Fanfic su artisti musicali > Tokio Hotel
Segui la storia  |       
Autore: KatNbdwife    22/08/2010    3 recensioni
Elise, Rick, un matrimonio quasi perfetto e un ricordo che torna a bussare.
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Tom Kaulitz
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
IMPORTANTE: le vicende di cui parlerò in questo capitolo si rifanno a quel che è successo l'anno scorso ma le parole di Tom e la dinamica dei fatti sono solo frutto della mia fantasia.

10. Oh Elise, it doesn’t matter what you do…

Seduta al fianco di Tom, ancora non riusciva a credere di aver scaricato il marito così malamente per correre da un ragazzo del quale sapeva poco e niente ma che sentiva di conoscere da tutta la vita. Tom teneva il capo basso, i gomiti puntellati sulle ginocchia e, con le mani, si massaggiava le tempie. Bill camminava avanti e indietro per la stanza, torturandosi un labbro con i denti.

Dopo lunghi ed estenuanti minuti di silenzio, rotti solo dai sospiri di Bill, Tom alzò la testa e parlò per la prima volta da che Elise era arrivata: “Non è come sembra” mormorò.
“Tom lo so che non è come sembra, lo so!” sbottò Bill “I giornali ti stanno massacrando senza conoscere la verità. Quando potrai parlare, racconterai la tua versione dei fatti e vedrai che si sistemerà tutto”
“Tom…” Elise parlò con un filo di voce, quasi sussurrando “Cosa è successo?”
Tom la guardò negli occhi e raccontò una triste storia fatta di pedinamenti e importuni, culminata con un brutto scontro ad Amburgo “Non le ho tirato un pugno, lo giuro! L’ho spinta, è vero, ma solo per allontanarla! Erano in cinque, mi seguivano da ore, anzi da mesi e ad un certo punto non ce l’ho più fatta. Ho sbagliato, lo so, ma non ne potevo più”
“Ti seguivano da mesi? Chi ti seguiva?” chiese Elise, comprensiva.
“Non so chi siano, credo siano delle ragazze francesi. Mi pedinano, letteralmente, da mesi! Ieri sera hanno circondato la mia auto e non se ne volevano andare. Ho gettato il mozzicone della sigaretta dal finestrino, sperando che si spostassero e mi lasciassero in pace ma una di loro ha preso la sigaretta da terra e me l’ha spenta sul finestrino della macchina. A quel punto, sono sceso e le ho intimato di allontanarsi, chiedendole di lasciarmi in pace. Lei non accennava ad andarsene, anzi, mi è venuta aggressivamente incontro e a quel punto l’ho spinta per impedirle di aggredirmi. Lei è caduta, ma non si è fatta nulla, credimi! Poi me ne sono andato, non pensavo che sarebbe scoppiato il finimondo”
“Eri solo?” chiese la ragazza.
“No…” mormorò lui, dispiaciuto, quasi come se quello che stava per dire avrebbe potuto offendere Elise “Ero con una… amica”

