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Autore: Betty    05/12/2003    5 recensioni
Benji e Sharon sono entrambi belli e ricchi ma quando capiscono che vogliono stare insieme non sarà per soldi ma solo per amore.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Genzo Wakabayashi/Benji
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 11

CAPITOLO 11

A parte la breve e spiacevole discussione con Stella McCain, la serata per Sharon si stava svolgendo al meglio.

Benji le aveva riferito che parecchi uomini aveva fatto molti apprezzamenti su di lei e le sue sorelle, però invece di infastidirla come al solito la consapevolezza che piaceva la faceva sentire forte. Forte nei confronti dei clienti che avrebbero protestato da lì a poco, nei confronti di quell'odiosa della McCain. Era forte, lo era sempre stata e Benji glielo aveva fatto capire.

"Un penny per i tuoi pensieri" le disse Benji un orecchio.

Sharon sorrise "Stavo pensando alla faccia di quei vecchi bavosi all'annuncio che farà mio padre."

"Io invece stavo pensando a quanto sei bella stasera. Sai sono un po’ geloso, tutti gli uomini ti guardano come se volessero saltarti addosso"

"Esagerato. Cosa dovrei dire io che ho sentito le amiche di mia madre che dicevano diciamola tutta, quel Price ha proprio un bel fondo schiena!"

"Davvero?? Ho un bel fondo schiena?"

"Accettabile" rispose Sharon

"Vorrà dire che mi offrirò alle amiche ti tua madre, sanno sicuramente apprezzare le belle cose quando le vedono!" disse fintamente indignato Benji.

Sharon scoppiò a ridere attirando l'attenzione dei tavoli vicini.

"Cosa avranno tanto da divertirsi" disse stizzita Stella a Mike Finnegan.

"Cara, perché te la prendi tanto? Lasciali stare, tu sei mille volte più bella di quella Sharon.

"Allora perché Price sta con lei e non con me?"

"Non lo so, questo me lo devi dire tu"

Stella arrossì, cosa che le capitava raramente e ripensò al periodo che era stata con Benji, era stato solo sesso ma lei si era innamorata, almeno le piaceva lui e cosa rappresentava.

"Sono innamorata di lui" disse

"Di lui o dei suoi soldi?" chiese senza tatto Finnegan.

"Lui e i soldi sono strettamente correlati!" rispose la donna con noncuranza.

Come ogni anno dopo la cena, c'era il discorso di George Newell, ovvero del presidente.

"Signore e signori. Sono felice che abbiate partecipato a quella che ormai è una tradizione per la nostra azienda.

Come ben sapete ogni anno il presidente tiene il solito discorso di ringraziamento, questa volta però sarà diverso.

È da diverso tempo che io non mi occupo più dall'azienda, ormai sono tre anni che mia figlia Sharon ha preso il mio posto. - in sala iniziò ad alzarsi un brusio - vi prego di farmi finire, grazie.

Vi dicevo che è mia figlia a dirigere l'azienda da ben tre anni e come ho costatato ha lavorato e sta lavorando meglio di come avrei fatto io.

Negli ultimi tempi anche le mie figlie minori, Alexandra ed Elizabeth stanno collaborando per migliorare tutti i vari aspetti della Newell Corporation.

Quindi, da questa sera, passo i poteri di presidente a mia figlia Sharon Newell, Liz ed Alex saranno le nuove vicepresidenti."

Nella sala si alzò un gran trambusto, George Newell invitò le figlie sul piccolo palco allestito per l'occasione.

"Signori vi prego di non parlare tutti insieme, se vorrete farci delle domande saremo felici di rispondervi." Disse George cercando di riportare un po’ di silenzio.

Il primo a parlare fu Carl Hudson uno dei primi clienti della Newell Corporation.

"George, mi stai dicendo che per tre anni è stata tua figlia a gestire tutto."

"Sì Carl." George si aspettava un attacco in grande stile.

"E io che pensavo che quelle idee geniali venissero da te. In effetti mi sembrava un po’ strano. Non per offenderti George."

"Nessuna offesa."

"Io non ho nessuna obbiezione a questo cambio generazionale. Avessi io qualcuno che gestisse così bene i miei affari!"

Sharon sorrise se Hudson era con lei anche Nottigam e Carlin era di parere favorevole.

"Lei sig. Newell ha quindi preso in giro tutti i suoi collaboratori" disse Mike Finnegan.

"Mio padre non ha preso in giro nessuno, per i primi tempi mi ha seguito nel lavoro poi sono riuscita a gestire tutto da sola. Ma mio padre ha sempre supervisionato i bilanci mensili.."

"..quanti anni ha?" chiese Finnegan interrompendola.

"Non lo sa che non si chiede mai l'età di una donna?" rispose prontamente Liz.

"Mi sembrate tutte e tre molto giovani." Continuò l'uomo imperterrito.

"Sig. Finnegan, qui non stiamo parlando di età, stiamo parlando della mia capacità di condurre la Newell Corporation. Negli ultimi 3 anni, sotto la mia guida i profitti sono saliti del 30%, ho creato posti di lavoro per quasi 1.000 persone ed ho diversificato i vari servizi che offriamo.

Penso di non essermela cavata tanto male." Disse Sharon con sicurezza.

Benji sorrise, lo aveva rimesso al suo posto.

"Ragazzi la nostra Sharon lo sta facendo a pezzi!" disse Nick.

"Speriamo solo che Liz non cominci ad offenderlo pubblicamente" disse Chris preoccupato.

