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Autore: Euterpe_12    22/08/2010    6 recensioni
E scappiamo. Scappiamo amore mio, dove niente è sbagliato. Dove l'unica cosa giusta è amare, amare tanto come io amo te. Dove ti posso stringere, dove tu non piangi e io non mi sento uno straccio ogni volta che mi sveglio la notte dopo averti sognato. Perchè tu sei il mio sogno. Ed il mio sogno ora sta piangendo, qua, al mio fianco... ed io non ho il coraggio di voltarmi e stringerlo al mio petto.[Cap.6] (MasayaxIchigo, RyouxIchigo)
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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LET’S STAY HERE

 

LET’S STAY HERE!

 

***

 

 

Epilogo [La LeTtErA]

 

Caro Masaya,

Scusa se ti chiamo per nome così, senza nemmeno chiederti il permesso; ma ho deciso da sola che tu non avresti scosso la testa se non avessi usato il cognome per cominciare questa lettera. In fondo a convincermi sono stati i dieci anni che ci hanno legati indissolubilmente sin da quando eravamo dei piccoli tredicenni inesperti di vita e d’amore. In realtà, ora che ci penso, l’unica inesperta tra i due ero io: sempre impacciata, con la testa tra le nuvole e sempre impegnata a sognare piuttosto che a fare qualcosa che avesse a che fare con la vita vera. Forse è per questo che hai richiamato subito la mia attenzione quando ti ho visto farti spazio all’interno della nostra scuola come studente modello, ottimo giocatore di kempo e interessato di argomenti difficili e poco attribuibili a ragazzini come l’ecologia o la salvaguardia dell’ambiente. In realtà il vero motivo per cui mi sono innamorata così di te non lo conosco, ma non me ne pento assolutamente. Ho trascorso con te gli anni più belli che una ragazza possa vivere. Mi hai insegnato tante cose, mi hai protetta mettendo in repentaglio la tua stessa vita e abbiamo fatto progetti come due veri e propri adulti. Ma forse le esperienze precoci, forse questo amore troppo grande per due tredicenni ci hanno fatto dimenticare che, in fondo, eravamo solo due adolescenti.

Ragazzini.

Che hanno salvato il mondo, che hanno dovuto guardare in faccia la morte e hanno avuto tra le mani il destino di troppe persone. Tra una guerra piena di lacrime e tristezza e nato e cresciuto il nostro amore. E devo essere sincera: i primi dubbi ho iniziato ad averli sin da allora. Quando ho scoperto che eri Deep Blue non ho guardato in faccia nessuno, tu eri Masaya Aoyama, la persona che amavo e niente e nessuno avrebbe mai distrutto il grandissimo amore che mi legava a te. Nemmeno la duplice identità che dormiva nel tuo corpo. Sapevo che eri buono e da lì mi sono convinta che era il destino a volere la nostra unione. Un destino che, a quanto pare, aveva costruito la nostra storia come se fosse la più bella e perfetta del mondo: pensaci, mai un litigio, sempre d’accordo in qualunque discorso, assecondavamo ogni nostro capriccio, anche se l’unica ad averne ero io, ma soprattutto non avevamo mai desiderio di stare con altre persone. Non ho mai desiderato, in questi dieci anni, di posare le labbra su quelle di qualcun altro o di accarezzare la pelle di un ragazzo che non fosse Masaya Aoyama: il mio uomo e compagno.

Ti sei mai chiesto come fosse possibile?

Io un sacco di volte. Eppure notavo che per strada quando passavano delle bellissime ragazze tu non avevi occhi che per me, quasi fossi io l’unico essere di sesso femminile presente sulla faccia della Terra. Ma il fatto che fossi immersa anche io in questa sorta d’incantesimo mi ha resa sorda per un mucchio di tempo. Dieci anni, su per giù.

La pulce nell’orecchio me l’aveva messa un biondino che mi aveva catapultata all’interno del progetto mew. Con il passare del tempo, anche dopo la sua partenza per gli Stati Uniti, avevo pensato a lui, come l’unico uomo che mi aveva distolto da te anche solo per pochi istanti. E me ne sono convinta ancora di più quando sono approdata assieme a te a New York e l’ho visto seduto alla scrivania. E stato in quell’istante che ho capito un mucchio di cose.

Masaya, io non sono una veggente, non ho tutte le risposte e non voglio nemmeno avere la presunzione di averle, però sto imparando ad esplorare dentro al mio cuore ed ho capito cosa siamo stati io e te e cos’è Ryou Shirogane per me.

