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Autore: Mavala    22/08/2010    4 recensioni
SOSPESA.
Bella neo-laureta,in cerca di lavoro approda a New York.è il destino vuole farla trovare un posto di lavoro come seconda assistente di Anna Wintour,ossia la direttrice dell'olimpo di "vogue".Non le manca il talento ma lei aspira a diventare giornalista . Viene assunta ma le sue intenzioni sono quelle di rimanere un anno per poi passare alla redazione .Ma Bella non ha fatto i conti con la concorrenza e la malignità di coloro che reputano una forma d'arte la moda.Ma soprattutto non aveva fatto i conti con lui,ossia Edward Cullen!Redattore della rivista sportiva ,stronzo per eccelenza e narciso fino alla nausea.Finchè un congresso fà cambiare l'opinione di lui da Bella, facendo cadere la maschera.Nel fraattempo misteri si confondono con la vita lavorativa.Finchè a Parigi nella settimana della moda si scoprirà tutto .
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Bella/Edward
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
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CAPITOLO 16

 

 

Avevo letto e riletto ciò che era scritto in quell’e-mail,analizzando ogni parola o frase ,trovando ogni volta nuovi significati .Ma non riuscivo ad identificare nessun significato che si celava dietro ad esse. Rammentavo perfettamente le parole dell’altro messaggio elettronico ma a mia discolpa andava detto che non avevo avuto ne modo e ne luogo per  verificare l’incontro,ammesso che era avvenuto ,tra Anna e il mittente misterioso. Frullavano troppe idee malsane nella mia tesa per raggiungere soluzioni plausibili dove la realtà si mescolava con la fantasia  .In conclusione era meglio non affaticarmi nel cercare di decifrare quella specie di messaggio criptico,che alla sottoscritta non doveva interessare .Il mio compito era quello di svistare la posta,eliminare comunicati fastidiosi e conservare ed inviare messaggi di relativa importanza  e massima urgenza alla casella personale di posta dell’arpia. Ma il mio inconscio,emerso chissà da quale angolo remoto del mio cervello , diceva di eliminare e chiudere la faccenda ma dall’altro canto diceva di accantonare quella notizia in un angolino da poter essere tirata fuori in caso di necessità ,ammesso che ne avessi avuto bisogno. La soluzione era cancellare quel messaggio oppure no?Portai il cursore sopra ed infine la indirizzai nella posta indesiderata. Almeno, per ora, ero riuscita a risolvere il dilemma della giornata, anche se era solo appena all’inizio.                                                                                                                         

Inevitabilmente il mio sguardo si posò sul grande calendario da parete posizionato alla mia sinistra. Raffigurava una donna minuta in una grande sala da tè degli anni 30 ,rigorosamente in bianco e nero. Mancava davvero poco al Thanksgiving .Sembrava che il tempo in quell’ultimo periodo scorreva lentamente come a non voler oltrepassare il suo corso naturale .Passavano i giorni come settimane e ore come giorni. Inoltre mi sembrava che era trascorso diverso tempo dall’ultimo incontro con Edward invece delle due misere settimane  .Settimane in cui ci eravamo dichiarati “guerra ”.Un guerra basata da frecciatine pungenti e battute taglienti come lame . Si era passati da uno scontro verbale ad uno scontro “fisico”. La mia tattica era basata su scollature profonde e spacchi vertiginosi creati strategicamente .Sembravo Bridget Jonsen alle prese nel conquistare il suo capo mentre flirtava via chat .L’idea si era formulata, appunto, dopo aver riguardato per l’ennesima volta il film con Emmett .La cosa sorprendete è che aveva funzionato ,se volevo catalizzare la sua attenzione su di me ci ero riuscita alla grande .Quegli sguardi furtivi e famelici lanciati nella mia direzione durante le riunioni o negli incontri per degli stage davano tutta l’impressione di avere raggiunto il mio obiettivo .Per adesso avevo ottenuto il comando anche se a spaventarmi era la ribaltata che prima o poi sarebbe avvenuta da parte sua.

