porta, stavo ridendo come una pazza. “Mi dispiace, non si è presentata, non è venuta..” disse Duff, cercando di non ridere. Tutti iniziarono a brontolare. “Ma come? ..” disse Slash. “Scusa, e chi era quello che ha suonato il campanello?” si informò Axl. Mica scemo il ragazzo! “Uno che ha sbagliato indirizzo” rispose prontamente Duff. “Ma no dai, non è possibile..” mugugnò Slash. “Mi spiace” ripeté Duff. Ci fu un momento di silenzio, poi Duff iniziò a ridere a più non posso. “E tu che cazzo c’hai da ridere?” sbottò Slash. “Ci siete cascati come pere cotte. Ah ah ah ah! Miriam!” e io feci in mio ingresso trionfante. Axl e Slash si alzarono e mi vennero incontro saltellando alla Heidi e mi abbracciarono. Era una sensazione bellissima poter tornare tra le braccia possenti di quei due ragazzi. Anzi, ormai uomini. Mi stavano stritolando, facevo quasi fatica a respirare. “Hey hey, ragazzi, così la ammazzate!” disse qualcuno, di cui non riconobbi la voce, non era sicuramente Duff. Axl e Slash mollarono la presa, tornando a sedere. Io mi sedetti di fianco a Duff. Mi guardai intorno: c’erano quattro persone che non conoscevo, il tastierista che avevo visto al concerto, il batterista e il chitarrista che avevano sostituito Steven e Izzy e una donna che si stava spalmando addosso ad Axl e mi guardava torva. Duff me li presentò tutti, così appresi che il tastierista era Dizzy Reed, il batterista Matt Sorum, il chitarrista Gilby Clarke e la ragazza Stephanie Seymour, la nuova ragazza di Axl. Iniziammo a chiacchierare tutti insieme, raccontandoci di questi sei anni che ci avevano separati. Scoprì così che la casa era di Duff. Mi sentivo davvero a casa fra quei muri. Fu magnifico ritrovare Axl e Slash. Quei due ragazzi non erano cambiati per nulla, a parte che entrambi avevano chiuso con le droghe e sembravano felici con le rispettive ragazze. E fu bello anche conoscere Matt e Gilby, erano due persone bellissime e avevano un senso dell’umorismo fantastico. Non smisi di ridere un secondo in loro compagnia. Non fu altrettante piacevole conoscere Dizzy e Stephanie. Entrambi si davano un sacco di arie, il primo perché ‘faceva parte dei Guns N’ Roses, più grande band rock ‘n’ roll  di tutti i tempi’, mentre lei perché era la ragazza di Axl, un privilegio riservato a poche dee dell’olimpo. Non so perché,  ma anche Erin, la ex moglie di Axl, mi dava l’impressione di una che si comportasse così di vip e, non a caso, mi stava sul culo pure lei.* Restai lì anche a cena. Il tempo volò letteralmente. Perché doveva passare così in fretta? Volevo stare con loro per sempre. Erano la mia famiglia. Ad un certo punto Axl e Stephanie sparirono in una delle tante camere da letto. Duff mi prese per mano, lanciò un’occhiata a Slash e mi portò nella camera da letto al piano di sotto. Era grandissima. C’era un letto rotondo con le coperte rosa pallido, come le tende. I mobili erano tutti panna. Mi sembrava di essere nel mondo delle principesse che sognavo da bambina. Continuavo a guardarmi intorno. Era tutto perfetto e sembrava impossibile essere in una stanza della casa dei Guns N’ Roses, le rockstar maledette. Quando mi voltai verso Duff, lui era in ginocchio davanti a me e mi guardava agitato. Io lo guardai perplessa. Ma cosa aveva intenzione di fare? Prese un gran respiro e mi chiese “Miriam, mi vuoi sposare?” e mi porse un anello bellissimo, in oro bianco con piccole pietre azzurre. Mi sentii la testa girare fortissimo e gli occhi bruciare per le lacrime che iniziarono a scendere piano piano. Era la realtà? No, probabilmente era tutto un sogno, uno dei tanti che facevo. Poi mi resi conto che era la realtà. Era tutto vero. Mi abbassai verso di lui e lo baciai. Fu un bacio bellissimo, carico di emozioni troppo forti per essere descritte. Quando le nostre labbra si staccarono, gli sussurrai all’orecchio “Sì, sì, sì, sì, sì, sì tutta la vita amore!”. Lui mi guardò con un’espressione che non avevo mai visto sul suo volto. Mi prese la mano e infilò l’anello sul dito. “Bene” disse poi, prendendomi in braccio e poggiandomi delicatamente sul letto. Iniziò a baciarmi e a spogliarmi. Facemmo l’amore tutta la notte e fu la cosa più bella che io abbia mai fatto.
*Credo sia abbastanza chiaro che Dizzy, Stephanie ed Erin non li sopporto. >.< il primo perchè mi da l'impressione di una che se la tira un macello (come ho scritto nella fic) e le altre due per ovvi motivi xD

L'ultimo capitolo.. Uffii mi dispiace lasciarvii T.T
*piange commossa* ringrazio tutti quelli che hanno seguito questa breve fic, tutti quelli che l'hanno letta e, in particolar modo, quelli che l'hanno recensita **
Grazie, davvero. E' stata una bella esperienza :D la mia prima fic è finitaaa :D

Ne approfitto per fare un po' di pubblicità alla fic sui nostri amati Guns che io e una mia amica stiamo scrivendo. Si intitola Sunshine of your love. Leggetela quando vi capita :D

Un bacione grandissimo,
La vostra iLA.

  
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