Anime & Manga > Inuyasha
Segui la storia  |       
Autore: marty_chan    16/10/2005    10 recensioni
durante una devastante guerra che dura da 100 anni fra nord e sud una principessa prescelta dal fato e un principe solitario potranno mai amarsi??scusate ma l'avevo postata male. leggete
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
CAPITOLO DECIMO:UN ADDIO AL TRAMONTO Ciao ragazzi mi siete mancati durante tutta l'estate!!!vi sarete forse chiesti il perchè non ho + aggiornato la ff ma quando si è in vacanza il tempo per farlo non lo si trova mai!!spero mi capiate!!!comunque eccomi qui!!e prometto di aggiornare più spesso...anche se un nuovo anno di scuola incombe!!!-_- allora prima di leggere il capitolo leggete le avvertenze!! ok??!!! baci!! AVVERTENZE: il capitolo non è assolutamente adatto a i fan di kikyo! (anche se credo non ce ne siano) però informo che sarà incentrato solo su di lei (non vorrei farlo però mi servirà per la continuazione della storia) vabbè vi lascio alla lettura!!!ciao!! GIAPPONE: TERRE DEL SUD L'immensa villa higurashi si stagliava imponente nella folta vegetazione. I prati curati, i laghetti attraversati da ponti e i tanti alberi di pesco sembravano quasi una finzione. Nella casa, così come fuori, tutto era spento. Come una casa disabitata da anni. Fino a qualche tempo fa tutto si poteva dire dela dimora higurashi tranne che fosse un posto silenzioso. Grida, risate e ogni altra sorta di rumore di certo non mancavano mai. Persino i numerosi ospiti non potevano non notare tutto quel trambusto. Però da quando la principessa kagome se n'era andata la casa aveva perso la sua atmosfera. Niente iù rumori, niente più vita, soltanto un'immensa solitudine. La sala principale, scarsamente arredata, era quasi del tutto vuota, solo una snella figura sedeva inginocchiata sul tatami. Portava un bellissimo kimono rosso stretto un vita da un fiocco e i lunghi capelli neri ricadevano elegantemente sulle spalle. Aveva uno sguardo assorto e anche se inespressivo mostrava una certa preoccupazione. Teneva stretta tra le mani una lettera scritta con uno strano inchiostro rosso. E dall'espressione della donna quelle parole non contenevano niente di buono. Dalle scale di legno una giovane ragazza scese lentamente, fermandosi di fronte alla figura della donna. Sango: "volevate vedermi principessa kikyo?" Velocemente gli occhi nocciola della donna si posarono sicuri su sango. Tolta la preoccupazione la principessa riassunse la sua fiera aria inespressiva. Kikyo: "Sì sango. Voglio che il mio vestito da sacerdotessa venga preparato e il mio arco fornito di molte frecce. Nel pomeriggio un cavallo, il più veloce, dovrà aspettarmi fuori dal palazzo. Questo è quanto chiedo." Sango rimase in silenzio. Il fatto che la principessa chiedesse un cavallo e il suo arco non era poi una novità, infatti spesso si recava nei boschi per un giro d 'ispezione . Ma questa volta era ben diverso. Anche se la freddezza di kikyo lasciava praticamente impossibile capire le sue intenzioni, questa volta però sango aveva compreso. Da giorni la vedeva più seria del normale. In effetti da quando kagome aveva abbandonato la casa era così. Passava ore intere nella sua stanza e non parlava con nessuno. Anche sango benchè ora avesse capito dove si tovava l'amica non poteva che esere triste. Quella casa era ben cambiata, tutti gli abitanti erano cambiati. Kagome mancava a tutti. Stamattina però era arrivata a palazzo una strana lettera anonima, indirizzata a kikyo. E sango non potè non notare la preoccupazione della donna dopo averla letta.Sicuramente le sue richieste derivavano proprio dalla lettera. Sango: "preparerò ciò che avete chiesto principessa...immagino vogliate andare nel bosco come fate di solito?" Con aria falsamente disinteressata sango aspettava la