Annusai per l’ennesima volta lo splendido bouquet appoggiato sulla mia scrivania che da una settimana a questa parte trovavo sempre a farmi ricordare  che lui stava lentamente avanzando con  la sua contromossa alle mie provocazioni . “Due fiori contrastanti che coesistono senza recarsi danno . Sono queste le caratteristiche che prevalgono nella tua indole.Sensualità ed eleganza racchiuse in unico e raro fiore -E.C-"                                                                                                           

Elegante e raffinata la sua grafia troneggiava in quel bigliettino firmato solamente dalle sue iniziali .Un gesto ,come dire,lusinghiero .Se da un lato ero molto lusingata da tale attenzioni  tanto da far battere il cuore all’impazzata  dall’altro lato tutto questo mi spaventava .Mi spaventava il fatto che stava riuscendo ad  insinuarsi pian piano nelle mie barricate . Qual’era lo scopo di tutto questo gioco?                                         

Mi riscossi dai miei pensieri notando la figura trafelata di Jessica di ritorno dagli studi di elaborazione fotografica .A cosa servivano 5 copie dello stesso servizio con le stesse immagini? Misteri che poteva risolvere soltanto Anna ….       

- Oh ..oh qualcuno ha fatto breccia in qualche cuoricino! Ancora niente notizie dell’ammiratore?                               

 

Non avevo rivelato a nessuno la vera identità del’emittente tanto meno lo avrei rivelato a colei che mi aveva confessato di essersi innamorata delcosiddetto “ammiratore”.                                                                                                                                                                              

 -No ,nonancora niente .Sarà qualcuno che ha voglia di giocare.                                                                                                                              

- Bè ha buon gusto e sarà sicuramente un tipo romantico ma penso che prima o poi si farà avanti in fondo sta’ cercando di attirare la tua attenzione.

Lo sguardo sognante di Jessica era totalmente rivolto ai fiori dove penso che stesse immaginando lei al mio posto o almeno di ricevere anche lei qualcosa del genere .Mi appuntai mentalmente di comprarle qualcosa in fondo era sempre stata gentile nei miei confronti e in fin dei conti mi sentivo tremendamente in colpa anche se non ne avevo.

A riscuoterci da quel silenzio piombato tra di noi ci pensò l’arrivo di Tanya.

Alta e snella, fasciata da un ‘elegante completo color blu notte composto da gonna e giacca dove sotto di essa sbucava un elegante bustino si affrettò ad abbreviare la poca distanza dall’entrata alla mia scrivania. Bè bisognava riconoscerle il buon gusto della sua scelta sul vestirsi oggi .Sinuosa e aggressiva, senza degnare si uno sguardo la mia cara collega che infastidita dalla sua presenza aveva fatto bene a girare i tacchi ,mi aveva guardato con quell’aria altezzosa .

- Edward ti vuole nel suo ufficio.

Merda …Proprio oggi che mi ero vestita come mia nonna questo mi vuole nel suo ufficio?

- Quando ?

Dio ,fa che dica dopo pranzo almeno riesco a raccattare qualcosa ed infilarmelo …ti prego, ti prego.

- Subito .