"Ne sarebbe capace?" chiese Benji.

"Purtroppo sì, è abbastanza impulsiva" rispose Chris.

"Sig. Finnegan, se vuole mostriamo a lei e a tutti i presenti il bilancio dell'anno scorso e quello dell'ultimo trimestre appena trascorso. E vedrete le sostanziali differenze positive che ci sono tra di essi." Disse Liz.

"Sono davvero curioso, ci farà lei da cicerone?"

"Certo! Dopotutto mi occupo di questo."

Liz fece abbassare le luci e sulla parete dietro di loro si focalizzò il bilancio dell'azienda, Liz iniziò a spiegare punto per punto tutte le voci e facendo una comparazione con il bilancio dell'ultimo trimestre.

Evidenziò il calo dei costi e l'aumento dei ricavi e altre differenze più o meno importanti.

"E' soddisfatto delle spiegazioni Sig. Finnegan?" chiese George alla fine della presentazione.

"Certo. Speriamo solo che l'andamento positivo continui ancora."

"Non si preoccupi sia noi che i nostri collaboratori cerchiamo ogni giorno di migliorare i nostri servizi, tenendo il passo con il mercato mondiale. I miei designer e pubblicitari sono i più bravi che può trovare sul mercato." Disse Sharon.

"Le credo sig.ra Newell. Fate anche beneficenza?"

Intervenne Alex "Certo, ogni anno destiniamo una quota di profitti per sostenere ospedali, associazioni benefiche. Entro l'anno prossimo abbiamo in programma di istituire una borsa di studio, per ragazzi con poche possibilità economiche ma grandi doti, che vorranno continuare a studiare. I parametri per l'accoglimento delle domande non sono ancora stati definiti, ma sono sicura che entro la fine del prossimo anno potremo consegnare le prime borse di studio intestate a Edward Newell."

"Ottime idee, mi auguro che riuscire ad attuarle tutte."

"L'anno prossimo, sarà ancora invitato a questa festa e le mostreremo che abbiamo raggiunto tutti i nostri obiettivi." Disse Sharon facendo capire che il discorso con quell'uomo poteva considerarsi concluso.

"Quel pallone gonfiato chi diavolo si crede di essere? Con quello lì non lavoreremo mai!" disse Sharon stizzita alla fine della festa, se n'erano andati tutti e solo la loro famiglia era rimasta ancora un po’.

"Sharon non ti arrabbiare sei stata meravigliosa! Lo hai tenuto a bada e poi sia Liz che Alex lo ha lasciato di stucco." Disse Chris.

"Le mie amiche hanno apprezzato molto le idee di Alex per la beneficenza e hanno dato il loro pieno appoggio.

"Certo volte per conquistare un cliente, bisogna prima passare dalla moglie" disse George.

"Papà, chi ti ha messo in testa queste cose?" chiese Liz.

"Mio padre e dovete ammettere che aveva pienamente ragione!"

"Adesso è meglio andarcene a casa è stata una giornata lunga e faticosa. Meno male che domani è sabato." Disse Margaret.

"Non vedo l'ora di leggere i giornali di domani" disse Liz.

"Ci sentiamo domani per commentare" disse Sharon. "Noi prendiamo un taxi".

"Va bene, buona notte piccola" disse George.

"Buona notte" rispose all'unisono Benji e Sharon.

"Finalmente a casa! Sono esausta"

"Che ne dici di un bel bagno caldo?"

"Ma sono le tre del mattino!"

"Ci penso io. Facciamo un bel bagno rilassante insieme!"

"Ecco! Hai un secondo fine! Ma ti avverto che sono distrutta"

"Nessun secondo fine, ci rilassiamo, ti faccio un bel massaggio e poi vediamo!" disse Benji con un sorriso.

"Come posso dire di no ad uno dei tuoi massaggi?"

"Vado a preparare tutto." Disse Benji correndo verso il bagno.

Sharon intanto si tolse i vestiti e si sdraiò sul letto, voleva riposare un attimo, solo un attimo.

Benji la trovò addormentata con addosso solo l'intimo, era bella da mozzare il fiato. Le andò vicino e le accarezzò il volto.

Sei così bella e non te ne rendi neanche conto. Stasera ogni uomo della sala avrebbe voluto essere al mio posto. Ogni volta che mi sfiori, che mi sorridi o che mi guardi il mio cuore sussulta. Sarò innamorato? Forse sì. No senza forse, lo sono. Sono innamorata di questa splendida creatura, bella, forte ma anche tenera ed appassionata.

Amo il tuo viso, il tuo corpo, il tuo carattere, ti amo perché sei tu.

"Ti amo" le sussurrò dolcemente.

Sharon ancora nel dormiveglia rispose automaticamente senza rendersene conto.

"Ti amo anch'io Benji" poi si accoccolò contro il ragazzo sprofondando nel sonno.

Ha detto che mi ama, mi ama! Ti vorrei svegliare per baciarti e dirtelo mille volte che ti amo. Forse non ti sei resa conto di avermelo detto ma riuscirò a fartelo dire quando sarai ben sveglia, quando te lo dirò anch'io. Per oggi ho già avuto abbastanza, il tuo amore e te, davanti a tutto il mondo.

Ringrazio tutti quelli che mi hanno recensito, non sapete che emozione sapere che ci sono tante persone a cui piace il mio lavoro. Vi consiglio di leggere di storie di Meiko e Luxy sono davvero bellissime, grazie ragazze!

  
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