risposta della donna. Sapeva benissimo che impicciarsi dei fatti della propria padrona non era cosa da fare per una dama di compagnia, però la curiosità di sapere era molto forte. La principessa con un lieve sorriso ironico in volto si alzò dal tatami di legno sul quale era seduta. Lei sapeva benissimo quanto sango fosse curiosa su certe faccende strettamente personali ma riferirgli la verità su qanto si apprestava a fare non era la mossa migliore. Non gli avrebbe rivelato niente...non questa volta. Kikyo: "Già. Ma questa volta credo che farò più tardi del previsto." Finita la frase kikyo si avviò verso la grande scalinata di legno che portava ai piani superiori, lasciando sango ancora immobile al centro della sala. Lei sapeva che la principessa stava mentendo, se il motivo era importante di certo non l'avrebbe mai rivelato a lei.Per ora non poteva far altro che obbedire alle sue richieste. Di qualunque cosa si trattava la principessa sapeva cavarsela da sola, non c'era motivo di preoccuparsi. Kikyo intanto aveva raggiunto la sua stanza e fissava rapita il bellissimo paesaggio del sud. Dalla sua finestra si potevano esservare bene i campi di riso, i prati e le immense foreste. Le piaceva rimanere ore intere davanti a questo spettacolo naturale, la faceva sentire più rilassata e calma, come libera da tutti i pensieri che aveva. In effetti la libertà non era una cosa che lei aveva mai provato. Sin da piccola era stata costretta a crescere troppo in fretta , a diventare subito grande, a non dimostrarsi debole. Lo aveva dovuto fare per sua sorella ma sopratutto lo doveva fare per il regno. Quando sua madre era morta lei aveva solo dieci anni mentre suo padre se ne era andato dopo la nascita di kagome. Con la morte di entrambi però il regno doveva passare nelle mani di qualcuno. All'inizio tutti pensavano che sarebbe stata una pazzia lasciarlo nelle mani di due bambine, si pensò addirittura di affidarlo a qualche daimyo che con la famiglia higurashi non aveva nemmeno legami di sangue. Poi però la scelta ricadde su loro due, o meglio su quella maggiore: kikyo. Kagome era più piccola di due anni, ne capiva molto meno di lei su questa guerra e su cosa si dovesse fare per mandare avanti un regno di così grandi dimensioni, quindi il comando e l'amministrazione non potè che passare a lei. Lei in tutti questi anni ci era riuscita, era riuscita a sopportare questo arduo compito e ci era riuscita anche molto bene. Il regno era rimasto potente, anche se sempre danneggiato dalla guerra. Guerra durata da cent'anni ormai e che vedeva la propria fine fra non molto tempo. Lei aveva tanto desiderato finirla con queste lotte con i demoni, uno dei suoi obbiettivi era proprio questo accordo, un trattato di pace con la famiglia inuyoukai. All'inizio lei stessa aveva pensato di sposarsi per concludere prima il conflitto poi...aveva capito che sua sorella era destinata a regnare e lo avrebbe fatto anche meglio di lei. Kagome aveva poteri da sacerdotessa che lei non poteva eguagliare , sua sorella era destinata a proteggere la sfera dei quattro spiriti e adesso era giunto il momento di lasciarli il trono. Sì, il suo compito da regina era finito, aveva regnato per otto anni ma adesso era arrivato il mento di andarsene. Di compiere l'ultimo obbiettivo della sua lista: vendicarsi.Uccidere il demone che otto anni fa distrusse la sua vita e quella di sua sorella kagome. Questo avebbe fatto e se per farlo doveva lei stessa rischiare la vita non gli importava. La morte non le faceva paura. Ora si sarebbe vendicata...oggi stesso l'avrebbe fatto. Al tramonto. Mai in tutta la sua vita gli era sembrato un giorno più interminabile di questo. Aveva preparato tutto il necessario per la principessa e aveva fatto tutto ciò che doveva fare e adesso attendere la sua partenza