Ho compreso, con il nostro soggiorno di speranza a New York, che tu eri un essere vivente che non avrebbe dovuto vivere sulla terra. Quando nasciamo ognuno di noi ha un destino ben scritto fatto a volte di felicità, a volte di tristezza. Quando hai iniziato a vivere qui, tra gli umani, ti è stato dato un destino ben intrecciato al mio. Tu, essere perfetto, avevi con me un amore perfetto, così come ti meritavi. Un amore “celeste” ben diverso da un tipico amore umano fatto di difetti e litigi. Ecco dove  entra in gioco Ryou: io lo amo con tutta me stessa, ma di un amore ben diverso da quello che mi ha legato a te per tanti anni. Il nostro amore, quello mio e tuo, così puro, così gentile ed etereo voluto da un Dio, Deep Blue. Un amore che di umano ha ben poco e che, per mia fortuna, mi ha vista protagonista per tanto tempo assieme a te. Ma un amore che avrebbe dovuto cessare di esistere quando anche Deep Blue è morto e, forse, avrebbe dovuto trascinare anche te già allora. Non sono cattiva, lo sai, ma vederti su quel letto d’ospedale per me è stata un’agonia che va oltre il semplice dolore umano. Il mio cuore ha cessato di battere esattamente quando anche il tuo si è fermato e la mia esistenza, l’Ichigo Momomiya che conoscevi ed amavi è cambiata. Cambiata perché ha compreso qual è il legame che la intrecciava indissolubilmente a  Ryou Shirogane. Il nostro amore, quello mio e di Ryou, è perfettamente umano: fatto di litigi, incomprensioni, occhiate ad altre donne o uomini, progetti fatti  e rifatti ed un mucchio di urla che nemmeno te ne fai un idea. Molto meno etereo e puro, ma contornato in continuazione di passione bruciante e, come direbbe qualcuno, peccaminosa. Un amore anche carnale, un’attrazione fisica molto più vicina a quella degli animali che a quella di un Dio sommo come quello che ha occupato il tuo corpo.

Insomma, io e Ryou di celestiale abbiamo ben poco.

Ma è lui la persona che avrei dovuto avere al mio fianco per il resto della mia vita. Sono profondamente convinta che anche senza progetto mew io e lui ci saremmo incontrati ed avremmo dato vita a quell’amore così strano ma, in fondo, profondamente perfetto.

Chissà se comprendi il mio discorso.

Ma penso che tu ci sia arrivato ancor prima di me quando hai pregato sia me che Ryou di stare insieme. Lo ricordo bene quel giorno, ma io non avevo voluto capire. Per questo ho ammesso i miei sentimenti verso di lui ma, mangiata dal senso di colpa, sono fuggita via. Dopo la tua morte sono andata a Tokyo per incominciare una nuova vita.

Ma senza Ryou non era più vita.

Ora ti scrivo come se fossi un mio amico di penna e non il mio storico fidanzato, ma ti conosco e so che volevi tutto questo.

Quando ho vissuto per ben sei mesi a Tokyo lontana da Ryou il senso di colpa che avevo nei tuoi confronti e l’amore bruciante che mi voleva vicina a lui mi stavano divorando. Ero depressa, priva di ogni qualunque desiderio. Mangiavo perché dovevo mangiare, respiravo perché dovevo respirare. Restare senza cibo o ossigeno per me non faceva la minima differenza. Il vero cambiamento l’ho avuto esattamente un anno fa. Era il 29 gennaio. Nevicava proprio come in questo momento, guardando fuori ricordavo che da quattro giorni Ryou aveva compiuto 25 anni. La neve aveva ricoperto interamente il giardino di casa mia e nessuna automobile osava percorrere le strade. Solo una richiamò la mia attenzione: i fari accesi, i vetri lucidi. Non guardai all’interno perché non m’interessava, ma il fatto che fosse una Mercedes come quella di Ryou fece si che il cuore mi si stringesse nel petto. Con sommo stupore notai che la vettura si era fermata esattamente di fronte casa mia. Vi era sceso un uomo biondo, in dosso un lungo cappotto nero di pelle. Aguzzai lo sguardo e gli occhi mi si riempirono di lacrime quando notai il suo sguardo. Non gli diedi nemmeno il tempo di suonare al campanello perché avevo già aperto la porta di casa. Era lì davanti, uno stupido mazzo di fiori in mano e in faccia tanta voglia di ricominciare da capo. E solo una frase mi era venuta in mente in quel momento:

-Ryou, let’s stay here.- tutta quella sofferenza di quei mesi mi aveva dato la possibilità di decidere subito cosa volevo: volevo un amore imperfetto, pieno di litigi e bruciante passione con Ryou.

Ed ora l’ho ottenuto.