Cazzo. Tutto a me capitano. Cosa ho fatto di male per meritarmi questo…

Di mala voglia mi alzai e come c’era da aspettarselo il suo sguardo era intento ad analizzarmi. Studiava con aria circospetta la mia semplice camicia accompagnata da una gonna nera che arrivava a metà coscia. L’unica nota positiva erano le mie Gucci ai piedi .Su quelle nessuno poteva proferir parola. Con un sorriso beffardo e un’aria di superiorità mi rivolse un cenno nel seguirla cosa che non attese molto. Adesso la mia priorità era rivolta al perché della comunicazione di Edward e non a Tanya dove le avrei rivolto mille insulti possibili a questo mondo .Cosa voleva dirmi o meglio cosa voleva da me ? Il panico si stava impossessando di me .Le mani iniziavano a sudarmi ,il cuore tamburellava forte e un tremolio si diffuse nel mio corpo .Di certo stare in un ascensore rinchiusa con una che si crede essere chissà chi faceva crescere anche la mia rabbia pari passo all’agitazione che in quell’istante passò in secondo piano .Eravamo arrivate ed ora cosa avrei dovuto aspettarmi ?                                                                                                                Esitai nell’entrare in quell’ufficio dove tempo addietro avevo fatto conoscenza con uno stronzo cinico. Con mio grande stupore fui affiancata da Tanya che guardava il suo capo in un ‘attesa trepidante. Edward ,seduto dietro ad una  scrivania color  faggio di una tonalità più scura rispetto alla norma, era intento a consultarsi con uno uomo aitante sulla trentina .Biondo ,alto e slanciato. Fasciato da una camicia scura  che metteva in risalto gli avambracci ben toniti .Niente male…A riportarmi alla realtà furono due gemme verdi che scrutavano la mia figura in una maniera minuziosa dove se possibile avrebbe avuto anche il potere di scoprire cosa indossassi al di sotto dei vestiti .Mi imbarazzai a tale pensiero.

- Penso che tu sai quale sia il motivo di tale comunicazione .Come ho già informato precedentemente Tanya  vorrei che accettassi la mia proposta ,ne sarei davvero riconoscente di ricevere una collaborazione di una neo-laureata di giornalismo d’inchiesta nel mio settore .

- Mi rincuora contraddirla ma non so assolutamente di quale collaborazione lei stia alludendo .

- Non ne sei stata ancora messa a corrente ?

Negai con il capo alla sua affermazione -Nessuno mi ha informato di tale occasione  .

-Sono mortificato, forse la mia assistente ha smarrito la memoria .Edward non risparmiò un’occhiataccia di rimprovero alla figura accanto a me ottenendo dal suo amico una sonora risata.

- Edward ,non pensavo che ci fosse una rivalità tra le due qui presenti assistenti .

- James …

- Dai ,un po’ di sano spirito competitivo ci vuole infondo sono io che dovrò lavorare con loro.

Agilmente mi venne incontro con una camminata decisa e porgendomi la mano che accettai .

- Sono James ,il fotografo e nonché colui che vi darà le direttive per affrontare la campagna che voi tratterete .Spero che troveremo un’intesa ,voglio una squadra  unita e compatta.

Cosa??Una squadra dove io ,la sottospecie di rossa accanto a me e questo individuo avremmo dovuto collaborare uniti e compatti ?Sciolta la presa rintronai ad osservare Edward che nel frattempo si era alzato con una pila di fogli in mano .

- Bisogna firmare in basso per acconsentire ed accettare la tutela  dei diritti  …Qualcosa non và?Edward guardandomi aveva letto sul mio viso il turbamento di tutto ciò.

- Penso che sia meglio che io ora ritorni alle mie faccende .Ci vediamo più tardi Edward e in quanto a te un arrivederci penso sia più appropriato Isabella.

 L’uscita era stata silenziosa come lo era stata anche Tanya tutto il tempo .Non aveva accennato nemmeno una parola ed ora era uscita in punta di piedi come se la sua presenza fosse stata considerata indesiderata o di circostanze ,dipendeva dai punti di vista  . Il mio affermava la prima opzione .

- Cosa c‘è che ti turba ?

Edward aveva abbandonato malamente i fogli sulla scrivania per posizionarsi di fronte a me .

-Ti ho fatto chiamare  perché potessi avere anche tu un’occasione .

- Non recherò danno ad Anna ?

Affrontare la furia dell’arpia non era nelle mie priorità .

- No ,questo è qualcosa al di fuori del contratto stipulato e non recherai danno a nessuno .Ho già fatto controllare tutto dal mio avvocato.

- Bè…un grazie credo che sia d’obbligo in queste circostanze ma vorrei capire perché stai facendo tutto questo per me. Non riesco a capire cosa sta’ succedendo ,non riesco a trovare una soluzione a tutto questo.