era snervante. Non aveva la minima idea di cosa fare. Era ferma da ore in biblioteca ad osservare lo scorrere del tempo ed a pensare. Pensava alla lettera, a kikyo ma soprattutto a kagome. Da quando lei era arrivata alla domora higurashi aveva sempre avuto al suo fianco kagome. Era stata la prima persona con cui aveva parlato dopo la morte dell'intero villaggio di sterminatori dal quele lei proveniva. Si ricordava ancora bene quel giorno nonostante fossero passati ormai undici anni. Lei aveva appena concluso il suo addestramento di sterminatrice di demoni e finalmente avrebbe combattutto al fianco dei più valenti sterminatoi di tutto il giappone, non c'era cosa che voleva di più al mondo. Un giorno sarebbe tanto voluta diventare forte come suo padre e poter seguire le sue orme, questa era la osa che più desiderava. Qualcosa però quel giorno andò storta. Non era così che doveva essere il giorno del suo primo combattimento. I demoni avevano attaccato direttamente il suo villaggio, cosa che mai prima di allora era avvenuta. Infatti tutt'intorno vi era una potente barriera spirituale che proteggeva l'intera zona, barriera che quella volta cedette. Gli youkai attaccarono in un numero spropositato distruggendo qualunque cosa incontrassero. Persino gli sterminatori ad uno ad uno vennero sconfitti. Pur quanti ne uccidessero un numero maggiore attaccava , come mandato da una forza superiore che li comandava. Lei vide morire suo padre, i suoi amici e suo fratello minore koaku, di soli tre anni. Come lei riuscì a salvarsi non se lo spiegava nemmeno a distanza di così tanto tempo.L'unica soluzio era un miracolo. Però l'attacco di quei demoni secondo lei non era stato affatto casuale. Qualcuno voleva qualcosa dal suo villaggio. Qualcosa che però non era riuscito a trovare. Dalla finestra il paesaggio si stava lentamente tingendo di rosso. Era giunto per lei il momento. Sarebbe dovuta partire al tramonto. Così la lettera diceva. Nella sua stanza la principessa si tolse il bellissimo kimono rosso e indossò le tipiche vesti da sacerdotessa, bianche e rosse. Prese il suo arco e lentamente uscì dalla stanza, rivolgendo un ultimo sguardo alla finestra e alle verdi terre del sud. Lo stesso sud che aveva comandato per così tanto tempo. Scese le scale , la principessa si diresse fuori dove ad attenderla c'era un cavallo come da lei chiesto. Stava per montarlo quando sango uscì correndo dal palazzo. Questa volta la ragazza voleva sapere la verità. Qualunque cosa gli avesse detto non l'avrebbe fermata. Sango: "ditemi la verità principessa...voi non andate semplicemente nel bosco." Il tono deciso della ragazza costrinsero la principessa a guardarla negli occhi. E con la solita espressione vuota rispose. Kikyo: "leggi la lettera sango. Avrai la verità...se è ciò che desideri." Cavalcando la principessa sparì nel bosco lasciando sango ancora all'entrata. Come lei sospettava la lettera era la causa di tutto. Cavalcava nel bosco ancora indecisa se la sua scelta di rivelare tutto a sango fosse stata la mossa giusta. In quella lettera c'era scritto dove si trovava il demone. Lo stesso demone di cui lei si voleva tanto vendicare. Una sfida più che altro. Una sfida che lei aveva aspettato da tanto tempo. Sapeva che accettarla sarebbe stato come firmare il contratto della sua morte ma tanto la sua morte era stata pianificata al momento della sua nascita. Prima o poi lei doveva morire, come tutti del resto, e il modo migliore con cui voleva andarsene era portando con se quel viscido youkai Lo youkai che si faceva chiamare... Kikyo: "Naraku." Fermato il cavallo nel fitto della foresta, kikyo si ritrovò davanti un demone coperto da una pesante pelliccia bianca di babbuino. Niente dalle vesti si intravedeva, forse solo gli occhi di un rosso acceso. Il demone da sotto la