Elise tacque. Poteva immaginare che tipo di amica fosse, ma non erano affari suoi, non poteva accampare diritti di nessun tipo e, per la prima volta dall’inizio di quella strampalata storia, reagì in maniera del tutto diplomatica “La tua amica potrà confermare la tua teoria, no?”
“Sì, certo. In giornata andremo alla stazione di polizia per il verbale. Avevamo già sporto denuncia contro queste ragazze, già qualche settimana fa. Non ci lasciano in pace da mesi, ci hanno perfino spedito lettere minatorie, hanno seguito anche nostra madre”
“E’ tremendo… posso fare qualcosa per te?”
“Dov’è tuo marito?” chiese lui, a quel punto. Bill, sgattaiolò via in silenzio.
“Abbiamo litigato questa mattina”
“Per causa mia?”
“No, per causa mia”
“Ti ho sconvolto la vita, mi dispiace. Non avrei mai dovuto chiamarti quella sera. La tua vita non mi riguarda più o, forse, non mi ha mai riguardato”
“Ti riguardava tanto tempo fa e se avessi avuto il coraggio di lasciare Rick, sono sicura che ti riguarderebbe ancora adesso. Ma le cose sono cambiate, io non posso davvero restare” lo disse con la morte nel cuore, affranta. Non poteva restare.
“Grazie per essere venuta”
“Non mi devi ringraziare, Tom. Se non mi avessi chiesto tu di venire, l’avrei fatto lo stesso. Ci sono cose che non si possono dimenticare e io non scorderò mai quel mese che abbiamo passato insieme. E’ stato il mese più bello di tutta la mia vita”
“Sembra assurdo che ci dobbiamo separare, non credi?”
“Lo è, è crudelmente assurdo. Ritrovarci quando ormai nulla è come prima, sa tanto di storia d’amore mal riuscita, di scherzo del destino”
“Già” Tom fece una smorfia che somigliava tanto ad un mezzo sorriso dolente.
“E pensare che se solo mi avessi chiamata qualche giorno prima…” Elise lasciò la frase in sospeso. Se Tom l’avesse davvero chiamata qualche giorno prima delle nozze, avrebbe avuto il coraggio di mandare tutto a monte? Il rasta si limitò ad abbassare lo sguardo così sussurrò, accarezzandogli una guancia “Promettimi che starai bene”
“Promettimelo anche tu”

Si baciarono piano, un leggero bacio a fior di labbra, un bacio casto e pulito, la logica conclusione di una storia che non avrebbe mai potuto vedere il sole.
Elise si congedò da Tom con un lungo abbraccio, controllando le lacrime che minacciavano di sgorgare come un fiume in piena.

Tornò in albergo solo dopo avergli strappato la promessa di tenerla informata su quella triste vicenda e, seduta sull’ampio letto, si accinse ad aspettare il rientro di Rick: c’erano tante cose delle quali avrebbero dovuto discutere.

11. Oh Elise it doesn’t matter what you say…

Rick rincasò qualche ora dopo l’arrivo di Elise e la trovò sul letto, seduta a gambe incrociate, intenta a fingere di leggere un libro.

“Ti stavo aspettando” mormorò lei, posando il romanzo sul letto
“Ho girato per Berlino come un cretino cercando un modo per sfogarmi, pensando anche di tornare e insultarti come mai ho fatto nella vita, ma non sono stato capace di fare nulla di tutto questo. Ho solo continuato a pensare a te, ininterrottamente” lo disse d’un fiato, perché se avesse trattenuto ancora per un attimo tutte quelle parole, sentiva che il suo cuore non avrebbe retto.
“Dobbiamo parlare” disse lei, mostrandosi risoluta nonostante la voglia di abbracciarlo e domandargli scusa fosse potente.

Rick si appoggiò alla grossa cassettiera posizionata di fronte al letto e aspettò che Elise parlasse.
La ragazza si alzò, prese il quotidiano che aveva comprato al mattino e lo porse al marito, aperto sulla pagine dedicata a Tom.

“Vedi questo?” chiese lei.
“Chi è?”
“Si chiama Tom. Tom Kaulitz”
Rick osservò la foto,notando la bellezza strabiliante del biondo e gli occhi vispi “Non conosco il tedesco, non ho idea di cosa dicano”
“Non è importante, volevo solo che lo vedessi” Elise inspirò e proseguì “Io e Tom ci siamo conosciuti nell’estate del 2007, durante i due mesi che ho trascorso a Berlino. Siamo stati amanti, per un lungo mese, fino a quando lui non è partito. La sera prima che partissimo per il viaggio di nozze, ci siamo risentiti per la prima volta dopo quell’estate e ci siamo rivisti”

Prima di continuare con la sua confessione, Elise osservò il marito. Teneva lo sguardo fisso sulla foto di Tom, aveva le spalle ricurve e un leggero tremito nella mani.
All’improvviso, alzò gli occhi e la guardò: nel suo sguardo non c’era rabbia o disprezzo, c’erano solo delusione e dolore. A quella vista, Elise decise che non gli avrebbe raccontato tutta la verità, perché aveva già sofferto troppo e non meritava un’ulteriore stilettata al cuore.