La mia voce ormai si era affievolita man mano ed ammettere quelle cose ad alta voce mi recava una certa fatica .Non sapevo cosa lui volesse ed era questa la cosa che mi spaventava più di tutte. Un tocco delicato sotto il mio mento mi fece alzare la testa che prontamente avevo abbassato durante il mio “sfogo”.Il suo sguardo a pochi centimetri dal mio era un misto di incertezza e curiosità .

- Ho voluto darti una possibilità nel farti conoscere .Nel tuo curriculum ,ho letto che questo è il tuo obiettivo  per cui hai lavorato sodo e penso che un occasione la meriti.

Era stato carezzevole nel parlare benché il suo fiato era ad un minimo di distanza dal mio,bastava un nonnulla per azzerare la distanza eppure non ci fu nessun contatto .

- Ti consiglio di leggere attentante il contenuto e dopodiché se riterrai opportuno accetterai .Ti do solo un consiglio Bella ,cogli l’attimo perché non sempre le opportunità arrivano così .

 

 

***********************************

 

 

Le parole di Edward rimbombavano ancora nella mia mente come un vortice senza fine. Giravano e rigiravano ,ricavando energia dal flusso dei miei pensieri confusi ,lottando tra di loro per cercare di accaparrarsi il primo posto alla cima della lista .Avevo letto e riletto più volte il contratto cercando pro e contro e alla fine ero giunta che era una battaglia a parità senza nessun vincitore .Avevo riflettuto attentamente alle conseguenze e avevo verificato realmente se non sarei andata contro il contratto che avevo stipulato con  l’azienda .Ed era vero non avrei intralciato il lavoro di nessuno e tanto meno combinato qualche guaio a livello giuridico.                                                                                                                                                        Alla fine mi ero decisa anche perché l’argomento trattato era qualcosa che mi convinceva ,potevo trarre qualcosa di buono da quell’ingaggio .Ora bisognava solo firmare e consegnarlo al diretto e interessato cosa che non impiegai molto tempo .Con nonchalance mi alzai dalla mia postazione per dirigermi ai piani inferiori dopo aver annunciato a Jessica che mi sarei assentata per sbrigare una commissione .Anna riposava tranquilla nella sua tana messa a cuccia dal troppo da farsi per il prossimo numero dove doveva comparire un elegante servizio fotografico sui nuovi “divi”.Essere ritornata nella stessa stanza di qualche ora prima non mi recava nessun problema o imbarazzo infondo lui aveva completamente ignorato l’ultimo pezzo del mio monologo. Anche questo era stato fonte dei miei pensieri ,aveva ignorato bellamente le mie parole quando invece le aveva udite alla perfezione .Non sapevo più a cosa pensare ormai ma forse per lui in realtà era veramente tutto un gioco .Un gioco in cui io ero diventato il suo passatempo preferito regalandomi confusione e instabilità nelle mie scelte riguardante quell’incesto creatosi tra di noi.Stranamente Tanya non era presente al suo posto quindi senza esitare bussai alla porta senza timore.Edward ,bello come un ‘adone al tempo dei miti greci nel suo totale splendore ,stava scrutando il suo monitor senza prestare attenzione a chi fosse entrato .

- Ho deciso di accettare .Ho già firmato i fogli e sono a disposizione per iniziare .

Come se avessi rotto un incantesimo con la semplice melodia della mia voce ero riuscita a catturare la sua attenzione .Mosso da qualche strano istinto mi ero ritrovata il volto di Edward nella mia visuale a pochi metri da me .Ci separava una misera sedia.

 - Sono contento che tu abbia accettato .Non vedo l’ora di vederti impegnata a questo progetto .

Era così sollevato nel pronunciare quelle parole come se mi stesse concedendo una scappatoia per potermi rifugiare prima di una tempesta.

- Bè questi sono i fogli .Questo è tutto se posso essere utile per qualcos’altro non esitare a chiamarmi.