pelliccia sorrise nel vedere la principessa. Era un sorriso cinico privo di felicità. Il sorriso di chi ha appena visto la propria preda e non aspetta altro che catturarla. Con la sua voce fredda si rivolse alla donna che fiera si ergeva a cavallo. Naraku:" Principessa kikyo... vi stavo aspettando. Ero sicuro che voi avreste accetato di venire. Non trovate divertente il luogo in cui ci troviamo. Lo stesso bosco dove otto anni fa uccisi vostra madre. Quando si dice il destino" Scesa da cavallo kikyo lo fissava ormai con puro odio. Lui osava parlare di sua madre, osava schernirla con quelle parole e la stava persino sottovalutando.Ma lei di certo gli avrebbe tenuto testa fino all'ultimo. Rivolgendosi al demone kikyo stava intanto prendendo il suo arco. Lo avrebbe colto di sorpresa con una delle sue freccie mistiche. Per farlo però doveva distrarlo ancora. Kikyo: "Già! il destino. Anche se non mi è ancora chiaro perchè mi hai voluto sfidare, naraku." Con la solita voce fredda carica di scherno il demone rispose. Naraku: "In verità la mia non era una sfida vera e propria, più che altro un mezzo per avere una piccola informazione da te. Una cosa a cui senz'altro saprai rispondermi" Fissandolo ancora negli occhi questa volta fu kikyo ad assumere un tono divertito. Kikyo: "Ti facevo più furbo. Se tu credi che ti riveli dove si trova mia sorella ti sbagli di grosso. Non credere che ti dica il luogo esatto della sfera dei quattro spiriti!" Naraku: "Mia cara principessa, il destino degli higurashi è segnato, evitare di rispondermi non salverà la vita di tua sorella.Hom molte armi a mia disposizione per trovarla. Giusto stamane ho attacato i villaggi delle terre del nord...ho le mie buoni ragioni di credere che gli inuyoukai tramino qualcosa alle mie spalle. Chissà magari la piccola kagome si trova proprio lì.... dovrei proprio risolvere un piccolo conto in sospeso che risale ad otto anni fa." Nella fine della frase kikyo parve notare un cambiamento nella voce dello youkai, come una lieve nota d'ira. Lei non aveva assistito alla morte della madre mentre sua sorella sì. Lei non sapeva tutti i particolari di quel giorno. Sapeva soltanto che kagome si era miracolosamente salvata. Il come ci riuscì non lo seppe mai. Dopo una breve pausa naraku riprese a parlare. Questa volta la sua rabbia era ben percepibile. Naraku: "Quella sciocca bambina...non potevo immaginare che avesse una potenza spirituale così grande. Per colpa sua ho rischiato la vita quel giorno. Adesso però la troverò e niente mi impedirà di ucciderla, dopo di che la sfera sarà finalmente nelle mie mani!" Kikyo aveva attentamente ascoltato le parole del demone. Se quell'essere era stato battuto da sua sorella in passato, kagome adesso ha tutte le capacità di distruggerlo definitivamente. Se lei avesse oggi fallito nel tentativo di ucciderlo sua sorella senza alcun dubbio l'avrebbe vendicata. In un modo o nell'altro quel mostro l'avrebbe pagata cara. Ormai aveva deciso. Se sarebbe voluta morire voleva portarsi con se naraku all'inferno. Con determinazione la miko rivolse un nuovo sguardo carico d'odio e in pochi secondi impugnò completamente l'arco scoccando una freccia. La freccia colpì il bersaglio i n pieno pettò. Però nonostante naraku fosse stato centrato kikyo avvertiva distintamente che il nemico era ancora vivo. Lei sapeva che sconfiggerlo non poteva essere così facile. Naraku intanto prese a muoversi e nell'aria una fredda risata prese a risuonare come un 'eco. Il demone con uno scatto fulmineo si tolse la pesante pelliccia rivelando il suo vero aspetto. Apparentemente di lui nulla appariva demoniaco. Il corpo umano di un giovane uomo, i lunghi capelli neri raccolti in un'alta coda e le vesti di un nobile principe non corrispondevano alla descrizione tipica di uno youkai. L'unica