Sono perfettamente sicura che Ryou ed io siamo fatti per stare insieme. E’ stato un destino meno etereo e celestiale a volerlo, ma non potremmo mai vivere l’uno senza l’altra. Sai che per tutti gli anni che ha vissuto a New York senza vederci non ha fatto altro che pensare a me? Questo me l’ha riferito Richard Smith, quel medico così strano che ora vuole imparare il giapponese. Sono due mesi che ha intrecciato una relazione con quella giornalista dalle gambe lunghe come autostrade: Mary Watson, se non sbaglio.

Ma ora forse è meglio che ti spieghi il senso di questa lettera. In queste righe (scusa se mi sono dilungata!) ho cercato di spiegarti ciò che ho provato, ciò che mi hai donato e ciò che desidero ora. E’ una lettera di ringraziamento per tutto quello che hai saputo dare al mio cuore riempiendolo più di quanto avrebbe fatto qualunque altra persona speciale.

 Perché Masaya, nessuno è speciale come te.   

Questo pomeriggio Ryou verrà a prendermi con la sua auto e verremo a trovarti al cimitero. Sai, vengo almeno una volta alla settimana. La lettera starà simbolicamente appoggiata dove riposi tu, assieme a tutti quei fiori sempre rigogliosi e alla pianta che abbiamo deciso di piantare in pieno accordo con i tuoi genitori. Ti comunico, così, le mie nozze. Domani arriverò all’altare con Ryou. Una cerimonia assolutamente intima, come voleva lui e come penso sia doveroso fare per rispettarti. Poi partirò per New York. Ci sono tante vite che Ryou può salvare laggiù e tante cose che mi daranno la possibilità di allontanare la mia mente da te.

Non per dimenticarti, assolutamente, ma per vivere più serenamente la mia vita con Ryou.

Ti prometto, Masaya, che ti penserò sempre. Che questa mia nuova vita e questo mio nuovo amore non ti escluderanno mai, perché se sono quel che sono lo devo a te.

Grazie di tutto.

Ichigo Momomiya.

 

“Capita a volte di conoscere una persona e subito diciamo ti ci affezioni. Insomma, ti piace, ti prende. Ecco, questa va a te… […] capirai… grazie di tutto…”

[Olli Vincent-L’unica fra tante]

 

Eh si il finale è quello che penso abbiate voluto tutte ma mi sembrava doveroso dare una parte importante anche al povero Masaya che in questa fic ho letteralmente torturato! Let’s stay here è finita e non posso fare altro che ringraziarvi uno per uno. Vi ho sentiti tutti vicini, appassionati e sinceramente commossi di fronte ad ogni capitolo di questa storia che fra poco compirà ben tre anni. Tra l’altro è la prima long-fic che concludo su efp e per me questa è una gran cosa.

Ma non voglio dilungarmi troppo, perché sapete tutti quanto vi voglio bene e quanto mi abbia fatto piacere ogni vostra critica o considerazione bella o brutta che sia stata. Ringrazio quindi le fanciulle che hanno commentato:

edeferica, ryanforever, Sabrina 91, ECA90, Kashia, anil13, alisea89, Aryuka, Thaila, Aquarion89, AmyGoku, Hermy6, BAbyDany94,kry333, vimar, izayoi007, demu, micina92, KikiWhiteFly, lucia lair, Jrocklover, clow4093, Serenity_Moon, roby347.  

 

Coloro che l’hanno messa tra le preferite ovvero:

alexis_92, andrea83_2007, BAbyDany94, clow4093, ECA90, giò89, grow, hina, kry333, lady_black, luchia nanami, Millennia Angel, pinkywinky, roby347, rianforever, Valita, vimar, _ire_.

 

Chi l’ha inserita tra le ricordate ovvero:            

franco6892, ryanforever, _ire_.

 

In fine ringrazio coloro che l’hanno inserita tra le seguite:

ChibiRoby, clow4093, dubhe93, ECA90, mini ichigo fine, Serenity_Moon, Siby, _ire_.     

 

E chi si è limitato a leggere nell’ombra!

 

Credo di aver terminato con i ringraziamenti! Come al solito chiedo a tutti coloro che hanno seguito la mia storia di dire la loro, anche chi non l’ha mai fatto… per me è molto importante! In anteprima vi dico che potrei aggiungere dei capitoli esterni riguardanti i vari personaggi e momenti che li hanno coinvolti da vicino durante la fic ma che non sono stati descritti abbastanza per questioni di tempo e di trama. Riguarderanno soprattutto personaggi secondari. Ma non le ho ancora scritte e con il quinto anno di liceo non so quando le scriverò… questa era solo una piccola anteprima!

Grazie ancora a tutti, e spero di ritrovarvi nelle mie prossime fic. Un bacione grande, Ichi_chan.

   
 
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