“Mi stai dicendo che… tu volevi… insomma lui…” Rick non trovava le parole per esprimere il suo sconfinato disagio.
“Ti sto dicendo che due anni fa ti ho tradito e non ho mai avuto il coraggio di ammetterlo”
“Ma vi siete rivisti”
“Abbiamo parlato, ci siamo come dire… congedati una volta per tutte”
“Congedati come?” domandò Rick, stringendo con le mani il giornale.
“Come si congedano due vecchi amici, con rimpianto forse ma con la consapevolezza che le nostre vite hanno preso sentieri diversi”

Rick gettò il giornale, ormai appallottolato, per terra e si avvicinò alla porta balcone. Guardando attraverso il vetro e dando le spalle alla moglie, chiese “Perché non me ne hai mai parlato?”
“Perché non è facile confessare un tradimento”
“Non me lo sarei mai aspettato, da te… un’altra ragazza avrebbe anche potuto farlo, ma tu sei sempre stata diversa”
“Diversa da chi? Lo ero per te, Rick! Ma sono una persona come le altre, con le mie debolezze. Commetto errori anche io, non pensare il contrario”
“Forse ti ho idealizzata troppo” ammise.
“Rick, io ti amo. E non sarei qui a raccontarti questa storia se non mi importasse di te, di noi. Se è ancora possibile ricucire questo strappo, sono pronta a ricominciare da capo”

Rick si voltò verso di lei e, con sguardo rassegnato, chiese ancora “Mi ami davvero o lo dici solo per non farmi soffrire?”
“Ti amo davvero”

Il ragazzo, visibilmente sollevato, decise che non sarebbe stato saggio farle altre domande e si accontentò di quella risposta.
Forse non era vero, forse nel cuore di Elise ci sarebbe stato per sempre un altro, ma la amava talmente tanto che sarebbe stato disposto a dividerla con uno sconosciuto piuttosto che lasciarla andare.
Con delicatezza, si avvicinò a lei, si sporse in avanti e la baciò, mettendo fine a quella confessione.

**

Dopo aver fatto l’amore con passione rinnovata, Elise rimase stesa a pancia in su con gli occhi chiusi, cercando di riordinare il cumulo di pensieri che le affollavano la testa.
Rick si era addormentato, nonostante fosse da poco passato mezzogiorno, ed Elise pensò che gli eventi della mattina lo avessero scombussolato talmente tanto da farlo crollare.
Aveva deciso di lasciare per sempre Tom, perché si era resa conto di avere delle responsabilità nei confronti di Rick.
Non aveva mentito quando, poco prima, aveva detto al marito di amarlo: lei lo amava davvero, solo che era un amore diverso.
Nella sua vita c’era stato spazio per una sola grande passione ed era quella che aveva condiviso con Tom. Questo, a Rick, non l’avrebbe mai confessato e decise che, come punizione per il suo tradimento, avrebbe sofferto in silenzio per il resto della vita, sperando che il tempo la aiutasse a dimenticare quegli occhi color nocciola e quelle mani calde.
Gli anni avrebbero lenito il dolore, le primavere le avrebbero portato un nuovo sole e Tom sarebbe rimasto, per sempre, nella cassaforte dei ricordi.


**

Rinnovo i ringraziamenti a Irina, Splash ed Alien e ringrazio kucciolotta22 per il commento!
Mi lasciate sempre dei commenti bellissimi! *_*
Il prossimo capitolo sarà l'ultimo...
Kate
   
 
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Tokio Hotel / Vai alla pagina dell'autore: KatNbdwife