cosa che tradiva il suo aspetto tipicamente umano erano gli occhi di un rosso vermiglio, coperti in parte dai capelli. Non sembrava affatto il demone che tutti temevano. Kikyo lo oservava meravigliata. Anche lei di certo non credeva che fosse questo il suo aspetto. Ma la cosa che più la sbalordì era la ferita inferta dalla freccia, che lentamente si stava ricucendo per magia. Il demone fu molto divertito dallo sguardo della donna. La sua sarebbe stata una battaglia facile, non era di certo un'avversaria adatta alla sua forza. Riprendendosi dalla meraviglia kikyo scoccò un'altra freccia. Questa volta naraku la evitò con un veloce scatto. Senza aver nemmeno il tempo di difendersi il demone raggiunse la principessa alle spalle. Le mani bloccate e l'arco a terra kikyo si sentì in trappola. Il demone invece prese a sussurare all'orecchio della miko con fare provocatorio. Naraku: "non mi sembri molto forte kikyo. Almeno tua madre si difendeva bene, con lei mi sono divertito parecchio....non si decideva a morire." Kikyo prese atremar di rabbia. Non le sopportava più queste frecciatine a sua madre , non sopportava più lui. Ma sopratutto gli faceva disgusto venir toccata da un simile essere. Concentrandosi dal corpo della donna scaturì la famosa luce rosa che fece indietreggiare naraku, quel tanto che bastava per far liberare kikyo. Respirando affannosamente kikyo estrasse dalla giacca bianca dei piccoli talismani mistici, usati solitamente nelle cerimonie di purificazione. Pronunciando parole incomprensibili i talismani sprigionarono tutto il loro potere su naraku che scomparve con una forte luce bianca. Apparentemente tutto sembrava finito. Ansimando kikyo cadde a terra sfinita. Ripensando, in passato aveva affrontato molti demoni ma con tutti non aveva mai utilizzato tanta energia spirituale. Quel naraku era davvero forte nonostante l'aspetto. Era ancora seduta a terra circondata dagli amuleti che aveva appena utilizzato quando sentì una fitta lancinante alla spalla destra. Con un grido soffocato kikyo cadde stesa a terra. Molto lentamente portò la mano sinistra sulla mano e la vide sporca del suo stesso sangue. Davanti a lei naraku si godeva la scena con un ghigno. Naraku: "Stupida!Credevi davvero che di semplici oggetti umani mi avrebbero ucciso??!è stato fin troppo facile colpirti! E adesso credo che resterò qua a vederti morire." Kikyo tremava di rabbia. La mano stretta ancora alla spalla destra e le vesti ormai interamente coperte del liquido rosso. Con voce carica di odio la donna urlò contro il demone con tutta la forza che gli rimaneva in corpo. Kikyo: "M-maledetto!!Naraku, arriverà il g-giorno in cui ci r-rivedremo all'inferno e allora...sarò io che ti guarderò morire!!!" Un rivolo di sangue fuoriuscì dalla sua bocca e con un ultimo sguardo al demone la principessa rimase immobile nel terreno rosso. Naraku sembrava soddisfatto. Adesso soltanto una persona mancava al suo appello:la principessa kagome. Nella grande tenuta degli higurashi sango era immobile. Restava ferma nella buia sala principale, le mani strette attorno alla lettera scritta con caretteri color sangue, la stessa lettera che pochi secondi prima aveva letto. Ormai era troppo tardi, lei non avrebbe potuto fare niente...solo stare in silenzio e fissare il nulla. Contenporaneamente, nelle terre del Nord, una giovane ragazza dai dolci occhi nociala si svegliò di soprassalto. Aveva il volto rigato dalle lacrime e lo sguardo perso nel vuoto. Sua sorella era... morta. THE END!!! PS scusate per il testo attacato ma avendo cambiato pc e avendo comprato quello portatile o visto che nn c'è l'html!!!!!sorry!!!!!se qualcuno sa come faccio me lo scriva ok???!!!!!
  
Leggi le 10 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Inuyasha / Vai alla pagina dell'autore: marty_chan