Altro capitolo!!! Mi dispiace per il lungo tempo di attesa >.<''''

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Un attimo dopo si ritrovò per le strade di Tokyo a correre, incurante della pioggia incessante. 

 Non sapeva neppure dove andare. Ciò che gli bastava era correre, correre, correre.

Correre fino a che non gli sarebbe rimasto più fiato; correre fino a che non avrebbe avuto più forze, correre fino a che il suo cuore sanguinante non avrebbe più emesso un battito.

Correva noncurante degli sguardi insistenti o delle imprecazioni dei passanti quando li urtava.

Come potevano questi fissarsi su un particolare così insignificante quando lui aveva appena perso definitivamente la sua unica ragione di vita?

Come poteva Matt essere così insensibile di fronte al suo dolore?

Come poteva non accorgersi di lacerargli l’anima, il cuore, tutto ciò che di buono gli era rimasto?

In quel momento, per la prima volta nella sua vita, desiderò essere come Near, il suo eterno secondo rivale.

Desiderò strapparsi via tutto, rimanere un essere vuoto. Un essere incapace di provare sentimenti ed emozioni.

Perché?

Perché non era indifferente come lui? Perché doveva continuare a soffrire?

Perché il solo pensiero del pupazzo di neve non lo disgustava come sempre? Perché voleva immedesimarsi in lui ora? Nella persona che da sempre era stata il suo nemico numero uno?

Sorrise mestamente mentre pensava alla risposta.

Senza Matt lui non era niente. Senza Matt lui non provava niente. Senza Matt sarebbe diventato come Near se fosse riuscito, nella possibilità più remota, a sopravvivergli.

Senza Matt Near non era più il suo principale obiettivo da superare. La sua nemica era una donna.

Ed avendo perso contro di lei tutto il resto non contava.

Tutte le sue aspirazioni, tutti i suoi sogni distrutti.

Non c’era un ‘dopo’; era tutto un ‘presente’, un infinito presente costantemente uguale.Si stava arrendendo di nuovo. Non poteva permetterlo.

Ma ormai non aveva più forze. Aveva perso anni ed anni a combattere contro un nemico fantasma senza rendersi conto che così facendo avvantaggiava l’altro.

Stava diventando pietoso…

Rallentò. I respiri corti ed irregolari per la corsa.

Era finita. Perché era ancora lì?

Matt se n’era andato via con lei. Matt aveva preferito una persona conosciuta da due giorni a Mello. Contava così poco per lui?

Perché non provava più niente?

La sua vita si era conclusa. A vent’anni.

Ci doveva essere un modo per…!

Un secondo….Se il quaderno era capace di uccidere ci doveva essere qualcosa in grado di far tornare indietro nel tempo o qualcosa del genere!

…

Stava diventando pazzo…

Si fermò a si afferrò la testa tra le mani, in preda alla più profonda disperazione.

Tremava, gli occhi sgranati.

Era tutta colpa sua. L’aveva perso ed era unicamente colpa sua.

L’aveva realizzato solo in quel momento.

Se fosse stato meno orgoglioso….se avesse aperto quella porta…

Ci doveva essere una soluzione, dannazione!

Allungò la mano destra nella tasta del pantalone di pelle nera e ne estrasse il cellulare. Compose a fatica il numero. Era ancora scosso da tremori.

Matt rispose al terzò squillo. Gli piaceva tenerlo sulle spine?

- Hai deciso di farmi entrare? – La voce roca, ma pungente.

- Con chi sei? –

- Non sei a casa? – chiese Matt, sorpreso.

- Rispondi alla mia domanda – La voce era spenta. Sembrava morta.

- Dove sei? – chiese Matt, con una nota preoccupata nella voce.

- Non lo so. Risp… -

- Mello, dimmi cosa vedi. Ti raggiungo –

- Mhh…V..vedo un pub. Le scritte troppo lampeggianti… -

- Il nome? Dimmi il nome –

Mello alzò la testa. Vedeva un’informe macchia rossa.

- N…non lo so. Non riesco a leggere –

- Che vuoi dire? –

- I…io…non ne ho idea…v-vedo tutto sfuocato… -

Un secondo di silenzio.

- Va bene –  disse Matt deciso  – Cos’altro vedi? –

- Mh…un cinema…un ristorante… -

- Capito! Aspettami lì! Sono vicinissimo! –

- Mhh…. –

- Mello?! –

- Sì… -

- Preferisci rimanere al telefono con me entre arrivo? –

Si era già messo in mmoto. Sentiva l’affanno nella sua voce.

- Sbrigati… -

Chiuse la comunicazione.

Matt stava correndo da lui. Sentiva forse di dovergli un ultimo favore?

Era con lei? Perché non lo aveva risposto?

Alzò lo sgurdo al cielo. C’era una miriade di stelle ma non riusciva a distinguerle.

Al solo pensiero di essere uno dei tanti puntini insignificanti per Matt gli bruciarono gli occhi.

Si sentiva debole.

Troppo.

Non voleva più pensare a nulla. Libero da tutte quelle preoccupazioni che lo tormentavano.

Chiedeva troppo?

- Mell! –

Sentì gridare il suo nome in lontananza. La voce era la sua.

Impossibile confonderla. Si girò in direzione delle dolci note.

Non vedeva bene neppure lui! Il suo sguardo balzò subito al suo fianco. Il cuore gli si fermò.

Non c’era nessuno! Era solo!

- Eccoti finalmente! – gli era vicinissimo.

Dal tono della sua voce sembrava sorridere. Allora….voleva significare che era stato con lei tutto quel tempo?

- M…Mell!…S..Stai piangendo?! – chiese l’altro stupito.

 - N…non dire sciocchezze… - riuscì a pronunciare a stento. Perché la voce gli tremava?  - P...piove… -  trovò come giustificazione.

Non riusciva a tenere gli occhi aperti.

- Mell, stai bene? – Riecco l’agonia nella sua voce

- Certo che sto bene, Matt…Sto benis… -

- MELLO! – sentì urlare Matt, poco prima che gli cedettero le ginocchia e venisse accolto tra le sue braccia.

Bellatrix:   Ciao!! *__* Grazie per segiure ancora la fic ^^ Si, ho ancora intenzione di inserire due finali =) Ora ci avviamo verso il primo (ossia quello con il lieto fine ^^). Poi scriverò da che punto comincerà il primo finale. Grazie ancora!! ç_ç *commossa*

Giulia: Uhh, ciao Giuliaaa ^^ sei venuta a commentare pure di qua, grazie mille!!! >.<  *O* Sei troppo gentile =) Spero che il capitolo ti sia piaciuto!!