Detto questo attesi una sua risposta che non arrivò ,rivolgendogli un cenno di saluto girai i tacchi per allontanarmi ma qualcosa mi bloccava .Un macigno mi opprimeva il petto. Grande quanto il mio cuore pieno di dubbi ,di sofferenza raggiunto da tutti i miei pensieri alla rinfusa che cozzavano  tra di loro .Mai come allora sentivo l’esigenza di fare chiarezza su tutto .Fu un istante in cui percepì uno spostamento d’aria dopodiché mi ritrovai tra le sue braccia che mi stringevano spasmodicamente .Non ci fu bisogno di parole o di un consenso per quelle che da lì a poco  sarebbe avvenuto.Sentì distintamente le sue labbra poggiarsi sulle mie con bramosia .Mi morsicò lentamente il labbro inferiore in una lenta carezza che ebbe l’effetto di farmi infuocare .Dischiusi immediatamente la bocca senza inibizione dopodiché ci fu solo passione.Quel bacio fu diverso dagli altri .Tormentato ,voluto ,sofferto ,famelico …non riuscivo nemmeno io a trovare un senso logico a tutto quello che stava accadendo eppure c’era, da qualche parte la logica a tutto questo doveva esserci ,bisognava solo scoprire le carte giuste per risolvere il rebus .Non ebbi modo di approfondire maggiormente i miei ragionamenti in quanto il bacio si stava facendo più spinto .Tutto il mio corpo reclamava di più,voleva di più. Un contatto più approfondito nella ricerca uno dell’altro .Ma presto tutto finì come era cominciato e solo un live sussurro ebbe la forza di rompere quel momento .

-Un giorno mi ringrazierai per tutto ciò Isabella.

Detto questo abbandonai la stanza senza proferir parola sentendo il suo sguardo perforami .

 

 ***********************************

 

Ero arrivata a casa distrutta non solo fisicamente ma anche emotivamente e se dietro alla chiamata di Alice non si nascondeva un’implicita minaccia nell’invito per un’uscita tra ragazze avrei anche declinato l’offerta optando per una tranquilla serata organizzata con pop-corn e film .                 

Rosalie era ritornata dall’Egitto dopo aver concluso il suo nuovo servizio fotografico ed allora era nata l’idea di una rimpatriata strettamente femminile da parte di Alice dove io avrei dovuto presenziare senza ammissione di replica in caso contrario avrei subito un furto delle mie adorate  scarpe da parte di un folletto che possedeva la chiave del mio appartamento . Molto meschino da parte sua ma convincente .Quindi non potevo biasimarmi se adesso mi trovavo seduta tra due che non smettevano di parlare e ridere mentre pronunciavano quelle poche parole che Rosalie era riuscita ad imparare nel suo soggiorno nella Terra del sole .Tra le mie mani rigiravo il ciondolo donatoci da lei dove vi era impressa una semplice incisone in scritta araba.“El yom elli yifut ahsan milli yigi”.

-  Significa “…Il giorno che passa è meglio di quello che viene.” Mi sembrava una frase giusta in tutti i sensi.

Rosalie mi sorrise con quell’aria affabile che lei  possedeva dopodiché riportò di nuovo l’attenzione su Alice che non smetteva di ciarlare su quanto fosse stronzo il suo capo.Quella sera mi concessi anche io di non pensare a niente ,di essere in pace con me stessa senza pensare al giorno avvenire .

 

Buon pomeriggio a tutti…finalmente sono riuscita ad aggiornare .L’idea iniziale del capitolo era totalmente differente da come è venuto fuori durante la stesura ma sono molto soddisfatta del risultato finale . Posso solo dire che questo capitolo cela molti significati nascosti come dire ci sono alcuni particolari  che possono risolvere il rebus, spetta a voi coglierle.

Spero che sia venuto un buon capitolo chiaro e comprensibile e non confuso come mio solito. Come sempre ringrazio chi segue la mia storia anche chi legge solamente .Grazie davvero .

Ringrazio anche e soprattutto giova71 per la sua recensione .

  
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